Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

mercoledì 4 ottobre 2023

BRANDEBURGO E BERLINO IN CAMPER (Germania, dal 02 al 18 maggio 2023)


Durata: 17 giorni in Brandeburgo (dal 02 al 18/05/2023) + 17 giorni in Meclemburgo (dal 18 maggio al 03 giugno 2023 - seguirà link del diario )


- Totale Km percorsi in camper: 

996 da Bergamo a Bad Liebenwerda + 978 in Brandeburgo = 1.974 + 

1.144 da Perleberg a Bergamo = 3.118 totale parziale + 794 in Meclemburgo = totale      complessivo 3.912

- Totale km percorsi in mountain bike: 126

- Totale km a piedi: 161


I costi del viaggio, se interessano, sono alla fine del diario.


MAPPA ITINERARIO:




Premessa

Il Brandeburgo è uno dei 16 Länder della Germania ed è situato nella parte nord orientale della nazione, al confine con la Polonia. Non include Berlino, che è uno Stato federale a sé stante e, dunque, una Città-Stato. 



Si divide in 14 circondari e 4 città extracircondariali.



E’ la terra, pianeggiante e poco fertile, in cui si sviluppò la grande Prussia. Il suo passato ha reso affascinante questa regione, con le testimonianze storiche e artistiche lasciate in eredità: ben 500 edifici, tra palazzi, castelli e monasteri, inseriti in contesti splendidi; un armonioso connubio di architettura e natura, che ha arricchito il Brandeburgo di scenari suggestivi.

Circa un terzo del Land è costituito da parchi naturali (11) e riserve della biosfera (3), oltre che dal Parco Nazionale della Bassa Valle dell’Oder, istituiti per salvaguardare il territorio, formato prevalentemente da foreste, laghi, valli fluviali, prati e paludi. 

Le principali attrazioni turistiche sono il castello di Sanssouci con l’omonimo parco a Potsdam e la Spreewald, riserva mondiale della Biosfera nonchè paradiso naturalistico, con centinaia di corsi d’acqua e oltre 3000 laghetti.


ITINERARIO:



Come si può notare dalla mappa, l’itinerario segue un andamento a zigzag.

Inizieremo l’esplorazione da sud e precisamente da Bad Liebenwerda, nella Bassa Lusazia (patria dell’antica popolazione slava dei Sorbi, che comprende la brughiera della Lusazia Inferiore e la zona paludosa della Spreewald), per poi raggiungere l’estremità orientale e il fiume Oder, che fa da confine con la Polonia. 

Appena più a nord scopriremo la Schlaubetal, una bella valle fluviale, dopodiché ci spingeremo verso ovest e il lago Scharmutzelsee. Continueremo nella regione dei laghi di Dahme-Heideseen e, successivamente, nel Fläming, in un paesaggio formatosi durante l’ultima era glaciale, quando i ghiacciai, spingendo enormi quantità di materiale roccioso, hanno creato dolci colline e profonde valli. 

Arrivati all’estremo est, visiteremo Brandeburg an der Havel, la città che dà il nome al Land e, quindi, andremo ancora in direzione nord-est, sostando a Potsdam (il capoluogo del Brandeburgo) e a Berlino (Città-Stato oltre che la capitale della Germania). 

Dopo aver attraversato il Barnimer Land e la Märkische Schweiz, pure plasmati dall’ultima era glaciale e costellati di laghetti cristallini, risaliremo il corso dell’Oder, lungo la sua Bassa valle e l’omonimo Parco Nazionale. 

Lasciato il fiume, entreremo nell’Uckermark, con il suo paesaggio ondulato, le foreste e i piccoli paesi incastonati tra innumerevoli specchi d’acqua, per finire di nuovo ad occidente, passando per la storica scuderia prussiana di Neustadt ed il villaggio europeo delle cicogne di Rühstädt. Concluderemo il viaggio in Brandeburgo a Perleberg, la perla del Prignitz. 


Sito web ufficiale del Brandeburgo: https://www.reiseland-brandenburg.de/


Per scaricare la brochure della mappa turistica del Brandeburgo in PDF clicca qui: MAPPA



DIARIO


02/05/2023 (martedì): Grumello del Monte - Passo del Brennero (298 km)  

18°C alle 14 - 9°C alle 23.  Nuvoloso e pioggerella.


Alle 14,30 di una giornata dall’atmosfera autunnale entriamo in A4 e, dopo la consueta scorciatoia Peschiera del Garda-Affi, deviamo sulla A22 del Brennero, arrivando all’omonimo Passo alle 18,15.

Pernottiamo qui, al solito parcheggio gratuito e con possibilità di allaccio alla corrente, altrettanto gratuita (GPS: N46.993856, E011.500235), previo acquisto, nel vicino autogrill, della vignetta valida per viaggiare sulle autostrade austriache (€ 9,90 per 10 giorni). Tappi nelle orecchie e ci abbandoniamo all’abbraccio di Morfeo.


In alternativa, all’Autocamp Sadobre di Campo di Trens, con accesso diretto dalla A22 (GPS: N46.880530, E011.438380), separata dai parcheggi per camion, c’è l’Area di sosta per camper, a 1,5 km dal centro di Vipiteno (tariffa: € 18,70 nel 2022, servizi inclusi: elettricità, carico/scarico, bagni con docce e acqua calda), ristorante e market, pista ciclabile, mentre 110 km più avanti, a Kiefersfelden, già in Germania, in prossimità della frontiera, c’è un parcheggio per camper (GPS: N47.610800, E012.191530 - tariffa € 8 nel 2022).


03/05/2023 (mercoledì): Passo del Brennero - A38 per Lipsia (600 km)

7°C alle 8 - 19°C alle 18 - nuvoloso

Intorno alle 9, Marco gira le chiavi nel cruscotto e mette in moto il camper. Dopo 26 km e 20 minuti paghiamo € 11 (con bancomat) al casello del Ponte Europa. 

Percorriamo 112 km in territorio austriaco, tra alte montagne rivestite di boschi lussureggianti e talvolta con le cime ammantate di neve candida. 

Superato il confine con la Germania, imbocchiamo la A93, la A8 per Monaco e la A99 per Norimberga. In Baviera è il giallo brillante e quasi fluo dei campi di colza a farla da padrone. Infinite distese di fiori dal profumo delicato, che pervade anche l’abitacolo del nostro camper.

In seguito, prendiamo la A9 per Berlino e la A38 per Lipsia, qui pernottando (GPS: N51.275733, E012.492749).

Nell’odierna tappa di trasferimento siamo usciti dall’autostrada a Bayreuth per riempire il secondo serbatoio d’acqua nel parcheggio gratuito in Grünewaldstraße 1 (GPS: N49.945046, E011.592721), molto comodo durante l’attraversamento della Germania (sosta massima: 72 ore), fornito di Sani Station per il carico/scarico dell’acqua, per fare la spesa e il pieno di gasolio (€ 1,64/l). In autostrada ci eravamo limitati a mettere solo € 40 di carburante, visto il costo di € 2,24/l.


04/05/2023 (giovedì): A38 - Bad Liebenwerda = km 98

7°C alle 8 - 21°C alle 14 - soleggiato

Ormai mancano soltanto 98 km a Bad Liebenwerda, destinazione iniziale del nostro tour in Brandeburgo, nel circondario Elbe-Elster. 



Dalla A38 accediamo alla A14 e prendiamo l’uscita 33. Il navigatore ci guida su strade di campagna non troppo larghe, che tagliano in mezzo al giallo brillante dei campi di colza e alle bianche fioriture degli alberi da frutta.



A Bad Liebenwerda, troviamo un parcheggio di fortuna ai piedi della chiesa. Marco resta sul camper mentre io mi catapulto nell’Ufficio del Turismo (sito web: https://www.bad-liebenwerda.de/radroutennetz-elbe-elster/) e recupero le mappe degli itinerari ciclabili: ci serviranno per i nostri giri in bici nella zona.



Pernotteremo di fronte alle Terme (in Am Kurzentrum 1 - GPS: N51.512966, E013.406022), a circa 1,3 km dal paese, che visitiamo nel pomeriggio. Una pista ciclopedonale s’inoltra nel Kurpark, dalle maestose querce secolari, e un’altra segue la riva del fiume Schwarze Elster (Gazza nera); entrambe convergono nella Burgplatz, su cui troneggia la Torre Lubwart (del 1207).






Lì accanto  c’è il “Museo del teatro delle marionette della Germania centrale” e vi entriamo per curiosità, visto l’esiguo costo del biglietto (€ 4 cad. + € 2 eventualmente per la torre). L’Elba-Elster, il circondario nel quale ci troviamo (sito web: https://www.elbe-elster-land.de/) è, infatti, la culla del teatro delle marionette itinerante sassone. Nel XVIII secolo, ogni anno, tra la primavera e l'autunno, i burattinai si spostavano di villaggio in villaggio con le loro roulottes, portando la cultura nelle piccole città e contribuendo a migliorare il linguaggio tra la gente comune.





Proseguendo la passeggiata lungo la Dresdener Strasse e la Roßmarkt (vi è una delle antiche Pietre Miliari della Posta Elettorale Sassone, le antenate dei moderni segnali stradali, con incise le distanze tra i vari centri urbani), sbuchiamo nella piazza del mercato; a fianco della chiesa di S. Nicola c’è la fontana di Barbara, la leggendaria pastorella che si dice abbia curato gli appestati con l’acqua dell’Elster durante la Guerra dei Trent’anni. 





Ho scelto di far base qui per la presenza del grande parcheggio gratuito delle terme, nelle vicinanze della pista ciclabile. Il paese è piacevole e tranquillo, con tante attività commerciali, due supermercati, una stazione ferroviaria, le terme, ecc. 




05/05/2023 (venerdì): 62 km - 97 metri di dislivello+ in mountain bike nel Parco Naturale Niederlausitzer Heidelandschaft (brughiera lusaziana inferiore), compreso tra i fiumi Elba ed Ester.

15°C ore 8 - 22°C ore 16 - soleggiato


Dal parcheggio delle terme di Bad Liebenwerda, alle 10,30 e con una gradevole temperatura di 19°C, c’inseriamo nella pista ciclabile (ben segnalata con il logo di una gazza stilizzata sopra tre linee ondulate orizzontali), che affianca il fiume Schwarze Elster per 190 km, dalla sorgente di Kindisch (Sassonia), fino alla sua confluenza nell’Elba a Görsdorf (Sassonia-Anhalt).


TRACCIA GPS SCARICABILE:



 

Per quanto ci riguarda, ho riunito, in un unico giro ad anello, piccoli itinerari a tema suggeriti da un opuscolo trovato ieri all’Ufficio del Turismo. Guardando la cartina, ho notato che alcuni circuiti si sovrapponevano e, ampliando un po’ il percorso, sono riuscita ad includerne diversi. Il Brandeburgo, negli ultimi anni ha realizzato una rete di piste ciclabili, assegnando ad ogni incrocio stradale un numero (knotenpunkt) e collocandovi la segnaletica (spesso anche una mappa) da seguire per raggiungere le località desiderate e i chilometri mancanti. Ci si può sbizzarrire a piacere.



Prediligendo il senso orario, ci dirigiamo verso Maasdorf, percorrendo piste tra campi coltivati o a lato delle strade principali, per lo più deserte.  

Superiamo Trobitz, Schönborn e a Doberlug-Kirchhain facciamo una pausa per rifocillarci nel giardino antistante il castello (c’è un parcheggio per camper in Schloßstraße 10 (GPS: 51.610200, 13.543700), ricostruito in stile tardo rinascimentale su un ex monastero cistercense; era una delle residenze di caccia dei duchi sassoni e, insieme alla chiesa del monastero (fondato nel 1165), fa parte di un complesso storicamente importante.



Indi, prendiamo la via per Lindena e Oppelhain. Qui, abbandoniamo l’asfalto ed entriamo nella foresta. Uno sterrato di 13 km ci introduce nel Parco naturale Niederlausitzer Heidelandschaft (che meriterebbe una visita a fine agosto, quando l'erica fiorisce, colorando di rosa e viola la brughiera - Sito web: https://www.niederlausitzer-heidelandschaft-naturpark.de/).  





A Hohenleipish ci ritroviamo nella civiltà. Al di là della ferrovia e alla fine del paese, i cartelli ci indicano la via per Kraupa ed Elsterwerda. Un tratto sterrato, una ripida discesa e, opplà, la segnaletica sparisce. E adesso che si fa? Chiediamo info in un negozio di bici. Ci dicono che all’incrocio regolato da semaforo dobbiamo procedere dritto per pochi chilometri e, al ponte sulla Schwarze, svoltare a destra. Infatti, qui, ricompare la segnaletica. Chissà dove l’abbiamo persa! Ma ormai non serve più: d’ora in poi, basterà seguire il fiume per tornare a Bad Liebenwerda e all’area camper.

I numeri dei knotenpunkt seguiti sono: 80 - 78 - 76 - 70 - 69 - 90 - 91 -12 - 7 - 87 - 86  85 - 83 - 93 - 92 - 18 -17 - 13 - 22 - 34 - 35 - 84 - 83.


06/05/2023 (sabato): Bad Liebenwerda - Luckau = 68 km in camper nella Calau Schweiz (Calau svizzera) e 4 a piedi

12°C ore 9 - 12° C ore 15 - nuvoloso

Le opportunità per pedalare in quest’area sono innumerevoli, ma, in vacanza, le bici le togliamo dal camper solo se non minaccia pioggia ed oggi le probabilità di inzupparci sono alte. Quindi, leviamo l’ancora e ammainiamo le vele. Si salpa per nuovi lidi!



Non essendo frequentatori di località balneari, lacustri o marine che siano, decidiamo di ignorare il distretto dei laghi (Lausitzer Seenland) nell’Oberspreewald-Lausitz (sito web: Oberspreewald-Lausitz), più a sud, per dirigerci a nord-est. Passando all’interno del Parco naturale della bassa Lusazia o Niederlausitzer Landrücken (sito web: https://www.niederlausitzer-landruecken-naturpark.de/), tra una successione di campi di colza, foreste e piccoli villaggi, perveniamo a Luckau.




Il parcheggio per camper in Süd Promenade 19 (GPS: N51.849013, E013.715401), è gratuito ed offre delle prese per la corrente (€ 1 per 2 kw), wc (€ 0,50), carico/scarico acqua (€ 1 per 90 secondi, 40 litri circa).

Luckau è cinta da mura per 1800 metri ed essendo stata, a partire dal XV secolo, una fiorente città mercantile, conserva belle case riccamente decorate, con frontoni rinascimentali.









All’Ufficio Turistico (in Nonnengasse 1) recuperiamo un bel po’ di materiale informativo e mappe del Brandeburgo. Non c’è in giro un’anima, benchè sia sabato, forse perchè il cielo è plumbeo e fa piuttosto freddo. Ci rifugiamo sul camper pure noi, prima che si aprano le cateratte del cielo.


07/05/2023 (domenica): Luckau - Lübben = 17 km in camper e 12 km a piedi

9°C ore 8 - 10°C ore 12 (freddo e nuvoloso) - 14°C ore 15 (soleggiato)

Se il buongiorno si vede dal mattino, non siamo messi bene! A quanto pare, il maltempo neppure oggi mollerà la presa, ma noi non ci abbattiamo e restiamo positivi. Avventurarci in territori a noi sconosciuti è pur sempre entusiasmante, soprattutto ora che ci stiamo avvicinando alla Spreewald (circondario Spree-Neisse / Cottbus), una regione paludosa attraversata dal fiume Sprea, nelle cui acque si riflettono foreste primordiali. Un luogo senza uguali in Europa, Riserva della biosfera riconosciuta dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità (sito web: https://www.spreewald-biosphaerenreservat.de/). Le ramificazioni della Sprea formano una fitta rete di corsi d’acqua, habitat di una fauna e una flora ormai rare altrove o già estinte. Mancando strade aperte al traffico a motore, gli unici mezzi per vivere l’atmosfera magica di questo paesaggio sono le barche a remi di ogni tipo o elettriche (1575 km di vie d’acqua: un vero labirinto) e le bici (1000 km di piste ciclabili). Insomma, è il posto ideale per ricaricare le batterie.




Una manciatina di minuti e i 17 km che ci separano da Lübben sono alle spalle. Il parcheggio per camper, gratuito, è in Am Burglehn 7 (GPS: N51.935953, E013.893913), senza servizi, di fronte ad un campeggio.

Non si può dire che Lübben sia un bel paese, ma, ai margini dell’abitato, si estende un parco disseminato di attrazioni ludiche per bambini. Al porticciolo si possono noleggiare canoe o effettuare gite tra i canali sui “punts”, tipiche imbarcazioni attrezzate con panche e tavolini (sito web: https://www.luebben.de/tourismus/de/). 





Ed ecco i primi venditori dei caratteristici cetrioli sottaceto “Spreewälder Gurken”, una specialità della Spreewald, diventato prodotto IGP (se ne raccolgono 40.000 tonnellate ogni anno). Ne acquistiamo una confezione e trascorriamo la domenica gironzolando, in attesa che i gitanti del fine settimana ritornino alle loro occupazioni ed il meteo si ristabilisca.


08/05/2023 (lunedì): 64 km - 52 metri di dislivello+ in mountain bike (Lübben, Lubbenau, Burg e ritorno)

8°C ore 8 - 19°C ore 16 (sole, vento)


Finalmente una giornata limpida e soleggiata, ideale per percorrere un tratto della famosa Gurkenradweg (“pista ciclabile dei cetrioli”), lunga complessivamente 263 km (ovviamente il logo è un cetriolo in bicicletta). Il tour si svolge sia su strade asfaltate che sentieri sterrati nella Spreewald inferiore e superiore, tra pittoreschi canali serpeggianti in fitte foreste e coltivazioni di cetrioli.



TRACCIA GPS DELLA GURKENRADWEG COMPLETA, SCARICABILE:


 



Pedaliamo i primi 10 km da Lübben a Lübbenau con il vento contrario a farci compagnia, lungo una lingua di terra che corre tra il fiume Sprea e un canale in cui sguazzano piccoli anatroccoli. 




Lübbenau esiste da almeno 700 anni e molti dei vicoli del centro storico un tempo erano corsi d’acqua.

Nel quartiere Gurkenviertel (del cetriolo), numerose aziende mettono sottaceto il tradizionale cetriolino della Spreewald, perché è qui che nacque l’idea per la loro conservazione. Alcuni olandesi, fabbricanti di tessuti, vi si trasferirono nel XVI secolo, ma non riuscivano a vendere i loro prodotti perchè i residenti se li tessevano da soli. Per non morire di fame, iniziarono a conservare le verdure tipiche della regione, mettendo i cetrioli sottaceto in acqua e sale. Nacque così, in quel periodo, il cetriolo acido di Lübbenau, dal 1999 protetto in tutta Europa con il marchio "Spreewälder Gurke". 



La parte più antica della città vecchia è quella del castello (trasformato in hotel) e dell’adiacente parco in stile paesaggistico inglese. Consumato il nostro pranzo su una panchina,  diamo il via alle danze: abbracciati alle nostre bici ci spostiamo dalla piazza del mercato - con le sue case a due piani e la Nikolaikirche del XVIII secolo - al porticciolo (Grosser Spreewaldhafen), in Dammstraße 77A, dove partono i tour per la Spreewald a bordo dei punts. Una folla di turisti è in attesa sulla banchina, pronta a salire sulle caratteristiche imbarcazioni di legno (tuttora usate dai residenti per andare al lavoro o per spingersi in quellle zone della Spreewald dove ancora oggi non ci sono strade, ma anche da postini, vigili del fuoco, raccoglitori di immondizia, ecc.). I barcaioli le hanno dotate di tavolini e panche per condurre i visitatori nell'estesa rete di canali della Riserva della Biosfera (tariffe da € 15 a 25 per 3 ore di navigazione, con sosta di un’ora a Lehde per uno spuntino (incluso nel prezzo).






A Lehde, oltre che in barca o in canoa, si può arrivare pedalando per pochi minuti sulla Lehdscher Weg, distando 1 km da Lubbenau, oppure a piedi, in mezz’ora, lungo la Leiper Weg, la prima strada realizzata nella Spreewald, e un largo sentiero nella foresta.



Il villaggio, che fino al 1929 poteva essere raggiunto esclusivamente in barca, è abitato da 130 persone ed è formato da isolette collegate tra loro da ponticelli in legno, superabili salendo o scendendo ripide scale affiancate da una canaletta per far scorrere le ruote della bici, ma dalla pendenza micidiale. Leghiamo le nostre mountain bikes ad un palo e diamo un’occhiata in giro. E’ all’evidenza una di quelle località prese d’assalto dai turisti. 



Visitiamo il museo all’aperto (Freilandmuseum: € 6 cad.), piccolo rispetto ad altri del genere visti in Germania, che offre un quadro della vita di campagna svolta dalla popolazione sorba nella Spreewald un secolo fa.







Non vale la pena perdere troppo tempo qui, perciò, recuperate le bici e tornati al porto di Lübbenau, proseguiamo il nostro itinerario sulla Leiper Weg per Dorf (8 km da favola lungo un corso d’acqua e all’ombra di una fitta foresta), Leipe e Burg (18 km su stradine di campagna, tranquille e rilassanti). Niente stress o veicoli, pura natura. 








Sostiamo brevemente al porticciolo di Burg e, quindi, facciamo dietro front, ripercorrendo la medesima strada fatta all’andata. 



Adesso il vento in poppa ci fa volare e, in men che non si dica, approdiamo a Lübben.

Siccome abbiamo necessità di fare camper service, torniamo al parcheggio attrezzato di Luckau e lì pernottiamo.


09/05/2023 (martedì): Luckau - Neuzelle (82 km) -  Großer Müllroser See - Müllrose (27 km) - Bremsdorf - Grosser Treppelsee (13 km) = 122 km con il camper e 12 km a piedi

9°C ore 8 - 19°C ore 16 (sole, ventilato)

Lasciamo anche la regione turistica della Spreewald per puntare a nord-est, ove il fiume Oder segna il confine con la Polonia.




In quell’angolo estremo sorge uno dei tesori più importanti della Germania: il monastero cistercense di Neuzelle (sito web: https://tourismus.neuzelle.de/), fondato nel 1268 dal margravio di Meissen, Heinrich l’Illustre. 




E’ uno dei rari esempi di architettura cistercense completamente conservati e il suo fulcro è la collegiata di Santa Maria, un gioiello dell'era barocca. La chiesa originariamente gotica fu trasformata in chiesa barocca da artisti italiani e boemi nel XVII e XVIII secolo. Oggi è chiusa. Possiamo soltanto entrare nella chiesa protestante di Santa Croce, poco discosta e altrettanto bella.



Ai piedi del monastero, sorto su un ripido pendio, si distende un curato giardino terrazzato e panoramico sulla pianura dell’Oder. L'area di circa cinque ettari rappresentava un’oasi di pace e contemplazione per i monaci. 




Prima di muoverci nuovamente, facciamo una capatina nell'ultimo birrificio di monastero in attività del Brandeburgo (in Brauhausplatz 1 - sito web: https://www.klosterbrauerei.com/shop/). Qui la birra viene prodotta secondo un'antica tradizione artigianale da oltre 400 anni: inizialmente solo per uso personale dei monaci, in seguito (dal 1589) per i villaggi limitrofi; ora viene inviata in tutto il mondo su richiesta.

Torniamo al camper, che avevamo posteggiato nel parcheggio gratuito a fianco di quello dei bus, retrocedendo nell’erba, in Bahnhofstrasse 29,(GPS: N52.094649, E014.648539).



Non lontano da qui corre lun tratto della pista ciclabile Oder-Neisse-Radweg (sito web: https://www.oder-neisse-radweg.de/), lunga circa 623 km, dalla sorgente del fiume Oder, nella Repubblica Ceca, alla sua foce nel Mar Baltico. Da tener presente per un eventuale, futuro cicloviaggio. Speriamo!


TRACCIA GPS PISTA CICLABILE ODER-NEISSE COMPLETA, SCARICABILE: 



 

Continuiamo nel distretto lacustre Seenland Oder-Spree (sito web: https://www.seenland-oderspree.de/), il quale si estende da Neuzelle, a sud, a Bad Freienwalde, a nord, fino alle porte di Berlino (nel circondario Oder-Spree / Frankfurt Oder - sito web: Oder-Spree Tourismus. Comprende tre Parchi naturali: Schlaubetal, Märkische Schweiz e Dahme-Heideseen, oltre ad innumerevoli piccoli parchi e giardini (sito web: parks-und-gaerten).





A Müllrose (27 km), cittadina raccolta attorno al lago Großer Müllroser See, visto che nel parcheggio del supermercato Edeka (in Alte Poststrasse 1 - GPS: N52.241988, E014.412732), l’unico reperito per mezzi incombranti, non si può sostare più di due ore, rimaniamo giusto il tempo di curiosare un po’ in giro e, quindi, andiamo alla ricerca della Schlaubetal, la valle della Schlaube. 






Troviamo un parcheggio a Bremsdorf, in Bremsdorfer Mühle 1 (GPS: N52.136658, E014.463855), dirimpetto al lago Grosser Treppelsee, sterrato e non illuminato, ma gratuito (nei pressi c’è un Ostello per la gioventù “Jugendherberge Bremsdorfer Mühle”).

L’accesso più vicino al lago è a sinistra del Campingplatz Treppelsee (sembrerebbe solo per roulottes stanziali); subito dopo il parcheggio, chiuso da un cancello in ferro, c’è il sentiero che corre intorno allo specchio d’acqua. 





Facciamo due passi qui e due passi sulla riva di un laghetto situato al di là della strada principale, seducente a quest’ora tarda della giornata.







10/05/2023 (mercoledì): Bremsdorf - Grosser Treppelsee - Storkow (46 km) - Diensdorf-Radlow - Scharmutzelsee (19 km) = 65 km con il camper e 10 km a piedi

10°C ore 8 - 30°C ore 14 (soleggiato)

Stamattina faremo il periplo del lago Grosser Treppelsee a piedi, nella Schlaubetal (sito web: https://www.dasschlaubetal.de/), tra le più fascinose valli del Brandeburgo, nell’omonimo Parco naturale (sito web: https://www.schlaubetal-naturpark.de/). Scegliamo il sentiero escursionistico contrassegnato in giallo, che inizia quasi di fronte al parcheggio (bisogna aprire il cancello di ferro) e segue per un tratto il torrente. Costeggiamo una palude infestata da zanzare e, poi, la riva del lago, incastonato in una foresta primordiale, in cui i tronchi caduti (per cause naturali o perchè rosicchiati dai castori) giacciono sul terreno o immersi in parte nell’acqua affinchè si crei un habitat naturale per varie specie di animali. 









Il silenzio è rotto dal canto sfrenato degli uccelli e dal suono “sinistro” prodotto dai tronchi di alberi altissimi, che oscillano e si sfiorano, mossi dal vento. Dopo circa 6 km giungiamo in una radura provvista di un’area pic-nic. Andando dritto, si arriva ad un altro laghetto; in pratica, la Schlaubetal è una collana di specchi d’acqua uniti da un unico sentiero. Noi, invece, grazie ad un ponticello di legno, bypassiamo un acquitrino e ci ritroviamo sulla sponda opposta del Grosser Treppelsee. 4-5 km, ancor più piacevoli dei precedenti, e concludiamo il giro ad anello. Nell’insieme è un’escursione facile e rilassante, in un ambiente naturale intatto. Vi si respira una pace assoluta e la civiltà sembra lontanissima, per quanto di fatto non lo sia.






Ripartiamo rigenerati alla volta di Storkow (46 km). Il parcheggio per i camper (5-6 posti, max 48 ore) è in Kirchstraße 1A (GPS: 52.258130, 13.931730), in centro, sulla riva di un canale (via d’accesso in pietra); tariffa € 10 tutto compreso, ma ogni stallo è chiuso da un blocco di ferro e per aprirlo, nonchè per poter attivare acqua e corrente, bisogna chiedere la chiave al Tourist Information, ospitato nel castello (in Schloss Strasse 6), vicino al supermercato Lidl. Considerato che non abbiamo intenzione di pernottare qui, ne approfittiamo per scaricare le acque grigie e nere nel pozzetto esterno all’area. Un camperista tedesco, ci presta gentilmente la chiave per aprire il rubinetto dell’acqua, consentendoci di riempire i due serbatoi del nostro camper. 




A questo punto, fatta la spesa e reperito del materiale informativo all’Ufficio del Turismo (sito web: https://www.storkow-mark.de/), cerchiamo un parcheggio sullo Scharmuetzelsee (sito web: https://www.scharmuetzelsee.de/). Ne troviamo uno a Diensdorf-Radlow, in Uferweg 1 (GPS: N52.249655, E014.070256), 8 posti per camper, gratuito, sosta permessa per un massimo di tre notti, allaccio alla corrente: € 2 per 1 kw - wifi - campo di beach-volley - caffè - ristorante. 



Nel lago antistante, quando scende la sera, si raduna una gran quantità di cigni; le loro sagome, stagliandosi contro la luce dorata del tramonto, creano un quadretto davvero romantico e magico, che felicemente colgo con la mia fotocamera: sarà uno dei ricordi più belli di questo viaggio.






11/05/2023 (giovedì): Diensdorf-Radlow - Jüterbog (90 km) - Treuenbrietzen (21 km) - Bad Belzig (37 km) = 148 km in camper e 8 km a piedi 

15°C ore 9 - 26°C ore 16 (sole/nuvole) 

Dal parcheggio dove abbiamo pernottato, ci sarebbe la possibilità di fare il giro del lago in bici (un anello di 45 km), ma la pista ciclabile non corre sempre sulla sua sponda: per 19 km fiancheggia, dritta e monotona, la strada principale mentre il lato orientale dello specchio d’acqua ne è privo. Sebbene in Germania i conducenti di veicoli rispettino i ciclisti in modo esemplare, il percorso non ci entusiasma. Prevale la voglia di continuare il viaggio con il camper. 




Attraversato il Dahmeland (sito web: https://www.dahme-seenland.de/), la regione a sud di Berlino con oltre 100 laghi di origine glaciale e protetta dal Parco naturale Dahme-Heideseen (sito web: https://www.dahme-heideseen-naturpark.de/),




entriamo in quella del Teltow-Fläming (sito web: https://www.teltow-flaeming.de/ - oppure: https://www.reiseregion-flaeming.de/, che deve il suo nome ai fiamminghi, i quali si stabilirono qui, a partire dal XII secolo, su richiesta dei principi elettori tedeschi. E’ tuttora una delle zone meno abitate della Germania, pertanto, tranquilla, e protetta dal Parco Naturale Hoher Fläming (sito web: https://www.hoher-flaeming-naturpark.de/). 





Facciamo una prima sosta a Jüterbog, distante 90 km. Ci sarebbe un piccolo parcheggio per camper (soltanto due posti) in An der Tränke (GPS: N51.987760, E013.067720) appena fuori dall’abitato, senonché l’area è transennata per lavori di manutenzione. Tornando in paese, notiamo un parcheggio sterrato dal fondo sconnesso, ma senza divieti, ideale per una visita della cittadina (in Pferdestrasse 8 - GPS:  N51.989299, E013.075258).  

Dopo tanta natura, ci aspetta un tuffo nell’arte e nella storia con la città conosciuta come "Märkisches Mantua" (“Mantova” del Brandeburgo). Il paragone mi intriga e alza il livello delle mie aspettative. 



Di fronte al parcheggio inizia la Mönchenstrasse. Pochi passi  ed ecco alla nostra sinistra il monastero vecchio di 500 anni, che ospita l’Ufficio Turistico, la biblioteca e un museo in cui i bambini, indossando costumi medievali, possono esplorare giocosamente la vita nel Medioevo. Più in là, a destra, si apre il Markt. La piazza è dominata dal municipio (del 1507), il più antico del Brandeburgo. 




Continuiamo sulla Nikolaikirchstrasse, una via laterale che ci conduce alla bella chiesa di St. Nikolai - con le sue due differenti torri, simbolo della cittadina (XIII-XVI secolo) - circondata da case a graticcio del XVIII e XIX secolo. 




Ci spingiamo fino alla Neumarkttor, probabilmente la porta d’ingresso al centro storico, dopodiché, riattraversiamo tutto il paese fino alla porta d’uscita, la Dammtor, passando dall’Heilig-Geist-Platz. Qui, nel 1883, fu piantata una delle tante querce  in onore del 400° compleanno di Martin Lutero, il monaco che per primo condannò la corruzione della Chiesa cattolica, dando vita alla Riforma protestante (chiese e scuole evangeliche sono diffuse in Germania). 



Jüterbog è una cittadina interessante; certo non è paragonabile alla nostra Mantova, ma vale la pena fare una sosta. 

Da queste parti passa il Flaeming-Skate (sito web: https://www.flaeming-skate.de/it/home.php), una pista di 200 km progettata appositamente per il pattinaggio; ne vediamo i cartelli pubblicitari, senza riuscire ad individuarla. Purtroppo l’Ufficio del Turismo era chiuso e non abbiamo potuto reperire nè mappe nè info.


Più tardi, recuperato il camper, ci avviamo verso Treuenbrietzen, penetrando incredibili tunnel naturali formati dai rami intrecciati degli alberi, nel Parco naturale Nuthe-Nieplitz, una grande area selvaggia del Brandeburgo (sito web: https://www.nuthe-nieplitz-naturpark.de/), che prende il nome dai fiumi Nuthe e Nieplitz: 7000 ettari di paesaggi sabbiosi simili a steppe, con dune, brughiere, zone umide, foreste e boschi, che rappresentano l’habitat ideale per una flora e una fauna diversificate, nonchè il luogo di riposo di oche, gru e cigni selvatici durante la loro migrazione.



21 km per arrivare a destinazione e parcheggiare in GrossStrasse, sul lato più ampio del viale (dove sostano anche i pullman) (GPS: N52.099178, E012.874248).

Le attrazioni principali sono: la Torre dell’acqua accanto a quella delle polveri, la Heilig-Geist-Kapelle, oggi museo locale, rare case a graticcio e il municipio.

Girellando in lungo e in largo per le vie della città, una sorta di delusione mi assale e il centro aperto al traffico, con una moltitudine di auto ivi parcheggiate, non fa che peggiorare la sensazione negativa provata. 





Ragion per cui ce ne andiamo in fretta a Bad Belzig (37 km). Nel parcheggio delle terme, in Am Kurpark 15 (GPS: N52.151446, E012.598181), ci sono 8 posti riservati ai camper e 4 prese per la corrente (€ 1 per 6 ore); tariffa  € 11 + 1,50 x 2 per tassa di soggiorno. Si paga alla reception delle terme e si ha uno sconto del 10% sul biglietto di ingresso alle stesse. Il camper service è all’esterno del parcheggio (scarico acque nere solo con cassetta e griglia per le grigie); acqua potabile € 1 per 10 minuti.


12/05/2023 (venerdì): Bad Belzig - Brandeburg an der Havel = 36 km in camper e 16 km a piedi

16°C ore 8 - 14°C ore 16 (soleggiato)

Il centro di Bad Belzig dista 1,5 km dal parcheggio, di fronte al quale ci sono i due ingressi alla pista ciclopedonale (uno prima e uno dopo l’edificio delle terme). 





In paese non c’è niente degno di nota. Vaghiamo per le sue vie lastricate e fiorite, spingendoci fino al castello Eisenhardt, eretto su un’altura a sud dell’abitato; oggi è sede di un albergo e la sua terrazza, aperta al pubblico, offre una bella vista sul borgo. 





Facciamo la spesa e torniamo al camper per trasferirci a Brandeburg an der Havel (sito web: https://www.stadt-brandenburg.de/stadt), nell'Havelland (sito web: https://www.dein-havelland.de/).



La città ha subìto colpi durissimi, sia con le distruzioni della Seconda Guerra mondiale, che con la chiusura delle sue fabbriche - ritenute troppo inquinanti - avvenuta in seguito alla riunificazione della Germania, con conseguente emigrazione di giovani in cerca di lavoro. Per risollevarne le sorti, l’amministrazione comunale ha rilanciato il settore del turismo, contando sulle bellezze naturali offerte dai suoi laghi, collegati dal romantico corso del fiume Havel: gli incantevoli paesaggi lacustri e fluviali si possono ammirare via acqua, grazie alle gite in battello, o via terra, su un’estesa rete di piste ciclabili. 

L’ingresso in città, con le strade solcate dalle rotaie del tram e il fondo pietroso, crea una leggera ansia in Marco, che teme di incappare in qualche divieto, ma, in assenza di traffico, con calma e seguendo le indicazioni del navigatore, arriviamo senza difficoltà al parcheggio in Grillendamm 2 (GPS: N52.417151, E012.567355), in pieno centro, su un’isoletta dell’Havel; 5 posti riservati ai camper e tariffa di € 10 per 24 ore (corrente € 1 per 2 ore). Paghiamo al chiosco, dove il gestore ci consegna una mappa della città. 




Ci troviamo nella Neustadt, la “citta nuova”, più recente, soprannominata la Nuova Venezia, sia perchè costruita su un’isola formata dall’Havel e dalle sue diramazioni, sia perchè molte case hanno le fondamenta poggiate su palafitte. 

L’Havel, che bagna la città, infatti, è costellato di isole collegate alla terraferma da ponti, come quella della Cattedrale (Dominsel), cui accediamo direttamente dal parcheggio, dominata dal maestoso Duomo (Dom St. Peter und Paul) in mattoni rossi. 



Passo dopo passo, ci ritroviamo nella Neustädter Markt. Poco oltre si eleva la chiesa di Santa Caterina del XIV sec., in stile tardogotico. Davanti a quest’ultima corre, tagliata dai binari del tram, la Hauptstrasse, una via commerciale che dal Jahrtausendbrücke (Ponte del Millennio) prende il nome di Ritterstrasse. 






Il Ponte del Millennio sostituì il Ponte Lungo in legno e fu chiamato in tal modo perchè fu inaugurato nel 1929, in occasione del millesimo anniversario della città; venne demolito e ricostruito nel 1995-96. Rappresentava l’unificazione della città nuova (Neustadt) con quella vecchia (Altstadt), il nucleo primitivo sorto ai piedi del Marienberg. Continuando sulla Ritterstrasse e, poi, svoltando a destra nella Plauer Strasse, arriviamo alla piazza del Municipio (Altstädtisches Rathaus), un bell’edificio in stile tardogotico, fronteggiato dalla statua del paladino Orlando, protettore della città (del 1474 e alta oltre 5 metri) e da una fontana circolare con uno dei 26 (nel 2022, ma potrebbero aumentare o diminuire, perchè sono oggetto di furto) “Waldmops” (“carlini della foresta”), animale immaginario creato dall’umorista Loriot; si tratta di sculture in bronzo a grandezza naturale, realizzate dall’artista Clara Walter e collocate in diversi punti dell’area urbana per commemorare Loriot, originario di Brandeburg an der Havel. Il “carlino della foresta” si distingue dal normale carlino per le sue piccole corna, che ricordano quelle di un alce. Ne incontreremo altri sparsi per la città.






Esplorato il quartiere alle spalle del municipio, all’altezza della Chiesa di S. Gottardo pieghiamo a destra e prendiamo la via del fiume per tornare al Ponte del Millennio. 





Gli ombrosi argini fluviali sembrano fatti apposta per il relax. Ne approfittiamo per riposare un po’ e, infine, passeggiando sulla riva dell’Havel, torniamo al parcheggio. 






Brandeburg è tranquilla e il traffico quasi inesistente (in alcune vie entra solo il tram ed è vietato il transito alle auto). Non ci sono monumenti rilevanti da vedere, eccetto i luoghi di culto, e ci è parso che tutto ruotasse attorno al corso d’acqua. I brandeburghesi vivono l'Havel pienamente: lo navigano, vi nuotano, utilizzano gli spazi verdi e ludici disseminati sulla sua sponda per feste e picnic o semplicemente per rilassarsi; insomma, è il fulcro e l’anima della città.


Apro una parentesi: a questo punto del viaggio avevo previsto due tappe: a Potsdam e a Berlino. Tuttavia, nei prossimi giorni il meteo è pessimo e, per tale motivo, ho preferito passarci in un secondo momento, nella speranza di riuscire a visitarle con un tempo migliore. 

Di conseguenza, inserisco qui il diario delle giornate trascorse a Potsdam e a Berlino al termine della vacanza.


30/05/2023 (martedì): Brandeburg an der Havel - Potsdam (38 km) e 14 km a piedi

13°C ore 8 - 20°C ore 14 (sole, caldo)

Il parcheggio attrezzato per camper a Potsdam è in Am Krongut 3 / Postdamerstrasse 196 (GPS: N52.412729, E013.028992), tariffa € 15 per 24 ore; è enorme e provvisto di Camper Service nonchè di colonnine per la corrente nella zona a destra (€ 0,60 per kw/h); acqua potabile € 1 per 100 litri.

Altre opzion: 

- parcheggio per camper e bus a pagamento in Zur Historischen Mühle 1, Potsdam (GPS: 52.40584, 13.033): tariffa 2023 € 20 per 24 ore, senza servizi, dietro il castello;

- parcheggio misto a pagamento Voltaireweg 1 in An d. Einsiedelei 3, Potsdam (Lu-Ve dalle 15 alle 20, Sa-Do dalle 8 alle 20): tariffa € 0,50 per 20 minuti, vicino al castello.


Non ci si può recare nel Brandeburgo senza fare una sosta a Potsdam, il suo capoluogo, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Circondata da boschi rigogliosi, la città si è sviluppata attorno all’Havel, proprio nel tratto in cui il fiume si allarga a formare tutta una serie di laghi, e viene chiamata “la Versailles tedesca“. Il paragone con la reggia francese, invero, è ingannevole, perchè Federico II, terzo re di Prussia, a differenza del re Sole, non aveva manie di grandezza. Ricevette l’appellativo “il Grande” per le sue capacità militari, oltre a quello di “re filosofo”, perchè aveva idee illuministe ed era appassionato di arte, musica, poesia, ecc. Progettando il complesso di Sanssouci, fra il 1745 e il 1747, cercò un equilibrio tra l’architettura degli edifici, distribuiti all’interno di un immenso parco, e il paesaggio naturale circostante. Il cosiddetto “schloss” era in realtà una casa di campagna ad un piano, arredata in stile rococò secondo la moda dell’epoca, pensata come luogo di evasione dal caos di Berlino. “Sanssouci” in francese significa, appunto, “senza preoccupazioni”.

A Sanssouci Federico coltivava frutta, fiori nelle serre, invitava i suoi amici intellettuali, musicisti, scrittori; principalmente ebbe un rapporto significativo con due apprezzati artisti contemporanei: Voltaire e Bach. Viveva in una società esclusivamente maschile, perchè quello era il suo gusto. Si sposò a 22 anni con la nipote dell’imperatore per compiacere il padre, ma da quel matrimonio non nacquero figli: dopo la prima notte di nozze, non ebbe più rapporti con la moglie. L’unica donna gradita a Sanssouci era la sorella Guglielmina, sua confidente fin dall’infanzia (è grazie alla corrispondenza intercorsa tra i due fratelli che si è potuto ricomporre la vita del re). Gli altri esseri femminili perennemente presenti erano, invece, le sue levriere.

Federico il Grande ebbe un ruolo importante nella storia d'Europa e per approfondire la sua conoscenza mi sono sciroppata quasi sei ore di video del mitico Alessandro Barbero. Potrebbe apparire di una noia mortale, ma chi conosce questo storico sa che, al contrario, il tempo in sua compagnia scorre sempre piacevolmente.


     



Torniamo ad oggi. Nel pomeriggio seguo Marco lungo una stradina a nord-ovest del parcheggio: secondo lui porta al Sanssouci. 




All’incrocio con una strada secondaria svoltiamo a destra e, in fondo alla via, in effetti, c’è la segnaletica. Andiamo a sinistra e, poco dopo, intravediamo l’Orangerie attraverso il fogliame degli alberi e ci avviciniamo. Attualmente sono in corso lavori di ristrutturazione e non è visitabile, ma dev’essere molto bella: situata all’estremità settentrionale del parco Sanssouci, venne costruita, tra il 1851 e il 1864, sulla base degli schizzi di Federico Guglielmo IV, sesto re di Prussia, nello stile rinascimentale italiano apprezzato dal sovrano. In inverno, nelle due ali laterali vengono tuttora collocate le piante tropicali per proteggerle dal freddo. Nell’edificio centrale, che era riservato agli ospiti ed alla servitù, c’è un piccolo gioiello: la Sala Raphael, dove, suddivise su due piani, sono esposte circa 50 copie dei dipinti di Raffaello Sanzio.






Dal giardino, scendiamo una scalinata a fianco della fontana e avanziamo fino ad incrociare una strada asfaltata e, successivamente, un vialetto sterrato. A sinistra si va allo Schloss Sanssouci, nella parte orientale del parco, mentre a destra al Neue Palais (Palazzo Nuovo), nella parte occidentale. Decidiamo di visitare innanzitutto quest’ultimo. 




Sotto un sole cocente e accecante marciamo spediti verso il palazzo, eretto alla fine di un viale interminabile; aggiriamo l’ala a sinistra e adocchiamo un cartello rosso con la scritta “Ticket”, per scoprire, una volta arrivati alla biglietteria, che il martedì è giorno di chiusura. Tanta fatica per niente! 

Torniamo sui nostri passi e ci portiamo ai piedi dello Schloss Sanssouci, edificato sul crinale di una collinetta. Più che un castello è un palazzo ad un piano, con due ali laterali. Dal giardino sottostante, abbellito da una fontana coronata da 12 statue in marmo bianco, una scalinata si allunga verso il cielo e supera sei ampie terrazze, disposte su altrettanti livelli, coltivate a vigneto; nei muretti di sostegno, 168 nicchie, munite di porte vetrate, accolgono piante delicate o esotiche. 






Saliamo i 132 gradini e, guadagnata la cima, andiamo alla biglietteria, posta di fronte al vecchio mulino. L’ingresso al castello costa € 14 cad.; la visita è libera, con audioguida in italiano, ad orari stabiliti e indicati sul biglietto rilasciato. 



Riusciamo ad entrare con l’ultimo turno di giornata, alle 16,35 (chiusura alle 17,30) e a vedere 11 sale, ma non la cucina. Fu Federico il Grande a tracciare gli schizzi degli interni e degli arredi in base alle sue esigenze e alla sua fantasia; seppur non si curasse della moda o delle etichette di corte, egli amava l’arte e soprattutto lo stile rococò. 














Conclusa la visita (dura circa 50 minuti) e usciti dal palazzo, essendo relativamente presto, andiamo alla ricerca del nucleo antico di Potsdam. Però, senza una mappa, orientarsi è un problema. Erriamo per un’ora in una zona residenziale deserta, dove anche il navigatore del cellulare ci prende in giro. Sconfortati, ci arrendiamo. Per oggi, i 14 km percorsi a piedi possono bastare; rimandiamo tutto il resto a domani.



31/05/2023 (mercoledì): Potsdam (20 km a piedi)

15°C ore 8 - 24°C ore 18

Stamattina, lasciata alla nostra destra l’Orangerie, scendendo verso lo Schloss Sanssouci notiamo, a nord dello stesso, un gruppo di rovine create artificialmente; nei loro pressi, un bacino d’acqua alimenta le fontane del parco e dei giardini. All’incrocio, svoltiamo a destra e raggiungiamo la BrandeburgerTor, dopo aver superato il Winzerberg (un complesso terrazzato usato fin dal 1763 per la coltivazione di vino e frutta), preceduto dalla Triumph Tor am Mühlenberg, eretta per segnare l'inizio di una strada mai realizzata. 





Secondo Google Map l’Uffico del Turismo si troverebbe nei dintorni della BrandeburgerTor, ma noi non lo vediamo. Dalla Luisenplatz c’infiliamo, allora, nella Brandeburger Strasse (alle spalle della Porta), pedonale e commerciale, che corre in linea retta fino alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo; le diamo una sbirciatina, prima di deviare a sinistra e seguire la segnaletica per Cecilienhof (la casa di campagna in stile inglese in cui venne firmato il Trattato di Potsdam alla fine della Seconda guerrra mondiale). 




Lungo la strada c’imbattiamo nel quartiere olandese, l’Holländisches Viertel (racchiuso tra Gutenbergstrasse e Benkerstrasse), riconoscibile dagli edifici in mattoni rossi e gli infissi bianchi; la sua costruzione fu avviata sotto il regno di Federico Guglielmo I (il “re sergente”, padre di Federico il Grande), nel 1733 e, alla sua morte, fu completato dal figlio nel 1742. 

Federico Guglielmo I, durante i suoi viaggi ad Amsterdam e L’Aia, aveva cominciato ad apprezzare la cultura olandese. A quel tempo la nazione prussiana era poco popolata, così ebbe l’idea di chiamare a Potsdam lavoratori e artigiani olandesi, con la speranza che, una volta costruito un quartiere tutto per loro, sarebbero rimasti a viverci. Le cose non andarono secondo i suoi intenti e le case, quindi, vennero occupate anche da artisti e soldati francesi.

Ai giorni nostri il quartiere è frequentato soprattutto dai turisti, che ne affollano i negozi, i ristoranti e le caffetterie con i tavolini all’aperto.



Guidati dai cartelli segnaletici blu e bianchi, arriviamo al Neuer Garten,  un parco a nord dell’abitato, confinante con due laghi: l’Heiliger See e lo Jungfernsee. 



Una stradina sterrata passa per la Biblioteca Gotica e il Marmorpalais (palazzo rivestito di marmo della Slesia), in stile neoclassico e residenza estiva dei sovrani, che affaccia sul lago Heiliger. 




Attraversato praticamente tutto il parco, ormai in prossimità del lago Jungfern, ecco finalmente lo Schloss Cecilienhof, commissionato, nel 1913, dal kaiser Guglielmo II (terzo e ultimo imperatore tedesco nonchè nono e ultimo re di Prussia) per il suo primogenito, il principe ereditario Guglielmo, e sua moglie Cecilia. Alla fine della Seconda Guerra mondiale, mentre il principe Guglielmo era già agli arresti domiciliari nella casa di famiglia ai piedi del castello di Hohenzollern (credo perchè simpatizzasse per i movimenti antinazisti), anche Cecilia fu costretta, nel febbraio 1945, a fuggire da Cecilienhof, che venne occupata dalle truppe sovietiche, e a rifugiarsi in Baviera. La casa, al termine  del conflitto, fu sede della conferenza di Potsdam del luglio-agosto 1945 tra gli Stati Uniti (Truman), il Regno Unito (Churchill) e l’URSS (Stalin), con la quale si decise il destino della Germania e dell’Europa. Oggi, Cecilienhof è in parte adibita ad hotel e in parte a museo (ingresso adulti € 12 cad., visita libera con audioguida in italiano). Vediamo 14 stanze e per ognuna c’è una narrazione dei fatti accaduti in quel periodo. Se si è appassionati di storia, vale la pena. 










Usciti da Cecilienhof, vari cartelli ci indicano la via da prendere per salire al Belvedere sul Pfingstberg, una dolce collina alta solamente 76 metri e distante 1,7 km da qui. Come l’Orangerie vista ieri, fu fatto erigere, tra il 1847 e il 1863, da Federico Guglielmo IV, sempre imitando lo stile rinascimentale italiano adorato dal re. 

Un sentiero all’ombra del bosco ci porta all’ingresso dell’edificio (Ticket: € 8 cad. v. foto). Si può salire sulla terrazza della torre panoramica di sinistra per mezzo di una doppia scala a chiocciola in ferro (se non si soffre di vertigini). Da lassù, la vista si apre a 360° sui laghi, sulle foreste, sulla città di Potsdam. Salgo solo io per scattare delle foto ricordo e, poi, torno da Marco che, nel frattempo, si è riposato su una panchina del giardino. 














Quindi, imbocchiamo un altro sentiero ad ovest del Belvedere, che ci porta alla Alexander Nevsky Memorial Church, una bella chiesa ortodossa immersa nel verde, e al Quartiere russo di Alexandrowka (in Russische Kolonie). La colonia russa, formata da 13 chalets di legno scuro, ornati da orti e frutteti, fu costruita, negli anni ’20 dell’800, nel classico stile russo per volere di Federico Guglielmo III, quinto re di Prussia, in onore dello zar Alessandro I, suo grande amico, deceduto anni addietro. I primi residenti furono i membri di un coro militare russo del primo reggimento prussiano, molto apprezzato dal re. Dalla strada non se ne vedono molte; una è stata convertita in ristorante tipico e bisogna suonare il campanello affinchè le cameriere in abiti tradizionali aprano il cancello. 






Dalla tranquillità del quartiere russo, in breve arriviamo alla trafficata Voltaireweg. Più avanti, riconosciamo la scalinata laterale dello Schloss Sanssouci, cui saliamo per poi scendere da quella centrale verso il giardino e la fontana. Lì, svoltiamo a destra in direzione del Neues Palais, che è fronteggiato dal Tempio Antico e dal Tempio dell’Amicizia. 







Oggi la biglietteria è aperta; il ticket per gli adulti costa € 12 e il nostro ingresso è fissato per le 16,30; abbiamo giusto 15 minuti di tempo per riposare. 

La visita è accompagnata da una guida che parla tedesco (per gli stranieri c’è l’audioguida in varie lingue, compresa quella italiana). 

Il Neues Palais era un palazzo di rappresentanza fatto edificare da Federico il Grande vent’anni dopo la costruzione del Sanssouci (tra il 1763 e il 1769), alla fine della Guerra dei sette anni, per magnificare la potenza della Prussia anche in ambito architettonico; consiste di 200 stanze per gli ospiti, quattro sale per le feste e un teatro in stile rococò. Federico si riservò l'ala meridionale del palazzo, la cosiddetta Königswohnung o Friedrichswohnung ("abitazione del re" o "abitazione di Federico").



Il gruppo di visitatori si sposta compatto da una stanza all’altra e fotografare non è facile, perchè la guida, accertatasi che nessuno sia rimasto indietro, chiude le porte alle nostre spalle. Gli interni sono sontuosi e mi lasciano a bocca aperta. Se la Grottensaal (Sala della grotta, decorata con migliaia di conchiglie, vetri e minerali) è stupefacente, da effetto “wow”, la Marmorsaal (Sala dei Marmi) appare la più sfarzosa: ha le pareti ricoperte da marmi pregiati e dodici statue raffiguranti otto principi elettori del Brandeburgo nonchè quattro grandi imperatori romani. Il Teatro ci è precluso, non so per quale motivo. 
















Usciti dopo un’ora, ci precipitiamo inutilmente verso la Chinesische Haus (Casa Cinese): la biglietteria è già chiusa e non possiamo entrare.  Ho letto che il dipinto sul soffitto raffigura una società cinese dai tratti somatici europei (mancando all’epoca i contatti con l’estremo oriente, così erano immaginati i loro volti dagli artisti; all’interno è custodita una collezione di porcellane orientali. Sarà per un’altra volta!





Ci sarebbero altri edifici e monumenti da vedere, ma conosco i limiti di sopportazione di Marco e devo trovare un giusto compromesso tra i nostri reciproci interessi. 

Oggi, i chilometri macinati a piedi sono 20, dalle 10 del mattino alle 7 di sera. E’ vero che tutte le attrazioni sono raggiungibili in bici (un itinerario ciclistico, l"Alter Fritz", ben segnalato, si snoda, per 18 km, dalla stazione ferroviaria al parco di Sanssouci, passando per il centro storico (Link alla mappa: https://www.schloesserrundfahrten.de/tour/karte), ma nei parchi non ci si può avvicinare ai monumenti in sella. In ogni caso, per noi è un piacere camminare e non è stato un problema.



Potsdam - Berlino = 33 km con il camper


BERLINO-CITTA’ STATO


(sito web:https://www.berlin.de/)


28/05/2023 (domenica): alle 19 arriviamo all’area camper Reisemobil-Zentrum Berlin in Waidmannsluster Damm 12/14 - Berlin (quartiere Tegel) - GPS: N52.595080, E013.288910) (tariffa: € 32 al giorno, tutto incluso, 110 posti, annuale, nuova gestione, ceck-out ore 10 (sito web: https://www.reisemobil-zentrum-berlin.de/)al di fuori della Umweltzone o zona di tutela ambientale, per entrare nella quale bisogna munirsi del bollino verde (v. sotto).

Occupiamo l’ultimo posto libero e paghiamo per 2 notti € 64.

Tanti anni fa, invece, abbiamo soggiornato qui: https://wohnmobiloase.com/, al limite della Umweltzone, ma esclusa dalla stessa (per maggiori info: https://www.visitberlin.de/it/umweltzone-zona-di-tutela-ambientale-berlin




29/05/2023 (lunedì): Berlino - 27 km a piedi

17°C ore 8 (sole, caldo)


Berlino è una metropoli, ricca di musei e di edifici moderni alternati a quelli del periodo imperiale prussiano. Con la riunificazione del 1989, Berlino è rinata e negli ultimi 30 anni è diventata un’ambita meta di viaggio.

In parte l’avevamo visitata insieme ai nostri figli nel 2010, ma, già che eravamo in zona, sarebbe stato un peccato non cogliere l'occasione per vedere il resto.

L'addetta alla reception dell'area camper, consegnandoci una mappa della città, ci spiega come raggiungere la metro. Usciti dal cancello sul retro, svoltiamo a destra e, più avanti, a sinistra, per immetterci nella pista ciclopedonale; la percorriamo fino al deposito bici e, quindi, deviamo a destra verso il passaggio a livello, ma non lo superiamo. Poco prima, attraversata la strada, imbocchiamo una stradina sterrata. In fondo vediamo la grande “S” della metro di superficie (la “U”, invece, sta per “Underground” ed è la metro sotterranea). La linea diretta e di color verde  che ci porterà nel centro di Berlino è la “S25”: Hennigsdorf / Teltow. 

Impieghiamo 15 minuti per coprire i 2 km che separano l’area camper dalla Metro “S” e 30 minuti (12 fermate) per arrivare alla BrandeburgerTor. La nostra fermata di partenza è quella di Tegel (un quartiere di Berlino), quella di arrivo BrandeburgerTor, ma si può scendere anche prima; dipende da dove si vuole iniziare la visita. Il biglietto per la corsa singola costa € 3,20, quello per 4 corse € 10; selezioniamo quest’ultima opzione alla cassa automatica e paghiamo con bancomat.

Uscendo dalla metro, sbuchiamo sullo storico viale alberato Under den Linden (letteralmente “sotto i tigli”), che si estende per circa 1.400 metri dalla Pariser Platz, di fronte alla Porta di Brandeburgo, al Lustgarten. L’ampia area centrale e pedonale, racchiusa tra le due corsie aperte al traffico, è stata per secoli un luogo di ritrovo dei cittadini.

Oggi è il lunedì di Pentecoste, festa nazionale e, come ogni giorno festivo, i berlinesi sono andati fuori città, magari approfittando del lungo week-end. Le strade sono deserte e gran parte delle attività commerciali chiuse.

Destreggiandoci tra una fiumana di turisti, prendiamo la direzione della maestosa Porta di Brandeburgo, emblema della città, costruita sul lato occidentale della Pariser Platz. La Porta, commissionata dal re Frederico Guglielmo II di Prussia nel 1791 in segno di pace, è sormontata da una quadriga in bronzo. La scultura rappresenta un cocchio a due ruote trainato da quattro cavalli e in origine era guidato da Eirene, dea greca della pace. In seguito furono apportate delle modifiche e la figura femminile nella quadriga, che sorregge un’aquila posata su una croce prussiana, venne sostituita con Victoria, dea della vittoria.




Al di là della Porta si estende il Tiergarten, polmone verde nel cuore della città, che lambisce il Reichstag (il Parlamento tedesco), con la sua enorme cupola di vetro (sito web: https://www.bundestag.de/it/besuch/kuppel-inhalt-582782), sulla quale si può salire gratuitamente per ammirare il panorama dall’alto (è accessibile solo previa registrazione e prenotazione online: sito web  Prenotazione). Purtroppo l’edificio è un po' nascosto dalle impalcature, ma conservo una foto ricordo della precedente visita.



Attraversiamo a piedi tre quarti del Tiergarten fino alla Siegessäule o Colonna della Vittoria, altissima e svettante in fondo alla Bundesstrasse, il lungo viale che collega la Porta di Brandeburgo a questo monumento, eretto per celebrare le vittorie prussiane contro Danimarca, Francia e Austria. Sulla sommità è stata posta la scultura dorata della dea Vittoria, sotto la quale si trova una piattaforma panoramica. La fatica di salire i 285 gradini è ricompensata da una splendida vista della città.




Da qui raggiungiamo la sponda del fiume Sprea e, percorrendo una bella pista ciclopedonale, arriviamo alla stazione di Berlino














Ignoriamo il Pergamonmuseum (sito web: https://www.smb.museum/en/museums-institutions/pergamonmuseum/home/), per averlo già visitato la volta scorsa; tra le opere più interessanti ci sono: l'Altare di Zeus, che sorgeva su una terrazza dell'acropoli di Pergamo; la straordinaria Porta turchese di Ishtar, da cui si entrava nella strada principale di Babilonia (l'antica capitale della Mesopotamia), detta via delle Processioni, con due file di leoni ai lati;  la monumentale Porta del mercato di Mileto. Fortunatamente, all’epoca non c’erano sale chiuse per restauro come adesso (l’edificio centrale con l’altare di Pergamo e l’ala nord non riapriranno prima del 2027 mentre la riapertura totale del museo è prevista addirittura per il 2037).






Pertanto, proseguiamo sulla Friedrichstrasse e raggiungiamo il  Checkpoint Charlie ossia “posto di controllo C” (all’incrocio con la Zimmerstrasse). E’ un sito storico, che serve a ricordare il passato di divisione della città. Il più noto punto di frontiera di Berlino ai tempi della guerra fredda, tra il settore est controllato dai sovietici e quello ovest controllato dagli americani, fu istituito nel 1961 per consentire l’attraversamento delle due metà della città ai diplomatici, ai giornalisti e ai visitatori stranieri, autorizzati con visti giornalieri ad accedere a Berlino Est. Venne rimosso nel 1989 dopo la riunificazione della Germania e nel 2000 la guardiola di legno originale (che oggi si trova nell'Alliierten Museum) è stata sostituita con una copia. In breve tempo è diventato un luogo di grande richiamo turistico e le persone si accalcano per farsi immortalare con il gabbiotto alle spalle. 



Per trovare il famoso “muro” con i graffiti ci affidiamo al navigatore del cellulare. Camminiamo a lungo e, poco prima di arrivare a destinazione, attraversiamo l’Oberbaumbrücke, un bellissimo ponte neogotico in mattoni a sette campate, dotato di due torri alte 34 metri. E’ composto da due livelli: al livello inferiore passa la strada, a quello superiore corrono le linee U1 e U3 della metro. Nel 1945 Hitler lo fece saltare per ostacolare l’avanzata delle truppe sovietiche e dal 1961 al 1989 è stato un “passaggio di confine” pedonale tra Berlino Est e Berlino Ovest. 



Sotto il ponte scorre il fiume Sprea, sui cui argini, alle spalle del “muro”, la gente si rilassa. Appena superato il ponte e aver svoltato a sinistra, infatti, ci troviamo davanti i famosi murales della East Side Gallerie (in Mühlenstrasse, fermata metro: Warschauer Strasse, nel quartiere Friederichshain), la più estesa galleria d’arte all’aperto esistente sulla Terra, dichiarata patrimonio dell'umanità  dall’UNESCO. I murales, dipinti su una sezione di muro lunga 1,3 km da artisti provenienti da tutto il mondo, sono 106 (i più noti: il bacio fra Erich Honecker e Leonid Il'ič Brežnev e la Trabant che sfonda il muro). 







Costeggiamo il muro e, poi, procediamo ancora per una manciata di chilometri fino ad Alexanderplatz, il cuore della città e una delle piazze più famose di Berlino. Durante la Seconda guerra mondiale fu completamente rasa al suolo e, in fase di ricostruzione, venne realizzata un’isola urbana pedonale, con strade a quattro corsie che le passano ai lati. E’ dominata dall’antenna radio-televisiva (Fernsehturm) alta 368 metri, costruita nel dopoguerra; la sfera d’acciaio alla sua sommità contiene al suo interno un ristorante. 



Nella parte inferiore della piazza spiccano il Municipio, in mattoni rossi, e la Marienkirche. Tra i due edifici s’innalza la monumentale Fontana di Nettuno (Neptunbrunnen): un trionfo di acqua e di sculture.





Qui vicino c’è il caratteristico Nikolaiviertel (quartiere di San Nicola), con l’omonima chiesa dal doppio campanile. E’ sempre un piacere passeggiare lungo i suoi vicoli lastricati, tra casette color pastello e localini tipici.






Guardo le ombre allungate della sera e mi rendo conto che è abbastanza tardi. E’ ora di avvicinarci alla fermata della metro in cui siamo scesi stamani.

Oltrepassando il ponte sulla Sprea, approdiamo sulla Museumsinsel (Isola dei Musei), dove si trovano i più antichi e importanti musei della città: l’Altes Museum (ingresso a partire da € 10), costruito nel 1830 per ospitare i gioielli della Corona e altri tesori reali. Vi è poi il Neues Museum (a partire da € 14), con una ricca collezione di arte egizia e preistorica, seguito dalla Alte Nationalgalerie (a partire da € 10) e dal Pergamon Museum (a partire da € 13), con i suoi spettacolari edifici storici delle Civiltà mediorientali. Nell’angolo settentrionale dell’isola c’è il Bode-Museum (a partire da € 10), sede di una delle più belle collezioni di sculture e arte bizantina. I bambini/ragazzi di età inferiore ai 18 anni entrano gratis. Tutti i musei aprono alle 10 e chiudono alle 18. Sono chiusi la vigilia di Natale, ma aperti il giorno di Natale, mentre il 31 dicembre il Pergamon e il Neues Museum sono aperti dalle 10 alle 14. 



Passiamo davanti al castello e osserviamo da lontano il Duomo, in fase di ristrutturazione. 




Ripercorriamo il Viale dei Tigli (Unter den Linden), sul quale affacciano antichi palazzi, tra cui quello dove è ospitato il Deutsches Historisches Museum (chiuso fino al 2025 per ristrutturazione), che offre una panoramica della storia tedesca, e il Teatro dell’Opera




Trovata una pizzeria italiana, ne approfittiamo per cenare e riposarci. Il sole è gia tramontato quando riprendiamo la metro S25 per tornare all’area camper. Non posso credere di aver camminato per 27 km. L’entusiasmo mi ha fatto dimenticare la stanchezza, la quale si farà sentire senz’altro domani. Ma che giornata meravigliosa abbiamo trascorso!


Per una visita personalizzata e più approfondita di Berlino, sia a piedi che in bici, contattare il personale italiano di Berlin Kombinat tours (sito web: https://www.berlin-kombinat.com/).



Chiusa la parentesi. Il viaggio continua …



13/05/2023 (sabato): Brandeburg an der Havel - Potsdam - Wandlitz - Prenden = 98 km in camper (o Berlino - Prenden = 41 km in camper) e 6 km a piedi

15°C ore 9 - 24°C ore 16 (soleggiato)

Saremmo rimasti a Brandeburg an der Havel un altro giorno per pedalare lungo il “Tour delle cicogne” (in tedesco: Storchenwanderweg, Link: Sentiero delle cicogne in bici), 55 km attorno al lago Beetzsee, nei luoghi in cui, ogni anno, a partire dal mese di aprile, le cicogne tornano ad occupare i loro nidi sui tetti o sui camini delle case. Il lago Beetzsee è incluso nel Parco naturale e stellare di Westhavelland (sito web: https://www.westhavelland-naturpark.de/), “stellare” perchè preserva non solo la natura, ma, altresì, “l’oscuro cielo notturno in quanto bene culturale più antico dell’umanità”.

Ieri, all’Ufficio del Turismo (al n. 3 di Neustädter Markt), avevamo acquistato la relativa mappa, senonché stamattina mi sono alzata con un diavolo per capello a causa della musica assordante che ci ha “allietato” la serata e parte della notte; non so dire da dove provenisse, se fosse stata suonata per un’occasione speciale o rappresentasse una consuetudine del fine settimana. Fatto sta, che mi ha martellato in testa per ore nonostante avessi i tappi di cera nelle orecchie. La prospettiva di passare un’altra nottata come la precedente ci ha fatto cambiare i programmi. 

Così, saltato il giro in bici, salutiamo il circondario di Potsdam-Mittelmark (sito web: https://www.potsdam-mittelmark.de/tourismus), nonché le città di Brandeburgo e Potsdam,



per addentrarci nel Barnimer Land, a nord di Berlino, protetto dal Parco naturale di Barnin (sito web: https://www.barnim-naturpark.de/). 




Plasmato dall’ultima era glaciale, il paesaggio è formato da foreste, brughiere, valli fluviali, laghi cristallini e dagli Ackersölle, piccole pozze d’acqua in cui vive l’animale simbolo del parco: l’ululone dal ventre rosso, una specie di rospo in via d’estinzione. Pur sapendo essere una delle destinazioni preferite dai berlinesi per le loro gite “fuori porta”, non immaginavamo di rimanere imbottigliati nel traffico in tal modo. Forse complice la calda e soleggiata giornata odierna, le aree ricreative sono letteralmente prese d’assalto dai tedeschi: parcheggi strapieni, tavoli da pic-nic già tutti occupati, salsicce sfrigolanti sul barbecue e birra a fiumi.

Dobbiamo assolutamente scovare un posto tranquillo per trascorrere il week-end lontano dai luoghi più gettonati.




La nostra scelta cade su Prenden, che dispone di un’area camper gratuita in Utzdorfer Strasse 3 (GPS: N52791241, E013.545455): 11 stalli delimitati da siepi e ulteriori 5-6 allineati di fronte a questi; € 1 per 4 ore di corrente ed € 1 per 30 litri d’acqua; grande parco giochi.

Nei paraggi c’è soltanto un piccolo lago, il Bauersee. Per tirar sera, propongo a Marco di fare il periplo dello stesso a piedi: sono circa 4 km. Uscendo dall’area camper, svoltiamo a sinistra e poi a destra. In fondo alla via incrociamo la Prenden Strasse, oltrepassando la quale si può andare indifferentemente a destra (per percorrere la sponda orientale), imboccando la Seegrund, più o meno di fronte alla birreria, oppure a sinistra (per quella occidentale), seguendo la Seeweg dopo poche centinaia di metri. Procediamo all’ombra di pinete e faggete, avvolti dal profumo persistente dei mughetti, che rivestono la riva del lago. L’ambiente naturale è ameno e reso ancor suggestivo dalla luce calda del tramonto. 



Sembrerebbe tutto perfetto, se non fosse per le maledette zanzare inferocite che ci assalgono senza tregua. Acceleriamo l’andatura, per por fine al tormento in fretta. Che insetti inutili!


14/05/2023 (domenica): Prenden - Lunow = 100 km con il camper e 6 a piedi

18°C ore 8 - 23°C ore 16 (nuvoloso)

Marco vuole rischiare e andare altrove. Non riesce proprio a rimanere inattivo. Continuiamo, allora, il nostro viaggio verso est e il Parco naturale Märkische Schweiz (sito web: https://www.maerkische-schweiz-naturpark.de/), santuario europeo degli uccelli, nel circondario  Märkisch Oderland (sito web: Maerkisch-oderland - tourismus).



Viali alberati, campi di colza, piantagioni di frutta e paesini da attraversare, sempre e obbligatoriamente, a 30 km/h, si susseguono in ordine sparso.




43 km e arriviamo a Strausberg. Lasciamo il camper in Wriezener Strasse 4 (GPS: N52.582790, E013.882534); è un parcheggio per auto, in pieno sole, ma è domenica ed è vuoto. Questa località lacustre, con una cinta muraria del XIV secolo in pietra campestre, alta sei metri, lunga 1,7 km e ben conservata, vanta l’unico traghetto europeo con una linea aerea elettrica, che in sette minuti collega le due sponde opposte del lago. Entriamo in paese, oggi deserto. Rimaniamo pochissimo pure noi: fa un caldo esagerato per essere a maggio e non vediamo l’ora di toglierci dalla strada rovente. Compriamo pane e dolci in una bäckerei e, tornati al parcheggio, entriamo nel Kur Park, che si trova di fronte, guadagnando la riva del lago Straussee. Non sembra un posto particolarmente invitante, perciò non perdiamo altro tempo e ripartiamo. 



Vorremmo sostare a Buckow (16 km), ma i parcheggi (in Weinbergsweg 20 - GPS: 52.576050, 14.072780 e in Am Schlosspark - GPS: 52.572080, 14.072420) sono inaccessibili a causa dei lavori di manutenzione. Che sfiga! La cittadina appare verde e fresca; circondata da innumerevoli laghi, si dice abbia “un carattere alpino ideale per escursioni a piedi e in bicicletta”. Sarà, però il termine “alpino” non mi pare appropriato. 

Comunque, non potendo fermarci, ci spingiamo sempre più ad est, nella regione paludosa dell’Oderbruch (sito web: http://www.oderbruch-tourismus.de/), al confine con la Polonia, la quale, prima che il re prussiano Federico il Grande ne disponesse il prosciugamento e la proteggesse con argini per renderla coltivabile, si allagava regolarmente. Dighe e argini hanno migliorato il flusso del fiume Oder e diminuito le inondazioni, senza tuttavia eliminarle completamente. A sud dell’Oderbruch, il Kietzer See è un santuario europeo degli uccelli: in autunno 30.000 volatili vi sostano durante la migrazione.


Ci sarebbe un’area camper a Letschin (26 km), nei pressi dell’Oder, ma si rivela piccola e ubicata nel giardino di un’abitazione privata (in Kienitzer Oderstraße 20 - GPS: 52.675970, 14.399230). Non essendo di nostro gradimento, passiamo oltre. Adesso, però, dobbiamo per forza cambiare rotta e virare a nord verso la Riserva della biosfera Schorfheide-Chorin (sito web: https://www.schorfheide-chorin-biosphaerenreservat.de/), habitat di molte specie animali e vegetali in via d’estinzione, che necessitano di angoli indisturbati. Aquile e falchi, gru e cicogne si riproducono nelle vaste foreste quasi intatte.




Finora lo scenario è rimasto invariato: una sequela di campi di colza, prati, laghetti, boschi, paesini sonnolenti, lunghi viali alberati, strade secondarie deserte, ecc.  



Avvicinandoci a Bad Freienwalde, invece, il paesaggio cambia un po’: si fa ondulato e, incredibilmente, la strada inizia a salire con curve e controcurve, offrendo un panorama fantastico su laghi e foreste.

Questa, sì, è una bella zona, lussureggiante e dal sapore vagamente alpino, con tanto di mucche al pascolo. Nel frattempo, però, il cielo si è annuvolato e rabbuiato.

Scendiamo di quota e, attraversato il Finow Canal, uno dei più antichi corsi d’acqua artificiali d’Europa, risalente al 1605, che collega il fiume Havel con l’Oder, prendiamo possesso di una piazzola al Campinplatz di Lunow - Stolzenhagen - Kietz 10 (GPS: N52.948718, E014.109443); tariffa € 12,50 (v. foto) comprensiva di acqua, corrente e scarico. Si paga € 2,50 per doccia calda e non ricordo quanto il wc. E’ un piccolo campeggio sulla riva del Hohensaaten Friedrichsthaler Wasserstrasse, un canale navigabile che corre parallelo all’Oder per 42 km. Per il pagamento passa il proprietario intorno alle 10 di mattina. Se si ha bisogno delle docce o del wc prima del suo arrivo, si deve telefonare al numero indicato nella bacheca posizionata all’ingresso del camping e farsi dare il codice di accesso, da digitare sul box posto sul retro della stessa. Nei dintorni, vari percorsi ciclabili segnalati.




Oggi abbiamo semplicemente perlustrato la Markische Schweiz con il camper, tenendoci alla larga dai gitanti domenicali.


15/05/2023 (lunedì): Lunow - Schwedt = km 110 km con il camper e 6 a piedi

16° ore 9 - 23°C ore 16

La notte è trascorsa tranquillamente nel piccolo campeggio: il ticchettìo lieve della pioggerella sul tetto del camper ha conciliato e cullato il nostro sonno ristoratore. 

Il meteo avverso ci fa un baffo. Pronti e carichi per affrontare un nuovo giorno, chiediamo al navigatore di portarci a Criewen dove, in un vecchio fienile ristrutturato, c’è la Casa del National Park Unteres Odertal, il Parco Nazionale della Bassa Valle del fiume Oder (sito web: https://www.nationalpark-unteres-odertal.eu/de/), che protegge l'ultimo estuario in gran parte intatto dell'Europa centrale.

Questa regione prossima all'Oder, caratterizzata da paludi e foreste lungo le ramificazioni di quest’ultimo, è un paradiso per gli uccelli acquatici che qui svernano, si riproducono o si riposano.

Giunti alla Casa del Parco dopo 34 km, parcheggiamo nel cortile interno (in Am Speicher 3 - GPS: N53.012210, E014.222158). L’ingresso è gratuito e permette di conoscere l’ambiente selvaggio del grande fiume e gli animali che ci vivono, grazie ad un filmato ben realizzato e ad un enorme acquario con 20 specie ittiche autoctone.




A me premeva soprattutto reperire una mappa della zona e vedere il parco paesaggistico disteso lì davanti, progettato dal principe architetto P.J. Lenné nell’800. Mentre passeggiamo tra alberi giganteschi e rari, ci coglie un brutto temporale. 





Una bella seccatura, perchè avevamo notato la segnaletica del sentiero Auenblicke, che in 10 km introduce direttamente nel cuore del Parco Nazionale (informarsi sull'accessibilità del sentiero dei polder presso la Casa del parco, perché i prati si allagano se piove spesso). “L’escursione offre un palcoscenico naturale davvero unico in ogni stagione: i polder allagati in primavera, i fiori della palude e delle piante acquatiche in estate, la migrazione degli uccelli in autunno (quando oltre 100.000 anatre, oche, cigni e 15.000 gru riposano qui nel loro cammino verso sud), i salici coperti di brina e la singolare luce in inverno” … “L'osservazione della fauna e della flora durante tutto l'anno è possibile, ad esempio, dalle torri di osservazione di Stützkow e Mescherin e sugli argini dell'Oder vicino a Gartz. Soprattutto a Gartz si può assistere all'impressionante migrazione delle gru in autunno”.



Ci rifugiamo di corsa nel camper e, con lo scrosciare della pioggia battente in sottofondo, consumiamo il nostro pranzetto.

Sempre con un tempo pessimo, più tardi veleggiamo verso Schwedt (7,6 km). Dato che l’area camper dista 2 km dal centro e non avendo noi intenzione di rimanere qui il resto della giornata, parcheggiamo in Lindenalle 1 (GPS: N53.055714, E 014.289949); è un posteggio per auto e al momento deserto.

Non appena la pioggia ci concede una tregua, visitiamo velocemente la parte antica, che è piccola, ma carina. La città era stata progettata sulla base del modello olandese, aveva una rete stradale a forma di griglia ed edifici barocchi. E' triste constatare come, dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, non sia sopravvissuto granchè. 






Ragion per cui, molliamo gli ormeggi, volgendo la prua del camper a nord in direzione dell’Uckermark (sito web: https://www.tourismus-uckermark.de/), tra le regioni meno popolate della Germania. 




Il paesaggio circostante è stato modellato dall’era glaciale: dolci colline, foreste e una miriade di piccoli laghi. Prenzlau è la grossa cittadina che incontriamo nei primi 45 km e si rivela abbastanza caotica; pertanto ce ne andiamo subito e, dopo 3 km, parcheggiamo il camper al castello di Boitzenburg, (in Templiner Strasse 17 - GPS: N53.261273, E013.605617 - sterrato); esisteva già nel 1276 e oggi, ben restaurato, è un albergo di charme. Troneggia nel mezzo di un parco paesaggistico disegnato da Lenné - delimitato da laghetti e da un piccolo corso d’acqua - cui si può accedere liberamente. 





Ormai è tardi e pernotteremo qui. (PS: di fronte al castello, nel Marstall (ex scuderia), un’azienda a conduzione familiare produce cioccolato ed ospita un ristorante-birreria, una panetteria, una torrefazione del caffè, una pasticceria-gelateria).


16/05/2023 (martedì): Boitzenburg - Lychen (23 km) - Fürstenberg (12 km) - castello di Rheinsberg (24 km) = 59 km con il camper e 13 a piedi

12°C ore 8 - 14°C ore 14 - 20°C ore 17

Pioggia di notte - nuvoloso al mattino - umido e freddo

Il maltempo continua ad imperversare ed è proprio una disdetta, perchè ci troviamo in un paradiso naturale: la regione escursionistica dell'Uckermärkische Seen, soprannominata il “Nord blu”. I suoi 170 laghi concatenati, collegando l’Havel superiore ai laghi del Meclemburgo, formano la più grande area di sport acquatici interni d’Europa. 

Dai finestrini del camper sfila un paesaggio che ricorda un po’ il Canada: infinite foreste e un numero incalcolabile di laghi. Ovviamente è una terra protetta dal Parco naturale dei laghi dell’Uckermark (sito web: https://www.uckermaerkische-seen-naturpark.de/), il cui animale simbolo è il falco pescatore.



A Lychen entriamo nell'Oberhavel (sito web: https://www.oberhavel.de/Freizeit-und-Tourismus/). Troviamo un parcheggio sterrato e gratuito, con alcuni stalli riservati ai nostri mezzi, nei pressi di uno dei sette laghi che incorniciano il paese (in Berliner Strasse 59 - GPS: N53.210082, E013.310324.

Scesi dal camper, un’aria fredda e umida c’investe. Il cielo è cupo, coperto da una spessa coltre di nuvole grigie, gonfie di pioggia. Il centro non è lontano, ma privo di attrattive. Dalla piazzetta del municipio, cinta di tigli, dipartono stradelle selciate che scendono verso le rive dei laghi. Sicuramente con con una giornata migliore il luogo avrebbe un aspetto meno lugubre.




Torniamo sui nostri passi, facciamo la spesa e salpiamo per Fürstenberg (12 km). L’area camper è a pagamento: Marina Fürstenberg Wohnmobilstellplatz Liegeplätze Ferienwohnung - Ravensbrücker Dorfstraße 26 b (GPS: 53.193000, 13.149120).

Non rimanendo qui a lungo, parcheggiamo in Rheinsberg Strasse 89 (GPS: N53.180947, E013.143831), lungo la via.

Il paese, abbracciato dall'Havel, sorge su tre isole, nel cuore di un’immensa area forestale e lacustre. Veniva già menzionato nel 1287, ma conserva pochi edifici antichi, come il palazzo barocco all’inizio dell’abitato (sembrerebbe, però, in stato di abbandono). 

Nella piazza principale spicca l’imponente e slanciata chiesa protestante, in stile neogotico. Alle sue spalle, il municipio e l’Ufficio del Turismo, mentre di fronte, dietro il supermercato Netto, in una via acciottolata, ammiriamo belle case a graticcio ben restaurate. 

Col trascorrere delle ore le nubi si diradano un po’. Uno squarcio nel cielo ed ecco i raggi del sole accendere di luce e colore il paesaggio; solo per brevi istanti, ma sufficienti per ottenere fotografie migliori.







Anche l’umore ne beneficia e, passando accanto ad una pasticceria, acquistiamo dei dolcetti per festeggiare la fine imminente della perturbazione che ci ha guastato gli ultimi giorni.

Clou della giornata è il castello di Rheinsberg, cui perveniamo percorrendo 24 km sulla Deutsche Tonstrasse, che ho scoperto a posteriori essere una delle innumerevoli strade a tema della Germania (“l’argilla e i suoi prodotti”): è lunga 215 km, parte da Velten, a nord di Berlino, e termina nel distretto dei laghi del Meclemburgo. La strada corre all’interno del Parco naturale Stechlin-Ruppiner Land (sito web: https://www.stechlin-ruppiner-land-naturpark.de/), con i suoi 180, limpidi laghi incastonati tra fitte foreste, nel circondario dell’Ostprignitz-Ruppin (sito web: https://www.ostprignitz-ruppin.de/Landkreis/Tourismus/.






Parcheggiamo in Rosenplan 2 (GPS: N53.094653, E012.889474), proprio di fronte al castello; tariffa € 2,60/h oppure € 16 per 24 ore. Si paga dalle 9 alle 18. Essendo arrivati alle 16,30, paghiamo soltanto un’ora e mezzo per la giornata odierna e due ore e mezzo per domani mattina (circa € 10; la cassa automatica accetta solo moneta).

Il castello di Rheinsberg si affaccia sul piccolo Grienericksee ed è attorniato da un giardino paesaggistico, con stagni, ponticelli e zanzare a go go. E’ qui che Federico II, prima di diventare “il Grande” e di fare della Prussia una potenza europea, trascorse gli anni più sereni della sua vita, circondandosi di artisti e letterati.






Ci limitiamo ad ammirarlo dall’esterno e seguiamo il sentiero che, costeggiando la sponda orientale del lago, sale ad una collinetta culminante con un obelisco, da cui si ha una magnifica vista del castello che si specchia nell’acqua.


17/05/2023 (mercoledì): castello di Rheinsberg - Lindow (17 km) - Neusdtadt (45 km) - Bad Wilsback (51 km) = 113 km e 7 km a piedi

9°C ore 8 - 19°C ore 16 (sole e vento freddo)

Dal castello di Rheinsberg ci immettiamo nella Deutsche Alleenstrasse (un’altra strada turistica tedesca, lunga 2.900 km, avente per tema “I viali alberati”, la quale corre da Rügen, sul Mar Baltico, al lago di Costanza, al confine con la Svizzera). Questi corridoi ombrosi hanno  perlopiù origini secolari e nacquero per dare sollievo dalla calura estiva innanzitutto alla nobiltà, ma poi ne beneficiarono un po’ tutti, dai soldati ai viaggiatori; abbondano sia nel Brandeburgo che nel Meclemburgo e, in primavera, tigli e ippocastani in piena fioritura profumano l’aria di buono. 



Detti viali si alternano a boschi, praterie e all’immancabile colza nei successivi 17 km per Lindow. Purtroppo, non troviamo un parcheggio per poterci fermare qualche ora per la visita: ce n’è uno in centro con soli 4 posti spaziosi, ma riservati ai bus, e uno piccolo alla marina, già occupato (oltretutto, poco agevole per far manovra con il camper). Mi dispiace tanto, perchè Lindow, delimitata da tre laghi, sembrerebbe davvero graziosa. Pazienza!

45 km ci separano da Neustadt. Sono proprio curiosa di vedere la Scuderia Statale del Brandeburgo (Stiftung Brandenburgisches Haupt-und Landgestüt), una delle più grandi d’Europa, fondata nel 1788 dal re prussiano Federico Guglielmo II, dove tuttora si allevano e addestrano cavalli di razza. Un patrimonio culturale vivo, in un ambiente storico ben conservato e circondato da 420 ettari di bosco.

Parcheggiamo in Hauptgestüt 1 (GPS: N52.849646, E012.417327), all’esterno del complesso (c’è un posteggio capiente all’interno, ma non lo sapevamo).

L’accesso al sito è libero e si può dare una sbriciata alle stalle e ai cavalli nei recinti. Il museo ospitato nell’edificio principale, gioiello dell'architettura prussiana, oggi, ahimè, è chiuso. Per chi ama questi animali puri e fieri, dal nobile portamento, è una tappa imperdibile. 











Ci rimettiamo in carreggiata ed entriamo nel distretto del Prignitz (sito web: https://dieprignitz.de/), percorrendo ancora freschi e profumatissimi viali di ippocastani in fiore, che incidono prati verdissimi. 







Siamo in prossimità della confluenza del fiume Havel nell’Elba, in un territorio protetto dalla “Riserva della biosfera paesaggio fluviale Elba-Brandeburgo” (sito web: https://www.elbe-brandenburg-biosphaerenreservat.de/).

A Bad Wilsback (51 km) facciamo una sosta all’enorme area camper delle terme Kristall in Flussbadeanstalt 1 (GPS: N52.962037, E011.946699); tariffa € 15 per 24 ore + € 1,50 a persona per tassa di soggiorno, € 1 per 1 kw corrente. Si può entrare liberamente per fare Camper Service e noi ne approfittiamo (€ 1 per 80 litri d’acqua).



Concluse le operazioni di carico e scarico, ci spostiamo a Rühstädt, distante 5 km.

Nel piccolo villaggio sull'Elba, tutto ruota attorno alla cicogna. Da maggio ad agosto, infatti, questi enormi uccelli si appollaiano qui, in circa 40 nidi, nel mezzo della Riserva della Biosfera paesaggistica dell’Elba, che, con le sue sconfinate pianure alluvionali, costituisce un habitat naturale ideale per la loro riproduzione. 

Alla sera, quando le cicogne adulte, dopo il foraggiamento nei prati circostanti, tornano nei loro nidi, si assiste alla caratteristica cerimonia di saluto: maschi e femmine, incrociando la testa, battono ritmicamente e ripetutamente i becchi producendo un suono simile a quello delle nacchere. Un gran frastuono riecheggia, allora, nell’aria, interrompendo la pace degli abitanti.

Parcheggiato il camper in Neuhaus 2 (GPS: N52.917441, E011.870737 - sosta massima consentita: 2 giorni, eventuale offerta), vicino al Centro visitatori, entriamo nell’abitato, curato e fiorito, dalle case in mattoni rossi. Naso all’insù, sono pronta a catturare, con lo sguardo e la fotocamera, quei grandi uccelli simbolo di fecondità e fedeltà di coppia. Ovunque, sui frontoni e sui camini, c’è una cicogna nel nido; altre volano basse e maestose sopra le nostre teste. Quanta bellezza! 










Più tardi ci trasferiamo ad Abbendorf, a 10 km da Rühstädt. Si può sostare in un prato privato (Am Deich (GPS: N52.895488, E011.910311), adiacente ad un canale di derivazione del fiume Havel, sul cui argine corre una pista ciclabile. Tariffa: € 5 al giorno (passa il proprietario al mattino per riscuotere. Non c’è corrente, non c’è acqua, non c’è illuminazione, ma le notti di maggio a queste latitudini sono corte.



E’ il posto perfetto per una passeggiata al tramonto: il corso d’acqua scorre silenzioso nella tranquillità della campagna mentre alcune mucche, placidamente sdraiate all’ombra di alberi in fiore, ci osservano rilassate. Che idillio la primavera nel Brandeburgo! 






Domani, con Perleborg, termineremo l’esplorazione del Brandeburgo e, grazie al meteo favorevole, abbiamo deciso di proseguire il viaggio nel Meclemburgo.


18/05/2023 (giovedì): Abbendorf - Perleborg (28 km) - Güstrow (Meclemburgo) (102 km) - querce di Ivenack (60 km)  = km 190 km 

14°C ore 8 - 16°C ore 17 (sole - nuvole)

In mattinata raggiungiamo Perleborg (28 km) e parcheggiamo in Am Alten Friedhof 4 (GPS: N53.080763, E011.862463); ci sono degli stalli riservati ai camper, non lontano dal centro (con il nostro bestione e il portabici ci stiamo appena, appena). 




Non c’è in giro nessuno, strade deserte, negozi chiusi. Ci viene un sospetto. Una veloce ricerca in Internet e scopriamo che oggi è la festa nazionale delll’Ascensione. Ecco spiegato l'arcano!

Perleborg, soprannominata "Perla del Prignitz", è sorta su tre isole del fiume Stepenitz a partire dal XII secolo. Il tracciato della parte più vecchia segue, quindi, le anse del corso d’acqua e il paesaggio urbano regala scorci incantevoli.





“La città divenne membro della Lega Anseatica nel 1358 e beneficiava del commercio a lunga distanza, in particolare di quello dei tessuti, favorita dalla sua posizione geografica, in quanto lo Stepenitz, a quel tempo navigabile, la collegava, tramite l'Elba, con tutte le piazze anseatiche importanti. C'erano rapporti commerciali via mare e via terra sia verso il Mar Baltico e il Mare del Nord che verso la Germania meridionale e la Boemia, grazie alle grandi rotte commerciali medievali che si incrociavano qui. Il periodo di massimo splendore terminò con la Guerra dei Trent'anni (dal 1618 al 1648). Le case a capanna del XVI e XVII secolo sulla Großer Markt testimoniano ancora l'antica importanza come città anseatica. Il santo patrono di Perleberg, la figura alta quattro metri del Rolando rappresenta l'appartenenza alla potente Lega Anseatica …”.

Nella piazza del mercato troneggiano il municipio (un ex magazzino medievale) e la chiesa gotica in mattoni di San Jacobi, del XIV secolo; vi si sta svolgendo la Messa, perciò non possiamo entrare. Sicchè, vaghiamo a caso tra i vicoli lastricati, tra edifici antichi mescolati in modo equilibrato a quelli più recenti. 

La città, nell’insieme, è piacevole; vale una sosta, se si è di passaggio.







Si conclude qui la parte riguardante il Brandeburgo. Come deciso, valichiamo il confine regionale e continuiamo il nostro viaggio nel Meclemburgo. Ma questa è un’altra storia.


CONSIDERAZIONI FINALI

Visitare il Brandeburgo in primavera significa, essenzialmente, immergersi in un’esplosione di colori e profumi, quello della colza innanzitutto: ovunque si volga lo sguardo, è il giallo brillante di sterminati campi fioriti a catturare l’attenzione, ma anche biancospini, rododendri, tigli, ippocastani, glicini, diffondono nell’aria le loro delicate fragranze. Al fine di consentire a tutti di godere al meglio le meraviglie naturali della regione (numerosi parchi, riserve e riserve della biosfera), è stata predisposta una rete di 7000 km di piste ciclabili, ben segnalate con un sistema simile a quello olandese, che utilizza i knotenpunkt (incroci stradali numerati e forniti di mappa) per combinare itinerari a piacere. Ciclisti solitari o in piccoli gruppi attraversano foreste primordiali, lunghi viali alberati, piccoli villaggi sonnacchiosi e centri storici silenziosi oppure percorrono le lussureggianti rive dei 3.000 laghi e 30.000 corsi d’acqua sparsi nel territorio. Si è puntato molto sul turismo sostenibile, cercando di favorirlo in tutti i modi: ogni cittadina ha un proprio Ufficio Turistico, con mappe e opuscoli a disposizione di escursionisti e cicloturisti, strutture di ricezione e ristoro, percorsi dedicati ai ciclisti ben tenuti e ombreggiati (realizzano le nuove piste ciclabili avendo cura di piantare un albero ogni 3-4 metri, se ce n’è bisogno), i quali conducono in qualsiasi località, stazioni ferroviarie/tramviarie e treni con convogli per il trasporto delle bici, ecc. Così facendo, il Brandeburgo ha saputo sfruttare le proprie risorse e, al contempo, conservare l’ambiente e sostenere le popolazioni locali. La ricerca del buon vivere salta subito agli occhi e, se da un lato mi sono congratulata mentalmente con chi ha adottato tali scelte responsabili, dall’altro mentirei se dicessi che non ho rosicato un po’.



Riepilogo spese:

Costo gasolio per viaggio trasferimento (2.140 km) + Brandeburgo (978 km) + Meclemburgo (794 km): € 640 (384 litri) per 3.912 km complessivi

02/05: € 80 per 47 litri (€ 1,68/l)

03/05: € 104 per 63 litri (€ 1,64/l)

04/05: € 40 per 18 litri (€ 2,24/l - autostrada Germania)

06/05: € 54 per 33 litri (€ 1,60/l)

12/05: € 73 per 45 litri (€ 1,62/l)

22/05: € 84 per 51 litri (€ 1,63/l)

26/05: € 62 per 39 litri (€ 1,60/l)

02/06: € 92 per 58 litri (€ 1,59/l)

03/06: € 51 per 30 litri (€1,71/l)


Costo autostrada da Grumello del Monte (Bg) al Brennero e viceversa: € 21,30 x 2 = 42,60

Costo vignette Austria (minimo 10 giorni): € 9,90 x 2 = € 19,80

Costo pedaggio Ponte Europa: € 11 x 2 = € 22

Costo parcheggi e aree di sosta in Brandeburgo: € 81,5

Costo area sosta a Berlino x 2 notti: € 64

Costo mezzi pubblici di trasporto a Berlino x 2 persone: € 10

Costo visite per 2 persone in Brandeburgo: € 104

Totale: 343,90


Totale complessivo: gasolio € 640 (circa € 360 per trasferimento e € 150 in Brandeburgo + € 130 in Meclemburgo) + 343,90 spese varie = € 983,90 (di cui € 493,90 solo per Brandeburgo).


L’intero viaggio in Brandeburgo e Meclemburgo, dal 2 maggio al 3 giugno, ci è costato € 1.247,30oltre acqua, elettricità, bevande e alimenti.



Il diario del Meclemburgo è disponibile al seguente Link: MECLEMBURGO-POMERANIA ANTERIORE IN CAMPER