(74 km - 1300 metri di dislivello circa in bici da
corsa)
1° week-end nel vicentino - secondo giorno
E’ domenica mattina e dalla nostra postazione, sovrastante
l’alta valle dell’Agno, osserviamo i vari gruppetti di ciclisti che si avviano
verso i colli. Da quel che posso vedere, pare proprio che i vicentini non amino
indossare il casco, preferendo bandana o cappellino. Eppure quanti caschi rotti
e teste salvate in seguito alle cadute. Vabbè, ognuno è libero di fare quel che
vuole della propria vita. Io senza casco mi sento vulnerabile e ormai mi ci si
sono talmente abituata che non ci faccio nemmeno caso, anche in una giornata
torrida e umida come quella odierna. Pronti via, partiamo anche noi. Ci avviamo verso il centro di Recoaro
Terme e, alla rotonda, imbocchiamo la prima via a destra per salire al Passo
Xon, che collega la località termale con Valli del Pasubio.
I tornanti sono
dolci e all’ombra del bosco. In poco tempo percorriamo i 4 km e i 200 metri di
dislivello che ci consentono di raggiungere il colle e poi ci lanciamo in
discesa dal versante opposto; lancio che è presto frenato dall’indecenza
dell’asfalto. Mai visto una strada simile in vita mia. Una serie incredibile di
rattoppi ricopre tutta la superficie della carreggiata e per un tratto
abbastanza lungo. Uno sterrato sarebbe più piacevole alla vista e più
scorrevole sotto le ruote. Mugugnando, arrivo a Valli del Pasubio. L’intenzione
sarebbe quella di scalare il Passo Xomo da qui, ma, girando a destra e a
sinistra, non troviamo alcuna indicazione stradale. Chiediamo lumi alla gente
del posto, ma tutti ci indirizzano verso Sant’Antonio e Pian delle Fugazze.
Questa è la stessa strada che abbiamo percorso ieri in senso inverso e che collega
Schio a Rovereto. E’ ampia e, inizialmente, con una pendenza molto blanda, ma piuttosto
battuta da auto e moto. Cerco di distrarmi guardando lo splendido panorama di cime
rocciose che si apre davanti ai miei occhi ed ascoltando la musica del mio lettore MP3.
Raggiungiamo Sant’Antonio dopo 4 km. La strada adesso sale in modo più deciso
per altri 6 km, fino a Pian delle Fugazze. 14 i tornanti da superare, ma noi,
intorno all’undicesimo e dopo 4 km, al bivio, svoltiamo a destra, avendo
adocchiato il cartello del Passo Xomo, che ieri ci era
sfuggito. Scoprirò in seguito che a questo Passo ci si può arrivare almeno da quattro vie diverse. Ci inerpichiamo per circa 700 metri in mezzo al bosco, procediamo in piano per un buon tratto e poi continuiamo per circa 4 km in leggera salita.
Il
paesaggio è una favola: alte montagne granitiche, boschi e cascate, da una parte, vasti panorami sulla vallata
sottostante e su una lunga catena di montagne, dall'altra.
Allo scollinamento troviamo un
crocevia. La segnaletica indica, a sinistra, la "Strada delle 52 gallerie", di fronte a noi, quella che scende a Posina e ad Arsiero, a destra
per Santa Caterina.
Consultiamo la nostra cartina. Da Santa Caterina si potrebbe ritornare
a Valli del Pasubio per due vie. Ci avviamo fiduciosi. Intanto questa
stradina, che per un paio di chilometri corre in piano sul fianco della
montagna, è spettacolare e offre viste immense, nonostante la leggera foschia.
L’asfalto è grosso, ma abbastanza buono. Ancora bosco, un bivio dove giriamo a
destra, alcune contrade ed eccoci sulla statale.
Questa appena
percorsa in discesa è la strada che volevamo fare in salita stamattina. Sui bianchi cartelli stradali ci sono soltanto i nomi delle frazioni: Enna, Stoffele, ecc., che però non figuravano sulla nostra vecchia cartina; durante le precedenti vacanze nella provincia vicentina non c'è stato verso di trovarne una del Veneto, nè in scala grande nè in scala piccola. Librerie ed affini ne erano sprovvisti e pure gli autogrill. Mai successo all'estero! Chiedendomi perchè in Italia siamo sempre così malorganizzati, giro le ruote verso destra e in pochi minuti arriviamo a Valli del Pasubio. In centro,
nei pressi della chiesa, prendiamo la via a sinistra che sale al Passo Xon e che adesso affrontiamo in senso inverso.

E mentre dal Passo plano verso
valle, non posso distogliere lo sguardo dalla splendida Recoaro: così, incastonata tra le montagne, è proprio un incanto.
Nessun commento:
Posta un commento