27/07/2012: Tra la Carinzia e la Stiria, attraverso il Passo di
Weinebene e il Passo Heb Alpe, in bici da corsa
(100
km – 2200 metri di dislivello)
Finalmente
un bel sole caldo ci accoglie stamattina. Senza indugi inforchiamo le
nostre bici e lasciamo alle spalle St. Gertraud,
inerpicandoci subito sulla L148, verso il Passo di Weinebene. I primi
4 km al 13% sono davvero aspri, da sfascio dei polmoni; ecco, adesso
mi è chiaro perché questa strada è interdetta alle roulottes. Non
sarà tutta così! Un attimo di tregua dove la strada spiana e poi
riprendiamo a salire ancora con gran fatica, all’ombra del bosco.
Il silenzio è rotto, di tanto in tanto, dal passaggio di alcune
motociclette.
Man mano che avanziamo, la pendenza, però, diminuisce
e, dopo 18 km e 1300 metri di dislivello, scolliniamo ai 1666 metri
dell’Alpe, da dove dipartono numerosi sentieri e piste da sci, sia
da discesa che da fondo.
Scendiamo dal versante opposto e, dopo aver
perso circa 500 metri di dislivello, continuiamo in falsopiano per
alcuni chilometri, per poi scendere definitivamente e bruscamente,
per complessivi 18 km, fino a Deutschlandsberg, in territorio
stiriano. Dalla piazza del paese si intravede la fortezza, in alto, sulla
collina.
All'interno del castello si può visitare un museo di oggetti
preistorici e celtici, oltre alla camera di tortura. Fa
un gran caldo, ma per fortuna non c’è afa; il clima in questa
regione è molto diverso da quello a cui sono abituata: l’escursione
tra il giorno e la notte
è molto più accentuata, passando dagli 11-12 gradi del mattino ai
33-34 del pomeriggio. A questo punto mi merito un gelato … non è
buono, ma è tanto e rinfresca. Riprendiamo il nostro giro, seguendo
i cartelli per Graz. Dopo aver superato un centro commerciale e
attraversato con attenzione un’ampia strada trafficata, deviamo a
sinistra per Freiland, sulla L606. Dopo 6-7 km pianeggianti, inizia
nuovamente la salita: si ritorna in Carinzia, ma attraverso un altro
Passo. Un’ascesa strana: una volta superati gli iniziali, regolari
3 km, dove le pendenze si mantengono, comunque, al di sotto del 10%,
ci ritroveremo, poi, a salire per altri 15 km “a scale” e in modo
più deciso, passando dai 372 metri di quota di Deutschlandsberg ai
1.380 di Heb Alpe. Nei pressi di una biforcazione della strada, dove
l’unico segnale stradale indica la direzione di Freiland a
sinistra, per sicurezza, chiediamo informazioni all’unica persona
incontrata o, meglio, rintracciata in una fattoria sperduta tra i
monti. Con grande sorpresa, l’uomo ci risponde nella nostra lingua:
“Italiani? Sempre dritto!” E allora avanti, a tutta, fino a Heb
Alpe. Anche qui, come sull’altra Alpe, ci sono tanti campi da sci e
diversi sentieri segnalati, ma pochi turisti. Meglio così!
Indosso
il k-way, immaginando che, adesso, come in tutte le montagne che si
rispettino, dopo la salita, inizi la discesa dal versante opposto.
Invece queste montagne non sono così; non scendono mai del tutto.
Dopo una breve discesina, la strada spiana nuovamente. Viaggiamo,
quindi, in cresta per chilometri e chilometri, in un continuo, dolce,
ma logorante, su e giù. La vista spazia lontano, su verdi e ondulati
rilievi. Poi, finalmente, arriva la vera discesa, bella, morbida, di
circa 13 km. All’incrocio con la n. 70 giriamo a sinistra per
Wolfsberg (24 km), così come a quello successivo. 12 km e siamo di
nuovo St. Gertraud, in Carinzia. Un altro gelato per riportare la
glicemia ai giusti livelli e un assalto al supermercato, per colmare
la voragine che si è aperta nel mio stomaco. Come Pinocchio, mi
scrollo di dosso il grillo parlante che mi sconsiglia di entrare in
un negozio di alimentari quando sono così affamata: rischio di
acquistare più di quello che mi necessita per soddisfare la voglia
di tutto che mi assale, cosicché, alla fine, incredibilmente, le
calorie ingerite sono sempre superiori a quelle bruciate, che non
sono poche. Pazienza, domani è un altro giorno e si vedrà ….
Accantonati
i sensi di colpa, dopo cena riprendiamo il nostro viaggio con il
camper.
Barenshutzklamm |
Prendiamo
l’autostrada A2 per Graz e, poi, seguiamo la direzione di Bruck an
der Mur (Salisburgo-Lienz-Bruck). Lasciamo la Carinzia e ci spostiamo
verso la Stiria. Usciamo a Mixnitz con l’intenzione di visitare, l’indomani, il Barenshutzklamm, uno
dei canyon di roccia più belli dell'Austria, dichiarato patrimonio
naturale nel 1978. Il sentiero natura consente di osservare, salendo
e scendendo centinaia di scalini, percorrendo ponti e passerelle di
legno, prima 24 cascate e una forra boscata lunga 1300 metri e, poi,
lungo le strade forestali, l'incantevole paesaggio montano del lago
di Teichalm, a 1172 metri di altitudine. Purtroppo, gira e rigira,
non riusciamo a trovare alcun
posto dove parcheggiare il camper per passare la notte. Ormai sono
le 10 di sera, è buio, le strade sono strette, senza illuminazione e
noi non sappiamo dove andare. L’unica è tornare ancora in
autostrada, ma da Graz a Bruck an der Mur e per 55 km, non c’è
nemmeno l’ombra di un autogrill dove sostare. Entriamo nella città
di Bruck. Una deviazione ci manda verso la
periferia, dove troviamo un parcheggio nei pressi di una ditta. Ci
fermiamo qui per la notte. E’ una zona abitata, ci sono molte case
tutt’intorno e mi sento tranquilla.
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