Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

sabato 21 settembre 2013

16/06/2013: PASSO XON da Recoaro Terme e PASSO XOMO da Valli del Pasubio, in bici da corsa


(74 km - 1300 metri di dislivello circa in bici da corsa)

1° week-end nel vicentino - secondo giorno

E’ domenica mattina e dalla nostra postazione, sovrastante l’alta valle dell’Agno, osserviamo i vari gruppetti di ciclisti che si avviano verso i colli. Da quel che posso vedere, pare proprio che i vicentini non amino indossare il casco, preferendo bandana o cappellino. Eppure quanti caschi rotti e teste salvate in seguito alle cadute. Vabbè, ognuno è libero di fare quel che vuole della propria vita. Io senza casco mi sento vulnerabile e ormai mi ci si sono talmente abituata che non ci faccio nemmeno caso, anche in una giornata torrida e umida come quella odierna. Pronti via, partiamo anche noi. Ci avviamo verso il centro di Recoaro Terme e, alla rotonda, imbocchiamo la prima via a destra per salire al Passo Xon, che collega la località termale con Valli del Pasubio. 
I tornanti sono dolci e all’ombra del bosco. In poco tempo percorriamo i 4 km e i 200 metri di dislivello che ci consentono di raggiungere il colle e poi ci lanciamo in discesa dal versante opposto; lancio che è presto frenato dall’indecenza dell’asfalto. Mai visto una strada simile in vita mia. Una serie incredibile di rattoppi ricopre tutta la superficie della carreggiata e per un tratto abbastanza lungo. Uno sterrato sarebbe più piacevole alla vista e più scorrevole sotto le ruote. Mugugnando, arrivo a Valli del Pasubio. L’intenzione sarebbe quella di scalare il Passo Xomo da qui, ma, girando a destra e a sinistra, non troviamo alcuna indicazione stradale. Chiediamo lumi alla gente del posto, ma tutti ci indirizzano verso Sant’Antonio e Pian delle Fugazze. 
Non è quella la via che cercavamo, ma dobbiamo pur uscire da questa situazione. Così, a malincuore, cediamo e seguiamo le indicazioni forniteci dai passanti. 
Questa è la stessa strada che abbiamo percorso ieri in senso inverso e che collega Schio a Rovereto. E’ ampia e, inizialmente, con una pendenza molto blanda, ma piuttosto battuta da auto e moto. Cerco di distrarmi guardando lo splendido panorama di cime rocciose che si apre davanti ai miei occhi ed ascoltando la musica del mio lettore MP3. Raggiungiamo Sant’Antonio dopo 4 km. La strada adesso sale in modo più deciso per altri 6 km, fino a Pian delle Fugazze. 14 i tornanti da superare, ma noi, intorno all’undicesimo e dopo 4 km, al bivio, svoltiamo a destra, avendo adocchiato il cartello del Passo Xomo, che ieri ci era sfuggito. Scoprirò in seguito che a questo Passo ci si può arrivare almeno da quattro vie diverse. Ci inerpichiamo per circa 700 metri in mezzo al bosco, procediamo in piano per un buon tratto e poi continuiamo per circa 4 km in leggera salita.
Il paesaggio è una favola: alte montagne granitiche, boschi e cascate, da una parte, vasti panorami sulla vallata sottostante e su una lunga catena di montagne, dall'altra. 
Allo scollinamento troviamo un crocevia. La segnaletica indica, a sinistra, la "Strada delle 52 gallerie", di fronte a noi, quella che scende a Posina e ad Arsiero, a destra per Santa Caterina. 
Consultiamo la nostra cartina. Da Santa Caterina si potrebbe ritornare a Valli del Pasubio per due vie. Ci avviamo fiduciosi. Intanto questa stradina, che per un paio di chilometri corre in piano sul fianco della montagna, è spettacolare e offre viste immense, nonostante la leggera foschia. 
Incrociamo un biker, che ci consiglia di prendere la seconda via a destra per scendere a Valli di Pasubio, essendo la prima in cattivo stato. Superiamo un monumento ai caduti, un meraviglioso bosco, fitto e buio, finchè, dopo circa 6 km, troviamo una stradella che si stacca alla nostra destra, poco prima dell’abitato di Santa Caterina. 
L’asfalto è grosso, ma abbastanza buono. Ancora bosco, un bivio dove giriamo a destra, alcune contrade ed eccoci sulla statale. 
Questa appena percorsa in discesa è la strada che volevamo fare in salita stamattina. Sui bianchi cartelli stradali ci sono soltanto i nomi delle frazioni: Enna, Stoffele, ecc., che però non figuravano sulla nostra vecchia cartina; durante le precedenti vacanze nella provincia vicentina non c'è stato verso di trovarne una del Veneto, nè in scala grande nè in scala piccola. Librerie ed affini ne erano sprovvisti e pure gli autogrill. Mai successo all'estero! Chiedendomi perchè in Italia siamo sempre così malorganizzati, giro le ruote verso destra e in pochi minuti arriviamo a Valli del Pasubio. In centro, nei pressi della chiesa, prendiamo la via a sinistra che sale al Passo Xon e che adesso affrontiamo in senso inverso. 
Da questo versante l’ascesa è un po’ più lunga, ma non impegnativa, tanto che i 7 Km e i 320 metri di dislivello scorrono veloci sotto le nostre ruote, nonostante la calura ed il collage di toppe sull’asfalto. 
E mentre dal Passo plano verso valle, non posso distogliere lo sguardo dalla splendida Recoaro: così, incastonata tra le montagne, è proprio un incanto. 
















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