In
previsione della Gf Giordana che si correrà tra due settimane
all’Aprica, avevo necessità di accumulare un po’ di dislivello.
152 km e 3.400 metri di disl., per il percorso medio, non sono uno
scherzo e non si possono improvvisare, soprattutto se si parla di
Gavia e Mortirolo, due mostri famelici, pronti a sbranarti se non li
affronti con la dovuta preparazione. Purtroppo il susseguirsi delle
gare, da marzo ad oggi, mi avevano impedito di allenarmi su lunghe
distanze e grandi dislivelli, salvo un bel giro, effettuato in una
domenica libera da impegni agonistici, nel mese di maggio, di 150 km
e 3000 metri di disl. sui vicini monti di casa. Siccome le previsioni
per questo fine settimana davano tempo perturbato, con possibili
piogge, nella zona in cui vivo, c’era il rischio di mandare
all’aria una delle poche possibilità ancora rimaste per un buon
allenamento e la cosa mi rugava un po’. Così, data una
sbirciatina al meteo del nord-Italia e verificato che, a sud
e ad est della Lombardia, il tempo era migliore, dopo aver escluso le
aree colpite dal sisma, sabato sera convinco Marco a trasferirci con
il camper sul Lago di Garda. La scelta iniziale cade su Torri del
Benaco, dove, nel dicembre scorso, si poteva lasciare liberamente il mezzo, sia nelle ore diurne che notturne, nel
parcheggio antistante il castello scaligero. Oggi, con occhi sgranati
per lo stupore, leggiamo la tariffa giornaliera sul parkimetro: 50
euro!!! Follia pura!
Costeggiando il lago alla ricerca di un’area
di sosta alternativa, troviamo, per fortuna, un parcheggio per camper a Garda (GPS: N45.576420, E010.576420), a 800 metri dal centro, per soli 12 euro, fornito pure di rubinetto e pozzetto per il carico e lo scarico dell’acqua (la corrente si paga a parte, se ci si vuole allacciare). Il mattino
seguente il sole splende nel cielo limpido e azzurro. Il temporale
notturno ha rinfrescato l’aria, lasciando una gradevole temperatura
di 24 gradi. Inforchiamo le nostre bici e partiamo subito alla
conquista del Monte Baldo. Da Garda ci dirigiamo verso Costermano,
seguendo poi le indicazioni per Pesina e Caprino Veronese.
Dopo 8 km
arriviamo all’imbocco della salita, dov'è posto un cartello con i
dati tecnici riguardanti il primo tratto della stessa fino a Spiazzi:
12 km di lunghezza, 610 metri di dislivello, pendenza media del 5%.
La strada è ampia e in buono stato; sale con lunghi drittoni e poche
curve, purtroppo battuta da numerosi gruppi di motociclisti. Marco,
come suo solito, azzarda ipotesi sul percorso, che, ovviamente, non
conosce. E’ convinto che dopo Spiazzi la strada continui in piano
sul fianco della montagna per poi scendere a Brentonico, dal versante
opposto. Se fosse davvero così, sarebbe deludente; a conti fatti non
faremmo più di 800 metri di dislivello e con pendenze molto blande.
Un po’ scarso come allenamento. Scolliniamo e scendiamo per 6 km
verso Ferrara di Monte Baldo.
Proprio, nel momento in cui tramo di
tornare indietro e trascinare Marco su per un’altra salita, scorgo
a bordo strada un secondo cartello informativo. L’ascesa continua
fino al Valico del Monte Baldo per ulteriori 11,7 km e 765 metri di
dislivello, con una pendenza media del 6,54% e la massima del 18%.
Meraviglia delle meraviglie! Il bello deve ancora venire! Immediato
arriva un assaggio di quel che ci aspetterà: una lunga e secca rampa
al 15%, che, gradatamente, scende al 10%. Man mano che procedo mi
rendo conto che questa montagna è piuttosto insolita e originale; infatti la strada cambia continuamente direzione. Poco prima dell’Orto botanico e
di un Agriturismo, notiamo sulla sinistra una via alternativa per scendere a Garda … da tenere in considerazione.
Superato
l’Agriturismo, la pendenza s’inasprisce. Percorriamo un
lunghissimo, ripido drittone in compagnia di motociclisti che
lanciano le loro moto ad una velocità pazzesca. Come possono aver
scambiato questo angolo di Paradiso per una pista? Non possiamo fare
a meno di notare, con tristezza, le numerose lapidi a bordo strada,
con le foto dei loro colleghi che ci hanno lasciato le penne. Intanto il cielo si sta annuvolando. La strada spiana leggermente per
poi riprendere a salire cattiva per alcune centinaia di metri. Un
cartello indica una pendenza del 19%, ma in realtà non si supera mai
il 16%.
Proseguiamo, infine, a mezza costa, lungo il pendio della
montagna per un paio di chilometri, prima di scendere per altri due fino ad una malga, dove placide mucche stanno distese
sull’erba del prato, incuranti dei nuvoloni neri che, minacciosi,
incombono dalla sommità della montagna. La temperatura si è
abbassata notevolmente, tanto che il fiato, uscendo dalla bocca, si trasforma in
nuvolette di fumo. A questo punto s’impone una scelta. Ci sarebbe
la possibilità di scendere a Brentonico (circa 30 km) e
successivamente a Serravalle all'Adige (8,5 km), per tornare a Garda
dopo altri 50 km, di cui circa 40 percorribili su pista ciclabile,
oppure scendere a Torbole, sempre via Brentonico (50 km) e
sciropparsi 40 km di Gardesana trafficata.
Nel frattempo grossi
goccioloni iniziano a cadere dal cielo. Conveniamo che la cosa
migliore sia quella di ritornare sui nostri passi senza indugio e
rientrare per la stessa strada percorsa all’andata. Per fortuna la
pioggia cessa quasi subito, una volta spostatici dalla zona
interessata dalla perturbazione. Al bivio dopo l’Agriturismo
scendiamo a destra, imboccando la strada notata durante la risalita, che si rivela molto tranquilla e suggestiva, correndo tra splendide pinete, verdi pascoli e isolate malghe. Passiamo
accanto ad un sacrario, con le croci bianche di coloro che hanno
perso la vita per la Patria e un attimo di commozione mi prende
leggendo le parole incise sulla stele commemorativa.
Riprendiamo a
scendere fino all’incrocio con la strada principale percorsa
all’andata, che seguiamo a ritroso e in poco tempo ci ritroviamo a
Spiazzi. Ritorniamo verso Garda, attraversando di nuovo Caprino e
Pesina, ma, siccome è presto e abbiamo fatto soltanto 1850 metri
dislivello, nei pressi di Costermano propongo a Marco di salire a San
Zeno di Montagna. Sono 7 km molto dolci con un dislivello di soli 250
metri, su strada ampia e un po’ trafficata, ma, una volta
scollinati, chiedo di poter continuare ancora un po’ verso Prada,
giusto per conoscere altre strade e nuovi luoghi. Marco brontola, ma
mi accontenta.
Superato il centro abitato, la strada si restringe e
inizia a salire con più decisione. Passiamo attraverso fitti boschi
e distese erbose dove muli, pecore e mucche pascolano tranquilli, avvolti dalla pace e dal silenzio di questi luoghi.
Dopo altri 8 km e 500 metri di dislivello arriviamo agli impianti di
risalita che conducono al rifugio Fiori del Baldo. Continuando per
altri 13 km potremmo scendere al Castello di Brenzone, dove parte il
primo troncone della seggiovia, e rientrare a Garda costeggiando per
21 km il lago. A questo punto abbiamo accumulato 85 km e 2600 metri
di dislivello. Per Marco sono più che sufficienti ed è ora di
rientrare. Dietro front.
Un caffè al bar e poi scivoliamo a valle,
deviando a destra pochi chilometri dopo il borgo di S. Zeno, verso
Albisano. Percorriamo una stradina che scende, zigzagando, tra
argentati uliveti e ridenti giardini, immersi nella fragranza dei
gelsomini e delle svariate qualità di fiori che rallegrano con i
loro colori questa balconata sul lago. Attraversiamo il piccolo borgo
e alla rotonda continuiamo dritto, seguendo le indicazioni per Garda,
che raggiungiamo dopo 19 km di discesa. Prima di riprendere la via di casa ci concediamo un giro sul lungolago e tra i vicoli del
bel centro storico. Adoro il lago
di Garda, in tutte le stagioni; mi rilassa e mi restituisce tanta
energia.
ALTRI DIARI DI VACANZE IN CAMPER+BICI SUL LAGO DI GARDA:
GIRO IN BICI DEI LAGHI DI TOBLINO, SANTA MASSENZA E CAVEDINE DA RIVA DEL GARDA
PASSO NOTA E FORRA DI TREMOSINE DA LIMONE SUL GARDA
STRADA DEL PONALE E LAGO DI LEDRO DA TORBOLE
DA RIVA DEL GARDA ALLA CAPANNA GRASSI
DA TORBOLE A PADARO SAN GIOVANNI AL MONTE
DA TORRI DEL BENACO A SAN ZENO DI MONTAGNA
CICLABILE LUNGO IL SARCA-STRADA DEL PONALE-PUNTA LARICI-PASSO ROCCHETTA-PASSO NOTA-LAGO DI TENNO
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