Una vacanza tra le province di Vicenza, Treviso,
Belluno e Trento in camper
(5° giorno)
Innanzitutto bisogna dire che questa strada gradonata, affiancata da uno scivolo, sempre in pietra, è stata realizzata, alla
fine del XIV secolo, per consentire agli abitanti di Asiago di scaricare il
legname a valle. I tronchi finivano la loro corsa nel Brenta e poi venivano
trasportati dalla corrente verso il mare e Venezia, dove erano usati per
costruire le navi della Serenissima.
Non solo è più lunga d’Italia, ma anche del mondo, aperta al pubblico.
Dal centro di Valstagna partono due strade verso Calà
del Sasso. La prima, a destra della piazzetta (dando le spalle all’edificio con
il grande orologio e il leone di Venezia), sale all’interno del
paese; la seconda, a sinistra, conduce anche a Foza e ad Asiago.
Le due strade si congiungono all’uscita del paese e per raggiungere l’imbocco
dello sterrato per Calà del Sasso si deve camminare ancora per circa 1,5-2 km.
Nelle vicinanze ci sono due piccoli parcheggi. Noi abbiamo preferito lasciare il camper nell’area attrezzata posta all’uscita del paese, dopo i campi di calcio, distante più o meno 1 km dal centro (Via Dalla Zuanna n. 21 - GPS: N45.866310, E011.663110 - tariffa € 10/giorno - 20 posti sulla riva del fiume - camper service ed allaccio alla corrente elettrica).
Nelle vicinanze ci sono due piccoli parcheggi. Noi abbiamo preferito lasciare il camper nell’area attrezzata posta all’uscita del paese, dopo i campi di calcio, distante più o meno 1 km dal centro (Via Dalla Zuanna n. 21 - GPS: N45.866310, E011.663110 - tariffa € 10/giorno - 20 posti sulla riva del fiume - camper service ed allaccio alla corrente elettrica).
Il sentiero ci introduce nell’angusta Val Frenzéla e
costeggia il letto asciutto di un torrente dove alcuni operai stanno estraendo
la ghiaia con un escavatore. Camminiamo ancora per almeno 1 km e finalmente
mettiamo il piede sul primo gradino. Bisogna fare molta attenzione, perché
il rischio di inciampare è alto. Infatti i gradini sono composti da tante
piccole pietre che sporgono dal sentiero. Basta poco per mettere il piede in
fallo e procurarsi una distorsione.
La
scalinata è ripidissima; in alcuni tratti sfiora il 40% di pendenza (c’è un
cartello che lo indica). Con questa inclinazione, i tronchi saranno scivolati
velocemente a valle e chissà che trambusto!
Tutto il
tragitto si snoda all’interno di un bosco, umido e fresco. Per
osservarlo, rallento. E’ bellissimo e con una varietà incredibile di piante e
fiori. Pur essendo il dislivello da
affrontare notevole (744 metri metri su 7 km), la modesta altezza dei gradini permette
di salire senza affanno.
Non
so quantificare il tempo impiegato per percorrerla,
perché Marco ed io non indossiamo l’orologio e nemmeno abbiamo l’abitudine di controllare l’orario
sul cellulare.
Pare siano necessarie due ore per la sola andata. Due ore volate, tra felci, muschi, ciclamini e farfalle, nella pace assoluta, interrotta soltanto dal cinguettio degli uccelli. Un piccolo eden, un posto unico in Europa che, se si fosse trovato in terra francese, sarebbe stato valorizzato e pubblicizzato ovunque. Avremmo trovato le indicazioni per raggiungerlo già a 50 km di distanza. Qui, invece, dopo aver ricevuto i soldi dalla Comunità Europea per rimettere in sesto la scalinata, è stato fatto molto poco: sulla strada principale non abbiamo visto alcun cartello che segnalasse la sua presenza e potesse incuriosire i turisti di passaggio; ce n'è solo uno nel centro di Valstagna, che si trova su una strada secondaria.
Pare siano necessarie due ore per la sola andata. Due ore volate, tra felci, muschi, ciclamini e farfalle, nella pace assoluta, interrotta soltanto dal cinguettio degli uccelli. Un piccolo eden, un posto unico in Europa che, se si fosse trovato in terra francese, sarebbe stato valorizzato e pubblicizzato ovunque. Avremmo trovato le indicazioni per raggiungerlo già a 50 km di distanza. Qui, invece, dopo aver ricevuto i soldi dalla Comunità Europea per rimettere in sesto la scalinata, è stato fatto molto poco: sulla strada principale non abbiamo visto alcun cartello che segnalasse la sua presenza e potesse incuriosire i turisti di passaggio; ce n'è solo uno nel centro di Valstagna, che si trova su una strada secondaria.
Chi non sa che esiste, tira dritto ed è un peccato. Il
turismo, nel nostro Paese, è uno dei pochi settori che possiede ancora innumerevoli risorse da sfruttare. E allora perchè non far conoscere un'opera così singolare e straordinaria? Se consideriamo, poi, che a Valstagna
scorre il Brenta, un fiume che si presta per il rafting in gommone o kayak,
dove c’è una scuola di canoa e dove, da ben 28 anni, si disputa il Palio delle
zattere, investire un po’ di denaro per promuovere questi luoghi
ameni, attraversati, peraltro, dalla Ciclovia della Valsugana, penso sarebbe fruttuoso per
tutti.
Salve, ero interssato a percorrere la gradinata ma non riesco propio a capire dove si trova potresti indicarmi le coordinate esatte cosi posso vedere da googlemaps prima di partire :) grazie
RispondiEliminaCiao! Noi abbiamo preso la A4 Milano - Venezia, poi innesto A31 Valdastico, uscita Dueville direzione Marostica e Bassano del Grappa. Da Bassano abbiamo percorso la statale della Valsugana in direzione Trento fino al semaforo di Carpanè di San Nazario e poi girato a sinistra per Valstagna e Foza. Nella piazza di Valstagna ci sono i cartelli con le indicazioni per raggiungere Calà del Sasso. Buona passeggiata e, se hai bisogno di ulteriori informazioni, contattami pure senza problemi. Se non ti rispondo significa che non ho la connessione ad Internet :)
Eliminahttps://www.google.it/maps/place/36020+Valstagna+VI/@45.8893174,11.7412594,12z/data=!4m2!3m1!1s0x4778c38551617cd1:0x90fb029bab27c8a7