Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

domenica 23 ottobre 2011

MONTE BALDO da Torbole-Lago di Garda (Trentino Alto Adige, TR): 15 km di salita - 1500 metri di dislivello in mountain bike


TRACCIA GPS SCARICABILE:


Grumello del Monte, 10/04/2011
Quando tutto va storto, la miglior soluzione per non farsi travolgere dagli eventi è quella di montare in sella ad una bici e macinare un po' di chilometri. Se poi si ha la possibilità di trascorrere un fine settimana in una tranquilla località sul lago di Garda, tanto meglio.
Il piccolo centro di Torbole (70 metri s.l.m.) è la base ideale per l’ascesa al Monte Baldo (circa 2000 metri s.l.m.). Dispone, tra l'altro, di un'area camper con accesso diretto alla spiaggia (Camperstop Torbole - Via al Còr n. 2a - Nago-Torbole, Italia - GPS: N45.872580, E010.872620 - Link Tariffe (cani ammessi), con corrente e camper service, a 100 metri dalla spiaggia, servizi igienici puliti, bagno per disabili, baby room, lavatrice, piccolo negozio - Tel. +390464548204 - sito web: https://www.camperstoptorbole.com/it).
Dalla piazzetta lastricata parte subito una rampa spezzagambe che in pochi secondi ci catapulta in mezzo ai prati e ai boschi. Marco ed io procediamo in silenzio, ascoltando la musica del nostro lettore MP3.


E’ una bellissima giornata di primavera e fa già caldo, nonostante siano soltanto le 9 del mattino. L’aria è limpida, nessuna nuvola a contrastare l’azzurro intenso del cielo. C’è una gran pace quassù e la visione del  lago, che via via rimpicciolisce mentre saliamo, non fa che aumentare questa sensazione di benessere che mi pervade. La salita è regolare, ma non concede tregua. Passiamo accanto ad alte falesie ed attraversiamo volte naturali create dai rami degli alberi. Ad ogni bivio seguiamo le indicazioni per il Parco delle Busatte e per il Monte Altissimo. 


Più si sale di quota, più la vista spazia lontano: sulla catena di montagne ancora innevate alla mia destra, sul piccolo triangolo azzurro del lago di Ledro, in fondo a sinistra, e sul lago di Garda, sempre più piccino, sotto di noi.


A 1500 metri di quota, dopo 15 km di salita, la neve comincia ad invadere la carreggiata, sempre più, fino ad ostruirla completamente. Se anche Marco, impavido biker, rinuncia a penetrare il candido manto con le ruote della sua mountain bike, significa che l’impresa non è fattibile e se non lo è per lui, men che meno per me, che impavida non sono.
Sarà per la prossima volta. Indossiamo il kway ed invertiamo la rotta.



Lascio che Marco si sfoghi nella discesa, mentre io scendo di proposito con molta calma, per imprimermi nella mente tutte le meravigliose immagini che i miei occhi riescono a catturare. 
La fine della discesa arriva, in ogni caso, troppo presto.


Il lago adesso è fortemente increspato dal vento che si è alzato, per la gioia dei velisti e dei surfisti. Prima di rientrare, ci fermiamo un po' sulla sua riva ad osservare la moltitudine di vele bianche filare veloci sulla superficie dell’acqua: uno spettacolo che ipnotizza e un regalo inaspettato a conclusione della splendida giornata.



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