Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

giovedì 13 ottobre 2011

Alle pendici del Misma in mountain bike: 44 km – 757 m di dislivello (Lombardia, BG)


Grumello del Monte, 13/10/2010
Giornata calda, cielo terso: l'occasione è ghiotta per un'escursione in mountain bike sul Misma! Ovviamente dovrò accontentarmi di un percorso breve, quello che mi consente di fare la pausa pranzo. Il Misma è un monte "situato a pochi km da Bergamo, a cavallo tra la Val Seriana e la Val Cavallina. Ha un'altitudine di 1160 metri ed è, tra le montagne delle Prealpi Bergamasche, quella che offre il panorama più ampio e completo sulle principali vette orobiche". Ormai conosco tante stradine secondarie che mi permettono di raggiungerlo evitando il traffico dell’ora di punta. Da Grumello mi dirigo verso Chiuduno e, dopo un km, mi immetto su una stradina di campagna. Guado un piccolo ruscello, attraverso un vigneto e mi trovo sulla via per Gorlago. Qui, imbocco uno sterrato che mi scodella ai piedi del Colle dei Paste. Salgo su asfalto per alcune centinaia di metri e poi devio a destra, affrontando una rampetta in bitume, un tratto di sterrato in discesa e, poi, di nuovo una rampa in bitume a piccoli solchi trasversali. Il particolare non è irrilevante se la pendenza è del 25%, perché la salita diventa più difficoltosa, anche se, in seguito, “spiana” al 15 e al 18%. Sono soltanto 500 metri, ma che dolore! Scollino, percorro un paio di chilometri in falsopiano su asfalto e, al bivio, procedo a destra, godendomi il panorama di rilievi a perdita d’occhio. Al successivo incrocio, svolto a sinistra, scendendo verso la Tribulina e, giunta al crocevia, prendo la prima strada a destra “Via Monte Misma”, continuando per 1,5 km in salita (pendenza dal 10 al 13%). Arrivo al tratto in bitume, che s'impenna al 16%, ed entro nel bosco. Dopo 560 metri inizia lo sterrato e la pendenza si mantiene tra l'8 ed il 10% per circa 1,2 km. Passo, quindi, attraverso una grande cancellata e mi inerpico su per un’altra rampa tremenda al 25%. Un lungo ramo spinoso con annesso fogliame mi si infila, non so come, nella ruota anteriore. Proprio qui!!! Mi rassegno a trasportarlo fino in cima, quando scorgo un raccoglitore di castagne, munito di falcetto. Gli chiedo gentilmente se ce la fa a sfilare il ramo senza che io mi fermi, altrimenti con questa pendenza non riesco più a ripartire. Detto fatto, in un attimo il problema è risolto. Ringrazio il mio provvidenziale soccorritore e continuo a salire ancora per 400 metri, fermandomi nei pressi di un altro cancello. Da qui partono diversi sentieri. Il Misma è un vero labirinto e, se non lo conosci bene, rischi di vagare per ore senza trovare la giusta via d’uscita, come è successo a me un po' di tempo fa. Però era domenica e non dovevo tornare al lavoro come adesso. Perciò, dietro front. Ritorno sui miei passi, scendo alla Tribulina, risalgo il Colle dei Paste e, dulcis in fundo, mi voglio proprio godere una divertente discesa nel Parco dell’Argon. Mi è sempre piaciuto scendere a manetta da questo bellissimo sterrato, che si insinua nel fitto di uno splendido bosco. E' inebriante e arrivo in un baleno a S. Paolo d’Argon. Riprendo la via di casa con un’espressione beata stampata sul volto, ma un’amara sorpresa mi aspetta al guado del ruscello. Un contadino mi si para davanti con fare minaccioso. "Questa è una proprietà privata", sostiene. E da quando? Io non ho mai visto alcun cartello ed è una vita che passo di qua! "Sì, ma da questo momento non si passa più!" E, così dicendo, piazza un bel tronco di traverso sulla via, ostruendone completamente il passaggio. Benedetto uomo! Che fastidio ti può dare una donzella in bici su una stradina di campagna? A questo punto, non mi resta altro da fare che tornare indietro ed immettermi sul provinciale trafficato. Per fortuna sono di indole pacifica e non permetto a nessuno di rovinarmi il buonumore, ma certe cose proprio non le capisco!

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