Un primo tratto quasi in falsopiano ci conduce alla frazioncina di Chiapili, dove il paesaggio diventa veramente incantevole: non per niente il parco in cui ci troviamo si chiama Gran Paradiso! Abbiamo già superato 1000 metri di dislivello e mancano ancora 15 km al colle! Pedaliamo in un vallone di selvaggia bellezza, affrontando una serie infinita di tornanti, con pendenza abbastanza sostenuta, che si attenua soltanto poco prima del Lago Serrù. Superiamo la chiesetta della Madonna della Neve (m 2.275 s.l.m.), ma, dopo un chilometro e mezzo, la pendenza s'inverte e perdiamo circa 100 metri di dislivello. Giungiamo così all’altro bacino artificiale: il Lago Agnel. La strada passa, ora, sopra la piccola diga, poi risale tra immense pietraie. Da qui, inizia l’ultimo tratto di salita. Altri 14 tornanti non particolarmente impegnativi. Senza dubbio il panorama da quassù dev'essere qualcosa di straordinario, ma a noi, oggi, non è dato vederlo; purtroppo mentre affrontiamo gli ultimi tornanti, dal fondo valle avanza, lungo il pendio della montagna, ad una velocità sorprendente, un'enorme massa grigia che tutto fagocita al suo passaggio, noi compresi. Arriviamo al Colle immersi nelle nuvole. L'aria è diventata improvvisamente gelida e piccole gocce di pioggia cominciano a bagnare l'asfalto. Mi riparo alla bell’e meglio dietro un'auto per togliere gli indumenti umidi ed indossare quelli asciutti, che, per fortuna, ho portato con me nello zaino. Non perdiamo nemmeno tempo per mangiare qualcosa; non ce la farei comunque, ho troppo freddo.
E allora giù, a capofitto, per la stessa strada fatta all'andata, in compagnia dei fischi delle marmotte. La discesa è poco impegnativa e molto divertente. Scendendo di quota, il tempo migliora e in un attimo siamo di nuovo al Lago Agnel. Qualche dolore nel superare i 6-700 metri di risalita all’Alpe Agnel e poi ci fiondiamo di nuovo verso Chiapili. Un'altra lieve asperità per ritornare al Lago di Ceresole e, una volta superato il tunnel, che in discesa non pone alcun problema, in un tempo che pare brevissimo, raggiungiamo Locana e Pont Canavese. Non mi era mai successo di percorrere 50 km, quasi ininterrotti, di discese più o meno ardite. Un'esperienza inebriante! E' ancora presto e ne approfittiamo per fare un giretto nel piccolo borgo medievale di Pont. Percorriamo l'Antica Via del Commercio, con i suoi bellissimi portici, e il Palazzo Borgarello, decorato in terracotta e ferro battuto. Davvero un piccolo gioiello! Passiamo ai piedi della torre Ferranda e della torre Tellaria, che dominano il paesaggio dall'alto della roccia su cui poggiano ed infine non posso concludere la splendida giornata senza aver ingurgitato la mia immancabile vasca di gelato. E adesso sì che si ragiona!