Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

venerdì 5 ottobre 2012

CARINZIA E STIRIA in camper e bici (Passo di Weinebene e Passo Heb Alpe - Austria 2012) - 6° giorno


27/07/2012:  Tra la Carinzia e la Stiria, attraverso il Passo di Weinebene e il Passo Heb Alpe, in bici da corsa

(100 km – 2200 metri di dislivello)

Finalmente un bel sole caldo ci accoglie stamattina. Senza indugi inforchiamo le nostre bici e lasciamo alle spalle St. Gertraud, inerpicandoci subito sulla L148, verso il Passo di Weinebene. I primi 4 km al 13% sono davvero aspri, da sfascio dei polmoni; ecco, adesso mi è chiaro perché questa strada è interdetta alle roulottes. Non sarà tutta così! Un attimo di tregua dove la strada spiana e poi riprendiamo a salire ancora con gran fatica, all’ombra del bosco. Il silenzio è rotto, di tanto in tanto, dal passaggio di alcune motociclette.  
Man mano che avanziamo, la pendenza, però, diminuisce e, dopo 18 km e 1300 metri di dislivello, scolliniamo ai 1666 metri dell’Alpe, da dove dipartono numerosi sentieri e piste da sci, sia da discesa che da fondo.
Scendiamo dal versante opposto e, dopo aver perso circa 500 metri di dislivello, continuiamo in falsopiano per alcuni chilometri, per poi scendere definitivamente e bruscamente, per complessivi 18 km, fino a Deutschlandsberg, in territorio stiriano. Dalla piazza del paese si intravede la fortezza, in alto, sulla collina. All'interno del castello si può visitare un museo di oggetti preistorici e celtici, oltre alla camera di tortura. Fa un gran caldo, ma per fortuna non c’è afa; il clima in questa regione è molto diverso da quello a cui sono abituata: l’escursione tra il giorno e la notte è molto più accentuata, passando dagli 11-12 gradi del mattino ai 33-34 del pomeriggio. A questo punto mi merito un gelato … non è buono, ma è tanto e rinfresca. Riprendiamo il nostro giro, seguendo i cartelli per Graz. Dopo aver superato un centro commerciale e attraversato con attenzione un’ampia strada trafficata, deviamo a sinistra per Freiland, sulla L606. Dopo 6-7 km pianeggianti, inizia nuovamente la salita: si ritorna in Carinzia, ma attraverso un altro Passo. Un’ascesa strana: una volta superati gli iniziali, regolari 3 km, dove le pendenze si mantengono, comunque, al di sotto del 10%, ci ritroveremo, poi, a salire per altri 15 km “a scale” e in modo più deciso, passando dai 372 metri di quota di Deutschlandsberg ai 1.380 di Heb Alpe. Nei pressi di una biforcazione della strada, dove l’unico segnale stradale indica la direzione di Freiland a sinistra, per sicurezza, chiediamo informazioni all’unica persona incontrata o, meglio, rintracciata in una fattoria sperduta tra i monti. Con grande sorpresa, l’uomo ci risponde nella nostra lingua: “Italiani? Sempre dritto!” E allora avanti, a tutta, fino a Heb Alpe. Anche qui, come sull’altra Alpe, ci sono tanti campi da sci e diversi sentieri segnalati, ma pochi turisti. Meglio così! 
Indosso il k-way, immaginando che, adesso, come in tutte le montagne che si rispettino, dopo la salita, inizi la discesa dal versante opposto. Invece queste montagne non sono così; non scendono mai del tutto. Dopo una breve discesina, la strada spiana nuovamente. Viaggiamo, quindi, in cresta per chilometri e chilometri, in un continuo, dolce, ma logorante, su e giù. La vista spazia lontano, su verdi e ondulati rilievi. Poi, finalmente, arriva la vera discesa, bella, morbida, di circa 13 km. All’incrocio con la n. 70 giriamo a sinistra per Wolfsberg (24 km), così come a quello successivo. 12 km e siamo di nuovo St. Gertraud, in Carinzia. Un altro gelato per riportare la glicemia ai giusti livelli e un assalto al supermercato, per colmare la voragine che si è aperta nel mio stomaco. Come Pinocchio, mi scrollo di dosso il grillo parlante che mi sconsiglia di entrare in un negozio di alimentari quando sono così affamata: rischio di acquistare più di quello che mi necessita per soddisfare la voglia di tutto che mi assale, cosicché, alla fine, incredibilmente, le calorie ingerite sono sempre superiori a quelle bruciate, che non sono poche. Pazienza, domani è un altro giorno e si vedrà ….
Accantonati i sensi di colpa, dopo cena riprendiamo il nostro viaggio con il camper.
Barenshutzklamm
Prendiamo l’autostrada A2 per Graz e, poi, seguiamo la direzione di Bruck an der Mur (Salisburgo-Lienz-Bruck). Lasciamo la Carinzia e ci spostiamo verso la Stiria. Usciamo a Mixnitz con l’intenzione di visitare, l’indomani, il Barenshutzklamm, uno dei canyon di roccia più belli dell'Austria, dichiarato patrimonio naturale nel 1978. Il sentiero natura consente di osservare, salendo e scendendo centinaia di scalini, percorrendo ponti e passerelle di legno, prima 24 cascate e una forra boscata lunga 1300 metri e, poi, lungo le strade forestali, l'incantevole paesaggio montano del lago di Teichalm, a 1172 metri di altitudine. Purtroppo, gira e rigira, non riusciamo a trovare alcun posto dove parcheggiare il camper per passare la notte. Ormai sono le 10 di sera, è buio, le strade sono strette, senza illuminazione e noi non sappiamo dove andare. L’unica è tornare ancora in autostrada, ma da Graz a Bruck an der Mur e per 55 km, non c’è nemmeno l’ombra di un autogrill dove sostare. Entriamo nella città di Bruck. Una deviazione ci manda verso la periferia, dove troviamo un parcheggio nei pressi di una ditta. Ci fermiamo qui per la notte. E’ una zona abitata, ci sono molte case tutt’intorno e mi sento tranquilla.


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