Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

lunedì 20 novembre 2023

MECLEMBURGO-POMERANIA ANTERIORE in camper (Germania, 18 maggio - 03 giugno 2023)



Questo viaggio è la prosecuzione di quello nel Brandeburgo (link al diario:  Brandeburgo e Berlino in camper).



Durata: 17 giorni (dal 18 maggio al 03 giugno 2023)


Totale km percorsi in Meclemburgo: 794 

Totale km di trasferimento da e per l'Italia: circa: 2.300

Totale km percorsi a piedi: 64


I costi della vacanza, se interessano, sono alla fine del diario.



MAPPA ITINERARIO:


 



Premessa


Il Meclemburgo-Pomerania Occidentale è un Land della Germania nord-orientale. 



Si suddivide in sei circondari:


1) Ludwigslust-Parchim

2) Seenplatte

3) Meclemburgo Nordoccidentale

4) Pomerania Anteriore-Greifswald

5) Pomeranica Anteriore-Rügen

6) Rostock


e due città extracircondariali:

1) Rostock

2) Schwerin



Il territorio è prevalentemente piatto, disseminato di laghi e di corsi d’acqua. Il Mar Baltico lambisce la costa per 1900 km e sui lunghissimi moli si passeggia, al calar del sole, sospesi sull'oro liquido di magici tramonti. Bianche scogliere di gesso e antiche faggete caratterizzano l'isola di Rügen, ampie spiagge di sabbia fine quella di Usedom. 

A coronamento delle bellezze naturali, ci sono castelli da favola e città anseatiche permeate di storia, con gli edifici in mattoni rosso scuro eretti dai ricchi mercanti, in cui rivivere le atmosfere di un tempo. 




ITINERARIO


Partiremo da sud e attraverseremo la regione dei laghi di Seenplatte per poi dirigerci ad est. Prima di raggiungere la costa del Mar Baltico faremo una sosta al parco delle querce secolari/millenarie di Ivenack. Transiteremo, in seguito, sull’isola di Usedom, vedremo un Centro di allevamento farfalle a Trassenheide e risaliremo verso nord per percorrere i sentieri del Parco Nazionale di Jasmund nell’isola di Rügen. Visiteremo alcune città anseatiche, il villaggio di Prerow dalle tipiche porte dipinte e lo spettacolare parco di rododendri a Graal-Müritz in piena fioritura. Dulcis in fundo, ci lustreremo gli occhi con il castello fiabesco di Schwerin e con quello meno scenografico, ma più sfarzoso, di Ludwigslust, noto come la “Versailles del Nord”. Ce n’è a sufficienza per destare in noi curiosità ed interesse.



DIARIO 


18/05/2023 (giovedì): Perleborg (Brandeburgo) - Güstrow (Meclemburgo): 100 km - Parco delle querce di Ivenack: 60 km  = km 160 km con il camper

14°C ore 8 - 16°C ore 17 (sole - nuvole)

Lasciato alle spalle il Brandeburgo, entriamo nel Seenplatte, il distretto dei laghi del Meclemburgo, la più grande area lacustre chiusa d’Europa (sito web: https://www.mecklenburgische-seenplatte.de/). Gli oltre mille specchi d’acqua sono intercomunicanti tra loro per mezzo di fiumi immissari ed emissari o canali, che consentono di navigare per giorni da lago a lago, sostando nelle strutture ricettive lungo il percorso.

E qui scopriamo dove la gran parte dei tedeschi trascorrerà il ponte dell’Ascensione, essendo le località turistiche prese letteralmente d’assalto: i parcheggi sono strapieni e una marea incredibile di vacanzieri affolla le spiagge e i tavolini all’aperto dei caffé. Sui moli, lunghe file di gitanti attendono di salire sui battelli; in acqua, gommoni, canoe, kayak, pedalò, SUP, per ogni tipo di divertimento.

L’idea di fermarci in questa bolgia nemmeno ci sfiora e procediamo per Güstrow.

Viali alberati, campi coltivati (nella zona si producono soprattutto asparagi), gru e cicogne che vi rovistano in cerca di cibo, praterie e cavalli al pascolo. Il paesaggio campestre sfila lentamente dai finestrini del camper, rilassandoci.



A Güstrow (sito web: https://www.guestrow-tourismus.de/#) parcheggiamo in Gleviner Platz 1 (GPS: N53.790796, E012.180827); sosta gratuita consentita solo per 3 ore; 6 posti riservati ai camper.

La città è deserta, visto il giorno festivo. Per fortuna le pasticcerie sono sempre aperte e vendono anche il pane; ce n’è una nella piazza del mercato, davanti al Municipio dalla facciata classicista. Alle spalle di questo, la maestosa chiesa di St. Marien, in mattoni rossi, nasconde al suo interno arredi antichissimi, ma è vietato scattare fotografie. La Domstrasse ci indirizza alla Cattedrale, pure in mattoni rossi, iniziata in stile romanico nel 1226 e completata in quello gotico nel 1335 (foto vietate). Contiene, tra l’altro, una copia della famosa scultura di Ernst Barlach (l’artista che visse a Güstrow per circa 30 anni): “Schwebende Engel” o Angelo fluttuante, dedicata ai caduti della Prima guerra mondiale. La strada s’insinua, quindi, in un piccolo parco cittadino e ci conduce nei pressi del castello, detto “palazzo dei piaceri”, purtroppo in restauro dal 2020 (sito web: Castello di Güstrow). Appare imponente, seppur rivestito da impalcature. Fu costruito nel 1558 in stile rinascimentale per i duchi del Meclemburgo ed è uno dei più importanti del nord Europa; conserva magnifici soffitti in stucco (quello della sala da ballo, riccamente decorato con scene di caccia, è tra le attrazioni principali dell’edificio). 



A pomeriggio inoltrato ripartiamo per la destinazione successiva: il parco delle querce di Ivenack (60 km), (sito web:  Ivenacker-eichen).

Il parcheggio in Eichenallee 46 (GPS: N53.713684, E012.954386) è gratuito, non illuminato e senza divieto di pernottamento; perciò dormiremo qui.

L’ingresso al parco è gratuito dopo le 17 (si paga esclusivamente per salire al Baumkronenpfad, il sentiero tra gli alberi senza barriere lungo 620 metri, accessibile ai disabili - sito web: Baumkronenpfad). Il clou è la torre di osservazione alta 40 metri con ascensore e piattaforme panoramiche.



Con la passione per gli alberi che mi ritrovo, non potevo farmi sfuggire questi monumenti naturali. Vaghiamo tra gigantesche querce (da 500 a quasi 1000 anni) in modo piacevole per un’ora, perchè, con la sera che incombe, nuvole di zanzare ci avvolgono da capo a piedi, costringendoci a scappare via. Facciamo però in tempo a scorgere alcuni daini; ne vivono un centinaio in un’area di 70 ettari e vengono allevati ad Ivenack dal XVII secolo. 






19/05/2023 (venerdì): parco delle querce di Ivenack - Usedom (83 km) - Heringsdorf (22 km) - Trassenheide (11 km) = 116 km con il camper

16°C ore  8 - 16°C ore 16 (soleggiato, aria fredda)

La notte trascorre tranquilla. Ci rimettiamo in marcia e dopo 85 km, attraversiamo una lingua di terra tra due mari nonchè un ponte in ferro, che ci permettono di approdare all’isola di Usedom e all’omonima cittadina. Case basse dai colori pastello, vicoli lastricati e una fila ininterrotta di vetture sui cigli delle strade. Il parcheggio al porto è vietato ai camper: un invito ad andarcene, che cogliamo al volo. Proseguiamo verso Heringsdorf per altri 22 km, tra saliscendi e scorci di mare, affiancati da una pista ciclabile. Nell’area camper vicino ai supermercati Lidl e Rewe (GPS: N53.962450, E014.133920 - tariffe: € 20 per camper inferiori ai 7 metri ed € 25 per quelli superiori, tutto compreso) vi sono già dei mezzi all’esterno in attesa di poter entrare.

Sebbene avessimo previsto un maggior afflusso di tedeschi nei luoghi turistici durante il ponte dell’Ascensione, non immaginavamo in tale misura. Con pazienza scoviamo un parcheggio sterrato a Koserow, subito dopo un campeggio, ma solo diurno (dalle 7 alle 22) (GPS: N54.062409, E013.985232), tariffa € 1/h. 



Pranziamo e facciamo quattro passi sulla lunga spiaggia che si distende al di là della carreggiata e della pista ciclabile, prima di trovare un posto per la sosta notturna. 






Percorsi 3,5 km, notiamo, lungo la strada per Trassenheide, un parcheggio sterrato a € 15 per 24 ore.  Tuttavia, considerando che è nostra intenzione l’indomani visitare il Centro di allevamento farfalle, proviamo ad avvicinarci a quest’ultimo. 7,5 km più avanti, infatti, c’è un parcheggio in Strandstrasse 35 (GPS: N54.090411, E013.868112). Selezioniamo sul parchimetro la voce “Wohnmobil” (camper) e la tariffa giornaliera (tag), pagando € 10 (unicamente con monete) fino alle 15 di domani (si può rimanere soltanto una notte). Una pista ciclopedonale in 900 metri ci porta alla spiaggia; è sconfinata, di sabbia impalpabile come talco. Benchè il sole splenda in un cielo limpido e azzurro, l’aria è fredda. Il vento increspa la superficie del mare, sollevando spruzzi d’acqua sicuramente gelidi. Malgrado ciò, qualcuno fa il bagno e io, che indosso pile e giacca antivento, rabbrividisco al solo pensiero di immergermi.


20/05/2023 (sabato): Trassenheide - Greifswald (35 km) - Karrendorf (13) = 48 km con il camper)

13°C ore 8 - 16°C ore 16 (nuvoloso)

In mattinata, a piedi, ci rechiamo al Schmetterlingsfar - Centro di allevamento farfalle (sito web: https://www.schmetterlingsfarm.de/fehler/, distante 1,6 km. Paghiamo € 14 cad. e ci introduciamo nella serra (io piena di aspettative: in Malesia, anni fa, visitammo un posto simile e ne rimasi affascinata). Supponevo che l’ambiente sarebbe stato diverso, ma speravo mi avrebbe altrettanto incantato. E, invece, è una delusione. Vabbè! Mi rifaccio con l’esposizione di farfalle e insetti nelle sale adiacenti, tutto sommato interessante.














Più tardi ci spostiamo nella città anseatica di Greifswald (sito web: https://www.greifswald.info/).

L’Area sosta camper e caravan Fasten al Museumshafen (in Marienstraße 9 - Greifswald - GPS: N54.098560, E013.389450), neanche a dirlo, è al completo e pure lo sono i due grandi parcheggi del centro (GPS: N54.098140, E013.388330 e GPS: N54.1008570, E013.381779). 

In simili momenti di difficoltà ci affidiamo all’applicazione Park4night. Seguendo le indicazioni e una stradina sconnessa, finiamo in aperta campagna (Karrendorf - GPS: N54.154280, E013.379551). Volevamo un posto appartato in cui passare il week-end ed eccoci accontentati. 




Il parcheggio, situato vicino all’isola di Koos, viene solitamente usato dai fotografi appassionati di paesaggi naturali. Per tutto il pomeriggio c’è un via vai di auto e persone, le quali s’inoltrano lungo un sentiero che si perde all’orizzonte. Avventurandoci nella stessa direzione, ci approssimiamo alla riva del mare, dove una mandria di mucche pascola placidamente. Non conoscendo i luoghi, ci limitiamo ad un giro ad anello di 7 km. 



Al tramonto arriva una giovane coppia a bordo di un van e subito si allontana a piedi armata di cavalletto e fotocamera. Sarà l’unico veicolo, oltre al nostro, a sostare qui durante la notte. Tutt’intorno è silenzio e, quando calano le tenebre, il buio inghiotte ogni cosa.


21/05/2023 (domenica): Karrendorf - Greifswald (13 km) - Stralsund (28 km) = 41 km con il camper e 15 a piedi

16°C ore 8 - 28°C ore 18 (sole, cielo velato)

Tornati di buona mattina a Greifswald (13 km), parcheggiamo in Ladebower Ch 11 (GPS: N54.100857, E013.381779), vicino al centro; tariffa € 1 l’ora. Mentre stiamo studiando il funzionamento del parchimetro, un camperista tedesco, che se ne sta andando, ci regala il suo ticket, valido ancora per 4 ore; lo ringraziamo di cuore, soprattutto per averci tolto d’impaccio.



Greifswald sorse nel 1199 e dal 1310 al 1644 fu membro della Lega Anseatica, la potente alleanza di città tedesche riunite in gran numero per difendere interessi e privilegi commerciali comuni. All’epoca, Greifswald contava una flotta di 50 navi, che veleggiavano, tra l’altro, verso il Mar Nero, l’America, le Indie orientali e la Cina. 

A partire dal 1870, con il fiorire dell’industria termale e del turismo balneare, anche il trasporto di persone ebbe un forte impulso: nacquero nuove compagnie di navigazione, le quali offrivano gite o passaggi in piroscafo sia via mare che via fiume. La vicina stazione ferroviaria permetteva, ai vacanzieri provenienti da Berlino in treno, di imbarcarsi per l’isola di Rügen o per le località costiere più alla moda. Oggi, il suo porto turistico ospita un museo navale all’aperto e da lì comincia la nostra esplorazione. Camminando sulla banchina, ammiriamo golette, rimorchiatori e chiatte; alcune imbarcazioni vengono tuttora usate per gite turistiche, altre sono state trasformate in esercizi pubblici.





Abbandoniamo l’atmosfera marittima per portarci nel cuore della città: la Marktplatz, pavimentata in granito lusaziano, che occupa un’area di 11.000 metri quadri; vi prospettano belle case a capanna e il Municipio dalla facciata “rosso sangue di bue” del XIII sec. (sede dell’Ufficio Informazioni). 




Dalla piazza spicca la sagoma del duomo di St. Nikolai (del XIV sec.), alle cui spalle si erge l’Università, in mattoni rossi: inaugurata nel 1456, è, dopo Rostock, il secondo Ateneo più antico della regione del Mar Baltico. 





Lì accanto, un ampio viale alberato, pedonale e ciclabile - cui accediamo salendo qualche gradino - corre sui bastioni, che racchiudono il centro storico per 1,5 km (ricorda quelli di Lucca e Ferrara). 




Passeggiamo all’ombra di imponenti ippocastani, avvolti dal profumo delicato dei loro fiori a grappoli bianchi e rosa, finchè, all’altezza della Marktplatz, scendiamo uno dei tanti sentieri che confluiscono nella piazza e riprendiamo la via del porto per tornare al parcheggio.

Greifswald è una cittadina gradevole, ma non da effetto “wow”. Vale però una sosta.


Il viaggio prosegue e dopo 28 km siamo a Stralsund (sito web: https://www.stralsund.de/). La città dispone di un’area camper molto grande: il Caravanstellplatz an der Rügenbrücke (102 posti per camper e roulottes - in Boddenweg 3 - GPS: N54.303232, E013.097764 - sito web: https://caravanstellplatz-ruegenbruecke.de/ - tariffa € 20 per 24 ore, corrente € 0,70 per kw/h, doccia € 1 per 4 minuti; acqua potabile € 0,10 per 10 litri).

Entrati nell’area, si hanno 15 minuti di tempo gratuiti per vedere se c’è posto. Il ticket rilasciato all’entrata (biglietteria automatica), serve sia per pagare la sosta che per usare i wc e le docce. Attenzione, perchè se si perde il ticket, per uscire dall’area si devono pagare € 100 di penalità. Per aprire la porta dei servizi si pone il ticket sotto un lettore di codice a barre collocato alla sinistra della stessa. Sulla parete delle docce è appeso uno strumento che consente di selezionare (sempre usando il medesimo ticket) l’importo e la durata della doccia (per ogni euro 4 minuti) nonchè il numero della doccia libera. L’importo verrà caricato sul biglietto e si pagherà tutto (sosta e docce) alla cassa automatica prima di uscire. Ho pensato fosse utile descrivere tutto ciò, perchè anche i tedeschi erano in difficoltà, nonostante la comprensione della lingua.


Appena sistemati nella piazzola, andiamo in centro a piedi, che dista 1,5 km (eventualmente, c’è la fermata dell’autobus a 3 minuti).

Uscendo dall’area camper, svoltiamo a destra e poi nuovamente a destra in Frankedamme, pervenendo poco dopo nel nucleo antico di Stralsund; per la sua visita, non avendo una mappa della cittadina, improvvisiamo.






Stralsund fu fondata nel 1234 sullo Strelasund, lo stretto del Mar Baltico che separa la terraferma dall’isola di Rügen. Come Wismar, Rostock e Greifswald, prosperò grazie alla sua posizione strategica, diventando uno dei principali porti commerciali della Lega Anseatica, che, dal tardo medioevo all’inizio dell’era moderna, mantenne il monopolio dei commerci su gran parte dell'Europa settentrionale e del Mar Baltico. In quel periodo florido furono costruiti importanti edifici in mattoni rossi, tra i quali il municipio dalla meravigliosa facciata filigranata - nell’Alter Markt o piazza del mercato vecchio (al n. 9 c’è l’Ufficio del Turismo, ma adesso è chiuso: la domenica è aperto dalle 10 alle 15 - sito web: www.stralsundtourismus.de) - che mi lascia a bocca aperta per la sua architettura elaborata ed elegante.







Alle sue spalle svettano le due imponenti torri (di cui una sormontata da un elmo barocco nel 1667) della chiesa di S. Nicola, risalente al XIII secolo. 



La città, più volte danneggiata (l'ultima, dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale), seppe sempre risollevarsi. Durante i 40 anni della sua appartenenza alla DDR (comunemente detta Germania dell’Est e sotto il controllo dell’Unione Sovietica), i suoi beni vennero trascurati; tuttavia, dalla riunificazione della Germania, avvenuta nel 1990, si è provveduto al restauro dei palazzi del centro storico, dal 2002 inserito nel Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.



Continuando a destra del municipio guadagniamo la via del porto; vi è ormeggiato un veliero bianco, il Gorch Fock, a tre alberi della Marina Militare Tedesca. Impossibile non notarlo! Era una nave-scuola e rimase in servizio dal 1933 fino allo scoppio della seconda guerra mondiale; dal 2003 è una nave-museo.



Non lontano s’innalza un acquario avveniristico: l’Ozeaneum (sito web: https://www.ozeaneum.de/), con la vasca dei pinguini sul tetto dell’edificio e una terrazza panoramica; è una delle quattro sezioni del Deutsches Meeresmuseum (Museo del mare, in Bielkenhagen 10, dalla parte opposta del centro storico - sito web: https://www.meeresmuseum.de/).




Dalla banchina vediamo l’infinito ponte che collega Stralsund all’isola di Rügen: un manufatto davvero impressionante! 



Lo lasciamo alle nostre spalle e c’incamminiamo sul lungomare alberato, deviando, poi, verso la cinta muraria in mattoni rossi, nella quale sono state ricavate delle abitazioni; la aggiriamo per un tratto e rientriamo nella città vecchia attraverso la Kniepertor, un’antica porta di accesso sempre in mattoni rossi. 




Ripassiamo dalla piazza del mercato e raggiungiamo la Neuer Markt (la piazza del mercato nuovo, nient’altro che un parcheggio ingombro di veicoli) con l’intento di visitare la vicina Marien Kirche; trovandola chiusa, decidiamo di tornare al camper.





Oltrepassata la Frankenwall, c’immettiamo in un vialetto (il Weidendamm) che divide due piccoli laghi, e imbocchiamo la Karl-Marx-Strasse, percorrendola lungamente. Sfioriamo il Penny, superiamo una grande rotonda e, procedendo dritto sulla Werfstrasse, arriviamo all’area camper.




Da Stralsund passa la pista ciclabile del Mar Baltico (sito web: Ostseekuesten-radfernweg) 


TRACCIA GPS SCARICABILE DEL TRATTO IN GERMANIA (766 km):




Il sudetto tratto di 766 km fa parte di un itinerario più lungo della rete Eurovelo (il n. 10, denominato Baltic Sea Cycle Route): circa 8800 km suddivisi in nove nazioni 


Siti web:


https://www.lifeintravel.it/eurovelo-10-l-anello-del-mar-baltico.html


https://www.bikeitalia.it/eurovelo-10-il-giro-del-mar-baltico/



ITINERARIO COMPLETO DEL GIRO DEL MAR BALTICO:




Puoi scaricare la traccia del Giro del Mar Baltico in bici qui:  https://de.eurovelo.com/ev10



Anche la  pista ciclabile Amburgo-Rügen (505 km - sito web: Radweg-hamburg-ruegen) passa da Stralsund.


TRACCIA GPS SCARICABILE:



 

22/05/2023 (lunedì): Stralsund - Sassnitz (km 50) - Glowe (17 km) = 68 km con il camper e 15 km a piedi

16°C ore 4 - 24°C ore 17 (sole e caldo)

Salutiamo Stralsund e intorno alle 11 saliamo sul lungo ponte (2830 metri) che collega la città a Rügen, la più grande delle isole baltiche, rinomata per le lunghe spiagge sabbiose e le candide scogliere di gesso orlate di faggi. Era una popolare meta di villeggiatura già nell’Ottocento, frequentata dall’aristocrazia tedesca, da pittori e intellettuali.



Sassnitz (sito web: https://www.sassnitz.de/) sarà la prima tappa: da lì inizia il sentiero costiero nel Parco Nazionale di Jasmund e lo vorremmo percorrere.

Marco adocchia un parcheggio in Steinbachweg 2 e vi s’infila senza ascoltare i miei suggerimenti; lo stallo è un po’ corto, ma, retrocedendo nel prato, riesce a rimanere all’interno delle linee di delimitazione (GPS: N54.519762, E013.654294); tariffa: € 1 l’ora dalle 8 alle 22. Paghiamo € 5 dalle 12 alle 17.

Dato che durante la pausa pranzo gli Uffici del Turismo sono chiusi, scendiamo in paese alla ricerca del sentiero che porta allo Stubbenkammer (il promontorio con le più alte scogliere di gesso dell’isola, formatesi oltre 60 milioni di anni fa dai depositi sedimentari di piccoli organismi) e al famoso Königstuhl (Sedile del Re) attraverso l’antica foresta di Stubnitz, ma non vediamo alcuna indicazione. A quest’ora le vie sono deserte e non ci pare il caso di disturbare il personale dei ristoranti o i loro clienti. Torniamo sui nostri passi e, nel parcheggio del Tierpark (GPS: N54.521360, E013.651660; tariffa € 1 l’ora, € 6 il giorno dalle 8 alle 22, sosta notturna consentita fino alle 22), una mappa del luogo ci fornisce qualche info. 



Appurato che il Königstuhl è raggiungibile con il bus, Marco propone di prendere quest’ultimo all’andata e di tornare a piedi dal sentiero costiero, sicuramente meglio individuabile da lì (la pensilina è situata sulla strada davanti al parcheggio). Saliamo sul bus 23, che passa ogni mezz’ora (il biglietto si paga all’autista e costa € 1,70 cad.) e in 17 minuti eccoci a destinazione. Attenzione! Il bus, prima di arrivare al Königstuhl, fa una deviazione a destra verso un grande parcheggio con servizi (Parkplatz Hagen, anche per camper - GPS: N54.562420, E013.626030 - tariffa 2023 per 24 ore: € 18. Pochi km più ad ovest, a Lohme, in Arkonastrasse 4 - GPS: N54.583280, E013.613720 - c’è un’area camper attrezzata, 35 posti, tariffa per due persone, nel 2023, € 23,50 + € 5 per ogni persona in più dai 10 anni in su, oltre € 1 cane; € 2 doccia; € 1 corrente 2 Kw, € 1 acqua, € 1 wifi, in centro e a 100 metri dalle scogliere); poi, ritorna al bivio e prosegue fino al terminal dei bus, dove scendiamo. Notando che i visitatori convergono in un’unica fila, ci accodiamo a nostra volta, scoprendo alla fine che il sito è a pagamento (€ 12 cad.). Siamo un po’ sorpresi, perchè pensavamo che queste scogliere si potessero osservare liberamente come quelle della Normandia. Insieme alla fiumana di persone, c’incanaliamo ordinatamente su una piattaforma lunga 90 metri e larga 19 metri, che si protende sopra le scogliere di gesso a picco sul mare ad un’altezza di 118 metri.





Certo che i tedeschi l’hanno studiata bene: in pratica, per vedere il Königstuhl bisogna pagare l’ingresso al Centro visitatori, che comprende un’area espositiva di 2000 mq con una mostra interattiva e una sala multimediale, nonchè 28000 mq all’esterno dedicati ad attrazioni per bambini e adulti, oltre a caffè, negozi di souvenirs, ecc.; tutte cose di cui avremmo potuto fare a meno. Per quanto ci riguarda, abbiamo speso 24 euro in due per salire una manciata di minuti su una passerella, tra gente che si accalcava per farsi un selfie. Non ci posso credere! All’uscita, per giunta, scopriamo che quelle scogliere si possono contemplare anche dal punto panoramico Victoria-Sicht, poche decine di metri più a sud. 




Di positivo c’è che, da qui, il sentiero costiero di 7 km per Sassnitz am Wedding, è ben segnalato. 



Senza indugio, ci addentriamo nella faggeta. Il percorso si sviluppa prevalentemente sul bordo della scogliera; quantunque presenti saliscendi e brevi scalinate, si rivela davvero piacevole e per nulla impegnativo in questo senso di marcia, alternando tratti pianeggianti ad altri in discesa. Ovviamente, risulta maggiormente faticoso nel senso inverso. Tutto sommato, è stato un bene non aver rintracciato l’accesso al sentiero a Sassnitz.





La faggeta, patrimonio dell’Unesco, è favolosa, per non parlare degli splendidi scorci sull’alta costa di gesso. Chissà com’era suggestiva con i Wissower Klinken! I due bastioni di roccia, alti 20 metri, dal 24 febbraio 2005, giorno in cui si staccarono e scivolarono in mare, sgretolandosi, non esistono più.






Dopo circa 2,5 ore e parecchie soste per bearci di tanta grazia, arriviamo a Sassnitz e al parcheggio Wedding. Avanziamo ancora per 800 metri sulla Weddingstrasse verso l’Alte Sassnitz (vecchia Sassnitz), ad est dell’abitato, dopodiché scendiamo alla marina, con le vecchie case dei pescatori ora adibite a caffé e ristoranti. Al porto, invece, ci sono gli ambulanti che vendono panini con pesce, da gustare sul posto, seduti sulla banchina, sotto lo sguardo vigile di gabbiani e cormorani in attesa della loro razione di cibo.

Il nostro tempo, purtroppo, sta per scadere e ci dobbiamo muovere. Per vicoli che si arrampicano sul versante scosceso, tra bianche case di fine Ottocento dalle verande in legno traforato in stile Bäderstil (tipico dei luoghi di villeggiatura tedeschi, sia sul Mar Baltico che sul Mare del Nord), risaliamo al parcheggio. 








Presa la via per Cap d’Arkona, nei pressi di Glowe, un’area di sosta in buona posizione, senza divieti di sorta (in Heidbergstrasse 16 - GPS: N54.550392, E013.526771), è un’occasione da non perdere.




23/05/2023 (martedì): Glowe - Binz (27 km) - Sellin (12 km) - Göhren (6) km) - Zingst (94 km) - Barth (12 km) = 151 km con il camper

18°C ore 9 - 14°C ore 17 (nuvoloso / sole / pioggia)

La notte porta consiglio e stamane mi sono svegliata pensando che non valesse la pena continuare verso nord per altri 19 km, fino a Cap d’Arkona e i suoi fari (sito web: Kap-arkona.de) ed era preferibile scendere nella parte sud-orientale dell’isola dove sorgono le stazioni balneari più famose, di cui ho letto pareri entusiastici un po’ ovunque. 

Strada facendo ignoriamo, per mancanza di interesse, il cd. Colosso di Prora (a 6 km da Binz) - un mastodontico e orribile complesso di sei edifici a sei piani, lungo diversi chilometri, costruito durante il regime nazista per diventare un centro di villeggiatura all’insegna di Kraft durch Freude (forza attraverso la gioia; vedi il museo Macht Urlaub, sito web: Proradok.de) per 20.000 persone e mai completato.

Il primo villaggio che incontriamo è Binz - sito web: Baia di Binz -  (28 km), con il suo lungomare di 4 km immerso nel verde di alberi secolari, e una spiaggia di sabbia, larga 100 metri (con aree riservate a nudisti e cani), che si estende per 5 km nella baia di Prorer Wiek. Per il suo clima mite, nel XIX secolo divenne la meta prediletta di personalità ricche ed influenti: ciò, spiega la presenza di hotel di lusso e ville signorili in stile Bäderstil, che le donano un’atmosfera d’altri tempi. 

Man mano ci avviciniamo, però, il traffico aumenta a dismisura e si formano code interminabili. Un tale caos già a maggio: non oso immaginare d’estate! E’ troppo turisticizzata per i nostri gusti; non proviamo nemmeno a cercare un parcheggio e andiamo oltre, sperando in uno scenario migliore.

A Sellin - sito web: Scopri Sellin - (12 km) e Göhren - sito web: Scopri Goehren- (6 km) nulla cambia rispetto a Binz: tutta la costa è caratterizzata da un eccessivo turismo di massa e deturpata da alberghi, parchi di divertimento, attrazioni per turisti; persino una gigantesca ruota panoramica. Questi posti non fanno per noi. Forse il nostro giudizio è un po’ precipitoso: siamo capitati qui, nostro malgrado, nel momento sbagliato, coincidente con le festività nazionali tedesche (tra il 18 maggio, festa dell’Ascensione, e il 29 maggio, festa della Pentecoste) e talmente sopraffatti dalla moltitudine di vacanzieri da non voler nemmeno scendere dal camper. Magari in bassa stagione si apprezza meglio. Chissà! Non è detto che un giorno non si possa tornare. Adesso, l’unica cosa che desideriamo è fuggire dalla confusione.

Inseriamo, quindi, sul navigatore le coordinate di Zingst - sito web: Zingst: metà isola, metà paradiso - (97 km), che ha un’area camper in Müggenburger Weg 45a (GPS: N54.440920, E012.706950) e una in Am Bahndamm (GPS N54.439820, E012.660560). 

L’ex villaggio marinaro si è sviluppato nella parte orientale della penisola Fischland-Darß-Zingst (sito web: Penisola Fischland-darss-zingst), che si protende tra il Mar Baltico e la laguna di Barther Bodden. Tale territorio selvaggio e incontaminato, in cui sostano, in primavera e autunno, decine di migliaia di uccelli migratori, è protetto dal Parco nazionale "Vorpommersche Boddenlandschaft" (“Laguna della Pomerania Occidentale” - sito web: Parco Nazionale "Laguna della Pomerania Occidentale").

Durante il trasferimento, il cielo si fa di piombo e l’aria sferzante. In attesa di capire come evolverà la situazione, cominciamo con il parcheggiare il camper in Am Ende 5 (GPS: N54.433075, E012.695639 - solo diurno, € 1/h dalle 7 alle 22) soltanto per 3 ore, per valutare se sia il caso di rimanere più a lungo. Mangiamo un boccone velocemente e usciamo. In 15-20 minuti a passo svelto arriviamo in spiaggia. Saliamo subito sul molo, uno dei 19 “piers” del Meclemburgo, come vengono chiamate le lunghe passerelle che si spingono in mare per centinaia di metri. La gente ci va per passeggiare, respirare l’aria salmastra o crogiolarsi al sole; alcuni sono provvisti di bar, negozi e cinema o, addirittura, di speciali cabine che, scendendo sott’acqua, permettono di osservare i fondali marini. Oggi, complice la giornata bigia, le persone sono concentrate nella piazzetta e nella via principale del centro, cosicché il pontile è tutto nostro. 




Ritornati sulla terraferma, entriamo in una zona residenziale. Neanche il tempo di orientarci e inizia a piovere. Acqua a catinelle e vento, proprio mentre ci troviamo in un quartiere dalle case particolari, con enormi tetti in paglia. E pensare che abbiamo due bellissimi ombrelli nel camper. Che teste! Marco allunga il passo per rientrare ed io scatto qualche foto al volo, ma la pioggia aumenta d’intensità, costringendoci a correre.








Per la sosta notturna optiamo per un parcheggio a Barth (12 km) in Barthestrasse 91 (GPS: N54.368708, E012.712374), tariffa € 10 per 24 ore (il parchimetro accetta monete, carta di credito e bancomat; selezionare wohnmobile - 1 tag - e modalità di pagamento; possibilità di allaccio alla corrente.



24/05/2023 (mercoledì): Barth - Prerow (18 km) - Graal-Müritz (42 km) = 60 km con il camper  e 20 km a piedi

13°C ore 8 - 17°C ore 17 (nuvole, sole, fresco)

Dopo colazione ripartiamo per Prerow. La strada s’inoltra, dapprima in un paesaggio lagunare punteggiato da macchie di fiori bianchi, gialli e viola, poi, fra verdi praterie, viali alberati e foreste. Tra Zingst e Prerow ci sono tanti parcheggi a pagamento, dove si può sostare solo dalle 7 alle 22, perchè in tutta l’area del Parco è vietato il campeggio fuori dalle aree apposite.

A Prerow (sito web: www.prerow.de/), la sosta nel parcheggio in Strandstrasse 17 è consentita dalle 7 alle 22 (GPS: N54.443295, E012.577291); tariffa € 2 per 2 ore, € 5 per tutto il giorno; ci sono due parchimetri: uno giornaliero e pagamento con monete, l’altro per più giorni e pagamento con carte di credito).



Anni fa mi ero imbattuta casualmente nell’immagine di una splendida porta di legno dipinta e, curiosa come sono, avevo fatto delle indagini in Internet. Nel Darß, la parte centrale della penisola su cui ci troviamo, le porte dipinte (patrimonio culturale della regione) testimoniano antiche tradizioni, che risalgono al periodo d’oro della navigazione (tra il 1790 e il 1850). In quell’epoca florida, i marinai, tornati al villaggio d’origine dopo aver lungamente viaggiato nel mondo, assunsero i migliori artigiani del Paese per eseguire lavori di alta qualità nelle proprie abitazioni ed ebbero l’idea di decorare le porte delle case con disegni che ricordassero loro la vita trascorsa in mare (ancore, conchiglie, soli, navi, pesci, ecc). Pertanto, non vedevo l’ora di essere qui. All’Ufficio del Turismo (in Waldstrasse 1b) chiediamo una mappa dell’“itinerario delle porte dipinte”, che ci guida tra dimore dal tetto in paglia e porte in legno dai colori vivaci.










E’ un posto singolare e forse non tutti lo sanno apprezzare. A me non ha deluso, sebbene mi aspettassi un villaggio più raccolto. 

Ripreso il camper, continuiamo a risalire la penisola, che, via via, si restringe sempre più, fino a diventare una lingua di terra tra il mare e la laguna. Il paesaggio è celato da una muraglia di alberi spessi; così cerchiamo, purtroppo invano, un parcheggio vicino ad una spiaggia per poter esplorare un tratto di costa. Nonostante le alte tariffe (si paga sia il parcheggio diurno, € 10, che quello notturno, € 20-25, la tassa di soggiorno € 2,5 cad. ed € 7-8 per ogni cane), sono tutti al completo.

Spingendoci più a sud, le foreste si diradano e il panorama si allarga sulle spiagge assolate e il blu del mare. Grandi alberghi e ville quasi sommerse dalla vegetazione si susseguono uno dietro l’altra, rivaleggiando in bellezza e lusso.

La cultura balneare del Baltico nacque oltre 200 anni fa, quando il Granduca del Meclemburgo Federico Francesco I si rese conto degli effetti benefici delle vacanze al mare. Ben presto questa moda prese piede non solo tra la nobiltà, ma anche tra la borghesia, i ricchi mercanti e gli artisti. Nel XIX secolo si contavano già 29 stabilimenti balneari, tutti con spiagge lunghissime di sabbia chiara. Come riparo dai forti venti del Nord, dal sole e dalla pioggia, fu inventato lo Strandkorb (letteralmente: “cesto da spiaggia”), una poltrona coperta e pesantissima (70-80 kg), che ricorda un po’ la forma di una cesta.



Procediamo per decine di chilometri e, dopo vari e infruttuosi tentativi di sosta, a Graal-Müritz (sito web: www.graal-mueritz.de/) e al parcheggio per camper in Buchenkampweg 6 (GPS: N54.258238, E012.253143), dietro quello per auto, in fondo al viale a sinistra  - tariffa € 20 per 24 ore, € 1 per 30 minuti (v. foto); acqua potabile e pozzetto per scarico acque nere e grigie (il parchimetro non accetta bancomat) - c’è ancora spazio.

In alternativa:

Ostseecamp  Rostocker Heide in Wiesenweg a Graal-Müritz (GPS: N54.248410, E012.218250 - tariffe: Listino prezzi - sito web: www.ostseecamp), sul Mar Baltico, pista ciclabile.

Graal-Müritz è la porta d’accesso alla penisola Fischland-Darß-Zingst  nonchè una frequentata località turistica, ma non caotica. 







La via principale incrocia la pista ciclopedonale, che corre a ridosso di una duna sabbiosa leggermente digradante verso il mare. La imbocchiamo e ci dirigiamo a sinistra verso il parco dei rododendri (Rhododendronpark), realizzato tra il 1955 e il 1961 alle spalle della spiaggia; 2500 piante perenni e a fine maggio (udite! udite!), in piena fioritura. Davanti ai nostri occhi si apre uno spettacolo indescrivibile; un paradiso in cui perdo la cognizione del tempo. Sia io che Marco ci soffermiamo frequentemente ad annusare ed osservare le numerose varietà presenti, finchè il sole, abbassandosi all’orizzonte, allunga le ombre sui cespugli rigogliosi. E’ il momento di lasciare, seppur con dispiacere, questo incanto. 












Ripercorriamo a ritroso la pista ciclopedonale e ci portiamo all’altezza del parcheggio, dove una via trasversale nei pressi di uno snack-bar ci consente di arrivare al camper. Vi restiamo giusto per una cena frugale, perchè poco dopo torniamo in spiaggia a goderci il tramonto sul Mar Baltico: un’emozione da non perdere.




25/05/2023 (giovedì): Rostock (25 km) - Wismar (55 km) = 80 con il camper e 14 a piedi

18°C ore 8 - 20°C ore 16 (nuvoloso e vento gelido a Rostock; sole e temperatura gradevole a Wismar)

Il pensiero di entrare a Rostock con il camper mi inquieta un po’, ma, tutto sommato, Marco se la cava bene e l’ingresso in città si rivela meno problematico di quanto immaginassi.

Il parcheggio del porto (in Parkplatz Stadthafen - Nördliche Altstad - Rostock  - GPS: N54.093000, E012.130340 - a pagamento dalle 8 alle 20 - tariffa 2023: € 2/h oppure € 18/24h), naturalmente è al completo. Facciamo un tentativo all’altro parcheggio in Mühlendamm 36 - Rostock (GPS: N54.084402, E012.153573). C’è posto, però il parchimetro non legge le nostre carte di credito/debito e non abbiamo 18 euro di moneta. Senza perderci d’animo andiamo al supermercato Netto e, avvisata la vigilessa che sosteremo per pochi minuti, facciamo la spesa pagando in contanti; con il resto ricevuto riusciamo a raccogliere la somma di cui abbiamo bisogno e torniamo al parcheggio, ma le monete non entrano nell’apposita fessura. Stiamo per rinunciare, allorché sopraggiunge una coppia di camperisti tedeschi. Anche loro sono in difficoltà e altrettanto il Comandante della Polizia, lì dispiegata in gran numero per i controlli di routine (fatto intervenire dagli stessi dopo l'impossibilità di parlare al telefono con l’assistenza tecnica). A questo punto, il solerte poliziotto ci consegna un suo biglietto da visita, dicendo di incollarlo sul finestrino laterale del camper insieme al disco orario, per evitare la multa (perchè qua non si scherza: i vigili sono ovunque e diligenti nel loro lavoro). Problema risolto!

Sollevati, a piedi ci avviamo verso il centro (circa 15 minuti). 

Rostock (sito web: www.rostock.de/) aderì per tre secoli alla Lega Anseatica e divenne una città molto fiorente. Il suo declino fu causato dalla Guerra dei Trent’anni e dal devastante incendio del 1677, che provocò danni ingenti.

Dalla Steintor, la monumentale porta cittadina in stile rinascimentale olandese, riconoscibile dai due draghi neri sui lati inferiori della stessa, accediamo al nucleo antico di Rostock, un’isola pedonale attorniata da arterie piuttosto trafficate.





Il Neuer Markt, la piazza principale, è ingombro di venditori ambulanti e furgoni. In origine era completamente racchiuso da case a capanna appartenenti alla borghesia, ma venne distrutto dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale e solo parzialmente ricostruito. Alla nostra destra, sul lato est, si distingue il municipio dalla facciata rosa, che unisce lo stile gotico trecentesco al barocco; dalla parte opposta, sul lato ovest, ci sono le case con frontone erette in epoca DDR, mentre il lato sud è occupato dall’edificio delle poste ed ex tribunale regionale. 





Svoltiamo a sinistra nella Kröpeliner Straße, via commerciale valorizzata da una cortina di storici palazzi ben restaurati, negozi di ogni tipo ed eleganti caffé, che sfocia nella piazza dell’Università, nella quale zampilla la Brunnen der Lebensfreude o fontana della gioia di vivere; inaugurata nel 1980 e ribatezzata “fontana del porno” per le sue erotiche sculture in bronzo, è composta da 18 fontane e 26 sorgenti termali.






Reperita una mappa della città nel vicino Ufficio del Turismo (sito web: Ufficio Turismo Rostock), seguiamo sempre la Kröpeliner Straße fino alla Kröpeliner Tor e poi un tratto della cinta muraria. Prima di ripassare dal Neuer Markt, deviamo verso il quartiere della Marienkirche; la chiesa custodisce un orologio astronomico del 1472 e il suo meccanismo medievale, unico al mondo, è tuttora funzionante. 




E’ ancora presto, ma riteniamo di aver visto abbastanza; pertanto, recuperato il camper, ci rechiamo a Wismar (56 km), altra città portuale adagiata in una baia protetta della costa baltica.


PS: poco distante da Rostock vi è la stazione balneare di Warrnemunde, con una spiaggia sabbiosa di 5 km, un faro visitabile e il Museo Navale ospitato nella nave cargo “Dresda”.

Parcheggio in Parkstraße 47 - Warnemünde (GPS: N54.175550, E012.058210).


Usciti dalla città, ritorna la quiete della campagna, con i campi coltivati, le cascine e gli animali al pascolo.

Nel frattempo il meteo migliora.

Sono già le 16 quando varchiamo la soglia dell’area camper Caravan Park Westhafen in Schiffbauerdamm 12 - Wismar (GPS: N53.893781, E011.452436 - tariffa: € 15 per 24 ore + eventuale tessera di € 4 per wc e docce; € 0,70 per corrente 1 kw/h); benchè capiente, è strapiena. Un camperista tedesco ci indica gentilmente uno spazio libero nell’angolo più estremo della stessa e, con un paio di manovre, riusciamo ad inserirci. Paghiamo subito con bancomat il corrispettivo di un giorno alla cassa automatica ed esponiamo il ticket sul finestrino laterale come si usa in Germania.

Usciti dall’area, giriamo a destra; andando dritto, in 500 metri si arriva al porto, dove è presente la segnaletica per localizzare i monumenti più significativi della città (ma noi lo scopriremo solo al ritorno, perchè perveniamo in centro per altre strade). I cantieri aperti, le impalcature e le bancarelle, non impediscono di cogliere il fascino di Wismar, davvero notevole. 




L’Ufficio del Turismo (sito web: Wismar Ufficio Turismo) si trova in Lübsche Straße 23a. La via sfocia nell’immensa piazza del mercato, circondata da edifici storici costruiti fra il ‘300 e l’800, tra cui l’Alter Schwede in mattoni rossi, nello stile gotico del baltico. In un angolo, la Wasserkunst, fontana in ferro battuto importata dall'Olanda nel 1602, ha un suo perchè.




Con la mappa cittadina fornitaci, ora possiamo orientarci meglio lungo le strade acciottolate del centro storico, ristrutturato in seguito alla riunificazione della Germania nel 1990 e, oggi, incluso nel patrimonio dell’Unesco. 






Cammina, cammina, sbuchiamo al vecchio porto; la sua felice posizione favorì il commercio sia marittimo che terrestre, rendendo prospera e bella la città durante l’alleanza con la Lega Anseatica, mentre nel periodo di appartenenza alla DDR divenne il secondo porto dello stato socialista dopo quello di Rostock. Adesso è un approdo per piroscafi da escursione e i bar sulla banchina un punto di ritrovo in cui sedersi ad osservare il carosello di umanità varia che gira intorno. 




Da qui si ha un bel colpo d’occhio sullo skyline della città, a quest’ora avvolto dalla luce calda del sole che lentamente s’accuccia all’orizzonte. A noi non resta che “rincasare” e la Schiffbauerdamm, in breve, ci riconduce all’area camper.


26/05/2023 (venerdì): Wismar - Schwerin (33 km con il camper)

14°C ore 8 - 30°C ore 16 (nuvoloso, vento, sole)

Wismar, nel nostro itinerario, rappresentava la destinazione più occidentale del Meclemburgo-Pomerania. Perciò, stamattina iniziamo la discesa verso sud, in una regione governata, nel passato, da duchi e granduchi, i quali l’arricchirono di fantastiche dimore e romantici parchi  paesaggistici. 

A Schwerin, capoluogo del Land, per esempio, sorge lo Schweriner Schloss - un castello esistente già nel 965, ma più volte rimaneggiato e ridisegnato nel XIX secolo in stile rinascimentale francese, imitando quello di Chambord - che da anni desideravo vedere.

Com’era prevedibile, in città c’è un caos tremendo; per di più, lunedì prossimo è festa nazionale e molti tedeschi hanno colto l’occasione per trascorrervi qualche giorno di vacanza. Non lontano dal castello c’è un parcheggio per camper (Parking "Am Stadthafen" in Schliemannstraße 20, Schwerin - GPS: M53.629980, E011.420490, tariffa € 30 per 24 ore o € 4,5/h). Posizionandosi con il mezzo davanti alla sbarra, un congegno legge la targa; dopo essere entrati, si hanno alcuni minuti di tempo per poter uscire liberamente senza pagare (la cassa automatica accetta solo VISA o Mastercard).

Fallito il primo tentativo, come pure il secondo allo Schlossgarten (in Jägerweg - GPS.: N53.619830, E011.412020 - tariffa € 30 per 24 ore), il terzo al parcheggio della stazione in Wismarsche Strasse 192 - GPS.: N53.637130, E011.408350 (€ 10 al giorno) e il quarto alla Marina Nord  (in Buchenweg 19 - GPS: N53.646090, E011.432720, tariffa a partire da € 20 inclusa elettricità e servizi a pagamento, a 3,5 km dalla città, pista ciclabile), cerchiamo qualcosa di alternativo fuori città e Park4night ci suggerisce un parcheggio a 8 km da Schwerin (GPS: N53.596987, E011.492241), gratuito e senza divieti sulla riva del Schwerinersee (uno dei laghi che lambiscono la città). 

Concludiamo la serata con una passeggiata lungo la sponda del lago e del fiume suo immissario; vi regna una pace inaspettata, rotta soltanto dal  canto degli uccelli.






27/05/2023 (sabato): Schwerin in bici (26 km e 36 metri di dislivello+  8 km per il Zentrum di Shwerin)

11°C ore 8 - 30°C ore 16 (sole, caldo)

Dal parcheggio c’immettiamo nella pista ciclabile e seguiamo la segnaletica per il "Zentrum" di Schwerin. Dopo aver costeggiato per un tratto lo Schwerinersee, la stradina s’inoltra in una selva oscura, dove smarrire la retta via è un attimo. Percorriamo, quindi, poche centinaia di metri a fianco della B104 e, poi, deviamo a destra, ritornando a rasentare il lago. Superato un quartiere residenziale e una piccola spiaggia, ecco apparire, sulla sponda opposta, il castello, maestoso e fiabesco. Non sto più nella pelle! Ancora qualche giro di pedale e siamo ai suoi piedi.








Leghiamo le bici ad una ringhiera e andiamo alla biglietteria (ticket € 8,50 cad.); alla sinistra di quest’ultima c’è la sala del tesoro; di fronte, a destra, gli appartamenti (suddivisi su due piani), dei quali si visitano 6-7 sale con pochi arredi, inclusa quella del trono. 







Al giardino si accede liberamente. 








Scattate alcune foto ricordo, rimontiamo in sella e raggiungiamo la piazza del mercato; gli edifici che vi si affacciano, compreso il municipio (Rathaus), mi lasciano indifferente e allo stesso modo le vie commerciali che dipartono da essa. Mangiamo un buon gelato, entriamo nella cattedrale gotica in mattoni ed infine conveniamo sia una buona idea tornare al camper. La folla sta aumentando di ora in ora e noi non amiamo per nulla il caos.

Passeremo il resto della giornata in totale relax e pernotteremo di nuovo nel parcheggio di ieri, usato per lo più da pescatori e canoisti. 


28/05/2023 (domenica): Schwerin - Schloss Ludwigslust (37 km) + (Berlino 173 km) con il camper

14°C ore 8 - 26°C ore 17 (nuvole, sole, caldo)

Adoro le domeniche mattine nella Germania orientale: tutto è pace e silenzio. Di buon’ora riprendiamo il viaggio. Tra distese coltivate a cereali delimitate da papaveri e fiordalisi, piccoli paesi dalle casette in mattoni rossi, rari lembi di bosco, arriviamo a Neustadt-Glewe e al parcheggio per camper del castello di Ludwigslust (sito web: www.ludwigslust.de, in Friedrich-Naumann-Alle n. 24 - GPS: N53.326812, E011.490379 - 16 posti in fondo, dopo quelli riservati alle auto, per sosta giornaliera (€ da 10 a 12 in base alla stagione) più 3 posti gratuiti per quattro ore, con disco orario, poco prima dell’uscita, camper service (colonnina all’entrata del parcheggio, sulla destra: € 1 per 100 litri di acqua, scarico gratuito con pozzetto).

Il castello è in fase di ristrutturazione e si può accedere unicamente all’ala orientale; quella occidentale con la splendida “sala d’oro”, ahimè, è chiusa (ticket € 6,50 cad.; gli zaini vanno depositati nel guardaroba: l’armadietto si chiude introducendo una moneta da 1 euro, che si recupera quando verrà riaperto). Il parco, invece, è gratuito per tutti. 





In questa fastosa residenza tardo barocca, edificata tra il 1772 e il 1775 (oggi non solo sede del museo, ma anche di un ristorante e di un hotel), i duchi stabilirono la loro sede fino al 1945. Le attrattive più interessanti sono la Sala d’Oro e l’ex Pinacoteca, ricca di dipinti e modelli architettonici in sughero; non mancano opere d’arte d’inestimabile valore, tra cui porcellane di Meissen, argenti di Amburgo, manufatti in avorio, ecc.









Nella tarda mattinata i visitatori cominciano ad affluire nel palazzo in numero sempre maggiore e noi sgaiattoliamo fuori rapidi, per goderci in santa pace il bel parco paesaggistico.




E con tale meraviglia, termina il nostro soggiorno nel Meclemburgo. Abbiamo visto ciò che ritenevamo importante per conoscere questa regione e tanto basta. 

Date le previsioni meteo favorevoli per i prossimi giorni, sulla via del ritorno ci fermeremo a Berlino e a Potsdam, la cui visita avevamo rimandato a causa del maltempo durante il viaggio nel Brandeburgo.

Senza fretta e percorrendo 170 km su strade secondarie completamente deserte, in serata entriamo nella capitale della Germania.


29/05/2023 (lunedì): Berlino 

17°C ore 8 (sole, caldo)

Festa nazionale e visita di Berlino (link al diario: Berlino in camper)


30/05/2023 (martedì): Berlino - Potsdam (33 km con il camper)

13°C ore 8 - 20°C ore 14 (sole, caldo)

Visita di Potsdam (link al diario: Potsdam in camper) 


31/05/2023 (mercoledì): Potsdam 

15°C ore 8 - 24°C ore 18 (sole, caldo)


01/06/2023 (giovedì): Potsdam - Bayreuth (328 km con il camper)

13°C ore 8 - 29°C ore 14 (sole, caldo)

Bayreuth è la nostra tappa preferita nelle lunghe trasferte verso il nord della Germania, in quanto, oltre ad essere una città gradevole, offre un comodo parcheggio in Grünewaldstraße 1 (GPS: N49.945046, E011.592721), solitamente gratuito; oggi, invece, c’è un addetto comunale che ci chiede € 3 per 24 ore. Poco male! A disposizione una Sani station per il carico e lo scarico di acque e liquami; sosta massima 72 ore. Sono quasi le 15 e possiamo fare due passi in centro, distante circa 1,5 km per gustarci un buon gelato italiano (ho descritto Bayreuth nel diario del nostro precedente viaggio in Baviera - link: Bayreuth in camper).


02/06/2023 (venerdì): Bayreuth - Passo del Brennero (432 km)

15°C ore 8 - 21°C ore 19 (sole, caldo)

Rientriamo in A9 e affrontiamo i dolci saliscendi della Svizzera Francone, in Baviera.

Il traffico si fa più intenso sulla A99, con formazione di lunghe code, ma noi siamo sereni: con la nostra scorta di birre, biscotti e budini potremmo sopravvivere almeno un mese nel camper senza problemi. 

Sulla A8 Salzburg-Innsbruck impieghiamo 1,5 ore per fare 2 km in corrispondenza del bivio Garmin Partenkirchen/Salzburg - Munchen/Innsbruck: le due corsie si riducono ad una sola per lavori in corso e i soliti furbetti vi si immettono proprio alla confluenza delle due strade, aiutandosi l’un l’altro, talché la fila di veicoli dietro non si muove. Ci pensa il Tir alle nostre spalle a sbloccare la situazione, piazzandosi in mezzo alle due carreggiate e in poco tempo siamo liberi. Alleluja!

Prima del confine con l’Austria compriamo la vignetta per poter viaggiare su quelle autostrade (in Germania è chiamata “Vertrieb”).

Poi, dalla A93 deviamo sulla A12, risalendo la lunga e lussureggiante valle dell’Inn, racchiusa tra alte vette alpine.

Da ultimo, imbocchiamo la A13 per Bolzano e, pagati i soliti € 11 dell’Europabruck, dopo 25 km ci fermiamo, per cenare e dormire, al Passo del Brennero, nel parcheggio gratuito (sosta consentita per un massimo di 14 ore con obbligo di esporre il disco orario - GPS: N46.989030, E011.496873).


03/06/2023 (sabato): casa (297 km)



CONSIDERAZIONI SU BRANDEBURGO E MECLEMBURGO 

Ripensando ai giorni trascorsi nel nord della Germania, mi manca l’aria limpida e il suo clima secco, il calore del sole attenuato dalla brezza fresca e piacevole (il vento freddo di burrasca un po’ meno), il profumo della natura e dei fiori in particolare, i viali alberati e ombreggiati, il canto sfrenato degli uccelli, i paesini silenziosi, le foreste primordiali, le uova fresche acquistate e pagate “by self” sui banchetti a bordo strada, inserendo le monete nel cd. “honesty box”, la disponibilità dei tedeschi nei nostri confronti e lo stupore nei loro occhi nel venire a sapere che eravamo italiani (chissà perchè!).

Il turismo nel Meclemburgo è più sviluppato rispetto al Brandeburgo, soprattutto quello locale sulle coste del Mar Baltico o sull’isola di Rugen. I parcheggi sono solitamente a pagamento, però non tutti permettono la sosta notturna e il campeggio libero non è consentito (da tener presente che il campeggio non autorizzato in Germania è punito con una multa che va da 100 a 2.500 euro, a seconda della regione). In ogni località, comunque, vi è almeno un’area riservata ai camper, ma è bene arrivarci la mattina, quando il ricambio di mezzi è più intenso e maggiore la possibilità di reperire un posto libero.

Sia nel Brandeburgo che nel Meclemburgo vi è un’abbondanza di piste ciclabili ed io, che da sempre sono alla ricerca di luoghi lontani dal caos per scorrazzare in bicicletta, ho trovato in questi territori, vasti ma scarsamente popolati, l’ambiente ideale per pedalare o camminare in sicurezza a contatto con la natura.



Riepilogo spese: 


Costo autostrada da Grumello del Monte (Bg) al Brennero e viceversa: € 21,30 x 2 = 42,60

Costo vignette Austria (minimo 10 giorni): € 9,90 x 2 = € 19,80

Costo pedaggio Ponte Europa: € 11 x 2 = € 22

Costo parcheggi e aree di sosta in Meclemburgo: € 93

Costo visite per 2 persone in Meclemburgo: € 86

Totale: € 263,40


Totale complessivo: gasolio € 640 (€ 360 circa per trasferimento + € 130 in Meclemburgo + € 150 in Brandeburgo) + € 263,40 spese varie = € 903,50 (di cui € 393,40 solo per Meclemburgo).


L’intero viaggio in Brandeburgo e Meclemburgo, dal 2 maggio al 3 giugno, ci è costato € 1.247,30, oltre acqua, elettricità, bevande e alimenti.









LINK AL DIARIO "BERLINO IN CAMPER" (Germania)










LINK AL DIARIO "POTSDAM IN CAMPER" (Brandeburgo-Germania)












LINK AL PRECEDENTE DIARIO DI VIAGGIO IN BRANDEBURGO E BERLINO (Germania)