Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

giovedì 30 marzo 2023

LA VALTENESI in camper e bici (Lago di Garda - Brescia/Lombardia, marzo 2023)


Descrizione 

La Valtènesi è una regione a sud-ovest del lago di Garda, compresa tra i golfi di Salò e Padenghe. Vi fanno parte sia i comuni rivieraschi di Padenghe, Moniga, Manerba e San Felice del Benaco, che quelli collinari di Puegnago, Polpenazze e Soiano. Grazie alla vicinanza del lago, gode di un particolare microclima e le temperature sono gradevoli tutto l’anno.

Il paesaggio dell'entroterra è disseminato di borghi silenziosi, immersi negli uliveti e nei vigneti.  Seppur la costa sia affollata di vacanzieri in ogni stagione, allontanandosene di poche centinaia di metri, si può ancora respirare tanta tranquillità.  

A partire dal X secolo, diverse località della zona furono fortificate per proteggere la popolazione dalle incursioni degli Ungari; ciò, spiega la presenza di numerosi castelli-ricetto.

ITINERARIO:



DIARIO


1° giorno: Desenzano del Garda

Per la visita della Valtènesi ci avvaliamo di una delle rare aree di sosta per camper del lago di Garda: “La Spiaggia” di Desenzano del Garda, in Via Valtenesi - Via Vo’ n. 19 (sito web: www.areacamperlaspiaggia.it - GPS: N45.486997, E010.520256 - Tariffe: € 18/h24 comprensivi di camper service, docce con acqua calda - wc + elettricità € 0,60 Kw + € 0,50 tassa di soggiorno cad. (solo camper service € 5).

Una volta sistemati nella piazzola, usciamo a fare una passeggiata. Attraversata la strada provinciale (Via Vo’), c’infiliamo nella pista ciclopedonale che costeggia il lago; tenendo lo specchio d'acqua alla nostra sinistra, in 2,4 km raggiungiamo il Lungolago Cesare Battisti di Desenzano e, da qui, il porticciolo. Continuiamo sulla banchina fino alla sua estremità, per abbracciare con lo sguardo l’intero borgo medievale dominato dal castello. C’incamminiamo, quindi, verso la stretta e lunga piazza Malvezzi. Vi prospettano l’ex Palazzo comunale (1580) e il Palazzo del Provveditore veneto (1585), mentre il fianco destro del Duomo (ricostruzione del 1586-1611) ne chiude uno dei lati minori. Dalla piazza si stacca via Castello. C'inerpichiamo fino all'ingresso del maniero e, essendo il portone chiuso, ci godiamo il panorama lacustre dall’alto.








2° giorno: la Valtènesi in mountain bike

64 km - 638 metri di dislivello+

TRACCIA GPS SCARICABILE:



Percorso ad anello: ciclabile della Valtènesi (24 km) + ciclabile della Gavardina (21 km) + tratto ciclovia AIDA (Alta Italia Da Attraverare) da Mazzano a Desenzano (19 km)  

Era da tempo che desideravo provare il percorso ciclabile sulle colline della Valtenesi. Oltretutto, vi è la possibilità di collegarlo sia con quello della Gavardina che con il tratto della ciclovia AIDA (Alta Italia Da Attraversare) da Mazzano a Desenzano del Garda, per creare un interessante anello di 64 km che cinge interamente il territorio. 

Iniziamo l’itinerario da Via Santa Giulia e andiamo sempre dritto su via Breda e via  Benaco (si può partire anche più avanti, da Via Reciago, di fronte al ristorante Massandrino, in quanto le due strade si congiungono nei pressi dell'Abbazia di Maguzzano).  In cima alla salita c’è il bivio con la segnaletica. A questo punto si può scegliere di percorrere il circuito in senso orario o antiorario. Noi decidiamo per il secondo e andiamo verso Salò. Superiamo i comuni di Padenghe - sfiorando la romanica pieve di Sant’Emiliano - Soiano, Polpenazze e Puegnago, passando accanto ai suggestivi laghetti di Sovenigo. 







Siamo quasi alla conclusione del primo segmento: una lunga discesa di 7,5 km al 12% ci fa perdere velocemente quota e ci deposita a Villa di Salò. Entriamo nei vicoli del borgo e, in seguito, sbuchiamo su un viale trafficato; gli occhi sempre  bene aperti per non smarrire le frecce direzionali. Oltrepassata la rotonda, lasciamo a sinistra la strada che s’introduce nella galleria e procediamo dritto, finché, sulla sinistra, vediamo il cartello azzurro della pista ciclabile di collegamento tra la Valtènesi e la Gavardina. Ancora alcune centinaia di metri in leggera salita e, deviando successivamente a destra, perveniamo a Volciano, Termini e Villanuova sul Clisi. Qui, evitiamo il centro e ci dirigiamo a destra verso il fiume Chiese, che attraversiamo grazie ad un ponticello, per poi costeggiarlo fino a Gavardo. Usciti dalla pista ciclabile, continuiamo per alcuni chilometri sulla SP116, ahimè, abbastanza caotica. Dopo una grande rotonda, con immenso sollievo c’immettiamo nella pista ciclopedonale della Gavardina, pedalando, in sede protetta e in piano, per 21 km lungo il Naviglio Grande bresciano. Peccato per il rumore che arriva dalla soprastante superstrada!




A Mazzano svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Desenzano e, all'incrocio regolato da semaforo, andiamo dritto, confluendo così nella ciclovia AIDA. Superato l’antico ponte di Pontenove, c’inoltriamo in una zona rurale. Per strade secondarie e sterrati, ci ritroviamo, infine, nuovamente al quadrivio in cui AIDA (Brescia-Desenzano) incontra la Valtènesi (Lonato-Salò). L’occasione è ghiotta per rivedere la vicina Abbazia di Maguzzano (giardino e chiostro all’interno): inserita in un contesto naturale armonioso, regala sempre momenti di pace e serenità. Perciò, viriamo a destra, costeggiamo il bell'edificio e, quindi, scendiamo a Desenzano, completando un anello di circa 64 km e 638 metri di dislivello+.






Gli itinerari sono ben segnalati in entrambi i sensi di marcia e si snodano per lo più nella rilassante campagna gardesana, tra vigne, ulivi, cipressi, pini marittimi e boschetti. Si svolgono sia su piste in sede protetta che su strade bianche o secondarie con traffico limitato, ad eccezione di un tratto a Gavardo. Il percorso è mediamente impegnativo per i primi 24 km, caratterizzato da una serie ininterrotta di saliscendi e da alcuni strappi spezzagambe. E’ necessaria, pertanto, una bici con buoni rapporti e, soprattutto, ottimi freni, in particolare per affrontare la ripida discesa finale a Salò di 7,5 km con pendenza al 12%.

In sella alle nostre bici e avvolti da una natura già in fase di risveglio, abbiamo scoperto angoli meravigliosi, irraggiungibili con i veicoli a motore. Incantevoli anche gli scorci sul Benaco e il Monte Baldo.  


3° giorno: i borghi rivieraschi di Pedenghe sul Garda - Moniga - Manerba - Isola dei conigli - San Felice del Benaco - Salò (26 km con il camper)

Lasciata l’area di sosta di Desenzano, ci avviamo verso il borgo di Padenghe sul Garda (5 km), porta d’ingresso alla Valtènesi. Vorrei capire se quest'ultima sia visitabile con il camper, perlomeno in bassa stagione ed evitando i fine settimana, poichè è risaputo che il lago di Garda, oltre ad essere preso d’assalto dai turisti, è ormai off limits per i nostri mezzi. Guidati dal nostro navigatore e percorrendo una strada un po’ stretta, giungiamo al parcheggio (sulla destra, gratuito, non vietato ai camper, abbastanza ampio e, al momento, praticamente vuoto - Via Castello n. 6 - GPS: N45.507274, E010.500452) del Castello-ricetto, risalente al IX secolo e ben conservato. Il ricetto era un luogo fortificato in cui la popolazione si rifugiava in caso di pericolo. All’interno delle mura, infatti, si trovano alcune abitazioni poste su tre file parallele e divise da due strade. 

Mi siedo qualche minuto sul prato retrostante, per contemplare il paesaggio e i dolci rilievi che accarezzano il litorale gardesano, in attesa che Marco risolva un problema al frigorifero. Quanta bellezza mi circonda!


Castello-ricetto di Padenghe (foto da Google map)








Alla base del castello c’è un altro parcheggio (Via Gramsci n. 57 - GPS: N45.505658, E010.500070); è per auto, ma non ci sono divieti per camper. Vi sostiamo giusto il tempo per fare due passi nel centro abitato (bellissimo il settecentesco Palazzo Barbieri, sede del municipio). 





Padenghe è collegato a Moniga da una piacevole passeggiata di 3,5 km (7 km andata e ritorno) sul lungolago; vi sono bar e panchine per riposarsi, con vista sulla penisola di Sirmione. Per un soggiorno di qualche giorno in questa fascia costiera, si può eventualmente fare riferimento al Camping La Ca’ di Padenghe (sito web: https://www.campinglaca.it/Camping/Home) o al Camping Rio Ferienglück di Manerba (sito web:  https://campingrioferiengluck.com/), aperti tutto l’anno.


5 km ed eccoci a Moniga del Garda. I parcheggi che avevo individuato su Google Map sono tutti vietati ai camper, eccetto quello a fianco del fortilizio (Via Roma, 6 - GPS: N45.526909, E010.532818); essendo poco spazioso, Marco rimane sul veicolo, pronto a spostarlo in caso di necessità, mentre io vado ad esplorare il posto e a scattare qualche foto al Castello-ricetto, molto simile a quello di Padenghe e agli altri esistenti in Valtenesi. 



Castello-ricetto di Moniga (foto da Google map)






Ripartiamo dopo pochi minuti in direzione di Manerba del Garda (4 km), comune formato da diverse frazioni sparse su una penisoletta rivestita di ulivi e cipressi. L’area camper in Via San Bernardo n. 8, nella frazione Solarolo, è ora un parcheggio per auto, vietato ai camper, come gli altri parcheggi presenti in loco. Lavori in corso e sensi unici, poi, rendono ancor più complicato muoversi. Insomma, non c’è proprio modo di vedere il borgo e neppure di salire alla Rocca (ospita il Museo Civico Archeologico della Valtènesi) per ammirare un panorama a 360° dalla rupe su cui sorge. Tra l’altro, il sito è un’area protetta: la Riserva Naturale della Rocca e del Sasso con il suo giardino botanico. 

Però, gira e rigira, notata la segnaletica per Porto Torchio (2 km), proviamo a seguirla e, un po’ prima del porto, troviamo un parcheggio a pagamento (€ 1 l’ora in alta stagione, € 0,50 in bassa stagione - via del Rio 70 - GPS: N45.560716, E010.559808) non vietato ai camper. Da qui, in dieci minuti a piedi, “approdiamo” all’Isola di San Biagio (meglio conosciuta come Isola dei conigli): infatti, la siccità e il conseguente abbassamento del livello dell’acqua del lago ha fatto emergere una lingua di terra che adesso collega la terraferma all’isolotto. 







Il costone roccioso della rocca si staglia davanti ai nostri occhi: forse vi si può salire anche da Porto Torchio, ma ormai è tardi e accantoniamo il pensiero. E’ ora di raggiungere l’ultimo borgo rivierasco della Valtènesi: San Felice del Benaco, distante 5 km. Il centro agricolo, adagiato sul promontorio che delimita a sud il golfo di Salò,  comprende altresì le frazioni di Portese e Cisano nonchè l’Isola del Garda - la quale, pur essendo di proprietà privata, è visitabile con tour guidato (da aprile ad ottobre), che include il trasporto con motoscafi o battelli da vari porti, drink di benvenuto, accesso ai giardini, al parco e a due sale dell'affascinante villa Borghese Cavazza in stile neogotico veneziano [ulteriori info su  Gardapost.it (Isola del Garda)  visto che il sito ufficiale non si apre].



Posteggiamo in via Dietro Castello (GPS: N45.586490, E010.547750), in un parcheggio per auto, vuoto e senza divieti per camper. Faremo solo un giro veloce per vedere il paese. Tra i cipressi svetta il campanile, ricavato dalla torre del castello scaligero, le cui mura racchiudono attualmente il cimitero. Attraverso stretti vicoli sbuchiamo nella piazzetta del municipio, edificio porticato del 1570. Sembrerebbe non esservi null’altro che possa interessarci. 







Comperiamo qualche dolcetto dal fornaio e ripartiamo alla volta di Salò (5,5 km), per pernottare presso l’Area camper “Paradiso”, Via Tavine 48, Salò (GPS: N45.595874, E010.524509 - tariffa: € 20-24 per 24 ore, compreso Camper Service, corrente, bagni e docce; € 5 solo Camper Service).


4° giorno: i borghi collinari di Puegnago - Polpenazze - Soiano (12 km con il camper)

Lasciata l’area di sosta di Salò, in 5 km perveniamo a Puegnago del Garda. 

Il Comune è composto da 6 frazioni: Castello - sede del Municipio, con i resti del fortilizio, l’ottocentesca Torre Campanaria e l’alta cinta muraria di ciottoli che custodisce un giardino andato a sostituire le vecchie case distrutte - Mura, Palude, Monteacuto con la “Torre Colombera”, Raffa e S. Quirico. 

I piccoli borghi sono sparsi tra i vigneti e gli uliveti, splendidamente affacciati sul lago (in frazione Castello, di fronte al Bar Dolcevita, vi è un parcheggio - GPS: 45.569254, E010.509801 - non vietato ai camper). 




E’ il luogo ideale per piacevoli e tranquille passeggiate nella natura. Imbocchiamo un viottolo a fianco della villa Galnica, che ci porta, in 1,5 km, ai Laghetti di Sovenigo (nei mesi di luglio e agosto si rivestono di fiori di loto: chissà che spettacolo!). Si trovano lungo il percorso ciclabile della Valtènesi, nei pressi del Ristorante Fiori di Loto e di due maneggi. Non vedendo sentieri sulle loro sponde, torniamo sui nostri passi e riprendiamo il viaggio. 






Solo 4 km ci separano da Polpenazze del Garda, dove parcheggiamo in Via Cesare Battisti 11 (GPS: N45.549231, E010.506362), presso il centro sportivo. Al bar, chiediamo e gentilmente otteniamo il permesso di sostare il tempo necessario per dare un’occhiata al borgo. La maglia muraria del Castello-ricetto cinge il nucleo antico di Polpenazze; vi si accede tramite un vecchio portone in legno e oggi ospita gli uffici del Comune, la biblioteca, un bar e la Chiesa Parrocchiale. 

Dalla terrazza panoramica lo sguardo si perde sulle distese di ulivi e sui vigneti, che digradano dolcemente verso il lago. 








Proseguiamo, infine, per Soiano del Lago (3 km).

L’unico parcheggio disponibile è nella frazione Chizzolino, in via Castellana, 5 (GPS: N45.532329, E010.515573), a circa 1 km di distanza da Soiano. Il cartello di divieto per i camper è posizionato soltanto davanti al parco giochi, mentre nell’adiacente, vasto piazzale si può sostare.

Il Castello, a pianta rettangolare con torri quadrate angolari, si scorge da lontano, appollaiato su un dolce colle alla fine di un vialetto delimitato da alti cipressi. Di proprietà del Comune, viene usato per feste ed eventi.






Eccoci, dunque, al termine della nostra breve vacanzina primaverile in camper, alla scoperta di un nuovo territorio lombardo. Non è stato facile e ci siamo dovuti accontentare di visite "mordi e fuggi", per non far pesare la nostra presenza nelle piccole comunità locali, in cui, probabilmente, l’afflusso sempre più massiccio di camperisti, soprattutto negli ultimi anni, ha causato quel disagio che ha indotto le varie amministrazioni comunali a correre ai ripari con un eccesso di divieti. Comunque, qualche possibilità di sosta per noi è rimasta: con un approccio discreto e rispettoso, gli accessi ai centri della Valtènesi non ci sono totalmente preclusi.




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DA TORBOLE A PADARO SAN GIOVANNI AL MONTE



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