Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

venerdì 27 settembre 2013

BASSANO DEL GRAPPA - ASOLO - MONTE GRAPPA (Veneto) in camper e bici

Una vacanza tra le province di Vicenza, Treviso, Belluno e Trento in bici e camper 

1° giorno (14/07/2013): Bassano del Grappa - Asolo
63 km, 700 metri di dislivello in mountain bike

Visto che tre week-end nel vicentino non erano bastati per scoprire tutte le bellezze di quei luoghi e che la mia sete di conoscenza non ha limiti, come mi ero ripromessa, ho organizzato un’intera settimana di vacanza, non solo nella provincia di Vicenza, ma anche in quelle limitrofe, che pure hanno molto da offrire. Per iniziare le nostre scorribande cicloturistiche, un posto valeva l’altro e così la scelta è caduta casualmente su Bassano del Grappa. Ci siamo arrivati ieri sera, attraverso la A4, uscita Vicenza Ovest, e la SS 11 per Verona, deviando, poi, sulla SP 248. Sempre per caso ci siamo imbattuti nei cartelli segnaletici  color marrone dell’Agricamp, sui  quali era disegnato un camper. Seguendoli passo, passo, ci hanno condotto alla Fattoria Sociale Conca d’Oro (Via Rivoltella Bassa n. 22, Bassano del Grappa (VI) - GPS: N45.786894, E11.729465 - tel.: 0424 512607 - tariffa: 15 euro, corrente ed acqua incluse, doccia calda: 2 euro, wc, scarico cassetta wc e servizi igienici, per lo scarico delle acque reflue e nere bisogna spostarsi al Park Gerosa), gestita da un gruppo che opera per l’inserimento lavorativo di giovani con ritardo mentale. 
Qui i ragazzi coltivano ortaggi ed ulivi biologici, oltre a produrre confetture che si possono acquistare al loro punto vendita. Bellissime le parole che il Sindaco ha dedicato loro e che ho scorto su una targa all’ingresso dell’edificio.
Il posto, gradevole e lontano dal traffico, dista soltanto 2,5 km dal centro storico di Bassano, che si può raggiungere, a piedi o in bici, attraverso una stradina di campagna. Il nostro proposito di farvi una scappatina veloce dopo cena è sfumato per l’arrivo di un temporale, graditissimo, per la verità, che ha rinfrescato un po’ l’aria della torrida giornata. Sarà una mia impressione, ma da queste parti c’è un’umidità esagerata, che rende il caldo ancor più opprimente.
Ora, dall’Agricamp, con le nostre mountain bike, ci avviamo verso il Brenta, per poi arrivare a Bassano. Non c’è segnaletica, ma, cercando di dirigerci sempre verso sud-ovest, raggiungiamo il fiume e, seguendo il suo corso, ci troviamo direttamente in centro città. Decidiamo di visitarla al ritorno e così proseguiamo il nostro giro. Meta odierna è Asolo e, perciò, andiamo alla ricerca di indicazioni stradali che ci conducano a destinazione. Marco parte sicuro verso sud, nonostante gli faccia notare che Asolo si trovi ad Est. Rotonda dopo rotonda, ci allontaniamo sempre più da Bassano. Non c’è uno straccio di cartello stradale e nessuno a cui chiedere informazioni, ma è chiaro che questa non è la direzione giusta. Percorriamo a ritroso alcuni chilometri, fino ad un autolavaggio, dove troviamo un ragazzo che ci illumina sul cammino da seguire. 
Ritorniamo in città, l’aggiriamo verso est, passiamo davanti alla stazione ferroviaria e, poco dopo, giriamo a destra sulla SP 248 per Mussolente. Per evitare questa via, più breve, ma piuttosto trafficata, per Asolo, alcuni chilometri dopo, al semaforo, svoltiamo a sinistra per Semonzo, senza però arrivarci. Dopo il cavalcavia, infatti, deviamo a destra e c’immettiamo su una stradina secondaria, che corre parallela alla catena montuosa che si estende alla nostra sinistra. E’ senz’altro il Massiccio del Monte Grappa. Qui l’ambiente è piacevole. Pedaliamo in mezzo a prati fioriti e all’ombra di piccoli boschi. Due rampe ripide, due discese ardite e, poi, giriamo a sinistra. Siamo a Mussolente, dove troviamo i cartelli di alcune piste ciclabili, distinte con nomi diversi, in base a ciò che si desidera visitare. Noi seguiamo la via dell’Architettura, perché i paesi che dovremo attraversare sono anche quelli che ci avvicinano di più alla nostra meta, che, per la verità, in linea retta dista soltanto 15 km da Bassano, ma noi, alla fine, ne faremo quasi il doppio. 
Ecco Sopracastello e, poi, Fonte Alto. All’incrocio con la statale giriamo a destra e, subito dopo, al bivio, a sinistra, verso  Asolo. Saliamo un paio di chilometri, passando davanti al lussuoso albergo di Villa Cipriani, con il giardino-belvedere adornato di statue e circondato da una balaustra di marmo bianco, finchè sbuchiamo nel centro storico dell’antico borgo, “uno dei più belli d’Italia”, c’informa una targa sul muro. Scendiamo verso la piazza, percorriamo una stretta via fiancheggiata da arcate e poi svoltiamo a sinistra. Poco oltre, sempre alla nostra sinistra, si stacca una stradina che, dopo due chilometri impervi e pendenze intorno al 20%, ci porta alla rocca e ad un punto panoramico. E’ quasi mezzogiorno e il sole picchia forte, ma qui è ventilato e c’è un po’ d’ombra. Ne approfittiamo per mettere qualcosa sotto i denti e per fare, io, quattro coccole ad un bellissimo cagnone. Abbandoniamo a malincuore la quiete di questo luogo, per rituffarci nel centro affollato di turisti. Ritorniamo al bivio per Fonte Alto, che ignoriamo, e procediamo dritto verso Castelcucco, Possagno e Crespano del Grappa. Non c’è in giro anima viva, ma percorrere questo stradone sotto il sole cocente è un inferno. 
Per alleviare l’arsura facciamo una sosta per gustarci un gelato, che consumiamo all’ombra di un piccolo parco, di fronte alla gelateria: un’oasi nel deserto. Poi riprendiamo a pedalare verso Romano d’Ezzelino, concludendo il nostro piccolo anello a Bassano del Grappa. 
Un giretto nello splendido centro storico, qualche foto al famoso e antico Ponte degli Alpini, un altro gelato, perché no? E, poi, l’acqua del Brenta, che scorre, limpida, a pochi metri di distanza, ci tenta. E’ un invito a cui non possiamo resistere. Troviamo un posticino tranquillo, poco lontano dal centro, nei pressi di una chiesetta. 
Mentre osservo una famiglia di anatre sguazzare nell’acqua, mi accingo anch’io, con entusiasmo, a mettere le gambe in ammollo. 
Caspiterina, l’acqua è gelida come quella di un torrente di montagna! Non credo sia possibile farvi un bagno. Ci basta una rinfrescatina per avere un’illusione di benessere, che durerà quanto una bolla di sapone. Vabbè, sempre meglio di niente.

2° giorno (15/07/2013): Monte Grappa da Semonzo in bici da corsa
(anello di 61 km, 1700 metri di dislivello di cui 1562 metri la sola salita al Monte Grappa, che è lunga 18,6 km)

Partiamo dall’Agricamp di Bassano del Grappa e, tenendo la sinistra, ci troviamo subito all’incrocio con la strada per Romano d’Ezzelino. Procediamo per 2 Km, fino a Semonzo, dove vediamo l’indicazione a sinistra per Cima Grappa. Ho pensato di scalare il Monte Grappa da questo versante, meno conosciuto, sia perché, pur essendo la salita più corta rispetto a quella di Romano, è più impegnativa, ma, soprattutto, perché mi auguro sia più tranquilla.
Il massiccio del Grappa è immenso e ben individuabile. Sorge tra il Brenta, ad ovest, e il Piave, ad est. Davanti, la pianura trevigiana e, alle spalle, quella feltrina. 
La strada sale subito a tornanti; ne contiamo 21 nei primi 9 km. Sono abbastanza distanti l’uno all’altro e soltanto i rettilinei si trovano all’ombra del bosco, mentre i tratti in curva sono esposti ai raggi del sole. La pendenza è regolare, senza strappi e si mantiene tra l’8 ed il 9%. Man mano saliamo, le pareti della montagna diventano sempre più verticali. Guardo in alto, alla mia sinistra, quegli alberi e quelle rocce che sfidano la forza di gravità. Mi chiedo come facciano a non staccarsi dal suolo che a fatica li trattiene. Alla mia destra, invece, uno strapiombo da vertigine. Passiamo sotto un arco scavato nella roccia. Poco più avanti, eccone un altro. Che posto meraviglioso! 
Tra il 21° ed il 22° tornante incontriamo un paio di chilometri pianeggianti, fino a Campo Croce. Da questa località la strada si restringe e s’impenna. Non c’è più respiro. Circa 8 km sempre tra il 12 e il 16%. Prati, pascoli e un caldo asfissiante, nonostante ci stiamo avvicinando ai 1800 metri di quota. 
All’improvviso ci troviamo immersi in un imprevisto e spesso strato di nuvole. Rabbrividisco, anche perché, per un breve tratto, la strada scende leggermente per poi impennarsi ancor di più. Il paesaggio circostante è celato dalla nebbia. Tutto è ovattato e silenzioso. Un’atmosfera surreale, da thriller. 
L’incrocio con la strada che sale da Romano d’Ezzelino o da Feltre pone fine alla nostra fatica. La pendenza ritorna più umana e ormai siamo quasi arrivati a Cima Grappa. Facciamo una visita all’ossario, dove sono sepolti 55.000 soldati italiani, oltre a 10.000 soldati austroungarici. Spengo il lettore MP3, per rispetto verso questi giovani che persero la vita “per riscattare la libertà e la dignità del nostro Paese”. Dopodiché andiamo a recuperare le bici, decidendo di affrontare la discesa, questa volta, verso Romano d'Ezzelino.
Sono circa 25  km, ma le pendenze non superano mai il 10%. Inoltre la salita (nel nostro caso, la discesa) è intervallata da un lungo falsopiano in contropendenza. E’ bello anche questo versante, ma, essendo quello più noto, è battuto da una moltitudine di ciclisti e motociclisti, nonché da auto e pullman, in particolar modo nei fine settimana. Oggi, invece, è lunedì e c’è poca gente in giro; è quasi tutto per noi. 
Ci godiamo in santa pace lo spettacolo:  le pinete, le mucche al pascolo, le pozze d’acqua dove vanno ad abbeverarsi gli animali, anche quelli selvatici, che vivono su questa montagna, i fiori multicolori che spuntano dalla pietre a bordo strada e, poi, più a valle, vasti panorami sulla pianura. Concludiamo il nostro anello nel centro storico di Bassano del Grappa. Punto come un segugio la gelateria di ieri per un mega cono ipercalorico. Sono monotona, lo so, ma il gelato non mi basta mai. 








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