Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

venerdì 31 dicembre 2021

BAVIERA in camper, bici e a piedi (Germania, dal 06/09 al 10/10/2021)



Castelli, strade romantiche, città medievali, foreste, montagne, gole, grotte, laghi e fiumi di birra: questa è la Baviera


35 giorni (dal 06/09 al 10/10/2021)

3.519 km percorsi in camper (1.090 per trasferimento e 2.429 in Baviera)

286 km e 1290 metri di disl.+ percorsi in mountain bike

250 km percorsi a piedi


Spesa:

Costo gasolio: € 581 (aumenta man mano ci si sposta più a nord)

Costo autostrada da Bergamo a Bolzano e viceversa: € 28

Costo vignette Austria (minimo 10 giorni): € 19

Costo parcheggi e aree di sosta (quasi sempre automatiche e pagamento con moneta): € 216

Costo visite per 2 persone: € 180

Costo mezzi pubblici di trasporto per 2 persone: € 77

Costo totale: € 1.101

+ monete da € 1 per allaccio alla corrente elettrica e carico di acqua: q.b. (La corrente è a consumo: si seleziona una presa libera sulla colonnina, si inserisce la moneta, ci si collega e il contatore inizia a scalare).


MAPPA ITINERARIO:


 


Premessa

La Baviera è il più vasto dei 16 Länder (o Stati Federali) della Germania, forse il più conosciuto ed è situata nella parte sud-est della nazione.



Si divide in otto circondari:


- Algovia / Svevia

- Monaco di Baviera

- Alta Baviera  

- Bassa Baviera 

- Alto Palatinato 

- Media Franconia 

- Bassa Franconia 

- Alta Franconia 



Le regioni turistiche sono, invece, quattro, ognuna con le proprie peculiarità: 

1) L’Algovia / Svevia bavarese si distingue per le sue imponenti vette, i laghi idilliaci, il verde brillante dei prati, le dolci colline, i centri storici pittoreschi e gli sfarzosi palazzi di Ludovico II. 

2) L’Alta Baviera ospita le montagne più alte della Germania: il Watzmann a Berchtesgaden e il Zugspitze a Garmisch-Partenkirchen. 

3) La Baviera orientale stupisce per la più grande foresta d’Europa, la Bayerischer Wald (Foresta bavarese) e le sue attrazioni paesaggistiche, come le “gole del Danubio” a Weltenburg

4) La Franconia affascina con i suoi vigneti, le località medievali, i castelli,  le romantiche valli e le bizzarre formazioni rocciose del Giura.


Queste regioni, con 8.000 km di piste ciclabili e più di 119 itinerari segnalati, ben si prestano per piacevoli escursioni in bicicletta. Nelle librerie, negli uffici turistici bavaresi o in internet è possibile reperire le mappe dettagliate dei percorsi. A mio avviso, le migliori sono quelle della Bikeline, purtroppo solo in lingua tedesca (sito web: https://www.esterbauer.com/ 


Per la visita della Baviera ho deciso di partire dall’Algovia (Fussen), un piccolo distretto a sud della Svevia, e proseguire, poi, per la città di Monaco, continuando, quindi, verso l’Alta Baviera (Garmish Partenkirchen) e la Bassa Baviera (Passavia), per raggiungere l’area del Danubio. Qui, seguiremo il corso del fiume in senso contrario, entreremo nella regione dell’Alto Palatinato (Ratisbona), faremo una deviazione lungo la valle dell’Altmühl e arriveremo nella Media Franconia (Rothemburg ob der Tauber), nella Bassa Franconia (Wurzburg) e nell’Alta Franconia (Bayreuth), dove esploreremo il territorio della Svizzera Francone, compreso tra Bamberga, Norimberga e Bayreuth.



DIARIO


06/09/2021 (lunedì): Grumello del Monte - Fussen: 445 km 

Che bella sensazione si prova, ogni volta, alla partenza!

Non vedo l’ora di scoprire, o rivedere, quanto più possibile delle bellezze naturali, storico-artistiche e architettoniche della Baviera, ma, soprattutto, di pedalare in sicurezza sulle sue innumerevoli piste ciclabili. 

Ci mettiamo in viaggio presto. Tuttavia, un piccolo inconveniente al camper ci costringe a deviare subito verso un’officina meccanica e sono quasi le 11,30 quando imbocchiamo l’Autostrada A4 in direzione Brescia. Prendiamo, successivamente, la A22, usciamo a Bolzano e ci inseriamo sulla SS38, superando Merano, il Passo Resia (o Reschenpass), il confine austriaco (acquisto “vignette” presso un distributore di carburante - quella più economica costa € 9,50 per 10 giorni - oppure evitare l’autostrada, stando attenti a non entrare nelle gallerie), il Fernpass e arrivando, infine, a Fussen. Alle 18, sia le tre aree attrezzate per i camper che i campeggi sul lago sono al completo.


Area sosta camper: Füssen Camper's Stop - Abt-Hafner-Straße 9 -  Füssen (GPS: 47.582, 10.70083). Sito web: https://www.wohnmobilplatz.de/. Tariffa 2021: € 17 + € 1 per 1,4 kw elettricità + € 0,50 per 100 litri di acqua potabile + € 1 per 5 minuti doccia.


Wohnmobilpark Füssen: Abt-Hafner-Straße 7a — sulla B16 -  Füssen (GPS:47.58238, 10.70198). Sito web: https://wohnmobilpark-fuessen.de/. Tariffa 2021: € 17 + € 1 per 8 ore di elettricità - € 1 per 5 minuti di doccia. Partenza entro le 11 del giorno successivo. I camper esterni possono accedere per effettuare camper service al costo di  € 5.


Area Sosta Camper - "Sportstudio”: Abt-Hafner-Straße 2 - Füssen (GPS: 47.58244, 10.70338) - Sito web: https://www.fuessen-mobil.de/ - 15 minuti a piedi dal centro. Tariffa 2021: € 17,50 in alta stagione (1/5 - 3/10 e 19/12 - 9/1) - € 16 in bassa stagione + € 1,50 forfait elettricità - € 0,50 per 3 minuti di doccia


Cercata fin quasi allo sfinimento una sosta alternativa, Marco scorge, nell’oscurità che ci avvolge, un parcheggio a 1,5 km dal centro di Fussen (strada 17 Unterpinswang - GPS: N47.557227, E010.687865). Stanchi di girare a vuoto, non vedendo alcun cartello di divieto, ci fermiamo qui per trascorrere la notte.

Siamo in Svevia (una regione che si estende tra i fiumi Iller e Lech) e, più precisamente, nel distretto dell’Algovia (Allgäu), caratterizzato da dolci e verdi ondulazioni del terreno, boschi e pinete. Il tutto incorniciato dalle alte cime delle Alpi bavaresi. In Algovia sorgono due tra i più famosi castelli di Ludovico II di Baviera: quello di Hohenschwangau, dove il sovrano trascorse la giovinezza, e il vicino castello fiabesco di Neuschwanstein, situato in posizione panoramica a dominare le cittadine di Fussen e Schwangau.


07/09/2021 (martedì): 47 km - 657 metri di dislivello positivo in mountain bike (anello Fussen - Forggensee - castelli di Neuschwanstein e Hohenschwangau - Alpsee - Fussen) + 20 km con il camper


TRACCIA GPS SCARICABILE:




Stamattina, al risveglio, abbassando la tendina oscurante del finestrino, vedo che ci troviamo sulla riva del Lech. Gli uccellini cantano e il sole ha già inondato il paesaggio fluviale della sua calda luce dorata.

Il parcheggio, ieri sera vuoto, piano piano comincia a riempirsi, anche di camper. Scarichiamo le nostre mountain bikes e scendiamo a Fussen, rappresentante il nodo di convergenza della Strada alpina tedesca (Deutsche Alpenstraße) e della Via Claudia Augusta, nonchè la località in cui inizia o finisce la Romantische Strasse. 

Superato il ponte pedonale, senza salire in paese, svoltiamo nella prima via a destra, percorrendola fino in fondo. Al termine di una salitella in pavé, oltrepassiamo un'antica porta d'accesso al centro storico e, sul lato opposto della strada, proprio di fronte, tra gli altri, scorgiamo il piccolo cartello con il logo della Via Claudia Augusta. Andiamo nella direzione indicata da quest’ultimo, sapendo che ci porterà al lago di Forggensee, per aver già percorso la suddetta, anni fa, durante il nostro cicloviaggio a Capo Nord. La pista ciclabile, che gira attorno all’incantevole specchio d’acqua, è lunga una trentina di chilometri ed è tutta un saliscendi, con alcuni strappi abbastanza ostici. 




Quando, ad un certo punto, vediamo la segnaletica per i castelli di Ludwig, non possiamo che seguirla. Passiamo accanto al parcheggio riservato ai camper (tariffa: € 10,50 al giorno, dalle 6 alle 22, con divieto di pernottamento - Parkplatz P2 Königsschlösser - Schwangau - GPS: 47.558490, 10.740440) e saliamo subito al “castello delle favole” di Neuschwanstein (quello che Walt Disney prese come modello per il suo film d’animazione “La bella addormentata nel bosco”), fatto erigere dal re Ludovico II tra il 1869 e il 1886 su un'aspra rupe, in un fantastico scenario naturale. Dal belvedere la vista spazia sulla pianura sottostante e sulle acque turchesi del lago Forggensee. 

Mentre Marco rimane a guardia delle bici, io mi reco al Marienbrucke, il ponte sulla gola di Pöllat, per scattare una foto al castello da un'angolatura migliore; con gran dispiacere lo trovo sbarrato e inagibile.






Tornati in sella alle nostre bici, scendiamo al castello di Hohenschwangau, appartenuto al padre di Ludovico II; il bel maniero, immerso in una rigogliosa foresta, troneggia tra i laghi Alpsee e Schwansee.

Non entriamo nelle due regge, avendolo già fatto in una precedente vacanza invernale con i nostri figli. Allora c'era tanta neve, meno turisti e un'atmosfera magica. 

Comunque, per il “King’s ticket” e l’ingresso in entrambi i palazzi, alla Cassa bisogna scegliere la lingua in cui si preferisce effettuare le visite guidate, pagare, verificare gli orari di partenza delle stesse, indicati sul biglietto che viene consegnato, attendere all’esterno il proprio turno finchè non appare sullo schermo l’ora assegnata. Viene automaticamente lasciato un margine di 40 minuti, dal termine della prima visita all’inizio della seconda, per consentire il trasferimento all’altro castello.




Continuiamo a pedalare lungo la sponda orientale dell'Alpensee fino al confine con l'Austria, affrontando una serie di salitelle nel folto della pineta. Malauguratamente, il nostro desiderio di fare il periplo del lago s’infrange contro le forti pendenze e lo sterrato pietroso incontrati sulla riva occidentale. Indietreggiamo e torniamo al punto di partenza. 



Concludiamo il giro nel centro storico di Fussen. Mangiamo un gelato e acquistiamo le famose Schneeballen (letteralmente: palle di neve), strisce di pasta dal sapore delle “chiacchiere” di Carnevale, arrotolate a formare un gomitolo ricoperto di glassa con un po’ di ripieno all’interno; le vendono in vari gusti, sia alle creme che alla frutta. Personalmente, non mi entusiasmano e il mio stomaco mal le tollera. Insomma, secondo me sono più belle da vedere che da gustare.

Rivolgiamo, infine, la nostra attenzione a questa elegante cittadina, con oltre 2000 anni di storia alle spalle e distesa sulle rive del fiume Lech. Il maestoso Hohe Schloss, l’ex residenza estiva dei vescovi di Augusta dalle facciate riccamente decorate, la domina dall’alto; ai piedi di quest’ultimo, l’ex complesso barocco del monastero benedettino di St. Mang ospita il Museo della città di Fussen. 

La giornata volge al tramonto. Risalendo al parcheggio, notiamo un cartello di divieto di campeggio, che la sera precedente non avevamo visto. Sebbene parcheggio non sia campeggio, ce ne andiamo immediatamente onde evitare noie.







Iniziamo, così, a percorrere il tratto occidentale della Deutsche Alpenstraße, tra Fussen e Lindau. La "Strada alpina tedesca" si snoda, per 450 km, nel sud della Baviera, da Lindau, sul Lago di Costanza, fino a Berchtesgaden, sul lago Königssee, avendo come sfondo le Alpi e le Prealpi bavaresi (sito ufficiale: https://www.deutsche-alpenstrasse.de/it/servizi).

In direzione di Sonthofen, dopo 20 km c’imbattiamo in un parcheggio a disposizione degli escursionisti. Non c'è alcun divieto per i camper; pertanto, pensiamo di pernottare qui  (Waldwinkelweg n. 23, Kappel - GPS: N47.607366, E010.535117).







08/09/2021 (mercoledì): Sonthofen (30 km) - Gole Breitachklamm (16 km) - Immenstadt (26 km) = totale 72 km con il camper + 10 km a piedi

Breve trasferta di 30 km sulla 308, ampia e perfetta, per arrivare Sonthofen e altri 16 km per guadagnare l’ingresso alle gole Breitachklamm di Oberstdorf, al confine con l’Austria (costo ingresso  € 6 cad.; aperte sia in estate, dalle 9 alle 17, che in inverno, dalle 9 alle 16). 

Il parcheggio n. 1 ha alcuni stalli per camper e bus (Klammstrasse 44, Obersdorf - GPS: N47.402613, E010.228701). Il display luminoso lungo la strada lo dava completo, ma, giunti in loco, il parcheggiatore ci ha trovato un posto (costo parcheggio per camper € 4). Il giro delle gole è di 3,5 km: la prima metà è praticamente pianeggiante, mentre, procedendo verso l'uscita (itinerario di colore arancio), si affrontano, in sequenza: una ripida scala, una salita a tornanti nel bosco abbastanza impegnativa e una discesa altrettanto irta.

La forra, scavata dal torrente Breitach, è una delle più profonde d'Europa e in alcuni punti è talmente stretta da impedire alla luce di entrare. Io adoro gli ambienti selvaggi e per questa gola è amore a prima vista. L’acqua scorre tumultuosa tra le rocce modellate dalla sua forza erosiva, formando cascate e salti che non ti aspetti. Ogni passo offre qualcosa di sorprendente, spettacoli da mozzare il fiato.  Peccato non poter fare il percorso a ritroso. 









Dopo pranzo proseguiamo per Immenstadt (26 km), che dispone di una grande area camper in Badeweg n. 7, di fronte alla stazione di Polizia (GPS: N47.561513, E010.208657) al costo di € 13 per 24 ore (pagamento con monete) + € 1 per kw/h di corrente. A 300 metri di distanza ci sono i wc e la possibilità di svuotare la cassetta del wc chimico. Noi abbiamo il wc nautico, oltre a cassetta e tubo di scarico estendibile, per poter utilizzare quello chimico quando non c’è alternativa, come in questo caso.

Il paese non è granchè, però ha un centro pedonale, con negozi e varie attività commerciali. 

A fine giornata abbiamo accumulato 10 km a piedi.


09/09/2021 (giovedì): Lindau (51 km) - Wangen im Allgäu (23 km) - Isny (18 km) - Weitnau (15) = totale 92 km con il camper + 8 km a piedi

Ripartiamo in direzione di Lindau (51 km). La Strada Alpina Tedesca 308 costeggia il Großer Alpsee, il più grande lago naturale dell’Algovia, incastonato tra prati, boschi e montagne. Ad un tratto, però, a causa di lavori in corso, dobbiamo deviare sulla Strada 2005, che ci immerge nell’abituale, rilassante quadretto di praterie punteggiate da fattorie, stalle e mucche al pascolo. Nell’aria aleggia, come quasi ovunque in Algovia, una persistente, seppur leggerissima, puzza di letame. E’ normale: fa parte dell’identità culturale/naturale di questo territorio rurale. Ho letto che in Francia, dal gennaio 2021, i rumori e gli odori di campagna sono addirittura tutelati dalla legge.

Arrivati a Lindau,  con disappunto scopriamo che entrambi i parcheggi situati nelle vicinanze dell’isola in cui è racchiusa la città vecchia, e indicati dalle applicazioni per camperisti, sono vietati ai camper. L'unico disponibile è il Park Zech in Max Halbe Weg n. 8 (GPS: N47.542893, E009.730773  - max 24 ore - tariffa: € 3 le prime 2 ore, € 1 le ore successive, € 20 per 24 ore, a 4 km dal centro. 

Il cielo plumbeo e il forte vento fugano ogni indecisione. Con questo tempo da lupi non mi va di fare la turista, nè a piedi, nè in bici e neppure con i mezzi pubblici. Se non sbaglio, Lindau è la sola città bavarese sita sul lago di Costanza (Bodensee). Mi sarebbe piaciuto includerla in questo itinerario. Pazienza!

Speriamo che Wangen im Allgäu (23 km) ci accolga meglio. L'area di sosta per i camper è in Am Klösterle (GPS: 47.681710, 9.834210) - Sito web: https://www.wangen.de/ - 39 posti - docce e servizi igienici - camper service - colonnine per allaccio alla corrente). Sfortunatamente è chiusa per ristrutturazione. Pensando di non rimanere qui a lungo, parcheggiamo lì vicino, in Am Bleichenof n. 48 (GPS: N47.681.502, E009.836742) .

In pochi minuti  arriviamo nel nucleo più antico e subito scopro il  piacere di passeggiare nelle sue piazze o nei suoi vicoli, attorniata da edifici dalle tinte pastello, talvolta a graticcio. E' una gioia scovare mille angoli pittoreschi, insolite fontane, sculture in bronzo, insegne in ferro battuto, cascate di fiori colorati che ravvivano le facciate delle case o le vie del centro storico. Nel frattempo il meteo migliora. Tra le nuvole si aprono sprazzi di azzurro e timidi raggi di sole si fan strada per avvolgerci in un abbraccio di luce.

















La prossima meta è Isny (18 km). Il parcheggio per i camper è in Seidenstrasse n. 41 (GPS: N47.694409, E010.038153) e, tanto per cambiare, completo; ha, però, il camper service esterno e disponibile per tutti. Troviamo un parcheggio alternativo presso il centro sportivo, in Rainstrasse n. 28 (GPS: N47.693627, E010.033557) e giriamo velocemente la parte antica della città, che occupa un’area ristretta.






Continuiamo verso Kempten (35 km) tra morbide colline, mentre sullo sfondo si stagliano le alte pareti rocciose delle montagne bavaresi. Ormai sappiamo che, in Germania, se si arriva all’area camper nel tardo pomeriggio, i posti sono sicuramente tutti occupati. Perciò, lungo la strada n. 12, 20 km prima di Kempten, ci fermiamo in un parcheggio adiacente ad un’area picnic per cenare e trascorrervi la notte (Parkplatz Hellengerst Süd, Weitnau - GPS: N47.666581, E010.200928). 8 i km percorsi a piedi.




10/09/2021 (venerdì): Kempten (20 km con il camper + 7 km a piedi) 

Cielo limpido e temperatura gradevole. Dieci minuti dopo colazione siamo già nel parcheggio riservato ai camper di Kempten in Illerdamm n. 10 (GPS: N47.729536, E010.319095), vicino al centro e allo stadio, al costo di € 5 per 24 ore (max 3 giorni), parchimetro n. 62, acqua potabile e piccolo pozzetto per wc chimico (applicando il tubo estendibile al nostro nautico, riusciamo comunque a scaricare).

Kempten, sorta su un insediamento celtico e romano, è la più grande città dell’Allgäu e una delle più antiche della Germania. Dalla riva del fiume Iller, sulla quale si trovano i parcheggi, ci inoltriamo nell’abitato, spingendoci fino alla basilica di St. Lorenz, costruita a partire dal 1652. Ciò che più mi colpisce è il bianco candido delle tre navate e dell’imponente cupola, con le decorazioni dorate che fanno da cornice a splendidi affreschi. Un capolavoro barocco!





La chiesa fa parte del più grande complesso della Residenz, che comprende il palazzo del principe-abate (visita guidata ogni 45 minuti; ticket € 3,50; da aprile ad ottobre e nel periodo natalizio è aperto tutti i giorni tranne il lunedì, negli altri mesi è aperto il fine settimana). Il suo giardino confina con l’ex Orangerie (ora Biblioteca civica). 




Non c’è bisogno di una mappa per orientarsi a Kempten: le attrazioni più significative sono poco distanti le une dalle altre. Nella Rathausplatz, abbellita da una fontana ottagonale con colonna in bronzo portante la statua di un generale romano, si erge il Municipio, dalla cui facciata a gradoni svetta un alto campanile; risale al 1368 e la sua originaria funzione era quella di deposito per il grano. 




Pranziamo in uno dei tanti bar e ristoranti della piazza. In seguito, girovagando senza meta, ci ritroviamo di nuovo sulla riva del fiume e, quindi, all’area camper.


11/09/2021 (sabato): 68 km - 426 metri di dislivello+ in mountain bike lungo la Pista ciclabile Iller Radweg, tratto Kempten - Illerbeuren + 33 km con il camper (Kempten-Illerbeuren)


TRACCIA GPS SCARICABILE:



Dopo le abbondanti piogge notturne, stamattina il cielo è ancora molto nuvoloso, però la voglia di pedalare è così tanta da superare ogni incertezza. Si parte e, se pioverà, indosseremo il k-way. Sono proprio curiosa di percorrere questa ciclovia, lunga complessivamente 146 km, che parte dalla sorgente del fiume Iller, a Oberstdorf, e termina alla confluenza dello stesso con il Danubio, a Ulma. I primi 9 km sono pianeggianti e la stradella sterrata affianca il fiume all'ombra del bosco. Segue uno stretto sentiero di 1 km, che va a raccordarsi con altri itinerari, e un alternarsi di asfalto e sterrato, pianura e saliscendi, questi ultimi con pendenze che sfiorano, a volte, il 14%. Il tracciato, poi, lascia il fiume e attraversa un territorio ondulato, con prati verdissimi, intervallati da piccole pinete. Incontriamo minuscoli villaggi, qualche fattoria e mucche al pascolo. Insomma, il solito, quieto paesaggio dell'Unterallgäu (Bassa Algovia).








Una volta giunti a Illerbeuren, ben rifocilliati, torniamo a Kempten. Una doccia veloce, le solite operazioni di carico/scarico acqua, dopodiché ci trasferiamo a Illerbeuren con il camper. Durante il giro in bici, infatti, avevamo scorto un ampio parcheggio gratuito di fianco alla chiesa, perfetto per trascorrervi la notte (Galgenbergstrasse, 6 - Illerbeuren - GPS: N47.901830, E010.127072). E’ sulla strada per Memmingen, nostra prossima meta.


12/09/2021 (domenica): Illerbeuren - Memmingen = 13 km con il camper + 10 km a piedi

A Illerbeuren c'è il Museo della cultura rurale della Svevia (Schwabisches Bauerhofmuseum) e ne approfittiamo per dargli un’occhiata. Si trova in Museumstrasse n. 8, ed è aperto tutto l'anno. Il costo del biglietto d'ingresso è di € 6 per gli adulti (ci sono riduzioni per famiglie, gruppi, ecc.).

Il Museo è composto da edifici rurali, costruiti con materiali differenti a seconda della zona di provenienza: se a sud, nell'Algovia ricca di boschi, le case erano costruite in legno, a nord, nel Ries, essendo la legna scarsa, veniva usata la pietra. Nei locali interni, oltre agli arredi e alle attrezzature storiche, sono allestite diverse mostre, come quelle della lavorazione del lino e del latte oppure officine con gli attrezzi del calzolaio, del fabbro, del vasaio, ecc. 





Nel Museo vengono, altresì, coltivate vecchie specie di piante, dai cereali alla frutta, e allevate antiche razze di animali: le pecore "Zaupel", il grosso cavallo "Oberlander Noriker Kaltblut" dalla schiena molto lunga, un tipo di mucca originaria dell'Algovia, marrone con una striscia bianca (in pericolo di estinzione), la gallina d'Augusta, di color nero brillante che tira al verde, pure questa in via di estinzione, il robusto maiale, detto "testa di moro" per la colorazione scura di alcune parti del corpo, ecc. 






Sia all'interno che all'esterno del museo ci sono dei punti di ristoro, con biergarten. Nel complesso, è un interessante viaggio nel tempo alla scoperta della vecchia Svevia e merita di essere visto.

Adesso possiamo partire per Memmingen, distante solo 13 km. Il parcheggio per i camper è in Hemmerlestrasse n. 2 (GPS: N47.995405, E010.182083) - sito web:  Area camper  18 stalli - sosta max 2 notti - Tariffa: € 7 per 24 ore; € 2 per 1 ora; € 0,50 per 4 kwh di corrente - camper service a disposizione di tutti.

Una comoda pista ciclopedonale, costeggiata da un corso d’acqua che scorre incanalato verso il centro della cittadina, conduce, in poco più di 1 km, nella vasta e coloratissima Marktplatz; la lunga Steuerhaus (Casa delle tasse), dalle facciate completamente affrescate, ne occupa quasi un intero lato, nascondendo, con la sua mole, l’elegante Rathaus (Municipio), del XVI secolo, eretto al suo fianco.







Dalla piazza, circondata da altri palazzi dalle tinte vivaci, dipartono diverse strade. Imbocchiamo Untere Bachgasse, una caratteristica via che fiancheggia un canale, alla fine della quale, con l’immancabile cono di gelato in mano, andiamo alla ricerca della Siebendächerhaus (letteralmente: casa dei sette tetti), in Gerberplatz n. 7, un antico edificio del '600 fatto costruire dalla Corporazione dei conciatori. 





Tornati nella Marktplatz, una via a destra del Municipio ci porta alla Bettelturn e alla Ulmer Tor. Da lì, sempre grazie al percorso pedonale, parallelo alla pista ciclabile, arriviamo all’area camper.




Memmingen mi ha conquistata: non pensavo fosse così affascinante.


13/09/2021 (lunedì): Memmingen - Landsberg am Lech = 62 km con il camper + 85 km in mountain bike (Landsberg - Augusta e ritorno)

Da Memmingen ci spostiamo a Landsberg am Lech (62 km), passando tra campi di mais, strade secondarie alberate, piccoli villaggi con casette semplici, prati di foraggio, mucche al pascolo, fattorie, querce solitarie.

Il parcheggio a Landsberg am Lech è misto e ampio, in Gottesackerangerweg n. 7 (GPS: N48.055835, E010.872231), vicino al fiume Lech. I camper pagano € 7 per 24 ore (all'uscita); allaccio alla corrente: € 1 per kw/h. C'è il pozzetto per lo scarico delle acque nere e grigie, oltre al rubinetto per il carico di acqua potabile (€ 1 per 50 litri d'acqua).

Sono quasi le 13 quando, dopo esserci cambiati e aver scaricato le nostre mountain bikes, partiamo alla volta di Augusta (Ausburg in tedesco). Percorreremo un tratto della Via Claudia Augusta (sito web: https://www.viaclaudia.org/it/via-claudia-augusta-ben-venuti, una ciclovia di 650 / 700 km, che inizia a Donauwörth (Germania) e finisce ad Ostiglia / Altino (Italia), ricalcando l’antico tracciato imperiale romano (per alcuni chilometri coincide con la Romantische Strasse).


TRACCIA GPS SCARICABILE:




Appena usciti dal parcheggio svoltiamo a sinistra e, su un largo sentiero sterrato, accompagniamo il fiume Lech nella sua corsa. Più avanti ci allontaniamo da quest’ultimo e, superando ampie distese prative, campi coltivati e un fiumiciattolo, arriviamo alle porte di Augusta. Qui, c’insinuiamo in un'infinita foresta, che termina poco prima dello zoo. Finora i km percorsi sono circa 43. Non entriamo in centro, in quanto torneremo in questa città domani con il camper per visitarla con calma. Reintegrate le calorie bruciate con una fetta di torta al cioccolato, giriamo le bici per far rientro a Landsberg. 





Alle 18 varchiamo la soglia del nostro camper, con 85 km pedalati, quasi tutti pianeggianti (solo 76 metri di dislivello) e un'alternanza di asfalto e sterrato dal buon fondo, che ci ha permesso una discreta velocità. Non abbiamo visto borghi, monumenti o edifici storici: è stata semplicemente una piacevole pedalata in mezzo alla natura, lontani dal traffico.


14/09/2021 (martedì): Landsberg - Augusta = 43 km con il camper + 8 km a piedi

Questa mattina faremo la conoscenza di Landsberg, adagiata sulla riva del fiume Lech e situata all'incrocio della romana Via Claudia Augusta con l'antica Via del Sale. Il suo cuore è la Hauptplatz, dove si trova il Rathaus (Municipio), dalla facciata decorata con pregevoli stucchi, oltre alla fontana Marienbrunnen e alla Schmalzturm del XIII secolo, facente parte della cinta muraria, detta anche “Schöner Turm”. Sottopassando la bella torre, saliamo una ripida via lastricata, che culmina con la Bayertor, porta di entrata o uscita del centro storico e risalente al XV secolo. Scendiamo di nuovo nella piazza del Municipio e procediamo in direzione opposta a quella in cui vi eravamo pervenuti, passando davanti ad un bell'edificio affrescato, con piccoli campanili sul tetto, aggirando il quale sbuchiamo in prossimità del Lech. Sul lungofiume si affacciano alcuni caffè con tavolini all'aperto: un luogo carino per fare colazione o per un aperitivo. 












Nell'insieme, Landsberg è una cittadina attraente; unica nota negativa, il centro storico aperto al traffico.

Effettuate le operazioni di pulizia, paghiamo e ci dirigiamo ad Augusta o Ausburg (43 km). L’area camper Wertach è privata e situata in Bürgermeister Ackermann Strasse n.1 (GPS: N48.369246, E010.877492). Tariffa: € 8 per 24 ore. Corrente e acqua a pagamento. Pozzetto per scarico acque reflue. Il gestore si chiama Thomas, persona gentile e parlante un italiano spagnoleggiante, con “l’ufficio” nel proprio camper. Ci consegna una mappa e un opuscolo con le principali attrazioni turistiche, spiegandoci che, per arrivare in centro, distante poco meno di 2 km, dobbiamo sottopassare la linea ferroviaria per mezzo di un tunnel. La città è un cantiere a cielo aperto e alcune strade sono chiuse. Anche il Duomo (in  Frauentorstraße n. 1) è in fase di restauro e le sue torri, dalle quali si potrebbe ammirare la città dall’alto, sono inaccessibili. All'uscita, proseguiamo sulla strada di fronte a noi fino all’immensa Rathausplatz, nel bel mezzo della quale si erge la fontana di Augusto, a ricordare che la città fu fondata dall’imperatore romano nel 15 a.C.



Il primo impatto con Augusta è un po’ deludente. Il Municipio è il più importante edificio rinascimentale a nord delle Alpi e, al suo interno, si trova la Sala d'Oro. Tuttavia, io non riesco ad apprezzarlo, così come nessuna emozione mi suscita la Perlach-Turm, che si eleva al suo fianco.  Non sento nemmeno il desiderio di fotografarli. Seguiamo le indicazioni per il Fuggerei (in Jakoberstrasse n. 26), un antico complesso di alloggi sociali risalente al 1521 (esattamente 500 anni fa) e tuttora in uso, costruito per volontà del potente banchiere Jakob Fugger e dei suoi fratelli, desiderosi di dare una casa ai poveri della città. Si tratta di un quartiere con 67 case e 142 appartamenti, protetto da una cinta muraria, con quattro porte, che di notte venivano chiuse, come si faceva nei borghi fortificati all’epoca medievale. L'ingresso è libero e costa € 6,50 (viene fornita una descrizione del luogo in varie lingue, inclusa quella italiana). Coinvolgente è senz’altro il museo sulla storia del villaggio, allestito in un bunker dove gli abitanti si rifugiavano durante le incursioni aeree della Seconda Guerra Mondiale.




Tornati sulla Jakoberstrasse, svoltiamo a sinistra e, poco oltre, ci infiliamo nella Mittlerer Lech, una via pittoresca fiancheggiata da un canaletto. Quindi, per stradine silenziose e acciottolate, arriviamo alla Maximillianstrasse, tracciata, nel Medioevo, sopra la romana Via Claudia Augusta e impreziosita dalle monumentali fontane di Mercurio ed Ercole. Vi si affacciano antichi, sfarzosi palazzi - testimonianza di un periodo d’oro, il Cinquecento, in cui Augusta era una delle città finanziarie più influenti d’Europa.









La percorriamo fino alla chiesa di St. Ulrich, che si staglia in fondo al viale; dopodiché, presa una via laterale e sbucati sulla Konigsplatz, procediamo lungo Annastrasse, con una breve deviazione allo Stadtmarkt, il vivace mercato cittadino. 




Alla Grottenau si conclude il nostro tour. La mia impressione riguardo questa città ora è diversa rispetto a quella iniziale. A ben guardare, ha un suo fascino: è tranquilla ed elegante, disseminata di pianoforti a disposizione di chiunque voglia esibirsi in pubblico, arricchita da piccole oasi verdi dove potersi rifugiare per leggere un libro o semplicemente per rilassarsi ascoltando il gorgoglio dell’acqua di una fontana. I canali regalano un’aura romantica e al mercato ci si può sedere ad un tavolino per un break gustoso, in un contesto colorato e festoso. Ammetto di essere stata un po’ precipitosa nel mal giudicarla al primo colpo d’occhio e, questo, ha fatto sì che non l’osservassi da subito con più attenzione, per andare al di là dell’apparenza. “Beauty is in the eyes of the beholder” (la bellezza è negli occhi di chi guarda): mai nulla di più vero è stato scritto!




(PS: Un altro parcheggio misto, con camper service, si trova in Schillstraße 105 - Augsburg - GPS: 48.389411, 10.903222; tariffa: € 8 per 24 ore (solo monete); € 1 per 80 litri d’acqua ed € 1 elettricità; dista 5,5 km dal centro).


15/09/2021 (mercoledì): Augusta - Monaco = 78 km con il camper

Con Augusta, ci lasciamo alle spalle la bucolica regione della Svevia bavarese. 

La periferia è poco trafficata e tutti rispettano i limiti di velocità. Dopo 78 km parcheggiamo all'area camper dell'Allianz Arena di Monaco, in Wermer-Heisenberg-Allee n. 52 - Parcheggio Nord - GPS: N48.220877, E011.625375. Tariffa: € 15 per 24 ore (compreso l'allaccio alla corrente elettrica, il carico d'acqua potabile e il pozzetto per lo scarico delle acque reflue). Si trova ad 11 km dal centro, raggiungibile con la Metro, linea 1, che parte dal Parcheggio Sud, di fronte alla Stazione dei bus. 

E’ già mezzogiorno e, dato il tempo uggioso, destiniamo il resto della giornata alla pulizia del camper e a lavoretti vari, rimandando la conoscenza della città all'indomani. Marco sarebbe tentato di vedere lo stadio: € 12,50 a testa e prenotazione on-line, ma, poi, rinuncia. La Allianz Arena è dal 2005 lo stadio di Monaco, sede delle partite delle due squadre di calcio della città, il Bayern Monaco e il Monaco 1860. 


16/09/2021 (giovedì): Monaco di Baviera (5 km a piedi circa)

Giornata pessima. Piove da ieri sera, a tratti anche intensamente, e l’aria è quasi gelida. 

Alla fermata Fröttmaning della Metro U6 (linea Garching-Forschungszentrum / Klinikum Großhadern) scegliamo il biglietto giornaliero per “gruppo da 2 a 5 persone”, spendendo € 16,40 in due; lo convalidiamo ed entriamo. La metro passa ogni 3 minuti ed è aperta tutti i giorni dalle 4:15 alle 01:00, tranne il venerdì, il sabato e i prefestivi, che resta aperta tutta la notte. 

Alla 11^ fermata, dopo 15 minuti, scendiamo a Marienplatz. Sulla piazza principale di Monaco si affacciano numerosi edifici, tra i quali risalta per bellezza il Neue Rathaus (Nuovo Municipio), costruito nello stile gotico delle Fiandre (1867-1909). La sua torre contiene l’orologio meccanico con il più grande carillon della Germania: 43 campane e 32 figure in rame, che si animano alle 11, alle 12 e alle 17. Le visite guidate al municipio si effettuano, ogni lunedì e venerdì, alle 15:30 oppure il sabato alle 11:30 ed alle 13:30, esclusi i giorni festivi; durano 90 minuti e sono in lingua tedesca (quelle in lingua italiana e solo per gruppi, vanno prenotate in anticipo inviando una e-mail a: tourismus.guides@muenchen.de).

In mezzo alla piazza spicca la Mariensäule, una colonna di marmo, coronata dalla statua di Maria in bronzo dorato, fatta erigere, nel 1638, dal principe elettore Maximilian I come ringraziamento per essere stata, Monaco, risparmiata dagli Svedesi durante la Guerra dei Trent’anni. Poco distante c’è l’ottocentesca Fischbrunner (fontana del pesce) nonchè l'Alte Rathaus (Vecchio Municipio), risalente alla fine del 1400, sede di un Museo del giocattolo.  

In questa piazza, nel Medioevo, si teneva il mercato del grano e del sale; ai giorni nostri, invece, nel periodo dell’Avvento, è la suggestiva scenografia di un rinomato Mercatino di Natale. Immagino un clima magico e festoso, con il grande abete illuminato, i banchetti traboccanti di prodotti artigianali, mentre nell’aria risuonano melodie natalizie e si diffonde il profumo del vin brulè.



Chiediamo una mappa all’Ufficio Turistico e andiamo direttamente alla cattedrale (Frauenkirche), del 1400, molto sobria, a tre navate, ricostruita dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Presenta, sul pavimento, la curiosa orma di un piede attribuita al demonio, che, secondo la leggenda, perse una scommessa con l’architetto incaricato di progettare la chiesa, il quale asserì di poterla realizzare senza finestre. Infatti, dal punto in cui si trova l’impronta, grazie al particolare posizionamento dei pilastri, non si vedono le vetrate (quella frontale, all’epoca, era coperta da un altare). Quando, a lavori ultimati, il diavolo tornò, fece una gran risata pensando all’inutilità di una chiesa senza finestre. Tuttavia, nel fare un passo indietro, si rese conto di essere stato beffato e, infuriato, si dileguò scatenando una tempesta di vento. Una storiella fantasiosa, ma simpatica. 



Non potendo salire su una delle due torri gemelle per osservare la città dall’alto, essendo le stesse chiuse, torniamo in Marienplatz. Nella parte occidentale della piazza inizia la Rosenstrasse e, percorrendola fino al Rindermarkt (antico mercato dei bovini), ci troviamo di fronte la bella Ruffini Haus, con facciata ricca di affreschi e decorazioni, realizzata tra il 1903 e il 1905. 



La mappa ci aiuta a scovare il Viktualienmarkt. In questo grande mercato si vendono specialità gastronomiche provenienti da tutto il mondo e si può mangiare ai tavolini all'aperto sparsi nella piazza (solo quelli senza tovaglia sono per il self-service) o bere un boccale di birra presso il biergarten.



Fra uno scroscio d’acqua e l’altro, troviamo anche l’Hofbrauhaus, in Platzl 9, la più famosa e antica birreria della Germania, fondata, nel 1589, dal duca Guglielmo V per evitare di acquistare la birra al di fuori del suo regno. E’ una delle “sette sorelle”, le sette fabbriche di birra storiche di Monaco e, oggi, di proprietà del governo bavarese. Grazie al cielo, la fila per entrare è corta. Tuttavia, mi limito a scattare solo qualche foto: il menu non è allettante, almeno per me. 




Preferisco vedere la Residenz (Max Jospeh Platz, apertura ore 10; Ticket: € 9 a testa con audioguida in italiano), per secoli dimora dei re della dinastia Wittelsbach. Si può rimanere all’interno quanto si desidera ed osservare ogni cosa con calma: dall’Antiquarium, la più grande sala rinascimentale della Baviera, ai saloni da parata in stile rococò, dalla sontuosa Sala del Trono allo scalone con la statua di Venere del Canova, dalle collezioni di porcellana alle ceramiche cinesi, è tutto semplicemente fantastico!












Credevo, sbagliando, che la visita includesse il Cuvilliés-Theater (un piccolo teatro di corte in stile rococò, tra i più belli d’Europa) e la Schatzkammer (camera del tesoro), dato che alla biglietteria c’era una sola opzione disponibile. Troppo tardi ho capito che gli ingressi dovevano essere separati. Come ho fatto a non pensarci?

A metà pomeriggio riprendiamo la metro, sempre linea U6 e scendiamo alla fermata "Università”, con l'intento di esplorare il quartiere Schwabing. E’ la parte più antica della città, sviluppatasi, attorno alla Ludwigstrasse e alla Leopoldstrasse, durante l’Ottocento, quando artisti, letterati e musicisti vi si trasferirono, rendendolo uno dei maggiori centri culturali del mondo. Qui, nacque lo stile Jungendstil, l’evoluzione tedesca dell’Art Nouveau francese, in un periodo caratterizzato da grande vitalità intellettuale, artistica e politica: infatti, ci vissero, per qualche tempo, oltre a Giorgio de Chirico e Kandinski, anche  Adolf Hitler, Lenin e Trotzkij. Benchè la guerra abbia distrutto molti locali, palazzi e ville, qualcosa si è salvato. 

Questi sono alcuni indirizzi:

Römerstraße 11: edificio con un gusto legato alle scoperte archeologiche dell’antico Egitto effettuate durante il XIX secolo.

Ainmillerstraße 22: vi abitarono Kandinskij, Lee e Rilke.

Georgenstraße 8-10: con Pacelli Palais e Palais Bissing.

Leopoldstraße 77: casa con bow-windows, progettata da Martin Dulfer.

Türkenstrasse 57: caffè letterario Alter Simpl, il quale, dopo la Seconda Guerra Mondiale, prese il nome della rivista satirica Simplicissimus.

Leopoldstrasse 36: con il "Walking Man", gigantesca scultura alta 17 metri, che adorna la moderna facciata del Münchener Rück (Munich Re), una delle maggiori Assicurazioni del mondo. 


Dando le spalle all'università, abbellita da due fontane uguali a quelle realizzate dal Bernini per piazza San Pietro a Roma, ci dirigiamo a sinistra, verso la Siegestor, ispirata all'Arco di Costantino, la quale segna la fine della Ludwigstraße e l'inizio della Leopoldstraße. Neanche il tempo di guardarci intorno, che comincia a diluviare. E qui non è come in centro, dove ci si può riparare dalla pioggia sotto un portico o in un negozio, perchè quello che stiamo percorrendo è un grande viale alberato di una zona residenziale priva di locali o attività commerciali. Pertanto, con rammarico, rinunciamo alla perlustrazione. 

Oggi è andata così. Maltempo, cantieri aperti e folla, hanno complicato un po’ le cose e non siamo riusciti a vivere al meglio questa città.





PS: altre possibilità di sosta camper a Monaco:

1) parcheggio presso Olimpia Stadium: Spiridon Louis Ring n. 21 - München - GPS: N48.175929, E11.544608). Tariffa: € 20 per 24 ore, senza servizi, vicino ad un parco e e al museo della BMW. Metro U3 ad 1,3 km: 7 fermate per Marienplatz, in centro, distante 5,5 km.

2) Campingplatz München-Obermenzing in Lochhausener Str. 59 - München (GPS: 48.174550, 11.446500) - Sito web: https://www.campingplatz-muenchen.de/ - 150 posti divisi da siepi, docce, servizi igienici, locale lavanderia e lavapiatti con acqua calda gratuita, lavatrici e asciugatrici (a pagamento), punti cottura, sala TV e parco giochi bambini. Collegamenti autobus e S-Bahn. Aperto dal 15 marzo al 31 ottobre. - Tariffe 2021: camper > 7 metri € 14; adulti € 6; bambini (2-14) € 2;  cani € 2; elettricità € da 1 a 3; doccia € 1; deposito cauzionale € 20.

3) Campingplatz Nord-West in Auf den Schrederwiesen 3 - München (GPS: 48.198860, 11.496740) - Sito web: https://campingplatz-nord-west.de/ - annuale - servizi igienici - docce, locale cucina, lavanderia e lavapiatti, lavatrici e asciugatrici (a pagamento) - Tariffe 2021 (pagamento anticipato): camper da 6 a 8 metri: € 12,50; persone sopra i 14 anni € 6,20; bambini: fino a 6 anni € 2 - da 6 a 14 € 4; cani € 2; elettricità € 0,50 per Kw + contributo € 2 (una volta) - acqua potabile per serbatoio € 3; camper service € 7,50; doccia (8 minuti) € 1,50. Il giorno viene conteggiato dalle 13:00 alle 13:00 del giorno dopo (i giorni iniziati vengono conteggiati come interi). C'è una fermata dell'autobus proprio sulla piazza, per un collegamento diretto con la metropolitana o il treno suburbano più vicini. I biglietti si fanno sull'autobus o presso il distributore automatico. C'è anche una rete ben sviluppata di piste ciclabili per esplorare la città e i dintorni in bicicletta.

4) Campingplatz München Thalkirchen in Zentralländstraße 49 - München (GPS: 48.090930, 11.544960 - Sito web: http://campingplatz-thalkirchen.de/ - 4 km a sud del centro città. Metro U3 e StadtBus 135 (15 minuti da Marienplatz). Aperto dal 15 marzo al 07 ottobre - Tariffe 2021: camper da € 15 a 17; adulti da € 6,50 a 7,50; bambini fino a 14 anni da € 3,30 a 3,70); doccia con acqua calda € 1,90; elettricità € 4,40; cani € 3,70. Check out: ore 12. Si trova accanto allo Zoo. Per arrivare in centro il modo più facile è il  bus + metro. A 200 metri dal camping c’è la fermata del bus ed una biglietteria automatica dove, con pochi euro, si può usufruire di tutti i mezzi pubblici per 24 ore (Il bus fa la spola dal camping alla fermata del metro). Ultima corsa alle ore 22.00 (Metro U3 – linea: Olimpic Park / Furstenriepwest.

5) Oktoberfest Camping in De-Gasperi-Bogen - München (GPS: 48.134750, 11.707420) - Sito werb: https://www.oktoberfest-camping.com/it/home-it/ -  situato nella zona fieristica di Riem a Monaco di Baviera, è la maggior area per camper disponibile a Monaco durante l’Oktoberfest, con collegamento alla metropolitana per raggiungere comodamente l’Oktoberfest. Il campeggio è aperto SOLAMENTE durante l’Octoberfest (nel 2022: dal 14 settembre al 4 ottobre - l’Octoberfest inizierà il 17 settembre e terminerà il 3 ottobre 2022). Su una superficie di 150.000 m² sono disponibili ben 1.500 piazzole, delle quali 800 con allacciamento elettrico. La fermata della metro si trova proprio nelle vicinanze del campeggio, presso il quale si possono acquistare i biglietti.


17/09/2021(venerdì): Monaco - Andech = 52 km con il camper 

La trasferta ad Andechs sarebbe dovuta essere veloce e, invece, per non aver verificato l'esattezza delle coordinate del GPS, finiamo in tanta malora. Non volendo rinunciare al migliore stinco della Baviera, ritorniamo di buona lena sulla retta via. Sono le  14 quando parcheggiamo il camper in Andechser Strasse n. 44, Andechs (GPS: N47.973879, E011.186749.), un grande parcheggio misto, gratuito e senza alcun servizio, in fondo al quale c’è un’area di sosta per camper, con 40 posti - Tariffa: € 15 per 24 ore + eventualmente € 4 per elettricità e € 1 per carico 100 litri di acqua potabile - pozzetto per scarico acque reflue gratuito e accessibile a tutti - Sito web: https://www.wohnmobilstellplatz-andechs.de/ - già completa al nostro arrivo).

L’attrazione più celebre di Andechs è senz’altro il suo monastero, edificato in cima al Sacro Monte, così chiamato perchè quassù, nel X secolo, furono sepolte segretamente, dal conte Rasso, delle reliquie provenienti dalla Terra Santa. E’ un luogo di pellegrinaggio, che attira ogni anno più di un milione di persone. Il monastero fu fatto costruire, nel 1400, da un duca bavarese in segno di purificazione della colpa del padre, che gli aveva ucciso la moglie, figlia di un parrucchiere, in quanto non approvava il loro matrimonio, essendo la ragazza di umili origini. 

Nel complesso monastico si produce la famosa birra di Andechs, secondo un'antica ricetta dei Benedettini, che vivono sul monte dal 1451. Neanche a farlo apposta, il giorno di chiusura settimanale del birrificio è il venerdì. 




Dal Santuario, splendidamente decorato in stile barocco, passiamo alla taverna-birreria (Bräustüberl), immensa e con tavoli sia all'interno che all'esterno, per un totale di 1000 posti a sedere. E’ pomeriggio e, a quest’ora, non c'è ressa, per cui l'attesa alle due file del self service (una per le bevande e l'altra per il cibo) è breve. Paghiamo € 19 per due porzioni di stinco con patate, più € 7,20 per due birre medie. L'ambiente è informale e allegro, stinco e birra ottimi. 






18/09/2021(sabato): Andech - Oberammergau = km 63 con il camper + 4 km a piedi circa

Siamo pronti per andare a scoprire una nuova regione: l'Alta Baviera, nell’estremo sud, che si distingue per le  cime rocciose delle Alpi bavaresi, i boschi, i fiumi incontaminati e i villaggi dalle case affrescate.

Percorreremo, dunque, il tratto mancante della Deutsche Alpenstraße (Strada alpina tedesca), da Oberammergau a Berchtesgaden.

Scendiamo dal Sacro Monte di Andechs, avendo sullo sfondo l’azzurro specchio d’acqua del lago di Ammersee; quest’ultimo è alimentato dal fiume Ammer, la cui sorgente si trova a sud-ovest di Oberammergau. L’Ammer, uscendo dal lago, prende il nome di Amper e, scortato per 200 km da una pista ciclabile, l'Ammer-Amper Radweg, continua la sua corsa fino ad immettersi nell’Isar, a Moosburg (si può richiedere la mappa della ciclovia, gratuita, via e-mail a: info@ammergauer-alpen.de.) o scaricare il GPS qui: Traccia Pista ciclabile Ammer - Amper.

Poco dopo entriamo nel Natur Park Ammergau; le montagne, via via, si avvicinano e, finalmente, il fiume si mostra.

Ad Oberammergau c'è il Camping Park (Ettaler Strasse, 56 - (GPS: 47.590230, 11.068720), per camper e roulottes, che offre anche la formula più economica del "Camper Stop", pagando € 12 per il solo pernottamento, oltre a € 0,70 per l'allaccio alla corrente ed € 1 per 50 litri di acqua potabile - sito web: https://www.campingpark-oberammergau.de/index.php/de/). 

Avevamo pernottato in questo campeggio tanti anni fa, durante una vacanza invernale con i nostri figli. Ricordo che, di notte, nevicò copiosamente e la mattina seguente eravamo quasi sepolti dalla neve, tanto che il gestore dovette tirarci fuori dalla piazzola con il trattore.

Ora il campeggio è strapieno ma, pochi metri prima, oltrepassando un grande piazzale (parcheggio consentito soltanto dalle 6 alle 22), troviamo una vasta area, senza alcun cartello di divieto, in cui sostano un paio di autocarri (Lindermoos n. 14, Oberammergau - GPS: N47.589161, E011.073423).

Posteggiato il camper, ci avviamo verso il paese, la cui particolarità è quella di avere le facciate delle case affrescate con la tecnica Lüftlmalerei ("pittura d'aria"), tipica della zona alpina della Baviera (si può reperire la mappa degli affreschi presso l’Ufficio Turistico in Eugen-Papst-Straße n. 9A). 

Oberammergau è nota soprattutto per la Passionssplele, la rievocazione storica della Passione di Cristo, che si celebra ogni dieci anni (quella del 2020 è stata rinviata al 2022 per la nota pandemia), a seguito di un voto fatto dagli abitanti del paese, nel 1634, durante la Guerra dei Trent’anni, come ringraziamento per essere stati liberati dalla peste. E’ una rappresentazione teatrale di fama internazionale, che coinvolge gran parte dei cittadini, bambini compresi, ai quali viene trasmesso, in via ereditaria, il ruolo interpretativo dei personaggi. Oltre 2000 figuranti, ogni giorno, da maggio a settembre, ripropongono le scene della Passione per sei ore. Il Passionstheater, costruito nel 1930, è in grado di ospitare cinquemila spettatori. I biglietti vanno prenotati con anni di anticipo (sito web: https://www.passionsspiele).

La lavorazione del legno è un’altra, antica tradizione della città. Il Museo del territorio, fondato nel 1905, mostra la storia dell’intaglio del legno (Dorfstrasse n. 8).











Camminiamo con il naso all'insù per le vie del centro, contemplando gli affreschi e sbirciando nei vari negozi di artigianato. Le strade sono pressocché deserte; pochi anche gli avventori seduti ai tavoli di ristoranti, caffè e birrerie. Rientriamo seguendo il sentiero lungo l’Ammer, che scorre gorgogliando nell’ampia vallata, sotto gli occhi benevoli del bel Kofel, il “Cervino” di Oberammergau.








19/09/2021(domenica): Oberammergau - Linderhof (13 km) - Ettal (11 km) - Garmish-Partenkirche (14 km) = totale 38 km con il camper + 5 km a piedi

Salutiamo Oberammergau e in pochi minuti copriamo i 13 km che ci separano dal castello di Linderhof (parcheggio in Linderhof n. 12 - Ettal - GPS: N47.569256, E010.953927; tariffa camper: € 3 al giorno). 



Avendo già ammirato gli interni del palazzo anni fa (ingresso € 9 cad. adulti), ci godiamo il suo giardino incantato e fiorito: una vera gioia per gli occhi (i giochi d’acqua delle fontane vengono azionati solo per pochi minuti ogni ora e la grotta artificiale di Venere, nel cui laghetto è ormeggiata una fiabesca barca a forma di conchiglia, adesso è chiusa).












Ci voleva proprio una sgranchita mattutina alle gambe! Altri 11 km con il camper e arriviamo al monastero di Ettal. Ci fermiamo al  primo parcheggio (n. 1) in Feldweg n. 1 (GPS: N47.568760, E011.088625); € 3 per 4 ore; € 9 per 24 ore (qui non c'è alcun cartello di divieto per la sosta notturna, mentre al parcheggio n. 2, 300 metri più avanti, sì).

Il complesso abbaziale fu fondato dal Duca di Baviera Ludovico IV, detto “il Bavaro”, nel 1330. Mi stupisce la maestosità della basilica, sormontata da una grande cupola verde e cinta da due campanili differenti l’uno dall’altro.

L’economia  dell'abbazia è basata su ciò che i  monaci producono e dai proventi derivanti dal birrificio, nato nel 1609, oltre che dal liquorificio, da un albergo e da una casa editrice. 




Con qualche birra in più nel frigorifero, partiamo per Garmish-Partenkirche

14 km di discesa panoramica, curve e controcurve, per risalire, infine, brevemente, al parcheggio in Wankbahnstrasse n. 2 (GPS: N47.504398, E011.107103), 100 posti. Tariffe: € 14 per camper e due persone + € 3 cad. per tassa di soggiorno (€ 1 bambini); € 1 per allaccio alla corrente elettrica; € 1 per 50 litri di acqua non potabile; € 0,10 per 7 litri di acqua potabile. L'addetto alla riscossione apre l'ufficio dalle 8 alle 9 e dalle 17 alle 18.

Nel frattempo si è alzato un vento gelido; in cielo si addensano nubi minacciose e inizia a piovere. Addio escursione alle gole di Partnach e visita della città! 


20/09/2021 (lunedì): Garmish-Partenkirche - Mittenwald (19 km) - Bad Aibling (97 km) = totale 116 km con il camper + 10 km a piedi

Il cielo è sempre cupo e l’aria sferzante. Con un meteo così, il mio spirito escursionista si affloscia. Cominciamo ad avvicinarci a Mittenwald e poi si vedrà. 19 km non sono molti, eppure, strada facendo, il cielo pare aprirsi e offrirci una speranza. L'area di sosta per camper Karwendellimitrofa alla stazione ferroviaria (Albert-Schott-Straße 35 - Mittenwald - GPS: 47.437550, 11.264110) - Sito web: https://www.karwendelstellplatz.de/- 35 posti - tariffa 2021: € 15 al giorno + € 0,80 per kw/h di elettricità + € 1 per 100 llitri di acqua - con pozzetto e scarico per wc chimico) è già al completo, ma, poco prima, avevamo adocchiato un parcheggio a pagamento sulla riva dell'Isar (con divieto di campeggio), dove erano posteggiati altri camper. Perciò andiamo lì (Arzgrubenweg n. 1 - GPS: N47.437580, E011.268903 - tariffa: € 7,50 al giorno, dalle 00:01 alle 24:00); dista 1 km dal centro e 1,5 dalle gole di Leutascher Geisterklamm.

Con il tempo in via di miglioramento, cerchiamo le gole, affidandoci al navigatore del cellulare per trovare l’imbocco del sentiero. Costeggiamo le acque turchesi del Leutasch in un paesaggio da cartolina, fino ad un punto di ristoro, alla destra del quale una freccia ci indica la via da seguire. 

Il sentiero si addentra nel bosco e, tornante dopo tornante, c’innalza di quota. Dopo 15-20 minuti perveniamo al Panoramabrucke, un ponte in ferro sospeso tra due pareti rocciose. Pazzesca, da quassù, la vista sulle tumultuose acque che scorrono nel sottostante orrido! Attraversando questo ponte, si torna alla partenza; noi proseguiamo dritto sulla passerella, giungendo ad un altro ponte: l’Hollbrucke. Andando a destra, si sale ad una cappella, oppure, continuando oltre il ponte, si arriva ad un parcheggio. Non ci rimane che fare dietro-front. In paese notiamo un birrificio e cogliamo l’occasione per acquistare alcune birre locali. Finora abbiamo percorso circa 8 km a piedi.







Mittenwald è un grazioso paese alpino, situato al confine con il Tirolo, lungo una delle antiche rotte commerciali romane. Nel 1487, a causa di dissapori con i signori altoatesini, i mercanti veneziani spostarono in questa località il loro mercato di Bolzano, la principale piazza commerciale tra l’Italia e l’Oriente. Grazie al suo efficiente ed organizzato sistema di trasporto via terra e via fiume, Mittenwald visse un'epoca d’oro durata circa 200 anni, divenendo un importante luogo di sosta e scambio di merci in Europa. 

Nel 1684 venne introdotta nel villaggio, da Matthias Klotz, l’arte liutaia, dopo un periodo di apprendistato dallo stesso praticato in una bottega di Cremona; nella sua casa natale è ospitato il Geingenbau-und-Heimat-museum, che racconta la storia degli strumenti ad arco in Baviera. Oggi, una scuola tecnica statale insegna quest’arte ai ragazzi, introducendoli ad una professione di alto artigianato, che tuttora rappresenta una rilevante risorsa economica per la regione.

Come Oberammergau e Garmish, anche le case di Mittenwald hanno le facciate affrescate con la tecnica del Lüftlmalerei: vi sono rappresentate scene religiose, di celebri favole o di vita quotidiana, sia recente che passata. Goethe, passando di qui nel 1786, la definì: “Un vivace libro illustrato”.

Con il trascorrere delle ore, le condizioni meteo migliorano decisamente, così da permetterci di guardare con calma le bellezze del luogo.














Sulla strada che ci riporta al parcheggio incrociamo l’Isar Radweg, la pista ciclopedonale che prende il via proprio da Mittenwald; si snoda per circa 300 km, seguendo il fiume fino alla sua confluenza nel Danubio, a Deggendorf (sito web: https://www.isarradweg.de/de/startseite).




L’itinerario tocca le città di Bad Tölz, Monaco, Frisinga, Landshut, Dingolfing e Landau. 

Il viaggio continua sulla Strada alpina tedesca, che abbandoneremo, però, nei pressi di Rosenheim, per fare una deviazione a Wasserburg am Inn. Da Mittenwald dista circa 134 km. Prati di un verde quasi fosforescente, costellati da piccole costruzioni in legno, sfilano dal finestrino, mentre il sole si abbassa all’orizzonte dipingendo d’oro la campagna; alcune mucche pascolano attorno alle fattorie, altre giacciono placide nell’erba, una mandria si avvia lentamente alla stalla. Quanta pace!




Mancano circa 40 km alla nostra meta, ma, a quest'ora, l'area camper potrebbe già essere al completo. Passando per Bad Aibling, notiamo uno spiazzo all'ingresso del paese; non ci sono divieti e ci pare adatto per cenare e trascorrervi la notte (Miesbacher Strasse n. 4 - GPS: N47.797918, E011.973410).

PS: In seguito ho scoperto esserci anche un'area di sosta per camper, a 5 minuti a piedi dalle terme (GPS: N47.856250, E012.006340) - Tariffa: € 15 al giorno con camper service  (€ 1 per 80 litri d'acqua).


21/09/2021 (martedì): Bad Aibling - Wasserburg am Inn (36 km) - Prien am Chiemsee (30 km) = totale 66 km con il camper + 6 km a piedi

Stesso copione di ieri mattina: cielo bigio e 10°C. Dopo colazione ci muoviamo verso l'area di sosta per camper “Badria” a Wasserburg am Inn, in Am Gerblanger n. 39 (GPS: 48.050848, E012.226302); è gratuita e c'è la possibilità di allacciarsi alla corrente (€ 0,25 per kw/h), ma non il camper service per il carico/scarico dell'acqua (sosta massima: 3 giorni). 

Wasserburg significa “castello sull’acqua”. Nel Medioevo era una città viva e prospera, rappresentando il principale centro di scambi commerciali con i Balcani, l’Austria e l’Italia, grazie alla sua posizione strategica. Infatti, era situata all’incrocio di un’importante via terrestre con un’altrettanto importante rotta d’acqua e di qua transitavano merci e mercanti. Inoltre, non c’erano altri ponti sul fiume Inn, oltre al suo (che, a quei tempi, era in legno), almeno per 30 km in entrambe le direzioni. Anche il sale, estratto nelle miniere di Berchtesgaden o prodotto nelle saline di Bad Reichenhall, veniva trasportato a Wassemburg su carrelli e, da lì, caricato sulle imbarcazioni che solcavano l’Inn. L’oro bianco è sempre stato un mezzo per ottenere potere e ricchezza, ma, nel XVI secolo, Rosenheim le rubò la piazza e Wassemburg iniziò una lenta ed inesorabile decadenza. Nell’Heimatmuseum è documentato quel florido periodo.

Dal parcheggio, un percorso pedonale di 2 km porta nel nucleo antico (Alte Stadt), racchiuso in un'ansa dell’Inn. Si entra tramite l'unico ponte di collegamento e la Brucktor, aperta in quella che, un tempo, doveva essere una cinta muraria difensiva e ora è una cortina di edifici colorati. 




La prima impressione è negativa: il centro storico non è chiuso al traffico motorizzato e, oltre ad esserci un via vai di auto, le vetture sono parcheggiate ovunque; è un vero peccato, perchè, nell'insieme, ha un suo fascino, con i palazzi porticati e l'elegante piazzetta del Municipio. 


Abbandoniamo in fretta il caos e saliamo al Burg (sede, oggi, di una Casa di riposo), per poi scendere al fiume. Sulla sua riva osserviamo con stupore una trentina di sculture in ferro, piazzate sul percorso a distanza regolare l'una dall'altra: mi paiono davvero di cattivo gusto e non ne capisco l’attinenza con il bel paesaggio fluviale. 



Delusi, lasciamo Wasserburg e, dopo 30 km, ci fermiamo al parcheggio riservato ai camper di Prien am Chiemsee in Beilhackstrasse n. 16 (GPS: N47.853660, E012.341260). Tariffa:  € 15 al giorno. C'è la possibilità di allacciarsi alla corrente elettrica (€ 0,70 per kw/h) e la colonnina per il carico dell'acqua potabile (€ 0,20 per 10 litri d'acqua, € 1 per 50 litri d'acqua, ecc.). 

E' situato a circa 2 km dal porto d’imbarco per le isole di Herrenchiemsee e Frauenchiemsee – rispettivamente “degli uomini” e “delle donne” (tra di esse, la piccola Krautinsel è adibita ad orto). Sulla prima delle tre si trova il castello di Ludwig, edificato nel 1878 a imitazione della reggia di Versailles e mai completato, mentre sulla seconda sorge il pittoresco villaggio di Torhalle, con le casette dei pescatori, l’abbazia benedettina e il duomo.

Altre possibilità di sosta sul lago:

1) Parcheggio per camper: Seestraße 127 - Prien am Chiemsee (GPS: 47.86415, 12.36571) - Tariffa: € 12 dalle 24 alle 6:00; € 6,50 dalle 6 alle 24; oppure € 1,30 all’ora. E' più vicino al porto di Prien, a pochi metri dalla spiaggia e dal lago, con toilettes e possibilità di allaccio elettrico.

2) Area sosta camper privata (sul lago e vicina al porto d’imbarco) in Rasthausstraße 15 - Bernau am Chiemsee (GPS: 47.831180, 12.385490) - Tariffe 2021: la quota di piazzola è di € 19 (01.05-30.09) o € 15 (01.10-30.04) a notte più 1,50 € di tassa di soggiorno per persona a notte (i bambini fino a 15 anni non pagano). Custode, senza barriere architettoniche, acqua dolce, wc, doccia, cani ammessi. Aperto tutto l’anno - Non è possibile prenotare.

3) Camping Chiemsee, sul lago e poco distante dal porto d’imbarco per le isole: Rödlgries 1 - Übersee (GPS: 47.840880, 12.471740) - Tariffe 2021: piazzola € da 14 a 17, adulti da € 8 a 9; bambini (7-16 anni) da € 5 a 6; tassa di soggiorno adulti € 1, elettricità: una tantum per allaccio € 1,50 + 0,60 per kw/h. Possibilità di sosta giornaliera dalle 8 alle 21 a prezzi ridotti. Gli ospiti che soggiornano per 1 notte verranno assegnati alla categoria E (spazi di transito).


22/09/2021 (mercoledì): Prien am Chiemsee - Ramsau bei Berchtesgaden = 76 km con il camper + 13 a piedi

Ci alziamo abbastanza presto, atteso che la giornata sarà piuttosto intensa e alle 17 scade la nostra sosta al parcheggio. Solo per arrivare all'imbarcadero, distante 2,3 km, impieghiamo una mezz'oretta. Acquistiamo il ticket alla biglietteria, pagando € 10,10 a testa per l'Insel Tour, che comprende la navigazione verso l'Herren Insel, la Frauen Insel e la piccola località di Gstad sulla riva del lago. Il battello salpa alle 10 dal molo 6; pertanto, dovremo aspettare circa un’ora. Sembrerebbe una giornata soleggiata. Piano, piano inizia ad affluire un bel po' di gente e la fila si allunga sempre più. 




Alle 10, puntualmente, si parte. 15 minuti di traversata ed attracchiamo all'Herren Insel. Nel frattempo il cielo si è annuvolato, nascondendo il sole e adesso fa piuttosto freddo. Andiamo subito alla biglietteria di fronte alla banchina per fare il ticket (€ 9 cad., incluso l’ingresso all’ex convento dei Canonici Agostiniani). La prima visita disponibile è alle 11,30, con guida in inglese (non c'è alternativa al tedesco). Raggiungiamo il castello in 10 minuti, a passo normale, contro i 30 previsti e inganniamo l'attesa facendo foto ai giardini e alle fontane, i cui giochi d'acqua entrano in funzione ogni quarto d’ora. 






All'orario fissato ci presentiamo all’entrata, dove ci viene consegnato un foglio in lingua italiana, con una descrizione sommaria di ciò che andremo a vedere. 

Bisogna specificare che re Ludwig II fece costruire questo palazzo in onore di Luigi XIV, il re Sole, dallo stesso idolatrato in maniera smisurata e, di conseguenza, doveva risultare una copia esatta della reggia di Versailles. Alla morte del re, avvenuta in circostanze misteriose, però, le ali laterali, rimaste incompiute, vennero demolite e il resto non fu completato. Il tour dura circa 50 minuti e si accede solo ad alcune stanze, quelle ultimate sulle 70 progettate. E’ vietato scattare foto. Partiamo dallo scalone d'onore e saliamo alle sale del piano superiore, arredate in maniera opulenta. Dalla galleria degli specchi alla camera da parata, dalla sala da pranzo alla sala del trono, non si può che rimanere esterefatti.

All'uscita, diamo una sbirciatina al Museo che ripercorre la vita del “re delle favole” e, poi, ci rechiamo al molo. 



Altra coda e alle 13,30 saliamo sul secondo battello di giornata. Dieci minuti dopo approdiamo alla Frauen Insel. Ammirata l’abbazia, torniamo in riva al lago, ma l’aria è sferzante e non riesco ad apprezzare la passeggiata attorno all’isola, seppur il luogo sia piacevole, con le casette dei pescatori dai giardini fioriti, i piccoli porticcioli e i negozietti che vendono prodotti dell’artigianato locale. 









Giunti all'imbarcadero ci rimettiamo in fila e intorno le 14,45 saliamo sul battello, stavolta per rientrare al porto di partenza, rinunciando alla tappa di Gstad. Quando sbarchiamo a Prien sono le 15,20. Compriamo il pane e  alle 16 siamo al parcheggio. Ce l’abbiamo fatta!

In totale abbiamo percorso 13 km a piedi.

Se il tempo fosse stato migliore, saremmo potuti rimanere un altro giorno per fare il periplo del lago di Chiemsee in bici: un percorso di 58 km, facile e panoramico. Invece, l’aria è pungente, il cielo cupo e i colori spenti: non sono questi gli elementi che invogliano a pedalare.


TRACCIA GPS SCARICABILE:



La nostra idea, adesso, è quella di pernottare nell’area camper in Am Waldbahnhof 7 di Reit im Winkl (GPS: 47.670280, 12.485130), distante 50 km. Tariffa: € 16 (compreso camper service) + elettricità € 0,75 per kw/h + tassa di soggiorno da € 0,90 a 2,70 al giorno per persona/bambino, in base al periodo. 

Nella mia mente già si affollano le immagini di un villaggio di montagna fiorito, con i balconi delle case traboccanti di gerani: insomma, uno di quei quadretti idilliaci che fanno sognare. In Germania, però, capita che, durante i lavori di manutenzione delle strade, le stesse vengano chiuse completamente. Infatti, ad un tratto, uno sbarramento ci impedisce di proseguire. Seguendo la deviazione ci ritroviamo a Bad Reichenhall e, ora, tornare a Reit non ha più senso. 





Procediamo verso Schönau e il lago di Königssee, ma anche questa strada più avanti è chiusa. L’ulteriore deviazione ci porta ad inerpicarci, con curve e tornanti, sul versante ripido di una montagna, fino ad una stazione sciistica con impianti di risalita. 


La successiva discesa dovrebbe sbucare a Bischofswiesen e da lì potremmo continuare per Berchtesgaden e Schönau. Purtroppo si sta facendo tardi: sono quasi le 19 ed è l'imbrunire. Ciò significa che non troveremo posto nei parcheggi e nelle aree di sosta per camper. Pertanto, alla prima area picnic, ci fermiamo per cenare e trascorrervi la notte (Schwarzercker Straße - Ramsau bei Berchtesgaden - GPS: N47.632776, E012.909149). Domani vedremo il da farsi.


23/09/2021 (giovedì): Ramsau bei Berchtesgaden - Nido dell’Aquila a Obersalzberg (13 km) - gole Almbachklamm a  Marktschellenberg (7 km) - Burghausen (72 km) = totale 92 km con il camper + 10 km a piedi

Alle 8 il termometro segna 6° C. 

Avvolti dalla nebbia, scendiamo a Bischofswiesen (siamo nel Parco Naturale di Berchtesgaden - Sito web:https://www.nationalpark-berchtesgaden.bayern.de/). 



A Berchtesgaden si trova il Centro informativo del Parco, che offre una vasta gamma di attività ed escursioni. Per una vacanza in zona, ci si può appoggiare al Camping Alpengenuss (5 stelle): Allweggasse 4 - Berchtesgaden (GPS: 47.64794, 13.03968) - Sito web: https://www.allweglehen.de/de/ - Tariffa camper per notte € da 17 a 25 + tassa di soggiorno € 2,60 per persona (bambini € 1,30), distante 4 km dal centro storico di Berchtesgaden.

Stamattina avremmo intenzione di fare un’escursione sul lago di Königssee, ma, una volta arrivati a Berchtesgaden, dobbiamo ingoiare un altro amaro boccone: anche la strada per Schönau e il lago è chiusa e non vediamo alternative. Non ci posso credere! 

Il Königssee (“lago del Re”) è racchiuso tra alte pareti rocciose e non vi sono strade o sentieri intorno ad esso. Solo una ventina di imbarcazioni elettriche solcano lo specchio d’acqua lacustre più pulito della Germania, lungo 7 km e incastrato perfettamente in una delle tre valli che dipartono da Berchtesgaden. Durante la navigazione si può scendere all’isolotto di St. Bartholomä - per rimirare la preziosa chiesetta barocca dalle cupole colorate - e, poi, continuare per Salet, raggiungendo, in 10 minuti a piedi, un altro laghetto, l'Obersee, nonchè, in ulteriori 30 minuti, la cascata del Röthbach, la più alta della Germania. 

Per la sosta camper ci sono due opzioni:

1) Parcheggio Königssee: Seestraße 2 - Schönau am Königssee (GPS: 47.592090, 12.988310). Tariffa 2021: € 20 per 24 ore. Camper Service. Tempo massimo di sosta: 2 giorni. Pagamento con carta di credito o con monete. Cambiamonete disponibile presso il parcheggio Königssee per auto.

2) Area sosta camper presso Camping Grafenlehen: Königsseer Fußweg 71 -  Schönau am Königssee (GPS: 47.595170, 12.986620) — Sito web: http://www.camping-grafenlehen.de/de/ - Tariffe 2021:  Piazzola da € 10 a 16; adulti da € 8,90 a 9,90; bambini (4-15 anni) da € 5,90 a 6,90; cane da € 3 a 4 (gratis da 4^ notte); tassa di soggiorno adulti € 2,60 al giorno, bambini € 1,30 al giorno; elettricità € 0l80 kw/h.

Non ci resta che salire al parcheggio del Centro di documentazione sul Nazismo di Obersalzberg: la strada è lunga circa 4 km ed è irtissima, con tratti al 24%. Ci sono due parcheggi, a distanza di 100 metri l'uno dall'altro. Noi scegliamo il primo (Park Obersalzberg - Salzbergstrasse n. 41 - Berchtesgaden - GPS: N47.630748, E013.039226); il ticket giornaliero costa € 5. 

Nel secondo parcheggio, dopo aver sceso una scalinata, c'è la biglietteria e la fermata dei bus-navetta per il Nido dell’Aquila, che si trova a 1834 metri s.l.m. Il ticket costa € 28 cad. (adulti) e su di esso sono indicati sia l'orario di partenza che quello di ritorno, oltre al numero del bus assegnato (sono 3, forniti di motori e freni speciali). Si hanno due ore di tempo per salire, osservare e scendere. Partiamo alle 10:10 con il bus n. 2. La strada è stretta e ripida, vietata a bici, pedoni e auto, con un solo slargo in cui il bus che scende si ferma e attende il passaggio del bus che sale. Tuttavia, c’è un sentiero che la taglia in alcuni punti (il n. 40 con inizio dal parcheggio dell'Obersalzberg) e termina alla piattaforma scavata nella roccia, a 1700 metri di quota, per agevolare l’inversione di marcia agli automezzi; la stessa dove, dopo 6,5 km, 5 gallerie e 800 metri di dislivello, arriviamo pure noi. 



Seguiamo la ciurma verso l’ingresso di un tunnel alto 3 metri e lungo 127, alla fine del quale ci attende un elegante ascensore con l’interno rivestito in ottone lavorato a specchio. Un addetto ci accoglie e ci mette tutti in fila a destra; 15 persone escono dall'ascensore e vanno a sinistra, altre 15 salgono. Quanto ad efficienza ed organizzazione, qua non si scherza! 124 metri di dislivello sono coperti in 41 secondi. 




Per chi non volesse prendere l’ascensore e preferisse salire a piedi al Nido dell’Aquila, presso la piattaforma di svolta degli autobus c’è la segnaletica che indica la direzione da prendere e il tempo impiegato (circa 20 minuti).



Usciamo sulla terrazza-belvedere che circonda la Kehlsteinhaus (Casa sul Kehlstein, soprannominata “Eagle’s nest” da un giornalista britannico, sia perchè l’edificio, posizionato al culmine di un’aspra montagna, gli ricordava un nido d’aquila, sia in riferimento all'antico simbolo della Germania e del Nazionalsocialismo, che è appunto un’aquila).

La struttura sorge su un’area di circa 1000 mq, ricavata spianando la cima del monte Kehlstein, ed è stata realizzata in dodici mesi, escludendo i mesi invernali (dal maggio 1937 all’ottobre 1938) da una squadra di 2000 operai. Fu il dono di compleanno dei gerarchi nazisti ad Adolf Hitler per i suoi 50 anni. Era una casa di rappresentanza, costata, nel 1938, 30 milioni di marchi tedeschi, ma fu utilizzata dal Führer in poche occasioni. E’ noto, infatti, che egli soffrisse di vertigini e gradisse maggiormente soggiornare nella vicina Berghof, la residenza dove aveva stabilito il secondo quartier generale del proprio governo. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, poi, preferì rifugiarsi in luoghi più sicuri e segreti, come la Tana del Lupo o il Führerbunker di Berlino.

Il Nido scampò ai bombardamenti e venne occupato dagli Americani fino al 1952, anno in cui fu riconsegnato al governo bavarese, che lo diede in affitto alla sezione tedesca del Club Alpino di Berchtesgaden.



Marco è un po' deluso; chissà cosa si aspettava! In attesa dell’orario stabilito per il nostro rientro con il bus, saliamo un sentiero di fronte all’edificio, per ammirare il panorama a 360° concessoci da questa posizione privilegiata (anche sul Königssee) e che è spettacolare, soprattutto in una giornata limpida come quella odierna. 




Per gli appassionati di storia come me, il Centro di documentazione di Obersalzberg, costruito sulle macerie della Berghof, avrebbe sicuramente molto da offrire, se non fosse chiuso per ristrutturazione. Che disdetta!

Sempre da Obersalzberg parte la Strada Panoramica Rossfeld (n. 999). La strada a pedaggio più alta della Germania è lunga 16 km e porta a 1600 metri di altitudine, offrendo scorci alpini mozzafiato (costo: moto € 5, auto € 8,50, bus e forse anche camper superiori a 3,5 t, se è simile a quella del Grossglockner: € 60). E’ aperta tutto l’anno, sia di giorno che di notte e sul percorso sono disponibili diversi parcheggi. La ignoriamo, visto che abbiamo già speso abbastanza per salire al Nido, e con il camper ridiscendiamo a Berchtesgaden, per secoli uno dei capisaldi della via del sale (le miniere saline, in Bergwerkstraße 83 - Parking Salzbergwerk: in Gasötzweg - Berchtesgaden (GPS: N47.638320, E013.015200sono aperte tutto l’anno - sito web: https://www.salzbergwerk.de/it). 



All'incrocio con la 305 svoltiamo a destra e, dopo 10 km, parcheggiamo alle gole di Almbachklamm (in Kugelmuhlweg 18 - Marktschellenberg - GPS: N47.670543, E013.032207). 

Costo biglietto d’ingresso: € 6 cad.

Dal vecchio mulino ci avviamo lungo un sentiero inizialmente pianeggiante, penetrando vieppiù nelle recondite profondità del canyon. Non c’è quasi nessuno e possiamo goderci in pace la magia del luogo, con il torrente che scorre e gorgoglia fra le rocce, formando  piccole cascatelle.





Al termine del sentiero partono le rampe di scale: in circa 3 km saliamo 320 gradini e superiamo 29 ponticelli, oltre a una piccola galleria scavata nella roccia. All’unico bivio giriamo a sinistra ed ecco il premio finale: una serie di salti d’acqua incredibilmente scenografici. Quanta bellezza! A questo punto, retrocessi al bivio, dovremmo prendere la via a destra per completare un giro ad anello, ma, essendo scarso l’afflusso di turisti, ritorniamo sui nostri passi per rimanere più a lungo immersi nello spettacolo delle gole. In caso di affollamento sarebbe impossibile: la ridotta ampiezza del sentiero, delle scale e delle passerelle, creerebbe, inevitabilmente, seccanti intasamenti.









Il successivo avvicinamento a Burghausen (72 km) ha un risvolto rocambolesco. Sapevo che, per restare all’interno dei confini tedeschi, saremmo dovuti tornare a Berchtesgaden e da lì procedere sulla strada n. 20. Ciononostante, per distrazione, seguiamo il navigatore, il quale, non solo ci conduce in territorio austriaco, ma ci fa attraversare il centro di Salisburgo. E non è una bella cosa, soprattutto durante l’ora di punta. Ormai siamo qui e, con pazienza, ne usciamo.


Sostiamo in Berghamer Strasse n. 1 - Burghausen (GPS: N48.154499, E012.808816) - Tariffa: € 10 per 24 ore, acqua ed elettricità a pagamento, come al solito, inserendo le monete nelle apposite colonnine. Possibilità di scarico acque nere e grigie nel pozzetto. 

Si può, altresì, parcheggiare all'esterno dell'area, gratuitamente.

Il centro dista 2,4 km ed essendo già le 17, rimandiamo all’indomani la visita della cittadina.

Abbiamo camminato per circa 10 km.


24/09/2021 (venerdì): Burghausen - Passau = 87 km con il camper + 15 km a piedi

Intorno alle 10 usciamo dall'area camper, giriamo a destra e, proseguendo dritto per 800 metri, incontriamo il percorso pedonale per l'Altstadt (Città vecchia). In ripida discesa sbuchiamo sulla strada principale e svoltiamo di nuovo a destra. La pendenza si addolcisce e trotterellando in sicurezza su un largo marciapiede fino in fondo alla via, andiamo ad inserirci nella pista ciclopedonale che corre parallela al fiume Salzach. Dopo 2,4 km giungiamo in centro e percorriamo la via lastricata interna al paese, la quale sfocia in una piazza con edifici dai colori pastello, aperta al traffico. Superando un ponte alla nostra destra - per avere una visuale d'insieme del Burg dalla sponda opposta del fiume - oltrepassiamo il confine austriaco.






Notiamo, inoltre, la segnaletica della Tauern-Radweg, la pista ciclabile dei Monti Tauri, che collega Salisburgo a Passau in 142 km e 323 metri di dislivello+ (sito web: https://tauern-radweg).



TAUERN RADWEG - TRACCIA GPS SCARICABILE: 



Tornati in piazza, in territorio tedesco, c’inerpichiamo su un’impervia strada ciottolata, per salire alla fortezza più lunga d’Europa: si estende per 1.051 metri sulla stretta cresta di una collinetta che domina la città. Un’unica via collega le due estremità del complesso, in una delle quali sorge il castello principale. Dall'alto, il panorama sul fiume, dal versante sud, e sul lago Wöhrsee, dal versante nord, è magnifico. Passo dopo passo, i morsi della fame cominciano a farsi sentire. Scendiamo in paese, facciamo la spesa e torniamo al camper per pranzare. 



Messo  a tacere lo stomaco, ci apprestiamo a partire per Passau.

Stiamo per salutare anche l'Alta Baviera e, nei prossimi giorni, andremo ad esplorare la Baviera Orientale, che comprende le regioni Bassa Baviera e Alto Palatinato.

E’ una terra dai paesaggi diversificati e ricchi di suggestione: come quello della Bayerischer Wald (che, dalla Bassa Baviera, continua oltre il confine ceco nella Selva Boema), con le sue infinite foreste, oppure del Bayerischer Jura (il quale si estende in gran parte nell’Alto Palatinato, tra le città di Ratisbona, Kelheim e Amberg), caratterizzato da altipiani carsici; per non dimenticare le valli fluviali, prima su tutte quella del Danubio: il fiume blu, nei pressi dell’abbazia di Weltenburg, scorre incassato tra pareti rocciose alte fino a 70 metri, offrendo uno straordinario scenario naturale. 


Per i ciclisti ci sono innumerevoli opportunità: 


- Donau-Rad-Weg (percorso ciclabile del Danubio, 2850 km da Ulm al Mar Nero - sito web: https://www.radweg-reisen.com/donau-radweg - 600 km in territorio tedesco - sito web: https://www.radweg-reisen.com/donau-radweg/deutschland - passando per Ratisbona e Passau); 


- Vilstal-Rad-Weg (percorso ciclabile di 116 km nella valle del fiume Vils, da Dorfen a Vilshofen an der Donau - sito web: https://www.bayernbike.de/vilstalradweg);


- Isar-Rad-Weg (percorso ciclabile di 299 km da Mittenwald a Deggendorf lungo il fiume Isar - sito web: https://www.isarradweg.de/de/startseite);


- Regental-Rad-Weg (percorso ciclabile di 171 km da Ratisbona al confine ceco - sito web: https://www.bayernbike.de/regental-radweg);


- Altmühltal-Rad-Weg (percorso ciclabile di 158 km, da Kelheim a Gunzenhausen, nel Parco Naturale Altmühltal - sito web: https://altmuehltal-radweg);


- Tauern-Rad-Weg (percorso ciclabile da 300 km a 230 km, con inizio a Krimml o Salisburgo, in Austria, e fine a  Passau - sito web: https://www.tauern-radweg).


Perveniamo a Passau dopo 87 km e, dei tre parcheggi noti, scegliamo quello a Racklau - GPS: N48.574071, E013.427471 - grande,  gratuito, sul fiume, senza alcun servizio e distante 4 km dal centro. 

L'altro, più vicino al centro, si trova alla stazione ferroviaria (Gutterbahnhof in Bahnhofstrasse), mentre il terzo è al di là del ponte, ai piedi del castello (Ilzbrücke, Halser Strasse - GPS: 48.578810, 13.474040).

Stasera, ci limitiamo a fare la spesa al supermercato (poco più di un chilometro). Domani decideremo se pedalare sulla Donau Radweg (il tratto più bello e ben manutenuto, circa 320 km, è proprio quello compreso tra Passau e Vienna) oppure visitare la città di Passau.

Tra una cosa e l'altra, abbiamo percorso circa 15 km a piedi.


CICLABILE DEL DANUBIO DA PASSAVIA A VIENNA - TRACCIA GPS SCARICABILE:




25/09/2021 (sabato): Passau - Ratisbona = 119 km con il camper + 10 km a piedi

(12° C alle 9, 23° alle 14) 

Al risveglio, la sorpresa: una densa nebbia si è alzata dal fiume e si è distesa intorno a noi, isolandoci dal resto del mondo. Tuttavia, le previsioni meteo promettono bel tempo nelle ore successive, così attendiamo confidenti. Alle 10, infatti, la nebbia si dissolve e noi siamo pronti a farci sedurre da Passau. 

In fondo alla via, sulla strada principale, c'è la pensilina dei bus (fermata Stelzhamer Strasse); le linee 8-9-10 e 11 portano in centro (fermata Bahnhof Strasse), in soli 3 minuti. Il biglietto costa € 2 a testa per corsa e si può acquistare a bordo. 

Passau è situata in prossimità del confine austriaco e di quello ceco, alla congiunzione di tre fiumi: Danubio, Ilz e Inn. Sono, dunque, sei le sponde su cui si è sviluppata la città, la quale nel passato ebbe una discreta importanza nei traffici commerciali, soprattutto quello del sale, che da Salisburgo veniva inviato in Boemia. Allo stato, è il settore del turismo il punto di forza della sua economia, potendo contare su un porto fluviale molto attivo e su numerose strutture ricettive, che danno ospitalità, ogni anno, tra l'altro, a decine di migliaia di cicloturisti di passaggio sulla rinomata Ciclovia del Danubio.

Sorta su un insediamento romano, divenne sede vescovile nel 731 (la più grande del Sacro Romano Impero) e da allora fino alla secolarizzazione del 1803, anno in cui i beni ecclesiastici passarono al potere civile, la sua vita fu strettamente legata a quelle dei principi-vescovi che la governarono. Quando, nel 1662, gran parte della città medievale fu distrutta da un incendio, i vescovi affidarono l’incarico di ricostruirla ad architetti e maestri artigiani italiani, che diedero la loro impronta al centro storico.

Iniziamo la visita dalla cattedrale di S. Stefano, gotica nella parte orientale e barocca in quella occidentale; ospita al suo interno un organo immenso, che con le sue 18.000 canne è uno dei più grandi al mondo. 





Quindi, percorriamo la sponda dell’Inn fino all’estremità della penisola di Dreiflusseck, punto di confluenza del fiume nel Danubio. Le acque dell’Inn, trasportando fango dalle montagne, sono chiare e, avendo una forte corrente, si sovrappongono a quelle blu del Danubio, creando un bell’effetto visivo. 






Camminando sulla riva di quest’ultimo vediamo, sulla collina di fronte, l’altera Veste Oberhaus, antica fortezza del XIII secolo (attualmente Museo di Storia Culturale). 



Continuiamo verso il ponte Schanzlbrücke, dal quale si ha una delle migliori vedute panoramiche di Passau e, infine, ci perdiamo per le vie del centro storico, cosa che amo molto fare, perchè è così che si scoprono piccoli tesori nascosti e inaspettati.

Dopo quasi tre ore, i chilometri percorsi a piedi sono circa 10. 







Il bus ci riporta al parcheggio e, nel pomeriggio, con il camper partiamo alla volta di Regensburg (o Ratisbona) = 119 km. 

La strada affianca il Danubio fin oltre Vilshofen an der Donau per, poi, allontanarsene. Intorno a noi una campagna piatta, coltivata a mais, cavoli, rape, ecc., simile a quella di casa nostra - senza le dolci ondulazioni tipiche dell'Algovia - e cinta, sul lato orientale, da rilievi rivestiti di foreste. 

Giunti in città, non riusciamo ad accedere all’area riservata ai camper situata nel pressi del doppio ponte sul Danubio e il Regen (Parkplatz Unterer Wöhrd - Altes Eisstadion - N49.020770, E012.111620). 

Marco, allora, si ricorda di un grande parcheggio nei pressi di un ristorante cinese, in cui eravamo stati durante il nostro cicloviaggio del 2018. Così, a mente, riesce ad arrivarci. E' sabato sera e le altre attività commerciali del posto sono chiuse. Ci sistemiamo in un angolo appartato, sperando di non dare fastidio a nessuno.  


N.B.: Nel centro di Regensburg, come in altre città della Germania, è stata istituita un’area “Umweltzone”, nella quale possono circolare solo i veicoli muniti di bollino ambientale verde per le polveri sottili. Il bollino verde (nel 2021) viene rilasciato in base al tipo di motore ed all'anno di immatricolazione:


1) Motore a benzina (o ibride e GPL)

  • con classe di emissione Euro 2 o superiore, immatricolate dal 01/01/1993 

2) Motore a gasolio

  • Euro 3 / immatricolazione tra il 01/01/2001 e il 31/12/2005 e filtro incorporato 
  • Euro 4 o superiore / immatricolazione dopo il 01/01/2006
3) Motore elettrico o cella a combustibile


4) Autocarri con classe di emissione Euro 4 o superiore, immatricolati dopo il 01/10/2006.


Si può ottenere in diversi modi, ad esempio qui: 


https://www.bollinoambientale.it/


https://vignetta.online/


https://www.dekra.it/bollino-obbligatorio-la-germania


PS: Altra possibilità di sosta per i camper:

Camping Azur: Weinweg 40 - Regensburg (GPS: 49.028070, 12.058730) - Tariffa: circa € 25 al giorno - Si trova sulle rive del Danubio e dista 3,5 km dal centro della città, che si può raggiungere in autobus (la fermata è di fronte al campeggio) oppure percorrendo una comoda pista ciclabile.


26/09/2021 (domenica): Ratisbona - Kelheim = 33 km con il camper + 22,5 km a piedi

(15° C alle 9, 25°C alle 14) 

Seguo Marco come un'automa: non so davvero come faccia a ricordare il percorso per il centro. Arrivati al doppio ponte sul Danubio e sul Regen, riusciamo a capire come si entra nel sottostante parcheggio per camper, ma adesso è troppo tardi. Sarà per la prossima volta! 

Questa città vanta una storia di oltre 1800 anni ed ha un fascino intramontabile.

Nel 179 d.C. l’imperatore Marco Aurelio fondò, alla confluenza dei due fiumi, l'accampamento fortificato di Castra Regina. In seguito, Ratisbona divenne la prima capitale della Baviera e “libera città imperiale”, prosperando, soprattutto nel Medioevo, grazie agli scambi commerciali favoriti dalla sua posizione. Di questo periodo florido rimangono pregevoli testimonianze nel suo incantevole centro storico, risparmiato fortunatamente dalle distruzioni della Seconda Guerra Mondiale e dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Alla fine del 1300 le rotte commerciali si spostarono ad Augusta, Norimberga e Vienna, cosìcchè Ratisbona perse la sua supremazia. La successiva fase di decadenza si protrasse fino alla seconda metà del Novecento, quando rinacque in seguito alla localizzazione sul territorio di grandi aziende automobilistiche ed elettroniche. 

Dopo 2,3 km, varchiamo l’antica Porta Pretoria (Unter den Schwibbögen 2).  Ancora 800 metri ed ecco il Duomo di San Pietro (XIII-XV sec.), che, però, sarà aperto soltanto nel pomeriggio. Osserviamo dall’esterno le due torri gemelle e, poi, ci portiamo al ponte medievale in pietra sul Danubio (Steinerne Brücke), costituito da 14 campate; lo si può ammirare meglio, in tutta la sua lunghezza (346 metri) da entrambe le rive del fiume, ma, se si avverte un certo languorino allo stomaco, sulla riva destra, all’inizio del ponte, si trova l’Historische Wurstkuchl (Storica Cucina della salsiccia), la più antica del mondo nel suo genere. Il fumo esce incessantemente dall’enorme camino situato sul tetto dell’edificio, diffondendo nell’aria un invitante profumino. Veniva già usata nel XII secolo come mensa per gli operai coinvolti nella costruzione del ponte. Poco distante sorge un’altrettanto antica locanda dal lungo tetto spiovente. 









Abbandoniamo per un attimo il Danubio e, addentrandoci negli stretti vicoli, c’imbattiamo nell’Altes Rathaus (Vecchio Municipio), risalente al XIII secolo e sede del Reichstag (Parlamento); nel suo quattrocentesco salone si riunivano i personaggi più illustri della Dieta del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica. Ospita il trono dell’Imperatore e la camera di tortura che veniva utilizzata in epoca medievale. La visita è consentita solo in gruppi guidati ad orari prefissati.







Attraversate Haidplatz e Bismarckplatz, andiamo alla ricerca del palazzo dei principi Thurn und Taxis - la dinastia familiare, discendente dai Tassi di Bergamo, che, dal ’400 all’800, ebbe il monopolio del servizio postale dell’impero - e ora parte del Museo nazionale bavarese. 

Lo troviamo, tenendo alla nostra sinistra l’Abbazia di Sankt Emmeram, nell’omonima piazza, e percorrendo un tratto di St. Peters Weg. Ben € 15 a testa per accedere alle sfarzose sale, al chiostro medievale, alla sala del tesoro e al museo delle carrozze. Ci sembra un prezzo un po’ esoso, perciò lasciamo perdere e ce ne andiamo un po’ delusi. 




Gironzolando per le belle e silenziose vie di Ratisbona, ad un tratto sentiamo vibrarsi nell'aria la dolce, e al contempo struggente, melodia di My Way. Un richiamo irresistibile! Quelle note nostalgiche ci conducono di fronte ad un violinista di strada; suona con tale maestrìa e sentimento che persino un ragazzino in bici si ferma e rovista nelle tasche dei pantaloni alla ricerca di qualche spicciolo da donargli. Lo imito a mia volta, trattenendo le lacrime che, inspiegabilmente, affiorano agli occhi.



Mi allontano a malincuore e, con Marco, mi dirigo di nuovo verso il Danubio. Grazie ad un ponte pedonale in ferro, ricoperto da centinaia di lucchetti (Eiserner Steg), ci trasferiamo sulla sponda opposta del fiume; la percorriamo fino al doppio ponte e da qui facciamo ritorno al camper. Solo ora notiamo la presenza di un cartello di divieto di sosta per camper nascosto dalle fronde degli  alberi. Ci è andata bene! 

A Ratisbona lascio un pezzo del mio cuore: è gradevole e vivibile con il centro storico chiuso al traffico; e lo è ancor di più la domenica mattina, quando le strade sono pressoché deserte.

Finora i km percorsi a piedi sono 15. 





Rimesso in moto il camper, puntiamo dritti a Kelheim (33 km), cittadina situata alla confluenza dell’Altmühl con il Danubio e dalla quale dipartono le due valli omonime, percorse da due popolari ciclovie: l’Altmühltal-Rad-Weg (158 km da Kelheim a Gunzenhausen - sito web: https://it.naturpark-altmuehltal.de/routen/altmuehltal-radweg-166/ oppure 239 km da Kelheim a Rothemburg ob der Tauber, continuando sulla ciclabile Tauber-Altmühl)


CICLABILE TAUBER-ALTMUHL - TRACCIA GPS SCARICABILE:



e la Donau-Rad-Weg (ciclovia del Danubio, 2850 km da Ulm al Mar Nero, di cui  562 km in territorio tedesco - sito web: https://www.radweg-reisen.com/donau-radweg/deutschland), che costituisce la parte finale di Eurovelo 6, un itinerario di 4.600 km dalla Francia al Mar Nero, in Bulgaria (sito web: https://en.eurovelo.com/ev6). 


DONAU RADWEG - PERCORSO TEDESCO - TRACCIA GPS SCARICABILE:



L’area camper si trova in Am Pflegerspitz n. 1 - GPS: N48.914657, E011.876706 (è il parcheggio n. 2; fare attenzione alla segnaletica ingannevole: bisogna curvare stretto alla prima stradina a sinistra, non alla seconda). E’ abbastanza grande, con stalli divisi da siepi - tariffa: € 8,50 per 24 ore + € 1 per 2 kw/h di elettricità + € 1 per 100 litri di acqua potabile. Pozzetto per scarico acque grigie e nere. 

Mangio un paio di dolcetti acquistati a Ratisbona e sono pronta per ripartire. Il centro dista circa 1 km. Dev’essere un giorno di festa, perchè la via principale è disseminata di bancarelle e c’è un bell'affollamento. Appurato che la “Weisses Bräuhaus” (in Emil-Ott-Straße, 3), la più antica fabbrica di “weissbier” (birra di frumento) della Baviera, fondata nel 1607, è chiusa, andiamo a dare un’occhiata a quella strana costruzione circolare bianca con cupola verde, che si staglia sulla collina di fronte. Si tratta della Befreiungshalle ("Sala della Liberazione”), un monumento commemorativo in stile neoclassico, commissionato da Ludovico I per ricordare le vittoriose battaglie condotte contro Napoleone e la dominazione francese. Ci arrampichiamo su una ripida e tortuosa stradina, all'interno di un bel bosco, per oltre 1 km, guadagnando, una volta raggiunta la biglietteria, una vista spettacolare sulla gola del Danubio. Il ticket per entrare alla Sala della Liberazione costa € 4,50 a persona. A noi non interessa e, ridiscesi sulla riva del fiume, ci sediamo su una panchina ad osservare l’acqua scorrere calma e placida indorata dagli ultimi raggi di sole.







All'ora di cena, compriamo un paio di pizze nel ristorante prossimo all’area camper e le consumiamo nel nostro camperozzo, accompagnandole con due fresche birre. Abbiamo percorso 7,5 km a piedi che, sommati ai 15 di Ratisbona, fanno la bellezza di 22,5 km. Ci voleva una buona reintegrazione di liquidi e calorie!


27/09/2021 (lunedì): Kelheim - Ingostadt (56 km) - Eichstatt (26 km) - Wellheim (23 km ) = totale km 105  con il camper + 6 km a piedi

E’ piovuto abbondantemente durante la notte e stamani il cielo ha sempre un aspetto inquietante. Avevamo in programma un'escursione a piedi lungo le gole del Danubio, per oggi, e un giro in bici nella valle dell'Altmuhl, per domani, ma queste avverse condizioni di tempo mi impedirebbero di scattare delle buone fotografie. 

Tra l’altro, le previsioni meteo annunciano perturbazioni anche nei prossimi giorni. Così, decidiamo di partire da Kelheim e proseguire il viaggio con il camper verso Ingostadt (56 km), ripromettendoci di tornare in questa zona magari alla fine della nostra vacanza, durante il rientro a casa. All’ingresso del parcheggio in Jahnstraße 15 (GPS: 48.760320, 11.420070) però, è affisso un cartello che vieta l’accesso ai camper a partire dal 13/09/21. In effetti, ci sono solo auto ed è, comunque, al completo. Pazienza! Già mi aveva dato l’impressione di una città super caotica; se, pure, non è amica dei camperisti, non merita la sosta. 

La destinazione successiva è, dunque, Eichstatt (26 km), che dispone di un grande parcheggio gratuito (con colonnina per il carico dell'acqua potabile, a pagamento, e pozzetto per lo scarico di quelle nere e grigie) in Schottenau n. 56 (GPS: N48.884676, E011.199712). Poco oltre, seguendo la segnaletica, c'è l'ingresso ad un'area camper a pagamento (€ 10 al giorno), con possibilità di allaccio alla corrente elettrica. 

Passando per il centro sportivo e scolastico, in circa 2 km perveniamo al cuore della cittadina, la cui struttura urbana è stata plasmata dai principi-vescovi, che qui governarono per ben cinque secoli. Lo si può notare soprattutto nella Residenzplatz, una piazza barocca, dove si affacciano palazzi settecenteschi e la Residenz (in ristrutturazione). Presso l’Ufficio Informazioni reperiamo una mappa della città, che, man mano, ci rivela tutta la sua bellezza: le case dalle eleganti facciate e i lunghi tetti spioventi, le vie e le piazze lastricate chiuse al traffico, i bar e i ristoranti con i tavolini all’aperto, per non parlare della gelateria in Marktplatz: una goduria sublime!







Il nucleo antico, comunque, è contenuto e la visita non porta via molto tempo. Lungo la strada che conduce al parcheggio, attraversando su un ponte l’Altmühl, una strana gabbia sospesa sull'acqua attira la nostra attenzione; come spiegato nel pannello informativo, era usata nel passato per punire i fornai e i fruttivendoli che frodavano il popolo sul peso del pane o della frutta. I colpevoli venivano fatti entrare nella gabbia e immersi nel fiume più volte a seconda del peso rubato. 




Per arrivare a Donauworth (58 km) percorriamo la valle dell'Altmuhl, che si  rivela ampia, lussureggiante e distensiva. La strada, a due corsie, è in ottimo stato e tranquilla. 



Intorno alle 17, a circa metà percorso, vediamo dei posteggi accanto ai ruderi di un'antica chiesa. Marco ed io abbiamo la stessa idea: “E se ci fermassimo qui per la notte?". Sappiamo entrambi che, dopo una certa ora, nelle aree camper si rischia di non trovare posto. Perciò, mettiamo la freccia e parcheggiamo (Wellheim, sulla E16 - GPS: N48.827500, E 011.037106). La zona non è illuminata, non vi sono abitazioni nei dintorni e lungo la strada non c'è traffico. Quando scende la notte, fuori è tutto buio e silenzioso. 

I km percorsi a piedi sono 6.


28/09/2021 (martedì): Wellheim - Donauwörth (36 km) - Nördlingen  (31 km) - Dinkelsbühl (33 km) = totale 100 km con il camper + 9 km a piedi

Solo stamattina ci accorgiamo che il navigatore, ieri, dopo un tratto nella valle dell'Altmuhl, anzichè proseguire in direzione est, ci ha fatto deviare verso sud e, adesso, sta puntando di nuovo al Danubio. Ormai manca poco alla prossima meta e non possiamo far altro che rassegnarci. A Donauwörth, il parcheggio in Neue Obermayerstrasse n. 12 (GPS: N48.714868, E010.779139) è gratuito e provvisto di colonnine sia per l'allaccio alla corrente elettrica che per il carico dell'acqua potabile (a pagamento), wc chimico e pozzetto poco agevole. 

La cittadina sorse, come borgo di pescatori, sull’isola di Ried del fiume Wörnitz. Essendo situata alla confluenza di questo con il Danubio, prosperò nel Medioevo grazie al suo porto mercantile, uno dei più grandi dell’epoca, tanto da ricevere, nel 1301, lo status di  “libera città dell’impero”.

Il centro dista soltanto 500 metri dal parcheggio e si gira facilmente a piedi, ma è aperto al traffico. Vi accediamo dalla monumentale Rieder Tor, costruita nel 1811 e facente parte delle antiche fortificazioni (ospita lo Stadtmuseum). L'Ufficio Turistico è situato a fianco del Municipio, in Rathausgasse, 1. Dando le spalle a quest’ultimo, proseguiamo su Reichstrasse, l’asse principale del centro storico, con belle case dai frontoni appuntiti e colorati; collega il Municipio (del 1200, caratterizzato da doppia scalinata, orologio e campanelle sulla facciata) alla Fuggerhaus, il bianco palazzo (del 1500) appartenuto alla nota e potente famiglia di banchieri di Augusta. 










Infine, i nostri passi ci portano, prima, sulla riva del fiume - dove un grande ponte è stato costruito nel punto in cui il Danubio e lo Wörnitz si uniscono - e poi dall’amico camper, che attende impaziente. 



Il nostro itinerario, d’ora in avanti, coinciderà con quello della Romantische Strasse fino a Würzburg (del quale ci troviamo, più o meno, a metà strada), già percorso in bici anni fa.

ROMANTISCHE STRASSE  - TRACCIA GPS SCARICABILE:



La Strada Romantica, concepita negli anni Cinquanta per valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico delle zone duramente colpite dalla Seconda Guerra Mondiale, è una delle mete di viaggio più frequentate della Germania.

Lasciamo, così, la valle del Danubio e, dopo una sosta a Nördlingen, distante 31 km, che, come Donauwörth, fa ancora parte della Svevia, c'inoltreremo nella regione della Franconia (Bassa, Media e Alta).

A Nördlingen il parcheggio per i camper è appena fuori le mura che cingono questa meraviglia medievale, in Kaiserwiese n. 1 (GPS: N48.855460, E010.484477), tariffa: € 5 per 24 ore, colonnine per l'allaccio alla corrente elettrica e per il carico dell'acqua potabile (a pagamento), pozzetto per scarico acque grigie e nere. 

La città è stata costruita al centro di un cratere, largo 25 km e profondo 1500 metri, provocato da un meteorite caduto circa 15 milioni di anni fa e riempitosi, nel corso dei secoli, di terreno ricco di sostanze nutritive. E’ così che è nata la  fertile pianura del Ries intorno a Nördlingen. 

Entrando nel centro storico da una delle porte fortificate, arriviamo nell’elegante Marktplatz. Sulla piazza si affacciano il Municipio, con la sua scala coperta, e la chiesa di S. Giorgio, da cui s’innalza la Danielturm, sulla quale eravamo già saliti con i nostri figli anni fa per goderci il panorama dall’alto. Avrei fatto volentieri il bis, se non fosse che una numerosa scolaresca ci precede su per le scale. Sapendo che lo spazio è angusto, desistiamo e, girellando un po’ a caso, giungiamo ad un’altra porta fortificata.







Nördlingen è, infatti, cinta da mura difensive, dotate di un cammino di ronda di 3 km, ben conservato, dal quale si ha una vista privilegiata sui tetti della città e che noi non ci facciamo mancare. 





Come a Donauwörth, camminiamo per 4,5 km, per un totale di 9 km.

Dopo il quotidiano, ottimo e abbondante gelato italiano, emigriamo a Dinkelsbühl (33 km).

Parcheggiamo al P2 in Mönchsrother Strasse n. 8, a circa 300 metri dalla Nördlinger Tor (GPS: N49.063867, E010.327270), tariffa: € 1 all'ora oppure € 6 per 24 ore;  40 posti disponibili, ma chi ha il camper lungo più di 7 metri non ha molta scelta e ne può occupare solo alcuni: quelli che consentono di retrocedere nel prato per rimanere all’interno delle linee che delimitano lo stallo. Sono presenti le colonnine che erogano acqua potabile e corrente elettrica (è necessario essere sempre forniti di moneta, anche per i parchimetri). Il pozzetto, però, è inutilizzabile per i mezzi che hanno lo scarico di lato, come il nostro.


Eccoci, dunque, in Franconia, nel nord della Baviera: una regione ricca di vigneti, città medievali, castelli e romantiche valli, frequentata sia da turisti amanti della natura e della cultura, che da quelli sportivi, grazie al territorio montuoso della Svizzera francone. La Fränkische Schweiz, come i tedeschi chiamano tutto ciò che ricorda loro la Svizzera, è un altopiano formato da rocce calcaree e dolomitiche, compreso tra Bamberga, Bayreuth e Norimberga, il quale offre pareti per l’arrampicata (oltre 6.500 percorsi), sentieri escursionistici (375 km) e innumerevoli grotte da esplorare. Il suo maggiore rilievo (il Walberla) supera di poco i 500 metri di altezza. 


29/09/2021 (mercoledì): Dinkelsbühl - Rothemburg ob der Tauber (43 km) - Röttingen (31 km) = totale 74 km con il camper + 11 km a piedi

Stanotte è piovuto parecchio, ma ora il cielo sta tornando sereno. Alle 8 ci sono 14°C, il sole è tiepido e il venticello, che solleva le foglie secche da terra, non dà fastidio. 

Dinkelsbühl è situata nella valle del fiume Wörnitz ed è cinta completamente da possenti mura, dalle quali svettano ben 16 torri. Il centro è poco lontano dall’area camper e vi entriamo da una delle quattro porte fortificate. 


Procediamo dritto, tra casette colorate e un tripudio di fiori, sbucando, poco dopo, nella Weinmarkt, la piazza dove, nel passato, si svolgeva il mercato del vino; vi spicca la Deutsche Haus, una casa dall’intonaco rosa antico, con un graticcio molto elaborato, legni intarsiati e vasi fioriti alle finestre. Di fronte si erge la chiesa di St. Georg. 









Come sempre, è piacevole perdersi e sorprendersi alla vista di un antico magazzino, un vecchio mulino o una bella fontana. Impagabile anche il giro panoramico delle mura che cingono questa caratteristica cittadina, la quale sarebbe da 10 e lode, se non avesse il nucleo storico aperto al traffico. 

Finora, i km percorsi a piedi sono 4,5.






Uscendo dalla città, notiamo la segnaletica di un altro parcheggio per camper: il P5 in Larrieder Straße - Dinkelsbühl (GPS: 49.074660, 10.321430); tariffa € 6 per 24 h. E’ dotato di colonnina per il carico di acqua dolce (a pagamento) mentre il pozzetto per lo smaltimento delle acque reflue è gratuito; avendo quest’ultimo un comodo accesso, ne approfittiamo. 

Quindi, seguitiamo per Rothemburg ob der Tauber (43 km). 

Il parcheggio per camper n. 2 si trova in Spitalgasse n. 53 (GPS: N49.371250, E010.182908); tariffa: € 2,20 l'ora o € 12 al giorno; ci sono solo le colonnine per l'allaccio alla corrente elettrica, a pagamento.  

In questa attraente cittadina facciamo una sosta veloce: l’abbiamo inclusa nell’itinerario perchè non si può passare di qua e non fermarsi, nonostante sia la terza volta. Il cielo nuvoloso e la minaccia di pioggia, oltretutto, ci inducono ad affrettare il passo.





Malgrado sia affollata di turisti in ogni periodo dell’anno, smarrirsi tra le sue vie acciottolate è come fare un tuffo nel passato. 








Entrare, invece, nello storico emporio “Käthe Wohlfahrt”, in Herrngasse n. 1 (forse il più grande negozio di addobbi al mondo), significa assaporare un po’ d’atmosfera natalizia fuori stagione (è vietato scattare foto); al piano superiore ospita un museo (a pagamento) inerente alla storia delle decorazioni, alle tradizioni e a tutto ciò che riguarda la festa del Natale. 



Nel frattempo la coltre di nubi si dirada e qualche raggio di sole riesce a passare. Inondata di luce, la città assume tutt’altro aspetto, che io cerco di cogliere con la mia fotocamera come meglio posso.







Anche Rothemburg è cinta da mura munite di camminamenti, percorribili per un tratto, che offrono scorci unici su una città medievale dallo charme senza tempo, perfettamente conservata. 

Un paio d’ore e 5,5 km dopo, ci decidiamo a salutarla. Röttingen ci attende.





PS: A Rothemburg parte la pista ciclabile Taubertal-Radweg (100 km), che termina alla confluenza del fiume Tauber nel Meno, a Wertheim (percorsa nel 2014):


TAUBERTAL-RADWEG - TRACCIA GPS SCARICABILE:



La 2268, non molto ampia e tortuosa, segue il corso del fiume nella romantica Taubertal.  




Strada facendo, inizia a piovere e quando giungiamo a destinazione, dopo 31 km, ancora non ha smesso. 

Röttingen ha un'area camper in Festplatz n. 1, sulla riva del fiume (GPS: N49.507315, E009.970139), praticamente in centro. Tariffa: € 5 al giorno, con docce e wc, nonchè colonnina per il carico dell'acqua potabile e pozzetto solo per wc chimico. C'è la possibilità di allacciarsi alla corrente (costo in base al consumo). 

E’ un piccolo borgo fortificato, cinto da mura: delle 14 torri difensive ne sono sopravvissute solo 7 e sono parzialmente abitate. Il Burg Brattestein domina il paese e appartenne per secoli al monastero di Würzburg; dopo la secolarizzazione del 1803, passò allo Stato della Baviera e, in seguito, al comune di Röttingen. 

Il nostro tentativo di approccio con lo stesso viene bruscamente interrotto da uno scroscio violento, che ci costringe a rifugiarci di corsa nel camper. Riusciamo soltanto a vedere la piccola piazza del mercato e il bel municipio (ospita l’Ufficio Turistico). Speriamo che domani il meteo migliori.   

11 i km complessivi percorsi a piedi.


30/09/2021 (giovedì): Röttingen - Würzburg (60 km) - Wertheim (41 km) - Miltenberg (29 km) = totale 130 km con il camper + 15 km a piedi

La giornata si presenta soleggiata, finalmente (13°C alle 8 e 18°C alle 15). 

Sempre lungo la rigogliosa Taubertal, ci dirigiamo ad est, verso Bad Mergentheim, per poi deviare a nord, in direzione di Würzburg. Il parcheggio sulla riva del fiume (GPS: N49.797940, E009.923320) è “komplett voll”, ci riferisce il custode, indirizzandoci in quello di Judenbühlweg n. 5 (GPS: N49.778163, E009.928621); gli stalli sono un po’ corti e dobbiamo indietreggiare nel prato per rimanere all’interno delle righe delimitanti il parcheggio, che è gratuito e dista 2,3 km dal centro. Camminare, per ora, non è un problema: lo facciamo regolarmente anche a casa. Dopo una mezz’oretta, passiamo sull’Alte Mainbrücke, il vecchio ponte adorno di statue che scavalca il fiume Meno, per immetterci nella via principale. Rimanendo su quest’ultima, arriviamo dritti al Duomo, risalente all’XI secolo e ricostruito, come tutto il resto, dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, che hanno raso al suolo il 90% della città. 






Volendoci allontanare dal caos del centro, saliamo alla  fortezza di Marienberg, che domina la città dall’alto di una collina rivestita di vigneti e che è stata per secoli la residenza dei principi-vescovi (e ciò mi trae in inganno, perchè io sono stupidamente convinta che sia la Residenz, mentre quest’ultima, con i suoi giardini e l’immenso parco, è situata alle spalle del Duomo). Optiamo per la via più dolce: 1,8 km tra i filari della vite, stupendoci che, a fine settembre, l’uva non sia stata ancora vendemmiata.





Entrati nel cortile della fortezza e raggiunta la terrazza panoramica, i nostri sguardi si perdono nell'infinità dell'orizzonte. Sotto di noi, la città dispiegata sulle rive del Meno.  








Per scendere scegliamo la via più corta, tagliando perpendicolarmente il ripido versante erboso della collina, al termine della quale ci troviamo di nuovo quasi davanti all’Alte Mainbrücke. 

Ripercorrendo la strada fatta all’andata, andiamo a recuperare il camper.  

Per ora abbiamo percorso 10 km a piedi.



Dopo 41 km arriviamo a Wertheim. Nel parcheggio sulla sponda opposta del fiume (GPS: N49.764400, E009.512600) probabilmente si può rimanere anche la notte; il guaio è che non riusciamo a capire come entrarvi: a causa di strani crocevia, di semafori superveloci e del traffico, seguire le indicazioni del navigatore è un’impresa. Desistiamo e parcheggiamo in Würzburger Strasse n. 20 - Wertheim (GPS: N49.761917, E009.529021), dove è permessa la sola sosta diurna. Alla fine, una volta in centro (700 metri a piedi), diventa tutto più chiaro. Comunque, decidendo di non pernottare qui, va bene così.

La Maintor, una delle tre torri rimaste fra le 18 che venivano utilizzate per entrare in città, ci introduce al centro storico, il cui fulcro è rappresentato dalla piazza del mercato, con belle case a graticcio, alcune risalenti al XVI secolo. 




La riva del Tauber, poco lontana, offre un’incantevole vista sulle rovine del castello, che si profilano davanti a noi, in cima ad un poggio. Penso che da lassù il panorama valga la scarpinata, ma Marco non ne vuole sapere. Dal fiume giungiamo, così, ad un roseto, accanto al quale, un passaggio, aperto nelle mura di quello che nel Medioevo era un monastero, ci immette nel cortile dell’attuale Municipio. Usciamo dalla parte opposta, grazie ad un bel portale barocco del 1749, e, svoltato a sinistra in Mühlenstraße (Museo del vetro), riattraversiamo la piazza principale per tornare al parcheggio.





Percorsi a Wertheim 5 km a piedi, che, uniti ai 10 di Würzburg, assommano a 15 km.

L’ultima meta di giornata è Miltenberg (29 km).

La strada accarezza il fiume Meno, che, in questa vallata, scorre sinuosamente lambendo alte pareti di arenaria rossa; il deciso contrasto cromatico tra queste e il verde della vegetazione circostante mi emoziona, tanto è bello.

A Miltenberg, il parcheggio per i camper è in Steingaesser Strasse n. 28 (GPS: N49.704359, E009.255423), sulla riva destra del fiume, gratuito, senza alcun servizio; sosta massima: 3 giorni. 

Dirimpetto si trova il Campingplatz Mainwiese: Steingaesserstraße - Miltenberg (GPS: 49.702840, 9.252890) - Sito web: https://campingplatz-miltenberg.de/ - Tariffe 2021: camper € 7, adulto € 6, bambino (2-13 anni) € 3,50, elettricità € 3, cane € 2). 

Sulla riva orografica sinistra, vicino al centro, nel parcheggio riservato ai camper, si può sostare solo dalle 17 alle 10. 

All'uscita del paese, in direzione di Aschaffenberg, ci sono altri due grandi parcheggi per camper, senza divieti e limiti orari. Meteo permettendo, ci fermeremo un paio di giorni, per esplorare questa stupenda zona in bicicletta.


01/10/2021 (venerdì): 85 km e 131 metri di dislivello+ in mountain bike da Miltenberg a Aschaffenberg 

8°C alle 8 - 16°C alle 17. Giornata soleggiata e fresca.

Oggi percorreremo in bici un tratto della Ciclovia del Meno, la Main-Radweg (sito web: https://www.mainradweg.com/): un percorso ciclabile lungo circa 600 km, quasi tutto asfaltato, che inizia a Creußen o a Bischofsgrün, nella provincia di Bayreuth, e termina a Magonza, affiancando il fiume, senza grandi dislivelli, fino alla sua foce nel Reno. 

Scegliamo di dirigerci a nord, magari cercando di arrivare fino ad Aschaffenberg.


TRACCIA GPS SCARICABILE:



A Mittelberg, la segnaletica quantifica in 41 i km che dividono le due cittadine e noi la seguiamo pieni di gratitudine: non siamo abituati a tanta sollecitudine nei confronti dei ciclisti. La valle del Meno è ampia, luminosa e soleggiata; per questo motivo, sulla sponda orografica destra, seppur alta e scoscesa, si coltiva la vite. I filari scendono in picchiata libera verso il fiume e i vini (all’80% bianchi, il 40% di quali secchi) ottenuti dalla spremitura di queste uve sono eccellenti, poichè hanno una mineralizzazione molto elevata, dovuta al terreno di arenaria ricco di nutrienti. Ai più pregiati è riservata la Bocksbeutel, la tipica bottiglia dal collo corto e di forma panciuta, ma appiattita.  





Man mano ci avviciniamo alla meta, il corso d'acqua si mostra sempre meno, o perchè nascosto dalla vegetazione oppure per il fatto che la pista passa tra campi coltivati, frutteti e zone residenziali; in queste ultime dobbiamo prestare un po' d'attenzione ai numerosi incroci, per quanto il traffico sia scarso. Pedaliamo respirando un delizioso profumo di mele misto a noci, udendo, di tanto in tanto, il rumoroso starnazzare di oche selvatiche in volo nella tradizionale formazione a V: è giunto il momento di emigrare in terre lontane e più calde. Loro non hanno bisogno di previsioni meteo: capiscono quando il clima sta per cambiare e partono per lidi migliori. Un avvertimento anche per noi: dobbiamo sbrigarci a portare a termine il nostro viaggio, perchè le belle giornate stanno per finire.

Ad Aschaffenberg, la ciclabile passa a lato dell'area camper (GPS: N49.970330, E009.138430, tariffa € 5 al giorno con possibilità di allaccio alla corrente elettrica, a pagamento. Niente acqua e pozzetto). 

Guadagniamo il centro affrontando un'inaspettata salitella, dopo aver abbandonato il fiume e superato un lungo ponte. 

Come Miltenberg e le altre sorelle nella zona, allo stesso modo Aschaffenberg presenta edifici e strutture in arenaria rossa. Prima di andare alla sua scoperta, però, ci premiamo con un dolce e un caffè nella piazza principale; poi, diamo uno sguardo attorno, aiutati dai cartelli informativi. Bellissimo il castello di Johannisburg, costruito dal 1605 al 1614 in stile rinascimentale e seconda residenza dei principi-vescovi di Magonza fino al 1803. Dal suo belvedere si ha una vista magnifica sul Meno, che scorre pochi metri più in basso. 






Girate le bici, ci apprestiamo a rientrare, percorrendo la medesima strada fatta all'andata e fermandoci talvolta per raccogliere qualche noce: è un peccato non farlo. 





In alternativa, c’è un comodo collegamento ferroviario sulla tratta Aschaffenberg-Miltenberg. Qui tornati, facciamo due passi per le vie acciottolate del centro storico; quella principale è chiusa al traffico e, bici alla mano, andiamo alla ricerca di una gelateria italiana, che non manca mai. 

Ormai il sole sta calando e, nelle zone in ombra, il freddo comincia a farsi sentire. A fine giornata è un piacere potersi rifugiare tra le calde pareti del camper.


02/10/2021 (sabato):  Miltenberg - Aschaffenberg - Lohr am Main = 77 km con il camper + 9,5 km a piedi

12°C alle 8 - 21°C alle 14 (soleggiato)

Attraversando a piedi il Mainbrücke, ci soffermiamo un attimo: è il posto giusto per osservare Miltenberg nel suo insieme, distesa lungo le rive del Meno. Si sviluppò a partire dal XIII secolo in seguito alla costruzione del castello di Mildenburg da parte degli arcivescovi di Magonza e prosperò grazie all’arenaria che veniva ricavata dalle montagne circostanti. Questa pietra, infatti, oltre ad essere molto richiesta dai costruttori dell’epoca, poteva essere facilmente trasportata via fiume e la posizione favorevole della città, sulla vecchia rotta commerciale Norimberga-Francoforte, contribuì alla crescita economica della stessa. 

Poco dopo, raggiungiamo l’Hauptstrasse, la spina dorsale della città vecchia. 



Lungo la via si affacciano case medievali a graticcio, negozi e ristoranti, oltre all’inconfondibile Gasthaus Zum Riesen (all’incrocio con Riesengasse), la più antica locanda della Germania - almeno così è scritto sulla facciata - già documentata a metà del XII secolo e frequentata nel passato da personaggi illustri. 




Proseguendo, arriviamo nella storica piazza del mercato, conosciuta come Schnatterloch, circondata da belle case a graticcio e abbellita da una fontana in arenaria rossa, creata nel 1583. 

Da qui si può salire al Mildenburg, che ospita un museo di arte antica e contemporanea.





Il tempo passa inesorabile ed è giunta l’ora di ripartire. 

Seguiamo il Meno fino ad Aschaffenberg, dove salutiamo il fiume, che continuerà il suo viaggio verso il Reno, con il quale si congiungerà, nei dintorni di Wiesbaden, dopo una corsa di 524 km. Noi viriamo dalla parte opposta. La B26, a due corsie e fresca d'asfalto, procede flessuosa sui dolci rilievi dello Spessart, tra fitte foreste dalle delicate sfumature autunnali.




Il parcheggio per camper di Lohr am Main si trova sulla riva del Meno, in Mainkai n. 4 (GPS: N49.994744, E009.580132); è ampio e costa € 5 dalle 20:00 alle 9:00 (sosta massima: 3 giorni), con comodo pozzetto per lo scarico delle acque reflue, colonnina per il carico dell'acqua potabile (€ 1 per 100 litri d'acqua) e quella per l'allaccio alla corrente elettrica (€ 1 per 4 ore); pista ciclabile. 

Il paese è piccolo, ma carino, con una zona pedonale.




E’ noto che i fratelli Grimm, autori di celebri fiabe, si ispirassero per i loro racconti a storie narrate dalla gente del posto. Quella di Biancaneve conduce a Lohr am Main. Nel 1725 vi nacque Maria Sophia von Erthal, una ragazza di una bellezza fuori dal comune e caritatevole con i poveri. Era la figlia di Philipp Cristoph, il quale, dopo la morte della prima moglie, si risposò con Claudia Elisabeth von Venningen. La matrigna, per favorire i figli del primo matrimonio, costrinse la ragazza ad andarsene da casa e a vivere nei boschi. Nella zona sono presenti molte miniere nelle quali, dati i cunicoli stretti, lavoravano persone piccine o bambini: questo elemento diede ispirazione alla figura dei sette nani. Inoltre, nel castello di Lohr am Main, è conservato lo "specchio parlante". Si tratta di uno specchio particolarmente sontuoso, alto 1,60 m e riccamente decorato, portante nel medaglione, in alto a destra, la scritta "Amour propre" (amore per sè); apparteneva a Claudia e testimonia il narcisismo della stessa. Il castello, dal 1972, ospita il Museo dello Spessart: si sviluppa su tre piani e vale la pena riservargli un po’ di tempo (€ 3 adulti, € 2 ridotto). 










Dal mondo delle fiabe a quello reale, il passo è breve ed io mi consolo mangiando il solito e ottimo gelato italiano. Poi, facciamo quattro passi sulla riva del fiume, opposta a quella dell’area camper, per assaporare il tepore degli ultimi raggi di sole. E così, in totale, i km percorsi a piedi sono 9,5.







03/10/2021 (domenica): Lohr am Main - Schweinfurt (73 km) - Coburg (70 km) = totale 143 km con il camper + 5 km a piedi

15°C alle 9 - 19°C alle 12 (molto nuvoloso) 

Per un tratto, la B26 si contende la sponda del Meno con la ferrovia. Facciamo una sosta all’area camper di Schweinfurt in Hutrasen n. 6 (GPS: N 50.038569, E010.234199); si trova sul fiume ed ha colonnine sia per il carico dell’acqua che per l'allaccio alla corrente elettrica (a pagamento), oltre ad un comodo pozzetto per lo scarico delle acque reflue, accessibile a chiunque (la tariffa per la sosta notturna è di € 10). 

La cittadina, distante circa 1 km, pur avendo una storia di 1200 anni alle spalle, dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale non ha molto da offrire, a parte una grande piazza e diverse attività commerciali; ragion per cui ce ne andiamo in fretta.





Proseguiamo sulla Strada 303, attorniati inizialmente da un paesaggio rurale, ma, via via ci avviciniamo alle montagne, la boscaglia s’infittisce e i saliscendi aumentano. Passiamo davanti ad un paio di manieri (lo Schloss Tambach e lo Schloss Ahorn) e, dopo  70 km, arriviamo a Coburg. 

L’ampio parcheggio ha alcuni posti riservati ai camper (entrata in Schützenstraße - GPS: 50.253249, E010.964491 - tariffa: € 2,50 al giorno; sosta massima: 48 ore; senza servizi, poco lontano dal centro storico, che è eccezionale e, cosa importante, chiuso al traffico motorizzato. 

La Ketschendorfer Strasse è una lunga via che, sfiorando l’Albertsplatz, ci porta direttamente nella Marktplatz. La piazza del mercato è un vero gioiello: vi si affaccia, oltre al Rathaus (municipio) e ad altri antichi edifici, l'originale Stadthaus (fine XVI secolo), arricchita ai lati da due elaborati “erker”, i bovindi tipici di Coburgo, e da una galleria che la attraversa per tutta la lunghezza. 









Da quello che un tempo era il centro degli affari e dei commerci, passiamo a quello della vita politica e aristocratica: la Schlossplatz o Piazza del castello, dove sorge il palazzo di Ehrenburg, antica residenza dei duchi di Coburgo. Al suo interno si distingue la Sala dei Giganti (XVII secolo), con il mirabile soffitto sorretto da colossali talamoni. 



E da qui, ci spostiamo nel cuore della vita religiosa, che ruota attorno alla chiesa protestante di St. Moritz. Di fronte a quest’ultima s’innalza il Casimirianun, un bell’edificio rinascimentale del 1598.



Tornati nella piazza del mercato, Marco si fa tentare dal profumo di salsiccia (la rinomata bratwurst tedesca), cucinata da un nonnino nel suo piccolo furgone, e ne compra una per curiosità. E’ talmente colpito dalla sua bontà, che, d’ora in poi, non perderà occasione per ripetere questa gustosa esperienza sensoriale (ma nessun’altra bratwurst uguaglierà mai quella del nonno). 

Il tempo non migliora; anzi, comincia a piovigginare e c’è poca luce. Di certo la bellezza degli edifici risalterebbe di più in una giornata di sole. 

Sicché, dopo aver percorso la Spitalgass, un'infinita via commerciale interrotta a metà da un'antica porta, facciamo dietro front e, alla Marktplatz, procediamo dritto sulla Rosengasse. Passando di nuovo dall'Albertsplatz, corriamo a rintanarci nel nostro camper.






Vagare per le vie acciottolate e silenziose di Coburg è stato rilassante, soprattutto perchè poco affollate la domenica pomeriggio. Sono contenta di averla inclusa nell'itinerario, seppur il maltempo ci abbia costretti a concludere la visita in modo frettoloso, tanto che mi sono dimenticata persino di salire alla fortezza (Veste Coburg). Ma ormai piove a dirotto. 


04/10/2021 (lunedì): Coburg - Bamberga = 49 km con il camper + 4 km a piedi

(15°C alle 8, 19°C alle 12)

Sulla B4, piccoli paesi si alternano ad una campagna dolcemente ondulata, incorniciata da rilievi poco elevati e rivestiti di foreste. Ci fermiamo per fare la spesa al solito Rewe e, dopo 49 km, arriviamo all’area camper in Heinrichsdamm n. 32 di Bamberga (GPS: N49.885903, E010.902889); 25 posti; tariffa: € 15 per 24 ore; colonnina per l'allaccio alla corrente elettrica (a pagamento) e per il carico di acqua potabile (€ 1 per 100 litri d'acqua), oltre al pozzetto per lo scarico delle acque reflue (esterno e a disposizione di tutti), wi-fi gratuito (codice sul ticket, sul quale vi è pure quello per accedere all'area con i bidoni dei rifiuti); pista ciclopedonale.

E’ presto e abbiamo la fortuna di occupare l’ultimo posto libero.  Altri mezzi, sopraggiunti nel frattempo, se ne devono andare, in quanto l’area è al completo. Mentre attendiamo che smetta di piovere, l’afflusso di camper è incessante e sono tutti tedeschi. Una cosa incredibile per questo periodo. Chissà d’estate!

Appena la pioggia si placa, usciamo e ci avviamo in centro a piedi, distante circa 1,3 km dal parcheggio. Percorriamo la pista ciclopedonale lungo il fiume Regnitz fino ad un ponte moderno. Lì, saliamo sulla strada principale e proseguiamo dritto, finchè sbuchiamo nella zona chiusa al traffico. Seguendo la segnaletica e attraversando la Maximiliansplatz, in parte occupata dal Grüner Markt (mercato di frutta e verdura), arriviamo all'Altes Rathaus. Il vecchio municipio si riconosce per i notevoli affreschi che adornano le sue facciate; costruito nel 1462, sorge su un'isola artificiale del Regnitz, fiume che, un po’ più a nord, confluisce nel Meno.








Superato l’Obere Brücke (ponte superiore) e svoltato a sinistra, saliamo su una passerella per scattare la classica foto da cartolina che identifica Bamberga. 




Prendendo la via a destra del ponte, viceversa, sbuchiamo alle spalle del municipio, sull’Untere Brücke (ponte inferiore); superba la visuale sul fiume e sul molo, da cui ci si può imbarcare per effettuare gite lungo il Regnitz. 





Giriamo i tacchi e, percorrendo la Dominikaner-strasse, c’imbattiamo nello storico birrificio Schlenkerla (al n. 6). Acquistate alcune bottiglie di birra tipica del posto (scura e affumicata), ci avviciniamo alla sponda del fiume, dove si allineano quelle che, nel passato, furono le abitazioni dei pescatori. Ristrutturate e tuttora in uso, le case poggiano su pali conficcati nell’acqua come quelle veneziane; per tale motivo, il quartiere è chiamato "piccola Venezia".  









Infine, saliamo alla piazza del Duomo (imponente, con i suoi quattro campanili), sulla quale si affacciano sia l'Alte Hofhaltung (antico Tribunale), oggi Museo di Arte e Storia, sia la Neue Residenz (il palazzo dei principi-vescovi). La terrazza-belvedere, abbellita da statue e cespugli di rose, ci regala un momento di poesia.





Con un centro storico intatto, Bamberga ha sempre un grande fascino. E' stata una buona idea ripassarci, malgrado il tempaccio. 

Tra l’altro, la città è collegata a Norimberga dalla Regnitz-Radweg, una pista ciclabile che segue due itinerari paralleli: il “Percorso della valle”, di 85 km, si snoda tra i villaggi e le piccole città della Franconia, mentre il “Percorso del canale”, di 75 km, affianca la sponda del Canale Meno-Danubio e quella del Regnitz. Ci si può inserire anche dalla pista ciclopedonale che corre tra il fiume e l’area camper.

(Sito web: https://www.regnitzradweg.de/).



05/10/2021 (martedì): Bamberga - Norimberga (62 km) - Amberg (73 km) = totale 135 km con il camper + 5 km a piedi

12°C alle 8 - 16°C alle 15 

62 km sotto un cielo molto nuvoloso e arriviamo all'RV Park di Norimberga riservato ai camper e gratuito (senza servizi) in Dr.Gustav-Heinemannstrasse n. 52 (GPS: N49.459178, E011.112562). Senza servizi. Pista ciclabile attigua.

In alternativa:

Parking Wöhrder Talübergang - Nürnberg (GPS: 49.454460, 11.099660)

Parking Lot: Norikerstraße - Nürnberg (GPS: 49.451200, 11.103020)

Usciti a piedi dal parcheggio, svoltiamo a sinistra sulla 4R e, dopo circa 500 metri, vediamo la fermata dei tram di Tauroggenstrasse. Il n. 8 va in centro, distante circa 4 km. Fare il ticket alla biglietteria automatica è facile, in quanto si possono selezionare le istruzioni in italiano. Prendiamo la corsa singola per due adulti al costo di € 3,20 cad. Sul display della pensilina sono indicati i tram in arrivo e i tempi d'attesa. I mezzi sono nuovi e le varie fermate vengono sia annunciate dal conducente che scritte sugli schermi interni: non si può sbagliare. Alla 5^ fermata di Marientor scendiamo e, svoltato l'angolo alla nostra destra, percorriamo la Lorenzer Platz fino alla gotica Lorenzkirchein fase di restauro. Continuando sulla Königstrasse giungiamo al Museumsbrücke, il ponte sul fiume Pegnitz, con bella veduta sull’Heiliggeistpital; l’antico ospedale, fondato nella prima metà del quattordicesimo secolo, sorge sulla punta dell’isola di Schütt, la più grande delle tre emergenti dal corso d’acqua che taglia in due la città.



Superato il ponte, proseguiamo sulla Plobenhof-strasse, raggiungendo l’Hauptmarkt e la Schöner Brunnen, iconica fontana, alta 19 metri, a forma di guglia gotica. In questa piazza si trova l’Ufficio Informazioni. 




Proseguiamo sulla Rathausplatz. Appena oltrepassato l’Alte Rathaus (il vecchio municipio) ci avvolge una nube di fumo che esce da una taverna, nella quale si preparano piatti tipici bavaresi, nonchè la celebre salsiccia bianca di Norimberga. Sembra molto gettonata. 



Risalendo la ripida Burgstrasse, conquistiamo il Kaiserburg, un’imponente struttura costruita sulla roccia dall’imperatore Federico I Barbarossa e dai suoi eredi. Nel Medioevo rappresentava la potenza del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica e rivelava l’importante ruolo che rivestiva la città imperiale di Norimberga. Lo sguardo, da quassù, abbraccia tutta la città. Il biglietto d’ingresso costa € 5,50 (€ 4,50 ridotto), ma il cancello è chiuso. 







La zona ai piedi del castello, poco frequentata dai turisti,  sembra promettente: gli edifici in arenaria rossa e a graticcio sono stati ricostruiti, dopo la Seconda guerra mondiale, con le caratteristiche  originarie. Tornati all’Alte Rathaus, c’infiliamo a caso in una via laterale, ritrovandoci in una delle strade meglio conservate del centro storico: il Füll. Questo nome, che significa “riempire” deriva probabilmente dal riempimento di un vecchio fossato nel corso di un ampliamento della città. Dopo aver ammirato i bei bow-windows in legno che prospettano sulla strada, avanziamo fino al Museo del Giocattolo (Spielzeugmuseum; tariffa: € 6, ridotto: € 1,50). Sin dal Medioevo Norimberga è considerata la città del giocattolo: all’epoca c’erano centinaia di aziende del settore ludico nei vicoli del centro storico e, quindi, non sorprende la presenza in città di un museo del genere; si dice sia, addirittura, il più grande al mondo (sito web: https://museen.nuernberg.de/spielzeugmuseum/). Non essendo esattamente degli appassionati, passiamo oltre e, imboccata la Augustiner-strasse perveniamo di nuovo nell’Hauptmarkt. 




Naturalmente non posso rinunciare ai lebkuchen, i rinomati biscotti di pan di zenzero, che nella Wicklein Die Lebküchnerei (Hauptmarkt n. 7) vengono anche preparati al momento in grande assortimento.



Più avanti saliamo sul Fleischbrücke (il ponte della carne), costruito, nel XVI secolo, nel punto più stretto del fiume, su fondamenta di oltre 2000 pali di legno, imitando il modello del Ponte di Rialto di Venezia. Prese il nome dall’ex negozio di carne che si trovava lì vicino. Stranamente è sopravvissuto alle bombe degli Alleati durante la Seconda Guerra mondiale.  

Norimberga, infatti, designata da Hitler come sede per i raduni di massa, i congressi e le mega parate naziste, fu una delle città maggiormente colpite dalla guerra, subendo distruzioni devastanti. 

Il Fleischbrücke, parallelo al Museumbrücke, fronteggia da un lato l’isola del Mercato delle pulci (Trödelmarkt), incuneata tra due bracci del Pegnitz. I bombardamenti del 1945 mandarono in fiamme la stretta fila di case e i banchi di vendita presenti sull’isola. Ne seguì una ricostruzione in piccola scala, che cercò di mantenere l’originaria struttura. Qui, adesso si trovano negozi di giocattoli, gioiellerie, boutiques, ecc.; un grande mercato delle pulci (Trempelmarkt), con oltre 4000 espositori, si tiene, nell’Hauptmarkt, il secondo weekend di maggio e settembre.



Poichè il Pegnitz attraversa la città per 14 km, i ponti fanno parte del paesaggio urbano sin dal Medioevo. Ce ne sono diversi e alcuni più inconsueti di altri, come l’Henkerbrücke (il ponte dell’impiccato), di legno, sul lato occidentale dell’isola del Mercato delle pulci e deve il suo nome al fatto che confluiva direttamente nella torre del boia. Dirimpetto a questo ponte c’è il Max Bridge, a tre arcate, risalente al 1457 e rinnovato nel 1852, intitolato al re bavarese Maximilian Joseph I, mentre nella parte centrale dell’isola si trovano il Karlsbrücken Superiore e quello Inferiore, costruiti in onore dell’imperatore Carlo VI e contraddistinti da due obelischi con stemmi imperiali. L’Heubrücke (ponte del fieno), inoltre, collega l’isola di Schütt con il resto della città; è stato così chiamato, nel 1488, per il mercato del fieno che si teneva sull’isola.

Gli ultimi passi ci conducono dalla Königstraße all’Handwerkerhof (di fronte alla stazione centrale e accanto alla Königstor); in questo quartiere medievale ricostruito si possono trovare botteghe di artigiani e localini tipici.

Poco dopo, incrociamo la Lorenzer Strasse, che ci porta alla fermata del tram per prendere il solito n. 8 e tornare al camper. La pioggia ci ha risparmiati e, in barba all’aria sferzante, siamo riusciti a scovare angoli nuovi della città. Tuttavia, come la volta precedente, la giornata uggiosa mi ha lasciato immagini poco luminose. Mi auguro di avere una terza possibilità: sono sicura che, con il sole, apprezzerei Norimberga ancora di più.

Imboccata la B14, facciamo rotta verso Amberg: 73 km nella lussureggiante valle del Pegnitz. L'area camper è gratuita e si trova in Schießstätteweg n. 13 (GPS: N49.440334, E011.861965); € 1 per 12 ore di corrente elettrica, comodo pozzetto per scarico acque reflue all'esterno dell'area, con colonnina per il carico dell'acqua potabile (€ 1 per 80 litri), adiacente alla pista ciclabile del Vils. Siccome è tardo pomeriggio, piove e fa freddino, rimaniamo in camper per un po' di relax prima di pensare alla cena.


06/10/2021 (mercoledì): Amberg - Pottestein = 70 km con il camper + 18 km a piedi

12°C alle 8 - 13°C alle 15 (molto nuvoloso, con frequenti piogge e qualche schiarita).

Seguendo la pista ciclopedonale alle spalle dell’area camper, dopo circa 500 metri arriviamo nel tranquillo centro di Amberg. 

L'attrazione principale è senz'altro la Stadtbrille (gli occhiali della città), l’antica porta costruita su un ponte a due arcate che scavalca il fiume Vils, un tempo usata come fortificazione e collegamento tra l’arsenale e il castello nuovo; è così chiamata perchè dette arcate, riflettendosi sulla superficie dell’acqua, formano due cerchi che ricordano la montatura di un paio di occhiali. 




La pista affianca il fiume, che scorre nel bel mezzo della città e conduce alla piazza del Municipio. 






Aggirandoci nelle vie lastricate del centro storico, notiamo una grande libreria. D’istinto entro e, nel reparto dedicato al turismo, trovo una guida con le mappe delle piste ciclabili tedesche. Era proprio quello che desideravo e, ovviamente, non me la faccio sfuggire.

Ripreso il viaggio sulla B85 e, in seguito, sulla B470 - strade a due corsie, perfette, con numerosi saliscendi - in direzione di Pottenstein, andiamo ad esplorare la Wiesental, la Valle del Wiesen, un torrentello che serpeggia tra le chiare pareti del Giura, a volte interrotte da bizzarre formazioni rocciose. 






A Pottestein l'area camper si trova in Am Langen Berg n. 4 (GPS: N49.762809, E011.408541 - tariffa: € 10 al giorno; si paga inserendo il denaro in una delle buste messe a disposizione e infilandola nella cassetta della posta - € 1 per allaccio alla corrente elettrica; € 1 per il carico dell'acqua potabile - comodo pozzetto per scarico acque reflue), dopo una salita di un paio di chilometri e deviando in una stradina a destra. 

Sono le 15 e si sta rasserenando. L’occasione è ghiotta per un’escursione a piedi al piccolo borgo di Turchersfeld (quello con la casa sotto la roccia). Abbiamo due possibilità: passare dal centro abitato di Pottestein e percorrere la Franken-weg, un itinerario che fa parte del più famoso Cammino di S. Giacomo (Jacobs-weg), oppure seguire un sentiero che inizia a 1,8 km dall’area camper, andando a destra sul ciglio della strada 2685. I km sono circa 6 per entrambi i percorsi (12 complessivi per l’andata e il ritorno), ben segnalati. Alla fine ne esce un bel giro ad anello, con tratti di sentiero spettacolari e selvaggi. Non mi aspettavo quelle rocce gigantesche, la cupa e misteriosa foresta, i tronchi e i massi ricoperti di muschio. Che meraviglia!

Al termine della giornata, i km macinati a piedi sono 18, compresi quelli di Amberg.











07/10/2021 (giovedì): Pottestein - Hofgarten dell’Eremitage (48 km) - Bayreuth (5 km) = totale km 53 con il camper + 15,5  km a piedi

9°C alle 8 - 15°C alle 16 (nuvoloso con schiarite) 

Sono quasi le 10 e, dato che il parcheggio ai piedi della Teufelshöhle (Grotta del Diavolo), qui a Pottenstein, è pressoché vuoto, ne approfittiamo per fare un viaggio nelle viscere della terra. Quando ci siamo passati davanti ieri, più o meno dopo pranzo, era, al contrario, pieno di auto e pullman. Paghiamo € 2 per 2 ore e mezza di sosta, ed € 5 cad. l’ingresso alla grotta.  La visita dura 45 minuti, in tedesco, ma, in una bacheca, sono a disposizione fogli con la descrizione in altre lingue. In verità, la guida, dopo averci accompagnato all'interno della grotta, parla per alcuni minuti e, poi, ci invita a seguire il percorso da soli; quindi, lei esce, chiudendo la porta alle sue spalle, e ricompare poco prima dell'uscita per un'ultima spiegazione ed i saluti finali. 

La grotta è tutta per noi. E’ lunga circa 3 km e accessibili al pubblico 1500 metri, con una temperatura costante di 9°C, sia d’estate che in inverno.  Si possono scattare fotografie soltanto senza flash. Quando il resto della comitiva si avvia, ci accodiamo, cercando di rimanere tutti compatti. Saliamo e scendiamo scale, c’insinuiamo in piccoli tunnel che portano a sale più grandi, mentre un’adeguata illuminazione mette in risalto le stalattiti e le stalagmiti che rivestono le pareti rocciose.  Nulla di particolare: sicuramente ho visto grotte migliori, ma la mia anima esploratrice e curiosa è contenta.











La seconda tappa è l'Hofgarten dell’Eremitage: Sito web: Eremitage

C’è un ampio parcheggio per camper in Breiter Rain n. 56 - Bayreuth (GPS: N49.941360, E011.635076), adatto ai camper di grandi dimensioni, gratuito, con possibilità di allaccio alla corrente elettrica (€ 1, non è scritto per quante ore) e di caricare l'acqua potabile (€ 1, non è scritto per quanti litri); pozzetto solo per wc chimico.

Il parco dista circa 1,5 km e la segnaletica presente in loco permette di raggiungerlo attraverso sterrati di campagna. Al crocevia, seguiamo una traccia nell'erba di fronte a noi e, superato un ponticello, prendiamo una strada in salita che s’inoltra nel bosco (all'inizio c'è una mappa, che ci aiuta a capire come è sviluppato il parco e quali siano le sue attrazioni). Ignorando le varie diramazioni a destra e a sinistra, arriviamo in cima alla collina, dove si estende l’Hofgarten. L’ingresso è gratuito; si paga soltanto la visita (guidata) al “Castello vecchio” o Altes Schloss (costo biglietto: € 4,50, ridotto € 3,50, aperto da aprile a settembre). Ora è chiuso.







Nel 1735, quando il margravio Federico salì al trono paterno, era desideroso di dare un nuovo volto alla città di Bayreuth. In questo progetto, a cui cooperò fattivamente la moglie Guglielmina di Prussia, era inclusa la realizzazione di una residenza estiva. La scelta cadde sull’Alte Schloss (Castello Vecchio), che il precedente margravio aveva fatto erigere su una collina poco distante. Guglielmina, figlia del re di Prussia Federico Guglielmo I e sorella prediletta di Federico il Grande (colui che diede vita allo straordinario palazzo Sanssouci di Potsdam), donna colta, energica e amante dell’arte, per compiere la metamorfosi, si avvalse dell’opera di artisti prestigiosi, grazie all’aiuto e alla fama del fratello, che la mise in contatto con i migliori dell’epoca. La margravia fece introdurre, nei giardini già esistenti, elementi tradizionali barocchi come siepi, pergolati, grotte, ecc. 








Al “castello vecchio” furono aggiunte altre sale e, in seguito, venne costruita l’Orangerie, un edificio a due ali semicircolari colonnate, rivestite di pietre colorate e cristalli, con al centro il Tempio del Sole, coronato da una statua dorata di Apollo, dio delle Muse. Una grande fontana, arricchita da sculture e giochi d’acqua, completò la sfavillante scenografia.






Dopo aver scandagliato metro per metro questo luogo insolito e un po’ stravagante, riprendiamo il camper per spostarci nella vicina Bayreuth (5 km). Fortunatamente, non è caotica come immaginavo. Il parcheggio per camper è in Grunewaldstrasse n. 1 (GPS: N49.944766, E011.592983), gratuito, con elettricità (€ 1 per 4 ore) e carico acqua (€ 1 x 50 litri); scarico acque reflue a pagamento (€ 2) sia per wc chimico che nautico, con tubo aspiratore, flessibile e automatico, che assorbe i liquami. Il centro dista 1,5 km.

Dal parcheggio attraversiamo la Friedrich-Ebert-Strasse al semaforo; quindi, imbocchiamo la pista ciclopedonale (Ellrodtweg), che costeggia il fiume Meno Rosso o Roter Main, superiamo lo stadio e, giunti al ponte, svoltiamo a sinistra, continuando fino alla Josephsplatz, cui accediamo dopo aver oltrepassato l’Hohenzollernring al successivo semaforo. Prendiamo, poi, la via di fronte (Wölfelstrasse), quella con la scritta Uniapart sulla facciata di un edificio e, andando sempre dritto sulla Opernstrasse, arriviamo in centro.



Bayreuth è nota come la città di Wagner. Sebbene il famoso musicista sia nato a Lipsia, qui visse gli ultimi anni della sua vita e organizzò il Richard Wagner Festival, che tuttora richiama, ogni anno, decine di migliaia di appassionati di musica classica da tutto il mondo. Gli appuntamenti più prestigiosi si svolgono nel Festspielhaus, un teatro fatto costruire da Wagner, nel 1876, con i fondi ricevuti dal re sognatore Ludovico II, suo grande estimatore nonchè mecenate. La casa del compositore e della moglie Cosima, pure edificata con i finanziamenti dell’amico re, è oggi un museo accessibile al pubblico (Haus Wahnfried, in Richard-Wagner-Straße 48; costo ingresso: € 8 intero, € 6 ridotto).

Nel centro storico, il primo monumento che incontriamo è il Teatro dell’Opera dei Margravi (Markgräfliches Opernhaus), un piccolo gioiello rococò, inaugurato nel 1748 e considerato il più bello d’Europa del genere (biglietto d’ingresso: € 5,50 intero, € 4,50 ridotto). Venne eretto per volontà della margravia Guglielmina, grande appassionata, non solo d’arte, ma anche di musica. Attirando alla sua corte musicisti, scrittori, architetti e intellettuali di fama internazionale, la margravia fece di Bayreuth un vivace centro culturale e trasformò una piccola città anonima nella capitale di un particolare rococò, il cosiddetto Rococò di Bayreuth.










Ammirata questa meraviglia, usciamo e risaliamo la strada verso sinistra, andando ad incrociare la Maximilianstrasse, la via principale, ampia, acciottolata e chiusa al traffico, nella quale sono concentrate le maggiori attività commerciali. 







Diversamente, procedendo dritto sulla Ludwigstrasse, si arriva al Neues Schloss (Castello Nuovo), la residenza ufficiale dei margravi Federico e Guglielmina (biglietto d’ingresso € 5,50 intero, € 4,50 ridotto). Dietro il palazzo si distende l’Hofgarten (entrata gratuita), un immenso parco a disposizione dei cittadini.






















Bayreuth rappresenta una valida tappa di passaggio per le regioni settentrionali e orientali della Germania.

Ed ora, non rimane che ritirarci al calduccio nel nostro camper.

Totale km percorsi a piedi: 15,5.



08/10/2021 (venerdì): Bayreuth - Felsengarten Sanspareil (31 km) - Kulmbach (26 km) - Kronach (22 km) = totale 79 km con il camper + 19 km a piedi

10°C alle 8 - 15° alle 16 (tempo variabile)

Anche stamattina il traffico in città è scarso e ordinato. Uscendo da Bayreuth, passiamo davanti ad un altro parco cittadino, situato dalla parte opposta rispetto a quello dell’Eremitage, altrettanto scenografico e pertinenza del castello Fantaisie (Bamberger Strasse 3, Eckersdorf, chiuso il lunedì e da ottobre a marzo; costo ingresso: € 3,50 intero, € 3 ridotto). Questo palazzo fu voluto da Federico e Guglielmina al rientro da un loro viaggio in Italia nel 1755, durante il quale acquisirono idee innovative per la creazione dello stesso. Un sentiero, intitolato alla memoria dell’unica figlia dei margravi, consente di effettuare una romantica passeggiata nel parco e di vedere lo stagno con un’isola accessibile, un laghetto di montagna, un ponte e un arco di pietra, curiose formazioni rocciose, ecc. 

Il palazzo ospita il Museo di storia dell’arte del giardino.

La nostra prima meta odierna è il Felsengarten Sanspareil, un ulteriore parco ideato dai margravi, con un teatro all’aperto, grotte artificiali, passaggi tra le rocce, ecc., ottimo per sgranchirsi le gambe in mezzo alla natura. Vi perveniamo dopo 31 km, percorrendo la B22 a due corsie e alcuni chilometri sulla KU23 ad una sola corsia. 



Il parcheggio riservato ai bus (Wonsees-Sanspareil in Sanspareil n. 30 - GPS: N49.983473, E011.318824), lungo la strada, sembra il più indicato per il nostro mezzo, non volendo sperimentare l’accesso a quello delle auto, all’evidenza molto stretto. Camminiamo con passo spedito per 3,5 km, sperando che la nostra sosta non sia d’intralcio ad alcuno, ma, a quanto pare, siamo i soli turisti.







Dopodiché, c’involiamo velocemente verso Kulmbach, percorrendo 26 km di belle strade a due corsie, ad eccezione di un breve tratto di 3-4 km, più angusto, sulla B2189.

Il parcheggio in Fischergasse n. 39 (GPS: N50.111149, E011.461424) è ampio e gratuito, con alcuni stalli a disposizione dei camperisti, mentre l'adiacente area di sosta costa € 5 al giorno, € 1 per 6 ore elettricità, € 1 per 100 litri d’acqua dolce (solo nei mesi estivi) - smaltimento acque reflue: gratuito. Si trova a circa 500 metri dal centro storico e a 1,5 km dal Plassemburg, la possente fortezza che domina il paese dalla collina, alla quale si accede tramite una ripida salita al 22% di pendenza. Fu la residenza dei margravi fino al 1791, che posero qui a Kulmbach la sede del Margraviato di Brendeburgo-Kulmbach. Si può visitare (a pagamento): il Museo del territorio, la collezione di armi nel Museo Militare Federico il Grande nonchè il Museo delle statuine di peltro, aperto nel 1929 e uno dei più grandi al mondo, con una collezione di oltre 300.000 pezzi. La biglietteria è nello Schöne Hof o “bel cortile”; il palazzo che vi si affaccia è un magnifico esempio del Rinascimento tedesco, caratterizzato da portici, colonne e una doppia fila di logge. Davvero splendido! 




Tornati al cortile inferiore, prendiamo un’altra uscita e una stradina sterrata, che scende dal lato opposto della collina rispetto a quello in cui siamo saliti. Questo percorso si rivela migliore e più panoramico, almeno finchè non perdiamo quota ed entriamo in paese. 






Proseguendo tra antichi edifici ben ristrutturati, sbuchiamo nella piazza del Municipio, con al centro la Luitpoldbrunnen, una fontana risalente al 1898. Immancabile la sosta presso la gelateria “Sanremo”, ovviamente gestita da italiani: un’intera famiglia che ci accoglie con gran calore, da noi apprezzato e ricambiato. 








Da ultimo, vagabondiamo senza meta lungo i vicoli lastricati di questa stupenda cittadina bagnata dal Meno Bianco, torrente che, più a valle, congiungendosi con il Meno Rosso, dà origine al fiume Meno vero e proprio. Come già scritto in precedenza, la pista ciclabile Main-Radweg accompagna il corso d’acqua fino a Magonza per 600 km, confluendo, poi, nel Reno.







Più tardi ci spostiamo nel vicino parcheggio del Museen im Mönchshof (HoferStrasse,16 - GPS: N.50.114079, E011.468954), che ospita tre musei: quello della birra, delle spezie e del pane. Il biglietto d'ingresso costa € 8 a testa per ognuno di essi, comprese le degustazioni. Scegliamo di visitare solo il museo della birra. Distribuito su tre piani, ripercorre, con attrezzature, immagini, video ed oggetti vari, la storia della bevanda più amata dai tedeschi e non solo. Terminiamo il tour, che è libero, con un bicchiere di birra, fresca e amabile. Se non bastasse, all'esterno c'è un biergarten, il tipico giardino bavarese, dove si mangia e si beve birra a volontà, mentre, se la si volesse acquistare, poco distante c'è un grande magazzino che offre diverse marche della stessa. Finora abbiamo percorso 10 km.









Ci rimettiamo di nuovo sulla B85 o “Strada della birra e dei castelli”, per trasferirci a Kronach (22 km). 

Il parcheggio per i camper si trova in Hammermuhle n. 2 (GPS: N50.231533, E011.328181 - tariffa: € 5, in moneta, per 24 ore, con colonnine per l'allaccio alla corrente elettrica, che accettano solo monete da 50 cent.). Non è illuminato e piuttosto isolato; il centro è abbastanza lontano (2,5 km). Sono presenti altri camper e la cosa ci conforta.  

Nonostante l’ora tarda, andiamo al supermercato per comprare il pane e a fare due passi. 

La cittadina ha più di mille anni ed è suddivisa in tre livelli: la Città Bassa, bagnata da tre corsi d’acqua (Haßlach, Kronach e Rodach); sopra di essa, la Città Alta, quella più antica e fortificata dalle mura; in cima alla collina, la Festung Rosemberg, una delle più grandi fortezze medievali della Germania, che s’innalza, imponente, sopra i tetti della città.



A passo svelto raggiungiamo lo Spitalbrücke (uno dei tanti ponti sul fiume Kronach), la Marienplatz e la Bamberger Tor. Qui, risaliamo una strada acciottolata, che conduce ad una graziosa piazzetta circondata da case a graticcio e all’inespugnabile roccaforte, cui  accediamo grazie ad una porta barocca. Giusto in tempo per assistere al sole che tramonta dietro la collina, ammantando d’oro la città.








Abbiamo percorso altri 9 km, che, sommati ai 10 di Kulmbach, fanno in totale 19 km.


09/10/2021 (sabato): Kronach - Hof (57 km) - Kelheim (195) = totale 257 con il camper  + 8,5 km a piedi

6°C alle 8 - 17°C alle 15 (soleggiato)

Dulcis in fundo: la cittadina di Hof, che ho idealmente fissato come meta finale di questo viaggio in Baviera e come collegamento per quello futuro, speriamo, nella confinante regione della Sassonia.

La B173 attraversa un tratto della Foresta bavarese: 57 km di infinite pinete e piramidi di tronchi accatastati. L’area camper in Schamberggrund n. 8 - Hof (GPS: 50.282776, E011.917668), gratuita e con colonnine per l'allaccio alla corrente elettrica a pagamento, è spaziosa e comoda pure per camper di grandi dimensioni, però non è illuminata e dista 7 km dal centro. Strada facendo, avevamo scorto di sfuggita un parcheggio per camper circa 1 km prima di arrivare in città, ma ora non abbiamo più voglia di tornare indietro.  Tutto sommato, oltre ad un bel parco, sembra non vi sia nient’altro di particolarmente rilevante. Pertanto, soprassediamo e diamo ufficialmente inizio al rientro a casa, con calma, senza fretta, godendoci queste ultime e tiepide giornate di sole.

Stabiliamo la prima tappa ancora a Kelheim (Am Pflegerspitz n. 1 - GPS: N48.914657, E011.876706), pervenendovi intorno alle 15 e dopo 195 km. Facciamo uno spuntino e, poi, a piedi, saliamo di nuovo al Befreiungshalle ("Sala della Liberazione”), per ammirare il tramonto sul Danubio (2 km dal parcheggio all'imbocco della salita + 1 km di ascesa + alcuni km nel bosco: e, così, abbiamo percorso 8,5 km a piedi).







10/10/2021 (domenica): Kelheim - Essing (7 km) - Riedemburg (9 km) - Dietfurt an der Altmuhl (15 km) - casa 645 km, con sosta notturna in autostrada tra Monaco e Garmisch P.

4°C alle 8 - 13°C alle 15 (soleggiato)

Il 27 settembre scorso, a causa delle condizioni meteo sfavorevoli, siamo stati costretti a rinunciare sia all'escursione lungo le gole del Danubio che all'esplorazione della valle dell'Altmuhl.

Con il bel tempo odierno possiamo rifarci.

Eravamo indecisi se percorrere l'anello delle gole in bici o a piedi (12 km) e, alla fine, abbiamo pensato che dal battello avremmo avuto una visuale migliore delle stesse. Il ticket (A+R) costa € 12,50 a persona (ci sono riduzioni per bambini e famiglie) e dà diritto a navigare sul fiume fino al monastero di Weltenburger per una durata di 50 minuti all'andata e 30 minuti al ritorno. Sabato e domenica: partenze ogni 40 minuti dalle 9,30; da lunedì a venerdì: ogni ora, sempre dalle 9,30; gli orari sono scritti su una grande lavagna presso il molo  e la biglietteria.

Scegliamo di imbarcarci alle 10:10 e, alle 11, approdiamo in prossimità del Monastero.

Le gole del Danubio, in tedesco "Donaudurchbruch", sono uno spettacolo della natura: il fiume, infatti, in questo tratto, si restringe e scorre tra rocce alte fino a 70 metri per circa 6 km, dando vita ad uno degli scenari naturali più belli della Germania meridionale.

Un'oretta è sufficiente per vedere la chiesa e la zona circostante. Così, alle 12, saliamo di nuovo sul battello che ci riporta al luogo di partenza. 
















Il gran finale ce lo offre la valle dell'Altmühl. La prima tappa ad Essing è la classica ciliegina sulla torta (parcheggio a fianco della strada). Il villaggio è davvero particolare: sorge sulla riva di un canale, ai piedi di una falesia rocciosa, da cui si affaccia la rocca di Randeck, forse risalente al periodo Celtico. Bianchi cigni scivolano dolcemente e con eleganza sull’acqua, dando un tocco poetico all’insieme. 

Uscendo dal paese c’imbattiamo in un singolare e sinuoso ponte pedonale sull’Altmühl: è l’Holzbrücke Tatzlwurm, il verme di legno, e sembra sia il più lungo d’Europa realizzato con quel materiale.








E’ una magnifica giornata, il sole splende in un cielo azzurrissimo e il paesaggio naturale che scorre lento dal finestrino trasmette tanta pace. Non potevamo sperare in una conclusione migliore per il nostro viaggio in Baviera.

E pazienza se non riusciamo a parcheggiare a Riedemburg e a vedere lo Schloss Rosenberg. Che importa se le deviazioni ci discostano dall’itinerario disegnato! La vita va presa così come viene.




Dopo una sosta pranzo al parcheggio per camper di Dietfurt an der Altmuhlnelle vicinanze del fiume (in Griesstetten n. 19 - GPS: N.49.027559, E011.582342), gratuito, ma senza alcun servizio e neppure illuminato, inseriamo sul navigatore l'indirizzo di casa: 645 i km che ci separano dal nostro nido, passando per Ingolstadt, Monaco (sosta notturna in autostrada), Garmisch Partenkirchen, Fernpass, Passo Resia, Merano, Trento e Brescia.










CONSIDERAZIONI FINALI

Abbiamo viaggiato nella regione bavarese per 35 giorni, cercando di cogliere tutti gli aspetti di un territorio molto vasto e variegato. Alcune località ci erano già note, altre sono state una vera rivelazione, poche ci hanno deluso. Per diversi motivi, strada facendo, ho limato un po' l'itinerario iniziale ed eliminato tante escursioni in bici che avevo programmato. Il clima è stato variabile, perlopiù mite e ci ha permesso di vivere appieno il nostro tempo. Nell'insieme è stata un'esperienza interessante e torno a casa soddisfatta, con la curiosità appagata, la mente nutrita di storie avvincenti, gli occhi deliziati da immagini indimenticabili e l'anima cullata da una natura armoniosa, spesso stupefacente. Cos'altro chiedere di più?