Facciamo una sosta, entrando nel cuore antico del villaggio da una delle tre porte fortificate. E' piacevole passeggiare lungo le sue stradine lastricate, racchiuse tra le mura ben conservate di alti palazzi e belle dimore. Visto che ormai è tardi, ci fermiamo per passare la notte nel piccolo, ma curato, campeggio in riva al fiume (Camping Bellerive, Rue du Terral n. 40, Saint-Côme d'Olt - GPS: N44.514120, E002.818130 (€ 12,00 nel 2012).
31/08/2012: 7° giorno - da Saint-Côme d'Olt, nell’Aveyron (regione Midi-Pyrenées), alle Gorges du Tarn, nel Lozère (regione Languedoc-Roussillon)
(km 75 con il camper)
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Saint Eulalie |
Lasciamo Saint-Côme d'Olt e proseguiamo in camper sulla D988 verso le Gorges du Tarn. Un viaggio piacevole, che non annoia mai: i paesaggi variano continuamente e, lungo le panoramiche stradine che attraversano il dipartimento dell’Aveyron, si incontrano alcuni borghi medievali che celano meravigliose perle di storia. S. Eulalie merita una sosta; come Saint-Côme d'Olt, visitato ieri, fa parte dei borghi più belli di Francia ed ha ricevuto il primo premio dei villaggi fioriti. Passeggiando lungo le sue antiche strade, strette e tortuose, si scopre tutto lo charme e la bellezza di questo luogo dall'aspetto medievale, costruito con i ciottoli del fiume Lot (Òlt, in occitano), sulle cui sponde sorge il villaggio.
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Saint Eulalie |
Con calma ritorniamo al camper e continuiamo, quindi, il nostro itinerario in direzione della regione del Lozère, superando boschi, foreste e pascoli. Un’overdose di verde.
Poco dopo Saint Laurent, seguiamo le indicazioni per le Gorges du Tarn, uno dei più grandi canyon d'Europa, che alterna zone di corso calmo a rapide, talvolta tra pareti rocciose alte 500 metri. La D998 intervalla tratti abbastanza ampi a tratti più stretti, ma il traffico è scarso e non incontriamo alcuna difficoltà, come del resto è stato su tutte le strade finora percorse. Puntando verso S. Enemie (c'è un'area camper gratuita, con Camper Service, a La Canourgue, in Avenue du Lot - GPS: N44.433260, E003.211770), raggiungiamo una posizione molto alta sulle gole, dalla quale possiamo estendere lo sguardo su un buon tratto delle stesse.
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Gorges du Tarn (foto reperita sul web) |
Scendiamo, poi, verso il piccolo borgo, costruito in una verde e stretta conca ai piedi di alte pareti rocciose e dominato dalle imponenti rovine di un antico monastero, da dove inizia, dopo una sosta, il nostro giro delle gorges. L’idea iniziale era quella di farlo in bici, ma vedendo le dimensioni della strada, conveniamo che sia troppo pericoloso per noi, che saremmo, a nostra volta, d’intralcio alle vetture, per non parlare dei bus e dei pulmini con il rimorchio di canoe, che riportano al punto di partenza coloro che sono scesi lungo il torrente. Per fortuna sono state create diverse piazzole che permettono di parcheggiare i veicoli e scendere per osservare meglio le gole.

Spesso, però, nei posti più suggestivi, non c’è la possibilità di fermarsi per fare fotografie e sono davvero dispiaciuta. Provo a fare qualche scatto dal camper, ma non sempre l’obiettivo riesce a cogliere quello che vedono i miei occhi. A Malène c’è il bivio per il Pont Sublime (861 m s.l.m), roccione a picco sul Tarn e miglior punto d'osservazione sul selvaggio Causse de Sauveterre, che dista 12 km. Chiedo ad alcune persone del posto se sia possibile arrivarci col nostro bestione, ma le risposte non tranquillizzano Marco e così decidiamo di soprassedere. Tutti i 50 km delle gole sono meravigliosi, ma alcuni tratti sono più spettacolari di altri; la strada corre tra pareti di roccia giallo-ocra, ora lisce, ora frastagliate.

Essendo pomeriggio inoltrato dell’’ultimo giorno di agosto, il traffico non è così sostenuto come, credo, possa esserlo in alta stagione o nelle ore centrali della giornata, e anche Marco, guidando il camper, riesce a godersi il paesaggio, facendo però molta attenzione nei punti in cui le rocce sporgono pericolosamente.
A Le Rozier, piccolo villaggio ai margini della Corniche de Causse Mejan, un’ampia area montuosa molto verde e di grande bellezza, superiamo il ponte che attraversa il Tarn ed imbocchiamo la strada delle Gorges della Jonte. Poco dopo il paese troviamo una piazzola dove passare la notte. Un incanto vedere la luna piena e luminosa sorgere dietro le pareti rocciose delle gole.
01-02/09/2012: 8° - 9° giorno - dalle Gorges della Jonte alla Corniche des Cévennes (dip. Lozère - regione Languedoc-Roussillon) e ritorno in Italia
(km 764 con il camper)
E’ sabato e siamo ormai agli sgoccioli. Già si percepisce che le nostre vacanze stanno per concludersi. Partiamo con il camper da Le Rozier, porta d’accesso alle Gole della Jonte, meno imponenti di quelle del Tarn, ma altrettanto affascinanti: 20 km di grande bellezza. Dall’alto della nostra posizione possiamo osservare i piccoli borghi che sorgono sulle sponde scoscese del fiume o addirittura in fondo alla gola. Faccio fatica a credere che qualcuno possa abitare in posti così isolati, eppure qualche casa è stata ristrutturata e noto segni di vita laggiù. C’è persino una teleferica per il trasporto delle merci.

Procediamo sempre con molta attenzione sulla D996. Nonostante il traffico sia limitato, la strada è stretta e noi siamo piuttosto ingombranti. All’uscita della gola, la valle si allarga e, piano piano, ci inerpichiamo verso il Col de Perjuret (1031 m), che valichiamo. Stiamo attraversando una tra le zone più selvagge e scarsamente popolate della Francia, dimenticata o ignorata dal turismo di massa. Vasti orizzonti si allargano davanti ai nostri occhi; terre brulle, arse dal sole, spazzate da un vento impetuoso. Incrociamo la D907, che seguiamo fino a Racoules, dove, al bivio, giriamo a destra sulla D49 e, subito dopo, ci immmettiamo sulla D9, riprendendo nuovamente a salire verso la Corniche des Cévennes, un altopiano desolato, lungo circa 50 km.

Si dice sia “uno dei percorsi panoramici più suggestivi”, però è interminabile, senza variazioni e, nonostante io mi sforzi di coglierne la bellezza, dopo un po’ il paesaggio diventa monotono. Ormai siamo qui e da qui incomincia il nostro viaggio di ritorno verso l’Italia.
A conti fatti, seppur il clima mutevole e la particolare formazione del territorio di questa zona centrale della Francia, costituita da tutta una serie di altopiani e da profonde valli, non ci abbia consentito di visitarla in bici come avremmo voluto, tuttavia, viaggiando con il camper, siamo comunque riusciti ad apprezzarne il fascino.

Senza rimpianti, dunque, scendiamo a Saint-Jean-du-Gard e seguiamo la D50 in direzione di Alès. Continuiamo, poi, in D6 per Bagnols; un breve tratto sulla D86 e, quindi, deviamo sulla D994 verso Bollène, dove imbocchiamo la D94. In seguito, riprendiamo ancora la D994 per Gap. Attraversiamo il bel dipartimento della Drome, con le sue verdi colline, gli uliveti ed i filari infiniti delle vigne, che lasciano il posto, poco oltre, alle selvagge gole di Saint May e, successivamente, alle prime propaggini delle Alpi. Circa 30 km prima di Gap ci fermiamo al parcheggio del villaggio di Serre per passare la notte (Boulevard de la Digue, nei pressi dell'Ufficio del Turismo - GPS: N44.429140, E005.717660).
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Lago di Serre-Ponçon |
Domenica mattina. Il vento si è calmato, finalmente. L’aria è fresca, limpida e luminosa. Viaggiando verso Briançon, il paesaggio cambia; s’intravedono le alte cime delle montagne spruzzate di neve. Costeggiamo l’azzurrissimo lago di Serre-Ponçon, superiamo Embrun ed entriamo nella splendida valle della Durance, racchiusa tra alte catene montuose. Ecco Briançon, con il suo imponente forte. Due passi nel bel centro storico sono di rito, ogni volta che si passa di qua. Valicato il Monginevro, siamo nel Bel Paese e già si sente aria di casa. Un pizzico di malinconia mi pervade al pensiero che domani si ritorna alla quotidianità. Così è la vita, ma “dopo ogni meta raggiunta, il mio animo esploratore, solo temporaneamente appagato, si accende di nuovi desideri, sogna luoghi ancora sconosciuti. ...”.
(PS: Passando da Susa, solitamente ci fermiamo alla comoda e gratuita area di sosta per camper, con camper service e allacciamento alla corrente elettrica - dietro la stazione ferroviaria - GPS: N45.138610, E7.054000)
Racconto splendido, vissuto, senza tanti fronzoli e pieno di indicazioni e suggerimenti. Che raccogliamo al volo per un viaggio! Grazie Manu! ;-) G&D
RispondiEliminaGrazie a voi, G&D! Mi fa piacere che l'abbiate apprezzato e vi auguro di cuore una splendida vacanza :)
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