Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

giovedì 15 novembre 2018

OLANDA IN CAMPER E BICI (09 aprile-04 maggio 2018)





Adoro i Paesi Bassi e non soltanto perché vi si può pedalare in totale sicurezza. Avevamo già trascorso una vacanza nel Noord-Holland con i nostri figli nell'estate del 2010, nonché qualche giorno nel Brabante in quella del 2015. Difficilmente torno due volte nello stesso posto, a meno che mi piaccia davvero tanto; in tal caso, mi nasce dentro il desiderio di vederlo anche in un'altra veste, con luci e colori diversi. Stavolta, quindi, scegliamo di visitare l'Olanda in primavera, la stagione perfetta per assistere alle fioriture dei bulbi, di cui questo Paese è il maggior produttore al mondo. 
Naturalmente il periodo esatto dipende dalle condizioni climatiche: la fine di marzo segna l'inizio della fioritura del croco, seguita dai narcisi e dai giacinti. Da metà aprile alla prima settimana di maggio sbocciano i tulipani. 
Le zone con le più vaste coltivazioni di bulbi sono tre:
- la prima si trova a nord-ovest del Paese, nella penisola "Kop van Noord-Holland”, intorno a Den Helder, Petten, Nieuwe Niedorp e Wieringerwerf;
- la seconda nel Bollenstreek, a sud di Amsterdam, tra Haarlem e Leida;
- la terza nel "Noordoostpolder", nella provincia del Flevoland, intorno alla città di Emmeloord; probabilmente la meno conosciuta.
Ho tracciato un ipotetico itinerario che prevede, inizialmente, la visita dell'Olanda nord-occidentale (Noord-Holland), con discesa verso il sud-ovest e l'Olanda Meridionale (Zuid Holland), la risalita lungo la parte centrale, fino a raggiungere le zone a nord-est e, infine, il ritorno verso il sud-est e il Limburgo. 
Ho escluso Amsterdam, avendola già visitata nel 2010, soggiornando al Camping Gasper, in Loosdrechtdreef 7 - GPS: N52.312767, E004.990664 - aperto da marzo a novembre - tariffa 2021: € 25 a notte - comoda Metro per il centro a 500 metri); in alternativa c'è anche il Camping Zeeburg, in Zuider Ijdijk 20 - GPS.: N52.365330, E004.959510 - annuale - tariffa 2021 € 26 - la fermata del bus per il centro si raggiunge attraversando un lungo ponte). 
Mi sono documentata su ciò che offrono, dal punto di vista naturalistico e culturale, le 12 regioni in cui sono divisi i Paesi Bassi, per approfondire la loro conoscenza. 
So che hanno un profilo piatto, cieli alti e una particolare luce argentea causata dall'elevata quantità di vapore acqueo presente nell'aria. 
E', da sempre, terra di navigatori e di mercanti. Le città sono, dunque, quasi tutte marinare, con porti, magazzini per deposito merci e piazze grandi dove, un tempo, avvenivano le trattative commerciali. Inoltre, una parte dei Paesi Bassi si trova sotto il livello del mare e, pertanto, soggetta a devastanti inondazioni, le quali, nel passato, spazzarono via interi paesi, provocando migliaia di morti. Senza la barriera delle dighe costruite dall'uomo e delle dune di sabbia formate dal vento, più del 20% del suo territorio verrebbe invaso dall'acqua due volte al giorno. 
Oltre ad essere intraprendenti ed ingegnosi, gli olandesi sono anche amanti della natura e rispettosi dell'ambiente; quindi, usano la bici sia per svago sia come mezzo di trasporto, in ogni stagione e con qualsiasi meteo. Intelligentemente, hanno pensato alla sicurezza dei ciclisti, non solo creando migliaia di chilometri di piste ciclabili, ma fornendo una segnaletica appropriata e promuovendo una cultura di rispetto verso l'utente più debole della strada. Il resto lo apprenderò lungo il cammino.

Ora, non ci rimane che allacciare le cinture di sicurezza e accendere il motore del camper. Il viaggio ha inizio!

09/04/2018 (lunedì-1° giorno): chi ama viaggiare non sempre sceglie la via più breve per raggiungere la meta: spesso si lascia guidare dal cuore e dalla curiosità di scoprire strade e posti nuovi. Visto che la nostra destinazione è l'Olanda, abbiamo diverse rotte da poter seguire. Scegliamo quella che, prima di attraversare la Germania, ci farà transitare dall'Austria e stabiliamo, come tappa iniziale, Shongau (in Germania), bel paesino provvisto di area attrezzata per i camper (Wohnmobilplatz, in Lechuferstrasse, Coordinate: N47.808610, E010.898610, con Camper Service e allaccio alla corrente, al costo di € 5 al giorno, €1/100 lt acqua, pianeggiante, su ghiaia, sotto le mura della città, 70 posti, lungo il fiume Lech, vicino agli impianti sportivi e a 5 minuti a piedi dal centro). 
Partiamo da Bergamo alle 11 con una leggera pioggerellina e arriviamo alle 17 con un pallido sole, dopo aver percorso circa 450 km e aver speso € 9,40 per la vignette (durata minima: 10 giorni), che consente l'uso delle autostrade austriache, oltre ad € 9,50 per il pedaggio del ponte Europa alla barriera di Schonberg, prima di Innsbruck. Temperatura gradevole sui 18°C.
Di questo primo giorno di viaggio mi rimangono le immagini di strade ampie e sinuose (nel tratto tra Innsbruck – Garmisch Partenkirchen – Ettel – Omerammergau – Shongau), di prati di montagna punteggiati dai tipici ricoveri del legname, di imponenti cime innevate e di paesini con le facciate delle case affrescate; di tappeti naturali di erica rosa, del verde tenue delle foglioline appena germogliate sui rami degli alberi; di fiori gialli, bianchi e viola sui cigli della strada; di piste ciclabili che si allontanano tra i campi, infilandosi nei boschi e ricomparendo alla vista dopo qualche chilometro; del bel centro storico di Shongau, racchiuso tra antiche mura, a cui si accede tramite una bella porta in pietra, posta alla fine di una ripida salita e un'altrettanto ripida scalinata. 

10/04/2018 (martedì-2° giorno): lasciamo Shongau intorno alle 9, dirigendoci verso Augusta, sulla Romantische Strasse, dopo aver fatto il pieno di diesel al costo di € 1,16/l. Al risveglio la temperatura era di 9°C, ma, col trascorrere delle ore, sale a 20, grazie ad un bel sole caldo. Ci fermiamo prima di Stoccarda per pranzare e, una volta ripartiti, Marco si accorge di una luce rossa accesasi sul cruscotto del camper: è quella che segnala i guasti al motore e, infatti, nel giro di qualche minuto, il nostro bestione dà segni di sofferenza. Non reagisce all'impulso dell'acceleratore e, anche solo nelle leggere inclinazioni del piano stradale, tossicchia. Guadagniamo subito l'uscita dell'autostrada e andiamo alla ricerca di un'officina meccanica. La più vicina ha marchio Citroen, così il gentilissimo titolare ci indirizza verso un'altra con marchio Fiat, 4 km più avanti, avendo noi un Fiat Ducato. Qui, dopo un immediato ed accurato controllo, ci viene riferito che uno dei cavi di collegamento alle candelette è rotto e va sostituito, ma loro, al momento, ne sono sprovvisti. Ci forniscono, però, il nominativo di una grande officina, a 13 km di distanza, che forse ne dispone. Muoversi con un camper che stantuffa nel traffico caotico del centro di Stoccarda, dovendo, tra l'altro, attraversare un lunghissimo tunnel, incolonnati e a passo d'uomo, si rivela un'esperienza mistica. Quando arriviamo a destinazione, si sono fatte le 17. Purtroppo le attività, in Germania, terminano alle 18 e non vi è più tempo per metter mano al nostro motore. Dovremo ripresentarci domani mattina alle 7. Per fortuna, uno degli operai è figlio di siciliani e parla italiano, facilitandoci le spiegazioni. Troviamo un parcheggio proprio di fronte all'officina e attendiamo fiduciosi.

11/04/2018 (mercoledì-3° giorno): alle 7 riportiamo il camper all'interno dell'officina, dove viene confermata la diagnosi di ieri: rottura di uno dei quattro cavi di collegamento alle candelette. Ci dicono che è necessario ordinare il blocco completo, il quale arriverà in nottata e domani mattina procederanno alla sostituzione.

12/04/2018 (giovedì-4° giorno): intorno alle 11 possiamo nuovamente riprendere il nostro viaggio. Dopo 7 ore arriviamo all'area camper di Rees (Germania), vicino al confine con l'Olanda (Wohnmobilstellplatz – Ebentalstrasse – Coord. GPS: N51.76428 – E6.38829, dietro la piscina, a 400 metri dal centro, tariffa: € 6, con pozzetto, acqua potabile e corrente).
Oggi abbiamo percorso soltanto 250 km. Sulle autostrade tedesche, le code e i rallentamenti sono innumerevoli e bisogna armarsi di tanta pazienza.

13/04/2018 (venerdì- 5° giorno): pochi minuti dopo la partenza da Rees, attraversiamo il confine tra Germania e Olanda. Finalmente! 
Noord-Holland
Come già accennato, ho pensato di iniziare la visita dal nord-ovest e, precisamente, dalla regione del Noord-Holland. Si tratta di una penisola compresa tra il Mare del Nord e l'IJsselmeer; metà del suo territorio è costituito da polder, cioè terreni ottenuti prosciugando tratti di mare per mezzo di dighe o sistemi di drenaggio. Ci dirigiamo direttamente a Den-Helder, che dispone di una grande area attrezzata per camper nel Willemsoord, luogo dove, un tempo, venivano costruite le navi della Marina Reale Olandese, poco prima del porto d'imbarco per l'isola di Texel (Willemsoord 41, Den-Helder, Coordinate: 52.96233, 4.7705 - € 12,50 per 24 ore, con CS, bagni e docce, Wi-fi. Si paga alla reception, presso la quale si acquistano pure gli eventuali gettoni per il carico dell'acqua potabile e l'allaccio alla corrente, al costo di € 1 cad.). E' vicino al Museo Marittimo e circondato da un canale ove sono ormeggiati antichi velieri. Il centro del paese si trova al di là del ponte ed ha una zona pedonale con tanti negozi e locali di ogni tipo. Da qui partono diverse piste ciclabili dirette verso meridione e domani andremo ad esplorare la zona a sud di Den Helder, una delle tre aree olandesi famose per le coltivazioni di bulbi.

14/04/2018 (sabato-6° giorno): Le dune e i campi fioriti
(km 73 in mountain bike)
Devo premettere che le piste ciclabili nazionali, in Olanda, sono tutte contrassegnate da un numero preceduto dalle lettere LF. Poi ci sono quelle secondarie, con gli incroci numerati (knooppoint), seguendo i quali si può andare ovunque. Quando, nel 2015, venimmo a trovare degli amici nel Brabante, in previsione di un futuro viaggio in bici in questo Paese, acquistammo in una libreria una mappa divisa in settori: 20 schede con le indicazioni sia delle Fietsroutes (ciclabili nazionali) che dei knooppoint di tutta l'Olanda, le quali, ora, ci sono molti utili. Così, adesso, non dobbiamo far altro che seguire i vari numerini sulla mappa per comporre un percorso, con un occhio alle distanze: essendo le mappe in scala 1:100.000, calcoliamo 1 km per ogni cm. Da Den Helder parte la LF1, che percorriamo, dirigendoci verso sud. Per alcuni chilometri pedaliamo avendo il mare alla nostra destra, alte dune artificiali alla sinistra, gabbiani e oche selvatiche che volano sopra le nostre teste. Successivamente, la pista diventa sabbiosa, snodandosi sinuosa in un paesaggio lunare, formato da dune naturali ricoperte d'erba secca e punteggiate da macchie di narcisi enormi e gialli, che qui nascono spontanei. 
Spettacolari saliscendi, in una natura selvaggia, ci allontanano dalla riva del mare, per portarci, dopo qualche chilometro, sul versante interno delle dune, prima in alto e, poi, a livello della strada. Arrivati a Petten, lasciamo la pista LF1 e dedichiamo la nostra attenzione ai piccoli cartelli segnaletici, posti agli incroci delle vie, con i numeri dei Knooppoint. Ci infiliamo, quindi, in stradine di campagna, che costeggiano  immense distese di campi disegnati da incredibili geometrie variopinte. Nell'aria, profumi inebrianti di narcisi e giacinti da far girare la testa. Per vedere i tulipani sbocciati, qui al nord, mi sa, però, che bisognerà attendere ancora parecchi giorni. Infatti, fa abbastanza freddo (di giorno la temperatura oscilla tra i 9 e i 13°C), tant'è che indosso l'abbigliamento che abitualmente uso in inverno in Italia. Torno a Den Helder con un senso di grande soddisfazione. Quanto mi piace pedalare in Olanda!





15/04/2018 (domenica-7° giorno): piove abbondantemente durante la notte e prosegue anche stamattina. Partiamo alle 10 da Den Helder in direzione di Medemblik (parcheggio per 5 mezzi al porto in Pekelharinghaven 48 - Coordinate: 52.77131, 5.11333 – dietro gli uffici della darsena, presso la quale si pagano 10 € per 24 ore + tasse di soggiorno, se si sosta per più di 2-3 ore, altrimenti è gratuito, con scarico cassetta wc e acque grigie, allaccio elettrico. Senza prenotazione, però, trovare posto è solo una questione di fortuna). Poco dopo il nostro arrivo smette di piovere: non ci posso credere! Raggiungiamo il centro percorrendo il molo del porto turistico di Pekelharinghaven e superando un ponte mobile (che si alza e si abbassa per far transitare le imbarcazioni nel sottostante canale). Medemblik sorge sulla riva dell'IJsselmeer ed ha una via principale sulla quale si affacciano case caratteristiche, negozi e ristoranti. Attraversiamo tutto il paese, passando davanti al museo storico della panetteria (De Oude Bakkerji), con antistante caffetteria che vende i prodotti da forno preparati al momento, utilizzando antiche attrezzature. Nei pressi del Municipio, costruito in mattoncini rossi nel 1940, notiamo una stazioncina ferroviaria, dove stanno fervendo i preparativi per la partenza di un vecchio treno a vapore, con la locomotiva che emette sbuffi di fumo e un lungo cordone di carrozze d'epoca al seguito; attendiamo a lungo, ma invano, di vederlo sferragliare sui binari. Quindi, riprendiamo il nostro girovagare senza meta tra le stradine del centro, per poi tornare nuovamente al parcheggio dei camper, dietro il quale sorge il castello Radboud; pur trovandosi vicino in linea d'aria, ci rendiamo conto, tuttavia, che non è raggiungibile da qui, essendoci un canale che ci separa dallo stesso. Bisognerebbe aggirare tutto il porto, ma, il meteo incerto e le non entusiaste recensioni rinvenute sui siti web, ci inducono a lasciar perdere.

Medemblik
Medemblik



Nel pomeriggio proseguiamo per Einkhuizen, anch'essa situata sulla riva dello IJsselmeer (semplice parcheggio al porto in Dirck Chinaplein 1 - Coordinate: 52.69806, 5.29005 – Per la sosta notturna la tariffa è di € 11,95/24h + 5 per tassa di soggiorno. Il pagamento si effettua allo sportello automatico situato nel locale toilette della darsena, a fianco del bar adiacente l'ufficio turistico, al di là del canale; si accettano solo carte di credito. La domenica non si paga nelle strisce blu. Nei giorni feriali, per la visita veloce, bisogna parcheggiare sempre nelle strisce blu e mettere il disco orario, max 3 ore).
In quanto membro della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, Einkhuizen divenne una delle città più floride e potenti dell'Olanda. Camminando lungo le vie lastricate del suo nucleo antico si respira ancora un'atmosfera d'altri tempi. Mi affascina e la amo da subito.
Verso sera raggiungiamo Hoorn, dove trascorreremo la notte (l'area camper si trova in Visserseiland 223 - Coordinate: 52.6341, 5.0579 - con CS, corrente, bagni, docce, lavatrice, wi-fi - presso la marina, all'interno del porto turistico. E' necessario suonare il campanello per farsi aprire il cancello e recarsi alla reception, che si trova vicino al bar; bisogna salire al primo piano e pagare € 15. Viene consegnato un codice per bagni/docce e uno per entrare/uscire dall'area. Aperta dal 15/04 al 01/10). 

Einkhuizen








16/04/2018 (lunedì-8° giorno): I mulini e i canali 
(73 km in mountain bike)

Stamattina l'aria è frizzantina, ma c'è il sole e tanto basta. Partiamo in bici da Hoorn, avendo come meta la cittadina di Alkmaar, la cui attrattiva principale è il tradizionale mercato del formaggio, che si tiene ogni venerdì, da aprile a settembre, alle ore 10. Naturalmente tutto il percorso si snoda su piste ciclabili in sede protetta o strade a bassissimo traffico, dove i limiti di velocità sono compresi tra i 30 e i 60 km/h, nelle quali non incontriamo alcun mezzo motorizzato. I paesaggi sono tipicamente olandesi: immensi pascoli punteggiati da ovini e tagliati da infiniti canali, sulle cui rive svettano altissimi mulini a vento. Fiancheggiamo campi di tulipani non ancora fioriti, purtroppo, anche se questo sarebbe il periodo giusto; forse l'ondata di gelo, che ha colpito l'Europa alcune settimane fa, ha ritardato il loro sbocciare. Tantissime le aziende agricole, le quali hanno la particolarità di essere completamente circondate da canali, così da rendere inutile l'utilizzo di recinzioni per gli animali: da lì, non si possono certo allontanare. 
Che terra fantastica! Provo un po' di invidia per chi vive qui: tantissima natura, strade poco trafficate, piste ciclabili ovunque, casette che si specchiano nei canali, cieli immensi, cigni, aironi, germane, anatre in volo, luce ed aria cristallina. E' tutto così tranquillo! Ti dimentichi in fretta del traffico  e devi prestare attenzione soltanto agli altri ciclisti. Sosta caffé ad Alkmaar, cittadina vivace, con una via commerciale affollata e un caratteristico municipio, dopodiché torniamo ad Hoorn, scegliendo tra le innumerevoli possibilità che le piste ciclabili offrono. E' meraviglioso poter pedalare dappertutto in sicurezza. La segnaletica è sempre attenta ai ciclisti. S'incontrano tantissimi pensionati, spesso in piccoli gruppi, che trascorrono le loro giornate divertendosi in sella ad una bici, mantenendosi in salute. 










Alkmaar

17/04/2018 (martedì-9° giorno): Le città portuali e i villaggi dei pescatori 
(50 km in mountain bike)

Hoorn
In mattinata visitiamo Hoorn, incantevole cittadina situata sulle rive del Markermeer. Nel 17° secolo era una delle città più importanti della Compagnia Olandese delle Indie Orientali e, quindi, molto prospera, al pari di Amsterdam ed Enkhuizen. Oggi, non è che una delle romantiche “città morte” dell'ex Zuidersee e, in alcuni moli del suo porto, vi sono attraccati pescherecci storici. Pochi passi e ci addentriamo nel nucleo antico, tra dimore, negozi e locali ricchi d'atmosfera. Raggiungiamo Rode Steen, la piazza principale, sulla quale si fronteggiano l'antica pesa pubblica (Waag) e lo Staten College del 1632, attualmente sede del Museo della Frisia occidentale. Percorriamo la Nieuw Straat, con l'Ospedale di S. Giovanni del 1563 e lo Staten Poost, edificio rinascimentale con doppia facciata a scale; e, poi, ancora, la Muntstraat, dove si trova il palazzo della Damer van de Voc, la Compagnia delle Indie Orientali, del 1682. Proseguiamo sulla Groteost, che vanta tre splendide case del 17° sec. dipinte a motivi marinareschi, sbucando, infine, al porto. Concludiamo la visita camminando lungo la banchina e ammirando le antiche case, i velieri attraccati al molo nonchè l'unica porta fortificata rimasta delle cinque originarie. 











Tornati al camper, partiamo per Volendam. In paese c'è un'area camper, segnalata (Marinapark Volendam - De Pieterman - Tel.: +31299604010 – GPS: N 52.48906, E 5.06043 - € 6 dalle 10 alle 17 e € 14 dalle 17 alle 10, con piazzole delimitate da siepi, allaccio corrente e sbarra. Passa un incaricato alla sera per riscuotere). Noi preferiamo rimanere nel posteggio gratuito, visto che non ci sono divieti e non abbiamo bisogno nè di acqua né di corrente.
Monnickengam
Senza perder tempo, inforchiamo le nostre bici e puntiamo dritti verso lo storico villaggio di pescatori di Monnickengam, che, come Volendam, giace sulla sponda del Markermeer, (fratello minore dell'IJsselmeer; quest'ultimo, infatti, è diviso in due dalla diga di Houtribdijk e il Markermeer ne occupa la parte meridionale).  Dista solo 7 km e, con il vento a favore, ci arriviamo in poco tempo. Esploriamo con calma il paese, passando davanti alla chiesa di San Nicola e a varie case d'epoca. Tutti gli edifici antecedenti al 1355 furono arsi da vari incendi, ad eccezione della Torre dell'Orologio, che sorge accanto al “Waag” (la pesa pubblica). 
Infine, dirigendoci verso il vecchio porto e il ponte levatoio, usciamo dal piccolo, ma suggestivo borgo, prendendo la direzione di Marken. Vi giungiamo dopo una decina di chilometri, di cui gli ultimi pedalati su una striscia di terra che collega l'ex isola di Marken alla terraferma. Il centro abitato è caratteristico e circondato da prati dove pascolano pecore ed agnelli. Percorrendone i vialetti in bici, ci sorprendono piacevolmente le sue casette di legno, la maggior parte verniciate di nero e verde (costruite, nel passato, su pali e rialzi artificiali, per proteggere gli abitanti dalle frequenti inondanzioni, le quali cessarono dopo l'edificazione della diga di Afsluitdijk), i giardini fioriti, le strade in cotto rosso, i ponticelli e il porticciolo. 
Edam
Una volta tornati a Volendam, proseguiamo, sempre in bici, per Edam (graziosa cittadina fondata alla fine del XII secolo), passando dal porto. La strada è fiancheggiata da abitazioni in legno e mattoncini, il cui piano terra è occupato da tutta una serie di attività commerciali. Grazie alle mappe con i knooppoint, riusciamo a comporre un breve giro ad anello. Quando torniamo al camper, il sole è ormai basso all'orizzonte e una calda luce avvolge il paesaggio.

Marken




18/04/2018 (mercoledì-10° giorno): in mattinata lasciamo Volendam e raggiungiamo Zaanse Schans (€ 10 parcheggio misto auto e camper - GPS: 52.473500, 4.821650 - l'area camper in Wezelstraat 12 - GPS: 52.469220, 4.803670 sembrerebbe non esserci più, nel 2021).  Il sito viene presentato come un angolo esclusivo dell'Olanda, caratterizzato da autentiche casette in legno, mulini a vento, magazzini e laboratori artigianali. Ci avviamo a piedi verso il villaggio per una breve visita, essendo questo, all'evidenza, un luogo molto turistico. Dallo stesso, una stradina conduce ai sei mulini a vento, tuttora funzionanti e visitabili (4 €/adulto per ciascuna entrata). Dopodiché, andiamo a dare una sbirciatina anche al paese, che si trova al di là del ponte mobile; non vi è nulla di particolare, seppur si presti per una passeggiata in tranquillità.




E, allora, non ci resta che dedicare il resto della giornata al Parco floreale di Keikenhof (Lisse - Stationsweg 166A), sito web: https://keukenhof.nl/en/ luogo pure frequentato da migliaia di turisti ogni anno. Tuttavia, è da vedere, almeno una volta nella vita. Il parco è aperto tutti i giorni dall'ultima settimana di marzo alla metà di maggio (nel 2024, dal 21 marzo al 12 maggio), dalle 08.00 alle 19.30. La cassa chiude alle 18.00. L'ingresso costa (2024): adulti € 19,50 (ticket acquistato online e valido a data fissa in una fascia oraria prestabilita) o € 23 (ticket acquistato presso la biglietteria), € 9 bambini 4/17 anni + € 8 parcheggio (molti camperisti parcheggiano a 3 km dalla cittadina di Lisse, in Zuider Leidsevaart - Coordinate: 52.279440, 4.538050 – vicino al parco del Keukenhof, in fila indiana lungo un canale. La strada di accesso è stretta e con difficoltà di manovra per i mezzi di grosse dimensioni come il nostro). 
Se si amano i fiori, vale la pena accedervi almeno una volta nella vita. Si tratta di un parco unico al mondo: nelle sue aiuole vengono piantati, ogni anno, 7 milioni di fiori da bulbo, mentre le quattro serre offrono una fantastica collezione anche di orchidee, rose, garofani, iris, gigli e molti altri fiori. Entriamo alle 15,30 e usciamo alle 19, dopo un'overdose di profumi e colori, consapevoli del fatto che, ormai, è tardi per trovare un posto nelle aree camper dei dintorni. Le indico qui di seguito:
a 7 km da Keukenhof:
Abbenes (Kaagweg 50 - Coordinate: N52.225800, E4.619750 - www.camperplaatshetgroenehart.nl
Apertura: 15 marzo-1 novembre - Tariffa: € 12/24h per 2 persone, € 1 doccia automat, € 2 elettricità (10 ampere). L'area sosta per camper, che si trova in una fattoria agricola, dispone di 35 posti circa con allaccio elettrico e colonnina sani-station per acqua e scarico.
A 8,5 km da Keukenhof:
Nieuw-Vennep (1273-1293 Ijweg - GPS : N52.287300, E4.626080 - con camper service, acqua, corrente, docce, bagni e wi-fi – Tariffa: € 12/24h)
A 16,5 km da Keukenhof:
Vijfhuizen (Drie Merenweg - GPS : N52.344101, E 4.682970 – con camper service, acqua, corrente, docce, bagni e wi-fi – Tariffa: 12,5-15 €/24h; 2,50 € per servizi)
A 17 km da Keukenhof:
Roelofarendsveen (3 Geestweg - GPS : N52.192555, E4.614377 – solo scarico con cassetta, bagni, corrente – Tariffa: 12€/24h + 2€ corrente)
A 20 km da Keukenhof:
Aalsmeer (Uiterweg 27 - GPS : N52.265359, E4.744581 – con camper service, acqua, corrente, docce, bagni – Tariffa: 20€/24h)









Zuid-Holland (Olanda meridionale)
In effetti, sono tutte al completo e non c'è da stupirsene, in questo periodo di fioritura dei tulipani. Per di più, i tedeschi hanno l'abitudine di fermarsi molto presto, il pomeriggio, per la sosta notturna, occupando in anticipo tutti i posti disponibili, cosicchè “chi tardi arriva, male alloggia”. Il problema è che, spesso, nei luoghi turistici, è interdetta la sosta per i camper su tutto il territorio e, quindi, si è obbligati a parcheggiare nelle aree apposite.
Per fortuna, riusciamo a trovare un parcheggio accanto ad una chiesa e senza divieto per i camper; passeremo la notte qui, sperando che nessuno ci mandi via. Siamo a sud di Amsterdam, già nello Zuid-Holland (Olanda meridionale).

19/04/2018 (giovedì-11° giorno): Den Haag (L'Aia) 
(41 km in mountain bike)
TRACCIA GPS

Ci troviamo nella seconda zona famosa per le coltivazioni di bulbi, il Bollenstreek, e non credo ci sia alcuna possibilità di soggiornare qui. In mattinata facciamo ancora un tentativo nei dintorni, presso l'AA di Sessenheim (a circa 7 km da Keukenhof), ma anche qui la risposta è “Sorry, it's full”. Quindi, andiamo direttamente all'area camper di Den Haag (L'Aia) (in Ypenburgseboslaan/Valutapad - Coordinate: 52.05363, 4.3798 - Sito web: http://www.camperparkdenhaag.nl - € 16 al giorno per 2 adulti + 4 per tassa di soggiorno, € 4 per corrente, CS solo WC chimico, carico acqua e scarico delle grigie, bagni, docce, cancello con telecomando e codice di apertura/chiusura. E' un po' caro rispetto agli standard abituali; del resto siamo vicino ad una grande città e il posto è tranquillo, nel verde. I gestori sono cordialissimi e molto disponibili).
L'Aia
Raggiungeremo i campi di tulipani del Bollenstreek da quaggiù, dirigendoci verso nord in bici. Nel frattempo, però, già che ci siamo, cogliamo l'occasione per andare alla scoperta de L'Aia, con un po' di apprensione da parte mia, non essendo abituata a visitare in bici una metropoli. Montiamo in sella alle nostre mountain bikes e, seguendo le indicazioni forniteci dal gestore dell'area camper, arriviamo in città. Visitare L'Aia è molto facile, grazie alla capillare segnaletica stradale ed ai percorsi riservati alle bici. Bisogna, comunque, prestare molta attenzione ed essere sempre vigili, soprattutto agli incroci, perchè gli olandesi pedalano velocemente ed anche i semafori scattano in fretta; quindi, c'è un frenetico via vai di ciclisti da e per ogni dove. 
Una volta arrivati in centro e al laghetto Hofvijver (letteralmente “Stagno della corte”), proseguiamo verso il Palazzo Noordeinde, del XVI secolo, sede lavorativa del re, e, quindi raggiungiamo il Vredespaleis (Palazzo della Pace, sede della Corte Internazionale di Giustizia); ci giriamo attorno e, poi, passando per le vie brulicanti di gente che fa shopping o siede ai tavolini dei bar, ritorniamo verso il laghetto, che si trova accanto al complesso del Binnenhof, in stile gotico, sede del parlamento olandese. Percorriamo il cortile interno per tutta la sua lunghezza e, appena oltrepassata la Grenadierspoort, notiamo, alla nostra sinistra, la seicentesca Mauritshuis, ora un importante museo, che ospita opere dei maestri olandesi del 17° secolo e la famosa “Ragazza con l'Orecchino di Perla” di Vermeer. 
Poco più avanti si apre la Het Plein, ampia piazza dalla quale si scorge, sullo sfondo, lo skyline dei grattaceli dove hanno sede gli uffici governativi. Dopodiché, ci spingiamo fino a Scheveningen, che si rivela una delusione, essendo un luogo caotico ed affollato di turisti, peggio di Rimini ad agosto, complice la giornata calda e soleggiata: credo che 30° C, alla latitudine in cui ci troviamo, siano abbastanza inusuali nel mese di aprile. Dopo un po', decidiamo che ne abbiamo abbastanza: non fa per noi. Ritorniamo in città e, da lì, all'area camper. Alla fine, abbiamo percorso 41 km solo nel circondario de L'Aia. Non so dire se quest'ultima mi sia piaciuta o meno. I suoi quartieri sono eleganti, puliti e curati. Poco il traffico motorizzato sugli ampi viali del centro, ma c'è un mare di gente di ogni tipo e razza, che corre di qua e di là, a piedi o in bici. Nonostante ciò, è tutto ben organizzato e si pedala sempre in sicurezza. 







20/04/2018 (venerdì-12° giorno): I campi di tulipani del Bollenstreek 
(94 km in mountain bike)

Ormai abbiamo imparato la strada: una volta raggiunta la ciclabile che fiancheggia il canale Zuidvliet, riusciamo ad orientarci. Oggi ci dirigeremo verso nord e andremo ad esplorare, in bici, il Bollenstreek, la zona attorno a Leiden e Lisse coltivata a bulbi. 
La pista corre lineare lungo il bel canale, sul quale si affacciano splendide ville,  curati giardini e salici piangenti. Seguendo i knooppoint, ad un certo punto abbandoniamo il canale e arriviamo in un territorio disseminato di specchi d'acqua, che brillano tra le immense distese prative; numerosi i mulini a vento che si stagliano all'orizzonte. Percorriamo stradine deserte in mezzo alla campagna, attraversiamo caratteristici e silenziosi villaggi, tagliati da canali sormontati da numerosi ponticelli: in pratica, davanti ad ogni casa ce n'è uno. E, poi, finalmente, ecco i campi fioriti, colorati e profumatissimi nei pressi di Lisse, dove pedaliamo lungo un tratto di strada trafficata, ma sempre in sede protetta. 
E' il momento di fare inversione di rotta e di ritornare verso sud e L'Aia. Scegliamo di passare dal Wassenaar, che, sulla mappa, sembra essere una zona meno urbanizzata delle altre. Infatti, ci ritroviamo su vie tranquille e lastricate, fiancheggiate da alberi d'alto fusto, le quali conducono all'interno di un bosco fiabesco: un luogo insospettato ai margini di una grande città, dove stradine sinuose, vietate alle auto, serpeggiano tra la vegetazione rigogliosa. Non vorrei più uscire da qui. Invece, poco dopo, sbuchiamo alla periferia de L'Aia e, non so come, perdiamo i knooppoint segnati sulla mappa. Siamo, perciò costretti ad affidarci, per gli ultimi 5 km, al navigatore del cellulare, che ci porterà a destinazione, seguendo però un itinerario diverso da quello programmato. 











21/04/2018 (sabato-13° giorno): Delft e Delftse Hout 
(32 km in mountain bike)

Ci aspetta un'altra bella giornata sui pedali. Meta odierna: Delft, che dista circa 12 km dall'area camper. Sempre avendo come riferimento la ciclabile a fianco del canale Zuidvliet - sulle cui acque si allenano canoisti di ogni età, mentre lungo le sue sponde c'è chi corre, cammina o pedala, come noi – oggi svoltiamo a sinistra, dirigendoci a sud. 
Delft
Ad un certo punto, il canale devia verso sud-est e prende il nome di Delftse Vliet.  Continuiamo a seguirlo sulla Delftweg e, prima di arrivare in centro, passiamo davanti alla De Delftse Pauw (visitabile), l'unica fabbrica ancora attiva dal 1653, che produce l'originale ceramica blu di Delft, dipinta a mano e famosa in tutto il mondo. A Delft, il sabato mattina, si tiene sia il mercato generale (una versione ridotta rispetto a quella del giovedì), sia quelli d'antiquariato e del libro. Nonostante il gran via vai di gente a piedi e in bici, la cittadina è davvero piacevole. Le case sono costruite con mattoncini rossi, e pure le strade del centro storico sono lastricate con pietre rosse o grigie, come la maggior parte delle cittadine olandesi. La piazza, sulla quale si fronteggiano il Municipio e la Nieuwe Kerk (Chiesa Nuova), è molto vasta. Pedaliamo con calma, su e giù dai ponticelli, che offrono scorci pittoreschi sui canali e passando nelle vie in cui Johannes Vermeer, il maestro della cosiddetta “luce olandese”, trascorreva il suo tempo. Nel Vermeer Centrum si può visitare il suo studio, dove creò “Ragazza con l'orecchino di perla”, “La lattaia”, “Veduta di Delft”, ecc.
Da Delft partono diversi itinerari in bicicletta. Noi scegliamo quello che conduce al Delftse Hout, “un'area verde che offre pace e tranquillità”. Dalla Piazza Markt di Delft, costeggiamo il lato destro della Nieuwe Kerk, attraversiamo il ponte e giriamo a sinistra in Van Miereveltlaan. Superiamo anche il ponte successivo, svoltando, subito dopo, a destra, in Aan't Verlaat, dove inizia la pista ciclabile. Seguendo le indicazioni stradali, raggiungiamo Delftse Hout, che si rivela davvero un luogo rasserenante, caratterizzato da ampie distese di prati, delimitati da lunghe file di salici cimati. Insomma, un tipico paesaggio olandese, con le mucche al pascolo, cigni ed anatre che sguazzano indisturbati nelle acque dei canali. Facciamo un giro ad anello per poi tornare verso il centro di Delft e, quindi, a L'Aia. Tra una cosa e l'altra si sono fatte le 15. Salutiamo gli allegri gestori dell'area camper e partiamo alla volta di Dordrecht (parcheggio in Maasstraat 14 - Coordinate: 51.819200, 4.687000 - prevalentemente per auto, con 12 posti camper spaziosi, a soli € 2 al giorno con CS; € 1 per acqua). Visto che è presto, ne approfittiamo per acquistare un po' di provviste al Jumbo (10 minuti a piedi), catena di supermercati da noi prediletta in Olanda, e, poi, ci rilassiamo, aspettando l'ora di cena.












22/04/2018 (domenica-14° giorno): Alle spalle dell'area camper c'è il terminal Stadswerven, dove, ogni ora, attraccano i battelli che conducono in centro (terminal Merwekade). La tratta costa € 2 cad. e dura 2 minuti. Per la visita seguiamo le indicazioni del Rondje Dordt, un percorso pedonale che ci accompagna nei punti più importanti della cittadina: porti interni, monumenti e siti storici. 
Dordrecht
Belle strade lastricate, oggi piacevolmente deserte, dato che è domenica mattina e molte attività commerciali sono chiuse; quindi, possiamo passeggiare con calma e fermarci ad osservare con più attenzione ciò che ci circonda. Dordrecht vanta circa 1000 monumenti, alcuni dei quali sono stati sapientemente convertiti in ristoranti, musei o teatri. E' una tappa allettante anche per gli amanti del vintage: non si contano le vetrine che espongono oggetti curiosi risalenti ad alcuni decenni fa. Esploriamo ogni angolo della cittadina, attraversando i canali sugli immancabili ponticelli e raggiungendo il Groothoofd, il punto di confluenza dei fiumi Merwede, Noord e Oude Maas. Dopo una sosta per mettere qualcosa sotto i denti, grazie alle istruzioni del navigatore del cellulare, possiamo tornare all'area camper a piedi, visto che dista soltanto 2 km. Eravamo convinti che il centro fosse raggiungibile solo col battello, dato che l'inondazione del 1421 aveva provocato il distacco di Dordrecht, facendola diventare un'isola in un mare interno. Invece, c'è un ponte di collegamento. 
Kinderdjik
E' ancora presto e con il camper ci trasferiamo a Kinderdijk (12 km, area camper in Poldersemolenweg n. 6, Alblasserdam - GPS: 51.859130, 4.676490) per visitare i famosi 19 mulini, dichiarati dall'Unesco patrimonio dell'Umanità; costruiti uno di fronte all'altro, intorno al 1740, con lo scopo di mantenere asciutto il bassopiano di Alblasserwaard, facevano parte di un più vasto sistema volto a prevenire le inondazioni. Sarà che m'immaginavo qualcosa di diverso, sarà che abbiamo visto tanti di quei mulini, finora, sarà che sono venuta qui soprattutto con l'idea di scattare qualche buona foto; sta di fatto che, notando la cattiva luce del momento, una volta giunta all'ingresso dell'area (€ 5,50 cad. il ticket), la voglia di entrare mi passa e mi accontento di osservarli dall'esterno. Così, poco dopo, ritorniamo a Dordrecht per cenare e trascorrervi la notte. Dalla sponda del canale guardo le chiatte scivolare placide sull'acqua mentre, piano piano, cala la sera, i lampioni si accendono e il cielo si colora di rosa.








23/04/2018 (lunedì-15° giorno): riprendiamo il viaggio con il camper in direzione di Gouda, una quarantina di chilometri più a nord. Il parcheggio Klein America (Coordinate: N52.01199, E4.71579, vicino al centro, ha una zona riservata ai camper, € 8 al giorno, € 1,70/h e possibilità di allaccio alla corrente, a pagamento, CS gratuito. Entrare da Fluwelensingel e non da Oosthaven, come suggerisce il navigatore). Paghiamo il ticket per 2 ore e, quindi, ci avviamo verso il centro storico, che è piccolo e si visita in poco tempo, ma è interessante. 
Gouda
Gouda è famosa in tutto il mondo per il suo formaggio. Davanti all'edificio della pesa (Goude Waag), il giovedì, da aprile ad agosto, dalle 10 alle 13, va in scena lo spettacolo del mercato del formaggio, caratterizzato da antichi rituali, così come avveniva nel passato. Dicono ci sia sempre una gran folla di turisti ad assistere alla rappresentazione. Essendo oggi lunedì, invece, non c'è quasi nessuno e possiamo passeggiare tranquillamente lungo i canali o nella grande piazza, al cui centro campeggia l'antico Municipio. Dopo pranzo ripartiamo per il Flevoland, la provincia più giovane dei Paesi Bassi, nata, nel 1986, in seguito ad un grande progetto di bonifica. Qui, la gente abita letteralmente sul fondale dell'ex Zuiderzee (una insenatura del Mare del Nord), il quale, dopo la costruzione della diga di Afsluitdijk e il prosciugamento di parte delle sue acque per ricavarne terre da coltivare (i polder), divenne un lago salmastro e prese il nome di IJsselmeer. I polder, che in alcuni punti si trovano anche sei metri sotto il livello del mare, oggi sono ampiamente coltivati e, quelle che un tempo erano isole, quali Urk e Schoklan, sono diventati borghi marinari, che si affacciano sullo Ijsselmeer.
















Utrecht
Prima, però, facciamo una deviazione verso Utrecht per vedere il castello di De Haar, che pare essere molto scenografico, il quale dista circa 40 km da Gouda. Quando arriviamo a destinazione, entriamo nel parcheggio a pagamento (€ 5) con l'intenzione di passarvi anche la notte, ma, una volta dentro, un gigantesco cartello avvisa che l'area è visitata dai ladri e raccomanda di non lasciare oggetti di valore nelle vetture. E già io inizio ad agitarmi. Marco avvolge altre catene attorno alle bici, dopodiché raggiungiamo l'ingresso del castello. Alla biglietteria, il costo del ticket ci sorprende: € 16 cad. adulti per il castello + € 5 per il giardino = € 42 per entrambi, che sommati agli € 5 del parcheggio, fanno € 47 in totale. Caspiterina, mi pare un'esagerazione! Il pensiero che il camper, per di più, non si trovi proprio in un luogo sicuro, ci fa desistere e ci accontentiamo di ammirarlo dall'esterno. 
Così, ritorniamo sui nostri passi e ce ne andiamo. A saperlo prima, avremmo evitato la deviazione. Pazienza! 
Per la sosta notturna usufruiamo dell'area camper presso la Marina di Almere (Sluiskade, 11 - GPS: N52.332100, E5.217100 - Tariffa: € 16/24h tutto compreso - bagni, docce, corrente, CS, Wi-fi).
Quando usciamo dalla Capitaneria del porto, dove si effettua il pagamento e si ottiene il gettone che permette di alzare la sbarra di accesso, il sole, già basso all'orizzonte, sta indorando il paesaggio.




24/04/2018 (martedì-16° giorno): E' piovuto abbondantemente durante la notte. 
Flevoland
Stamattina il cielo continua ad essere cupo e nuvoloso, con qualche breve schiarita, mentre il vento sferzante accresce la percezione del freddo. Risaliamo con il camper, da sud verso nord, la regione del Flevoland. Lungo la strada, terreni arati a perdita d'occhio e contadini al lavoro sui mezzi agricoli. Qua e là, le chiazze colorate dei campi di tulipani. Su queste terre, recentemente strappate al mare, sono sorte, e tuttora stanno sorgendo, nuove cittadine; si costruiscono strade e si piantumano alberi.
Continuiamo verso nord e ci fermiamo ad Urk presso l'AA della Marina (Haven Burgemeester Schipperkade - Coordinate: 52.66027, 5.59972. Vicino al centro; € 15 compresa corrente - subito disponibile - e docce/bagni, Wi-fi - disponibili dopo il passaggio dell'incaricato alla riscossione, nel tardo pomeriggio e al mattino, il quale consegna i codici di accesso. Non c'è il pozzetto per lo scarico delle acque grigie/nere)
Al primo impatto il luogo non mi entusiasma, ma, dopo aver passeggiato lungo i moli e la spiaggia, sul lungomare che porta al faro nonchè tra le stradine lastricate dell'antico villaggio e le casette dai giardini fioriti, arredati con divanetti, poltroncine e cuscini colorati, mi devo ricredere: Urk ha un suo fascino.











25/04/2018 (mercoledì-17° giorno): una buona colazione mi risolleva l'umore, dopo una notte quasi insonne a causa degli ululati del vento e dei rumori provocati dalla violenza dello stesso, che ancora non si sono placati. Ci troviamo nella terza zona famosa per la coltivazione dei bulbi, chiamata "Noordoostpolder", ovvero polder nordorientale, nella provincia del Flevoland, intorno alla città di Emmeloord; forse la meno conosciuta, di certo la più vasta. 
Passiamo dall'Ufficio Turistico per richiedere la mappa della Tulip Route e, poi, siamo pronti per partire, purtroppo non con la bici, come avrei preferito, ma con il camper, in quanto il cielo è plumbeo e le previsioni meteo danno pioggia per oggi. Si può percorrere la Tulip Route sia in bici che con i mezzi motorizzati, seguendo, però, itinerari diversi. Una volta accertato che si possa passare anche con un camper ingombrante come il nostro, iniziamo il tour. A differenza della zona del Noord-Holland, in cui eravamo transitati qualche giorno fa e dove avevamo trovato solo narcisi e giacinti in piena fioritura, qui, invece, forse grazie al caldo eccezionale dei giorni scorsi, sono sbocciati anche i tulipani e i loro vivaci colori risaltano nelle vaste distese coltivate (non esclusivamente a bulbi). Stiamo percorrendo una delle strade più belle del mondo, definita tale dal National Geographic, che è tutto dire. E' lunga 100 km, costeggia 1000 ettari di campi fioriti ed è ben provvista di segnaletica; perciò passiamo la mattinata ad esplorarne una parte, tra uno scroscio e l'altro. 













Frisia
Poi, lasciamo il Flevoland, puntando più a nord, verso la Frisia, regione che si  affaccia sul mare del Nord. E presto facciamo il simpatico incontro con le “frisone”, famosa razza bovina a chiazze bianche e nere, che pascolano nelle immense, verdi distese prative. Ci sono molte fattorie nella zona e si respira un acre odore di letame. Prima sosta a Sloten, la città fortificata più piccola al mondo. Parcheggiamo il camper alla Marina e, sotto un cielo minaccioso, raggiungiamo il minuscolo centro, caratterizzato da antichi edifici, coi tipici frontoni a gradoni, che si affacciano su un canale, alla fine del quale spicca un grande mulino a vento. Neanche il tempo di guardarci intorno, che iniziano a scendere dal cielo i primi goccioloni, tanto grossi che, in un amen, siamo zuppi. Visto che di tetti per ripararsi dalla pioggia, qui, non ce ne sono, non resta che tornare di corsa al camper. Quindi, sempre per la legge del “chi tardi arriva, male alloggia”, andiamo subito alla ricerca di un posto dove trascorrere la notte e lo troviamo a Workum (presso Jachthaven Bouwsma, Moleburren n. 11, al costo di € 15, con corrente, acqua e bagni; non c'è il pozzetto di scarico).

Sloten




Workum

26/04/2018 (giovedì-18° giorno): altra giornata gelida (10°C), vento sferzante e, pure oggi, le nostre mountain bikes rimarranno sul portabici. Mi sarebbe piaciuto fare molti più giri in bici piuttosto che con il camper, anche perchè, con quest'ultimo, trovare i parcheggi ed entrare nei centri abitati è sempre un'incognita, ma non ne faccio certo una malattia. Ogni sera organizziamo la giornata successiva in base alle previsioni del tempo, con un occhio particolare al vento (che può essere molto violento e pericoloso per pedalare), accettando, comunque, di buon grado qualsiasi meteo, perchè in vacanza, così come nella vita in generale, c'è sempre qualcosa di interessante da fare. Infatti, cogliamo l'occasione per visitare Hindelopen. Lasciamo il camper nell'ampio parcheggio gratuito all'ingresso del paese e ci avviamo verso il centro, che è incantevole seppur contenuto. Camminare lungo le sue vie acciottolate e adornate di fiori o sui ponticelli che attraversano i canali, osservare le pecorelle che brucano l'erba sugli argini prospicienti l'Ilsselmeer, dona un senso di pace e serenità. Qui, la vita scorre davvero con un ritmo rilassante.








Proseguiamo, quindi, verso Bolsward, una delle undici città storiche della Frisia toccate dall'Elfstedentocht (una gara di pattinaggio su ghiaccio di 200 km, molto attesa ogni anno, ma non sempre fattibile, a causa del ghiaccio insufficiente). Purtroppo, tutti i parcheggi sono pieni zeppi di auto. Dopo vari e vani tentativi per posteggiare il camper anche in periferia, rinunciamo alla visita e continuiamo verso Sneek, la capitale degli sport acquatici della Frisia (vi si tengono le finali dei campionati di skûtsjesilen - un tipo di barca a vela - così come il più grande evento sportivo su acque interne in Europa: la Settimana di Sneek).
L'emblema di Sneek, però, è il Watergate, letteralmente "cancello sull'acqua", del XVII secolo, molto fotografato dai turisti. Anche qui, identica cosa di Bolsward: tutti i parcheggi sono già occupati dalle auto. A malincuore e un po' delusi, decidiamo di andare direttamente ad Harlingen, città portuale sul Mare del Nord (o, meglio, mare di Wadden). Lungo la strada, campi coltivati che si perdono all'infinito, pecore, cavalli e mucche al pascolo. Pochi canali, alcune aree industriali, case dai lunghissimi tetti spioventi, fattorie circondate da immensi terreni arati. Soprattutto, tante pale eoliche. Ad Harlingen, troviamo l'ultimo parcheggio libero nell'area camper di Vissershaven (Tsjerk Hiddessluizen, Nieuwe Viseershaven 17 - Coordinate: 53.17964, 5.41749 – 10 posti, lungo il canale, in zona portuale, su asfalto, pianeggiante, a due passi dal centro. Costa € 7,70 per 24 ore e c'è la possibilità di allaccio alla corrente - € 1 per 2 kw - l'acqua potabile ed il pozzetto per lo scarico delle acque grigie e nere. Il parchimetro accetta solo monete, le quali non vanno inserite tutte insieme, ma una alla volta, dando il tempo al marchingegno di aggiornare l'orario dopo ogni inserimento).
Harlingen
Il paese è carino e pure romantico, se visitato alla sera; non tra i migliori visti finora in Olanda. Vi è anche il terminal dei traghetti per le isole frisone di Vlieland e Terschelling. Facciamo quattro passi lungo i moli (dove sono ormeggiati battelli fluviali ed antichi velieri) e ci fermiamo ad osservare chiuse e ponti che si aprono per consentire il passaggio delle imbarcazioni. Il vento, incessante e freddo, che ha imperversato per tutta la giornata, ha avuto l'effetto di liberare il cielo dalle grandi masse nuvolose, le quali, nonostante fossero nere e minacciose, ci hanno risparmiato dalla pioggia. E adesso, mentre sto scrivendo il resoconto della giornata, i raggi del sole penetrano obliquamente attraverso le vetrate del camper, illuminando e riscaldando piacevolmente l'abitacolo. Il vento, invece, soffia ancora, implacabile, facendo dondolare il nostro bestione. Cosa ci attenderà domani? Secondo le previsioni meteo, la perturbazione potrebbe continuare fino a martedì 1° maggio.
Dovremo rinunciare alle bici ancora per un bel po'. Vabbè,  continueremo la visita dell'Olanda con il camper. Non è un problema: è bellissimo anche così! Amo viaggiare e il mezzo non è rilevante. All'Ufficio Turistico di Harlingen troviamo la brochure del Camperstops Friesland, una mappa molto dettagliata che, oltre ad indicare le migliori aree di sosta, propone un itinerario delle “Undici città storiche della Frisia” studiato per i camper: l'Elfsteden Route. Percorso che naturalmente può essere effettuato anche in bicicletta, in barca, a piedi, coi pattini a rotelle o in auto. Se avessimo avuto questa cartina stamani, forse avremmo potuto visitare Sneek e Bolsward, lasciando il camper nelle aree attrezzate o campeggi in quella indicati e non risultanti nei siti on-line. Ma tant'è … Rammaricarsi non serve a nulla.
Bolsward: Camping Half-Hichtum (Hichtumerweg 14)  
SneekCamperplaatz Aquanaut (Selthelpweg 9) 
oppure Camping Jachthaven De Domp (Jachthaven de Domp 4) 









27/04/2018 (venerdì-19° giorno): Oggi percorreremo, con il camper, un tratto dell'itinerario Elfsteden Route. I paesaggi si susseguono, monotoni e desolanti, per chilometri e chilometri, attraverso una campagna tutta uguale. Ad interrompere tanta monotonia, la cittadina di Dokkum, davvero piacevole da visitare, se non fosse che, oggi, è il Giorno del Re, festa nazionale, e tutte le vie sono intasate da una marea di gente, a causa dei mercatini allestiti a bordo strada dagli abitanti del luogo. E' diffusa, infatti, in tutta l'Olanda (e non solo per tale ricorrenza), l'usanza di liberare cantine, soffitte, armadi, ecc., da oggetti o abiti inutilizzati e venderli per pochi euro. L'area camper è gratuita (solo 5 posti) e situata proprio a due passi dal centro, sulla riva di un canale (Camperplaats Dokkum – Van Kleffenstraat 8 – GPS: N53.32499 – E5.99255, con allaccio alla corrente). 






Non trascorriamo la notte qui, ma a Earnewald, un borgo marinaro ai margini del Parco Nazionale De Alde Feanen, in cui avvistiamo alcune cicogne ed altri volatili, oltre a simpatici e minuscoli pony che giocano tra di loro. Oggi il vento ci ha concesso una tregua, anche se il cielo è stato quasi perennemente coperto e minaccioso. Due secondi dopo essere rientrati al camper, infatti, inizia a piovere. 
L'area attrezzata è segnalata all'inizio del paese (Eilansgrien, Earnewald – Coord. GPS: N53.12958 – E5.93630, 5 posti, con allaccio corrente, acqua e pozzetto. Max 3 notti. Si paga in centro, con carta di credito; a fianco dell'Ufficio Turistico c'è il parchimetro. Dopo aver scelto la lingua, si preme la lettera H e si segue la procedura indicata, che porta al pagamento ed al rilascio del ticket, il quale va esposto sul cruscotto del camper (per due adulti: € 5,40 + € 1,60 per tassa di soggiorno).







Domani lasceremo la Frisia, terra prevalentemente agricola. Vale senz'altro la pena visitare le sue antiche cittadine portuali, ricche di fascino ed atmosfera; però, pedalare qui, alla lunga, potrebbe risultare noioso: non ci sono villaggi ridenti o canali fiancheggiati da viali alberati, ma solo campagna a perdita d'occhio, aziende agricole e animali al pascolo. In ogni caso, le città si possono visitare in bici in tutta sicurezza, essendo collegate tra loro da piste ciclabili. Noi non l'abbiamo potuto fare, avendo avuto la sfortuna di beccare un'intera settimana di maltempo: d'altra parte, pare che la Frisia sia una regione dove il meteo cambia repentinamente, ed il vento, che soffia ad 80 km/h, abbastanza normale. Per cui, è bene prepararsi ad accettarlo.

28/04/2018 (sabato-20° giorno): oggi entreremo nella provincia di Groninga (più ad est) e andremo a visitare il suo capoluogo, che ha lo stesso nome e si trova ad una cinquantina di chilometri da Earnwald. 
Groninga
Il parcheggio per i camper è all'interno di una grande area di sosta mista, denominata Sportcentrum Kardinge (Bieskemar-Groningen, GPS: N53.23946-E6.59680, gratuito, 15 posti, max 72 ore, a 3 km dal centro). All'ingresso dell'area c'è la fermata dei bus; i numeri 3 e 4 portano nella Grote Markt, la piazza principale di Groningen, in pochi minuti. Il ticket viene rilasciato dalla biglietteria automatica, nei pressi della fermata, pagando con moneta o carta di credito (ha accettato il bancomat, ma non la VISA); P+R (andata e ritorno): € 6 cad. Il biglietto si mostra all'autista del bus, il quale vi appone un timbro (solo al ritorno). Scendiamo proprio davanti alla Torre Martini. Attraversiamo la strada e andiamo all'Ufficio Informazioni (VVV) per chiedere la mappa della città (€ 1,50). Quindi, seguiamo l'itinerario consigliato per esplorare il centro, che è pressoché privo di traffico. E' sabato e le vie dello shopping sono abbastanza affollate. Tra le innumerevoli attività commerciali notiamo alcuni negozi curiosi, presso i quali ci rifugiamo tra uno scroscio e l'altro. Con il 57% dei cittadini che usano la bicicletta, Groninga detiene il record mondiale. E' la prima città che vedo senza un semaforo agli incroci. Bisogna soltanto fare attenzione quando si attraversa la strada, guardando bene a destra e a sinistra, perchè le bici sfrecciano velocissime. Trattandosi di una grande città, non ha lo charme degli altri piccoli centri finora visitati; è, comunque, a misura d'uomo e nel suo cuore più antico non mancano scorci pittoreschi, luoghi che trasudano arte e storia, parchi e giardini fioriti.









29/04/2018 (domenica-21° giorno): dalla provincia di Groninga passiamo a quella dell'Overijsell.  
Overijsell
Percorrendo circa 100 km verso sud, con il camper, raggiungiamo Giethoorn, meta turistica molto gettonata, all'interno del Parco Nazionale Weerribben-Wieden, la più estesa palude torbosa dell'Europa nord-occidentale. Si tratta di un villaggio un tempo abitato dagli estrattori di torba, composto da fattorie del 18° e 19° secolo dagli enormi tetti ricoperti di canne, costruite su isolotti collegati tra loro da oltre 170 ponticelli di legno. E' possibile navigare tra i canali con barche elettriche silenziose, noleggiandole o partecipando a tour organizzati.
Sostiamo all'area camper Passantenhaven Zuidercluft Vvosjacht (Coordinate: 52.72111, 6.07444 - con CS provvisto di pozzetto – bagni – docce - WIFI – 27 posti, a bordo canale; € 12 per 2 adulti + € 5 per l'acquisto di una card, ricaricabile - nell'edificio a sinistra - di cui 2 di cauzione e 3 da utilizzare sia per la corrente: € 1 per 2 kw; sia per caricare l'acqua potabile: cent 50 per 100 litri; sia per le docce: cent. 18 al minuto - nell'edificio a destra;
In alternativa:
Vosjacht 10a - Comune: Giethoorn - Coordinate: 52.71675, 6.07465
Area attrezzata con CS, bagni e docce, WIFI, 100 posti su erba, centro a 2 km, pista ciclabile. Apertura: 15 marzo-15 novembre - Tariffa: € 15/24h inclusi elettricità e carico 100 lt acqua
Kanaaldijk - Comune: Giethoorn - Coordinate: 52.728, 6.076
Area attrezzata con CS, bagni e docce, su prato. Tariffa: € 13/24 h - Vicino a punto partenza barche a noleggio, al centro e al supermercato).
Continua il maltempo. Scrosci fragorosi si alternano ad una pioggerellina fine e persistente. Approfittando di una tregua, nel pomeriggio ci catapultiamo fuori dal camper e raggiungiamo velocemente il villaggio. La cosa positiva del brutto tempo è che tiene lontana la solita calca di turisti; quella negativa, purtroppo, è che non vi è una gran bella luce per le fotografie. Comincio a scattarne alcune, riservandomi di ritornare l'indomani, nel caso il tempo migliori, ma non m'illudo, perchè sono previste perturbazioni ancora per un paio di giorni.
Il luogo è particolare e unico; tuttavia, non posso fare a meno di immaginare il caos in questi canali (oggi quasi deserti) nei periodi di alta stagione, quando tutte quelle barchette elettriche, ormeggiate ai moli, saranno prese d'assalto dai visitatori. Per non parlare dell'unica stradina percorribile a piedi e dei vari ponticelli che attraversano i canali. Sarà una continua processione di gente!














30/04/2018 (lunedì-22° giorno): Dopo il temporale notturno, stamattina riprende la solita tiritera: scrosci alternati a brevi momenti di tregua. Come se nulla fosse, senza farci scoraggiare dalla pioggia, continuiamo il nostro girovagare in camper, procedendo verso sud e seguendo il programma stabilito. Percorriamo una lingua di terra tra due stagni immensi e facciamo una sosta ad Hasselt, che sorge sulle rive dello Zwarte Water, una diramazione dell'Overijsselse Vecht. Troviamo fortunatamente posto nel parcheggio all'ingresso del paese e diamo un'occhiata al suo centro storico, raccolto attorno al vecchio municipio, visitabile gratuitamente, e alla Chiesa di Santo Stefano.
Proseguiamo, dunque, verso Kampen, ma, non avendo intenzione di pernottare qui, passiamo oltre l'area camper (Burgmaaster Berghuisplein 1 - Coordinate: 52.55246, 5.91361 - su autobloccanti, vicino al centro, mini-pozzetto per lo scarico di acque grigie. Apertura: Annuale - Tariffa: € 8/24h -max 72 ore; € 7,90 per 24 ore) e, per la semplice visita della cittadina, usufruiamo del parcheggio gratuito, posto un po' più avanti, senza divieto di sosta per i camper (max 3 ore). Attendiamo l'immancabile tregua dalla pioggia, dopodiché ci buttiamo, lesti, fuori dal camper ed entriamo in città attraverso lo Stadsbrug, il vecchio ponte levatoio ricostruito nel 2001. Seppur frettolosamente, riusciamo a visitare il centro storico, che è davvero splendido, con le sue strade caratteristiche, le case d'epoca e le antiche porte d'accesso.
Quando le raffiche del vento si intensificano ed il cielo assume un aspetto spaventoso, ripieghiamo rapidamente verso il camper. Uno squarcio improvviso tra le nuvole lascia trapelare qualche raggio di sole proprio mentre stiamo attraversando un parco lussureggiante, avvolgendolo in una luce meravigliosa. Riesco a scattare qualche foto al volo, prima che le tenebre inghiottiscano nuovamente tutto quanto.














Riprendiamo il viaggio in direzione di
Zwolle, città fondata nell’VIII secolo dai mercanti frisoni e capoluogo dell'Overijssel. Ha la particolarità di essere stata costruita con il sistema dei canali disposti a stella attorno al borgo medievale in funzione difensiva. Ci fermiamo all'area camper presso il porto, lungo il fiume Ijssel (Jachthaven de Hanze - Holtenbroekerdijk 42-44, Zwolle, GPS: N 52.53034, E 6.07465 - € 9/notte + cent. 50 per corrente, scarico acque reflue gratuito, scarico WC chimico gratuito, max 72 ore). Il centro è a 3 km e si può raggiungere a piedi, seguendo la sponda del fiume, ma il tempo non ha proprio intenzione di stabilizzarsi un po'. Continua per tutta la sera l'alternanza di sole e pioggia mentre il vento soffia incessantemente. Domani dovrebbe essere l'ultimo giorno di maltempo ed io sono fiduciosa, come sempre. 
Comunque, nonostante tutto, le ore scorrono fin troppo velocemente e non mi annoio. La vita da camperista mi ha sempre entusiasmato: mi fa sentire libera e spensierata, tanto quanto quella da cicloturista. In vacanza mi disconnetto da Internet, così non ho distrazioni di sorta e mi rimane un sacco di tempo per leggere, scrivere, studiare, riflettere, progettare, sognare e ricordare i momenti più belli del viaggio. Ogni giorno ci svegliamo in un posto nuovo, con paesaggi diversi; il nido è subito pulito; fare la spesa mi riempie di curiosità: è un'occasione per conoscere e scoprire i prodotti del Paese visitato; esplorare il territorio mi diverte e placa la mia sete di conoscenza; incontrare e parlare con la gente del posto, mi libera dai pregiudizi e mi arricchisce interiormente. Marco ed io eravamo poco più che ventenni la prima volta che abbiamo noleggiato un camper e ce ne siamo subito innamorati, tant'è che, nel 2005, abbiamo deciso di acquistarne uno nuovo tutto per noi, a rate, sognando un futuro nomade da pensionati. Ed ora eccoci qua, proprio dove volevamo essere. 




01/05/2018 (martedì-23° giorno): pure stanotte ha imperversato la bufera. In mattinata la situazione migliora leggermente, ma Marco, stranamente, non ha voglia di farsi 6 km a piedi per visitare il centro di Zwolle. Non insisto, anche se un po' mi dispiace. Perciò, partiamo alla volta di Deventer (35 km). Il parcheggio gratuito è in Worp 1 – Coord.: N52.24884 – E006.15064). Alla fine del vialetto c'è l'attracco del battello che, con € 1,50 (andata e ritorno) ci trasborda sulla sponda opposta del fiume Ijssel. La cittadina è piuttosto grande ed è necessario munirsi di una mappa per visitarla. Noi ce la procuriamo presso il Centro informazioni turistiche (VVV Deventer) in Brink 89. 
Deventer
Deventer vanta diversi edifici antichi, come il municipio e la bella chiesa di San Livino in stile gotico, nella Grote Kerkhof. Non da meno è l'antica Waag, pesa pubblica in stile gotico baltico (oggi sede del museo civico), che troneggia sul Brink, la grande piazza principale dove, probabilmente, con il bel tempo la gente si siede ai tavolini dei vari Cafè e ristoranti, trastullandosi al sole, mentre adesso sono tutti rintanati all'interno dei locali, al calduccio. Pure io mi concedo una cioccolata calda, per cercare di scaldarmi un po', perchè, devo ammetterlo, fa davvero freddo. Ciò, però, non ci impedisce di camminare per ore tra le belle vie del centro storico, assaporando l'atmosfera del passato di questa antica città anseatica.
Una cosa curiosa: la prima domenica di agosto Deventer ospita il mercato dei libri più grande d'Europa, che si snoda per oltre 6 chilometri ed è composto da circa 900 bancarelle di libri, riviste e carte geografiche. 










Ritorniamo al camper e proseguiamo per Zutphen (AA Centrum Houtwal, Houtwal, GPS: N52.13678 - E6.19853), un'altra città anseatica situata lungo l'IJssel, tra le più antiche d'Olanda, che vanta ben 450 monumenti nazionali. E' chiamata la “città delle torri” e i numerosi cortili fioriti la rendono speciale.
Purtroppo, ci sono lavori in corso sulla strada e non riusciamo a raggiungere l'area  camper, perciò continuiamo verso Doesburg, nella provincia di Gheldria (Gelderland), anch'essa città anseatica, che sorge lungo i fiumi Gelderse IJssel e Oude IJssel. 
Gheldria (Gelderland)
Lasciamo il camper all'area attrezzata Jackthaven Doesburg (Turfhaven – GPS: N52.01105 – E6.13259 - € 7,50 per due persone, pagamento con VISA o Maestro - docce e carico acqua, seppur previsti, non siamo riusciti a rinvenirli sul posto). Noi usiamo la card acquistata allo Jackthaven di Giethorn, che ricarichiamo, in quanto si azzera in ogni nuovo porto; è comoda, come pure il sistema automatico di pagamento presso i porti, i quali oltre a riservare alcune piazzole per i camperisti, forniscono a questi ultimi gli stessi servizi per i naviganti) e ci rechiamo in centro. Quello che mi salta subito all'occhio è la gran varietà di negozi di dolciumi: un luogo da far impazzire i golosi. Ma la cittadina ha pure un centro storico ben ristrutturato, nel quale sorgono il municipio e l'antica pesa pubblica, risalente al 1478 e che oggi ospita uno dei caffè-ristoranti più antichi dei Paesi Bassi. La chiesa Martini, del 15° sec., in stile tardo gotico, con i suoi 94 metri di altezza è, forse, l'edificio più importante di Doesburg. La guida informa che, all'interno della cerchia di mura, vi sono ben centocinquanta edifici risalenti a sette secoli fa. L’attrazione turistica più nota, però, sembra essere il Museo della Senape, nel quale è possibile osservare le fasi di produzione della mostarda, ammirare un’impressionante collezione di barattoli provenienti da tutto il mondo e acquistare la salsa fatta in loco.
Finalmente la perturbazione è passata e adesso splende un bel sole. L'aria è ancora freddina e il venticello persiste, ma possiamo goderci uno splendido tramonto passeggiando sull’IJsselkade (il lungofiume sul quale siamo posizionati con il camper). Spingendoci fino alla zona più moderna della città, c'imbattiamo in una curiosa opera realizzata, nel 2006, dall'artista italiano Roberto Barni: De Wandelaars (i passi d’oro). 

Doesburg








02/05/2018 (mercoledì-24° giorno): procediamo con il camper verso sud e il Limburgo, zona famosa per le coltivazioni di asparagi bianchi, senz'altro più lussureggiante rispetto a quelle del nord. 
Il paesaggio si fa sempre più verde e le città sono immerse in una vegetazione rigogliosa. Percorriamo lunghi rettilinei alberati, costeggiando o superando grandi fiumi come il Reno e la Mosa. Dopo un centinaio di chilometri, raggiungiamo la nostra meta: il castello di Arcen. La sbarra del parcheggio per pullman e camper si alza e si abbassa automaticamente, sia quando si entra sia quando si esce. 
Limburgo
Non sapendolo, acquistiamo, presso la biglietteria, il gettone per uscire dal posteggio, pari ad € 5, ai quali si aggiungono € 34 per l'ingresso al castello (per due persone) e 1 euro per la mappa. Del castello non me ne importa più di tanto: sono i suoi giardini l'attrattiva principale. 
Purtroppo i roseti non sono ancora in fiore; in compenso, lo sono i meravigliosi cespugli di rododendro. 
C'è, comunque, veramente tanto da vedere: seguendo le indicazioni, si effettua un percorso che, ad ogni passo, riserva piacevoli sorprese. 
Per chi ama i fiori e i giardini come me, è un posto da non perdere. 
Visitiamo anche il castello: il piano terra è arredato, mentre il primo piano ospita una mostra fotografica. 








Trascorriamo quattro ore in questo luogo stupendo e, poi, ripartiamo con il camper in direzione di Thorn, villaggio famoso per le sue antiche case tinteggiate di bianco. In origine vi era solo un'abbazia destinata ad ospitare religiose di estrazione nobile. In seguito vennero costruite altre abitazioni e la località si espanse sempre più, fino ad ottenere, tre secoli più tardi, i diritti di città. Quando, verso la fine del Settecento, le nobildonne fuggirono a causa dell'arrivo dei Francesi, gran parte della popolazione indigente si riversò nel villaggio e ne occupò le dimore. Dato che i Francesi imposero loro una tassa basata sulle dimensioni delle finestre delle case, i poveri murarono in parte queste ultime, in modo da rimpicciolirle, e tinteggiarono di bianco le pareti esterne affinché non si notasse la differenza tra i mattoni vecchi e quelli nuovi. La visita non porta via molto tempo. Vale una sosta, anche solo per sgranchirsi le gambe, visto che c'è un comodo parcheggio gratuito all'ingresso del paese.









Dopodiché, varchiamo il confine con il Belgio e proseguiamo verso l'area camper di Rekem, segnalata (Kanaaloever Kanaal, Rekem, Limburg, Belgio - GPS: N 50.92176, E 5.70496 – 8 posti, in riva al fiume, lungo la pista ciclabile), che non offre alcun servizio, ma è comoda per trascorrervi la notte. Ci sono già 5 o 6 camper posteggiati, per fortuna, perchè è un luogo un po' isolato, seppur illuminato.

03/05/2018 (giovedì-25° giorno): E' così giunta l'ora di tornare a casa. Passiamo la giornata in autostrada, transitando per Stoccarda e trascorrendo la notte a Kempten, in Germania, nell'area attrezzata vicino al centro (in Jahnweg 12 - Coord. GPS: N47.72944 – E10.31922 - con Camper Service; € 5 per 24 ore e 6 stalli, senza servizi).

04/05/2018 (venerdì-26° giorno): dopo le operazioni di carico/scarico acqua presso l'area camper di Mendig (in Brauerstrasse - Coord. GPS: N50.37678 – E28.404 - gratuita e in centro; € 1 per 80 litri d'acqua – cent. 50 per corrente all'ora), attraverso il Passo del Fuorn e il Passo del Brennero, rientriamo in Italia. 

Considerazioni finali sul viaggio

Durante questo viaggio in Olanda abbiamo sempre dormito nelle aree attrezzate (eccetto un paio di volte), perlopiù ubicate presso le marine dei porticcioli o vicino ai centri abitati, in zone tranquille. Le possibilità di sosta sono innumerevoli; tuttavia, vale sempre il detto "chi tardi arriva male alloggia".
Eravamo indecisi se andare o meno ad Amsterdam in bici, visto che ci si poteva arrivare facilmente da diverse località in cui abbiamo sostato con il camper, ma a me premeva soprattutto vedere i campi di tulipani. L'obiettivo principale è stato raggiunto e uno dei miei sogni si è realizzato. 
Non solo. Alla ricerca dei campi di tulipani, mi sono pure imbattuta in immense distese di narcisi e profumatissimi giacinti. E' stata una gradita sorpresa, perché non sapevo della loro presenza. Ho pedalato lungo canali infiniti, solcati da placidi cigni e mi sono divertita, mentre costeggiavo pascoli verdissimi, nell'osservare gli agnellini che giocavano con le loro mamme. Ho attraversato silenziosi villaggi, dalle tipiche casette con i vasi di fiori sui davanzali interni e le grandi finestre senza le tende a nascondere l'intimità casalinga di chi ci vive. Ho visitato, in bici, tranquillamente e in totale sicurezza, grandi città come L'Aia, sempre su piste ciclabili o zone con limiti inferiori a 30 km/h. Certo, bisogna stare attenti e concentrati: pedoni, ciclisti (tantissimi), automobilisti e mezzi pubblici hanno le proprie corsie riservate e la propria segnaletica, la quale, se rispettata, fa filare tutto che è una meraviglia. 
E' pur vero che qui c'è solo ed esclusivamente pianura, eppure non mi sono mai annoiata. Neppure con il maltempo. Anzi, adoravo scrutare quegli orizzonti senza fine e quei cieli che mutavano rapidamente aspetto e colore. Un mese è volato e anche stavolta non sono riuscita a vedere tutto quanto mi ero prefissata di questa splendida nazione; una nazione in cui, nonostante la mancanza di rilievi a me tanto cari, mi piacerebbe davvero vivere, tant'è che sono tornata a casa da pochi giorni e già mi manca.


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