Adoro i Paesi Bassi e non soltanto perché vi si può pedalare in totale sicurezza. Avevamo già trascorso una vacanza nel Noord-Holland con i nostri figli nell'estate del 2010, nonché qualche giorno nel Brabante in quella del 2015. Difficilmente torno due volte nello stesso posto, a meno che mi piaccia davvero tanto; in tal caso, mi nasce dentro il desiderio di vederlo anche in un'altra veste, con luci e colori diversi. Stavolta, quindi, scegliamo di visitare l'Olanda in primavera, la stagione perfetta per assistere alle fioriture dei bulbi, di cui questo Paese è il maggior produttore al mondo.
Naturalmente il periodo esatto dipende dalle condizioni climatiche: la fine di marzo segna l'inizio della fioritura del croco, seguita dai narcisi e dai giacinti. Da metà aprile alla prima settimana di maggio sbocciano i tulipani.
Le zone con le più vaste coltivazioni di bulbi sono tre:
-
la prima si trova a nord-ovest del Paese, nella penisola "Kop van
Noord-Holland”, intorno a Den Helder, Petten, Nieuwe Niedorp e
Wieringerwerf;
-
la seconda nel Bollenstreek, a sud di Amsterdam, tra Haarlem e Leida;
-
la terza nel "Noordoostpolder", nella provincia del
Flevoland, intorno alla città di Emmeloord; probabilmente la meno
conosciuta.
Ho escluso Amsterdam, avendola già visitata nel 2010, soggiornando al Camping Gasper, in Loosdrechtdreef 7 - GPS: N52.312767, E004.990664 - aperto da marzo a novembre - tariffa 2021: € 25 a notte - comoda Metro per il centro a 500 metri); in alternativa c'è anche il Camping Zeeburg, in Zuider Ijdijk 20 - GPS.: N52.365330, E004.959510 - annuale - tariffa 2021 € 26 - la fermata del bus per il centro si raggiunge attraversando un lungo ponte).
Mi sono documentata su ciò
che offrono, dal punto di vista naturalistico e culturale, le 12
regioni in cui sono divisi i Paesi Bassi, per approfondire la loro conoscenza.
So che hanno un profilo piatto, cieli alti e una particolare luce argentea causata dall'elevata quantità di vapore acqueo presente nell'aria.
E', da sempre, terra di navigatori e di mercanti. Le città sono, dunque, quasi tutte marinare, con porti, magazzini per deposito merci e piazze grandi dove, un tempo, avvenivano le trattative commerciali. Inoltre, una parte dei Paesi Bassi si trova sotto il livello del mare e, pertanto, soggetta a devastanti inondazioni, le quali, nel passato, spazzarono via interi paesi, provocando migliaia di morti. Senza la barriera delle dighe costruite dall'uomo e delle dune di sabbia formate dal vento, più del 20% del suo territorio verrebbe invaso dall'acqua due volte al giorno.
Oltre ad essere intraprendenti ed ingegnosi, gli olandesi sono anche amanti della natura e rispettosi dell'ambiente; quindi, usano la bici sia per svago sia come mezzo di trasporto, in ogni stagione e con qualsiasi meteo. Intelligentemente, hanno pensato alla sicurezza dei ciclisti, non solo creando migliaia di chilometri di piste ciclabili, ma fornendo una segnaletica appropriata e promuovendo una cultura di rispetto verso l'utente più debole della strada. Il resto lo apprenderò lungo il cammino.
So che hanno un profilo piatto, cieli alti e una particolare luce argentea causata dall'elevata quantità di vapore acqueo presente nell'aria.
E', da sempre, terra di navigatori e di mercanti. Le città sono, dunque, quasi tutte marinare, con porti, magazzini per deposito merci e piazze grandi dove, un tempo, avvenivano le trattative commerciali. Inoltre, una parte dei Paesi Bassi si trova sotto il livello del mare e, pertanto, soggetta a devastanti inondazioni, le quali, nel passato, spazzarono via interi paesi, provocando migliaia di morti. Senza la barriera delle dighe costruite dall'uomo e delle dune di sabbia formate dal vento, più del 20% del suo territorio verrebbe invaso dall'acqua due volte al giorno.
Oltre ad essere intraprendenti ed ingegnosi, gli olandesi sono anche amanti della natura e rispettosi dell'ambiente; quindi, usano la bici sia per svago sia come mezzo di trasporto, in ogni stagione e con qualsiasi meteo. Intelligentemente, hanno pensato alla sicurezza dei ciclisti, non solo creando migliaia di chilometri di piste ciclabili, ma fornendo una segnaletica appropriata e promuovendo una cultura di rispetto verso l'utente più debole della strada. Il resto lo apprenderò lungo il cammino.
Ora,
non ci rimane che allacciare le cinture di sicurezza e accendere il
motore del camper. Il viaggio ha inizio!
09/04/2018
(lunedì-1° giorno):
chi ama viaggiare non sempre sceglie la via più breve per
raggiungere la meta: spesso si lascia guidare dal cuore e dalla curiosità
di scoprire strade e posti nuovi. Visto che la nostra destinazione è
l'Olanda, abbiamo diverse rotte da poter seguire. Scegliamo quella che,
prima di attraversare la Germania, ci farà transitare dall'Austria e stabiliamo, come tappa iniziale, Shongau
(in Germania), bel paesino provvisto di area attrezzata per i camper
(Wohnmobilplatz,
in
Lechuferstrasse,
Coordinate: N47.808610, E010.898610, con Camper Service e allaccio alla
corrente, al costo di € 5 al giorno, €1/100 lt acqua,
pianeggiante, su ghiaia, sotto le mura della città, 70 posti, lungo
il fiume Lech, vicino agli impianti sportivi e a 5 minuti a piedi dal
centro).
Partiamo
da Bergamo alle 11 con una leggera pioggerellina e arriviamo alle
17 con un pallido sole, dopo aver percorso circa 450 km e aver speso
€ 9,40 per la vignette (durata minima: 10 giorni), che consente
l'uso delle autostrade austriache, oltre ad € 9,50 per il pedaggio del ponte Europa alla barriera di Schonberg, prima di Innsbruck. Temperatura gradevole sui 18°C.
Di
questo primo giorno di viaggio mi rimangono le immagini di strade
ampie e sinuose (nel
tratto tra Innsbruck – Garmisch Partenkirchen – Ettel –
Omerammergau – Shongau), di prati di montagna punteggiati dai
tipici ricoveri del legname, di imponenti cime innevate e di paesini
con le facciate delle case affrescate; di tappeti naturali di erica
rosa, del verde tenue delle foglioline appena germogliate sui rami
degli alberi; di
fiori gialli, bianchi e viola sui cigli della strada; di piste
ciclabili che si allontanano tra i campi, infilandosi nei boschi e
ricomparendo alla vista dopo qualche chilometro; del bel centro
storico di Shongau, racchiuso tra antiche mura, a cui si accede
tramite una bella porta in pietra, posta alla fine di una ripida
salita e un'altrettanto ripida scalinata.
10/04/2018
(martedì-2° giorno):
lasciamo Shongau intorno alle 9, dirigendoci verso Augusta, sulla
Romantische Strasse, dopo aver fatto il pieno di diesel al costo di €
1,16/l. Al risveglio la temperatura era di 9°C, ma, col trascorrere
delle ore, sale a 20, grazie ad un bel sole
caldo. Ci fermiamo prima di Stoccarda
per pranzare e, una volta ripartiti, Marco si accorge di una luce
rossa accesasi sul cruscotto del camper: è quella che segnala i
guasti al motore e, infatti, nel giro di qualche minuto, il nostro
bestione dà segni di sofferenza. Non reagisce all'impulso
dell'acceleratore e, anche solo nelle leggere inclinazioni del piano
stradale, tossicchia. Guadagniamo subito l'uscita dell'autostrada e
andiamo alla ricerca di un'officina meccanica. La più vicina ha
marchio Citroen, così il gentilissimo titolare ci indirizza verso
un'altra con marchio Fiat, 4 km più avanti, avendo noi un Fiat
Ducato. Qui, dopo un immediato ed accurato controllo, ci viene
riferito che uno dei cavi di collegamento alle candelette è rotto e
va sostituito, ma loro, al momento, ne sono sprovvisti. Ci
forniscono, però, il nominativo di una grande officina, a 13 km di
distanza, che forse ne dispone. Muoversi con un camper che stantuffa
nel traffico caotico del centro di Stoccarda, dovendo, tra l'altro,
attraversare un lunghissimo tunnel, incolonnati e a passo d'uomo, si rivela un'esperienza mistica. Quando arriviamo a
destinazione, si sono fatte le 17. Purtroppo le attività, in
Germania, terminano alle 18 e non vi è più tempo per metter mano al
nostro motore. Dovremo ripresentarci domani mattina alle 7. Per
fortuna, uno degli operai è figlio di siciliani e parla italiano,
facilitandoci le spiegazioni. Troviamo un parcheggio proprio di
fronte all'officina e attendiamo fiduciosi.
11/04/2018
(mercoledì-3° giorno):
alle 7 riportiamo il camper all'interno dell'officina, dove viene
confermata la diagnosi di ieri: rottura di uno dei quattro cavi di
collegamento alle candelette. Ci dicono che è necessario ordinare il
blocco completo, il quale arriverà in nottata e domani mattina
procederanno alla sostituzione.
12/04/2018
(giovedì-4° giorno):
intorno alle 11 possiamo nuovamente riprendere il nostro viaggio.
Dopo 7 ore arriviamo all'area camper di Rees (Germania),
vicino al confine con l'Olanda (Wohnmobilstellplatz
– Ebentalstrasse – Coord. GPS: N51.76428 – E6.38829, dietro la
piscina, a 400 metri dal centro, tariffa: € 6, con pozzetto, acqua
potabile e corrente).
Oggi
abbiamo percorso soltanto 250 km. Sulle autostrade tedesche, le code
e i rallentamenti sono innumerevoli e bisogna armarsi di tanta
pazienza.
13/04/2018
(venerdì- 5° giorno):
pochi minuti dopo la partenza da Rees, attraversiamo il confine tra
Germania e Olanda. Finalmente!
Noord-Holland |
14/04/2018
(sabato-6° giorno):
Le dune e i campi
fioriti
(km
73 in mountain bike)
Devo
premettere che le piste ciclabili nazionali, in Olanda, sono tutte
contrassegnate da un numero preceduto dalle lettere LF. Poi ci sono
quelle secondarie, con gli incroci numerati (knooppoint), seguendo i
quali si può andare ovunque. Quando, nel 2015, venimmo a trovare degli amici nel
Brabante, in previsione di un futuro viaggio in bici in questo Paese,
acquistammo in una libreria una mappa divisa in settori: 20 schede con le
indicazioni sia delle Fietsroutes (ciclabili nazionali) che dei
knooppoint di tutta l'Olanda, le quali, ora, ci sono molti utili. Così,
adesso, non dobbiamo far altro che seguire i vari numerini sulla
mappa per comporre un percorso, con un occhio alle distanze: essendo
le mappe in scala 1:100.000, calcoliamo 1 km per ogni cm. Da Den
Helder parte la LF1, che percorriamo, dirigendoci verso sud. Per
alcuni chilometri pedaliamo avendo il mare alla nostra destra, alte
dune artificiali alla sinistra, gabbiani e oche selvatiche che volano
sopra le nostre teste. Successivamente, la pista diventa sabbiosa,
snodandosi sinuosa in un paesaggio lunare, formato da dune naturali
ricoperte d'erba secca e punteggiate da macchie di narcisi enormi e
gialli, che qui nascono spontanei.
Spettacolari saliscendi, in una natura selvaggia, ci allontanano dalla riva del mare, per portarci, dopo qualche chilometro, sul versante interno delle dune, prima in alto e, poi, a livello della strada. Arrivati a Petten, lasciamo la pista LF1 e dedichiamo la nostra attenzione ai piccoli cartelli segnaletici, posti agli incroci delle vie, con i numeri dei Knooppoint. Ci infiliamo, quindi, in stradine di campagna, che costeggiano immense distese di campi disegnati da incredibili geometrie variopinte. Nell'aria, profumi inebrianti di narcisi e giacinti da far girare la testa. Per vedere i tulipani sbocciati, qui al nord, mi sa, però, che bisognerà attendere ancora parecchi giorni. Infatti, fa abbastanza freddo (di giorno la temperatura oscilla tra i 9 e i 13°C), tant'è che indosso l'abbigliamento che abitualmente uso in inverno in Italia. Torno a Den Helder con un senso di grande soddisfazione. Quanto mi piace pedalare in Olanda!
Spettacolari saliscendi, in una natura selvaggia, ci allontanano dalla riva del mare, per portarci, dopo qualche chilometro, sul versante interno delle dune, prima in alto e, poi, a livello della strada. Arrivati a Petten, lasciamo la pista LF1 e dedichiamo la nostra attenzione ai piccoli cartelli segnaletici, posti agli incroci delle vie, con i numeri dei Knooppoint. Ci infiliamo, quindi, in stradine di campagna, che costeggiano immense distese di campi disegnati da incredibili geometrie variopinte. Nell'aria, profumi inebrianti di narcisi e giacinti da far girare la testa. Per vedere i tulipani sbocciati, qui al nord, mi sa, però, che bisognerà attendere ancora parecchi giorni. Infatti, fa abbastanza freddo (di giorno la temperatura oscilla tra i 9 e i 13°C), tant'è che indosso l'abbigliamento che abitualmente uso in inverno in Italia. Torno a Den Helder con un senso di grande soddisfazione. Quanto mi piace pedalare in Olanda!
15/04/2018
(domenica-7° giorno): piove
abbondantemente durante la notte e prosegue anche stamattina.
Partiamo alle 10 da Den Helder in direzione di Medemblik
(parcheggio per 5
mezzi al porto in Pekelharinghaven 48 - Coordinate: 52.77131,
5.11333 – dietro gli uffici della darsena, presso la quale si
pagano 10 € per 24 ore + tasse di soggiorno, se si sosta per più
di 2-3 ore, altrimenti è gratuito, con scarico cassetta wc e acque
grigie, allaccio elettrico. Senza prenotazione, però,
trovare posto è solo una questione di fortuna). Poco dopo il nostro arrivo smette di piovere: non ci posso credere! Raggiungiamo il centro percorrendo il molo del porto turistico di
Pekelharinghaven e superando un ponte mobile (che si alza e si
abbassa per far transitare le imbarcazioni nel sottostante canale). Medemblik sorge sulla riva dell'IJsselmeer ed ha una via principale
sulla quale si affacciano case caratteristiche, negozi e ristoranti.
Attraversiamo tutto il paese, passando davanti al museo storico della
panetteria (De Oude Bakkerji), con antistante caffetteria che vende i
prodotti da forno preparati al momento, utilizzando
antiche attrezzature.
Nei pressi del Municipio, costruito in mattoncini rossi nel 1940,
notiamo una stazioncina ferroviaria, dove stanno fervendo i
preparativi per la partenza di un vecchio treno a vapore, con la locomotiva che emette sbuffi di fumo e un lungo cordone di carrozze d'epoca al seguito; attendiamo a lungo,
ma invano, di vederlo sferragliare sui binari. Quindi, riprendiamo il nostro girovagare senza meta tra le stradine del centro, per poi tornare nuovamente al parcheggio dei
camper, dietro il quale sorge il castello Radboud; pur trovandosi
vicino in linea d'aria, ci rendiamo conto, tuttavia, che non è
raggiungibile da qui, essendoci un canale che ci separa dallo stesso. Bisognerebbe aggirare tutto il porto, ma, il meteo incerto e le
non entusiaste recensioni rinvenute sui siti web, ci inducono a lasciar perdere.
Nel pomeriggio proseguiamo per Einkhuizen, anch'essa situata sulla riva dello IJsselmeer (semplice parcheggio al porto in Dirck Chinaplein 1 - Coordinate: 52.69806, 5.29005 – Per la sosta notturna la tariffa è di € 11,95/24h + 5 per tassa di soggiorno. Il pagamento si effettua allo sportello automatico situato nel locale toilette della darsena, a fianco del bar adiacente l'ufficio turistico, al di là del canale; si accettano solo carte di credito. La domenica non si paga nelle strisce blu. Nei giorni feriali, per la visita veloce, bisogna parcheggiare sempre nelle strisce blu e mettere il disco orario, max 3 ore).
Medemblik |
Medemblik |
Nel pomeriggio proseguiamo per Einkhuizen, anch'essa situata sulla riva dello IJsselmeer (semplice parcheggio al porto in Dirck Chinaplein 1 - Coordinate: 52.69806, 5.29005 – Per la sosta notturna la tariffa è di € 11,95/24h + 5 per tassa di soggiorno. Il pagamento si effettua allo sportello automatico situato nel locale toilette della darsena, a fianco del bar adiacente l'ufficio turistico, al di là del canale; si accettano solo carte di credito. La domenica non si paga nelle strisce blu. Nei giorni feriali, per la visita veloce, bisogna parcheggiare sempre nelle strisce blu e mettere il disco orario, max 3 ore).
In
quanto membro della Compagnia Olandese delle Indie Orientali,
Einkhuizen
divenne una delle città più floride e potenti dell'Olanda.
Camminando lungo le vie lastricate del suo nucleo antico si respira
ancora un'atmosfera d'altri tempi. Mi affascina e la amo da subito.
Verso
sera raggiungiamo Hoorn,
dove trascorreremo la notte (l'area
camper si trova in Visserseiland 223 - Coordinate: 52.6341, 5.0579 -
con CS, corrente, bagni, docce, lavatrice, wi-fi - presso la marina,
all'interno del porto turistico. E' necessario suonare il campanello per farsi
aprire il cancello e recarsi alla reception, che si trova vicino al bar; bisogna
salire al primo piano e pagare € 15. Viene consegnato un codice per
bagni/docce e uno per entrare/uscire dall'area. Aperta dal 15/04 al
01/10).
Einkhuizen |
16/04/2018
(lunedì-8° giorno): I mulini e i canali
(73
km in mountain bike)
Stamattina
l'aria è frizzantina, ma c'è il sole e tanto basta. Partiamo in
bici da Hoorn, avendo come meta la cittadina di Alkmaar,
la cui attrattiva principale è il tradizionale mercato del
formaggio, che si tiene ogni venerdì, da aprile a settembre, alle
ore 10. Naturalmente tutto il percorso si snoda su piste ciclabili in
sede protetta o strade a bassissimo traffico, dove i limiti di velocità
sono compresi tra i 30 e i 60 km/h, nelle quali non incontriamo
alcun mezzo motorizzato. I paesaggi sono tipicamente olandesi:
immensi pascoli punteggiati da ovini e tagliati da infiniti canali,
sulle cui rive svettano altissimi mulini a vento. Fiancheggiamo campi
di tulipani non ancora fioriti, purtroppo, anche se questo sarebbe il
periodo giusto; forse l'ondata di gelo, che ha colpito l'Europa
alcune settimane fa, ha ritardato il loro sbocciare. Tantissime le
aziende agricole, le quali hanno la particolarità di essere
completamente circondate da canali, così da rendere inutile
l'utilizzo di recinzioni per gli animali: da lì, non si possono
certo allontanare.
Che terra fantastica! Provo un po' di invidia per chi vive qui: tantissima natura, strade poco trafficate, piste ciclabili ovunque, casette che si specchiano nei canali, cieli immensi, cigni, aironi, germane, anatre in volo, luce ed aria cristallina. E' tutto così tranquillo! Ti dimentichi in fretta del traffico e devi prestare attenzione soltanto agli altri ciclisti. Sosta caffé ad Alkmaar, cittadina vivace, con una via commerciale affollata e un caratteristico municipio, dopodiché torniamo ad Hoorn, scegliendo tra le innumerevoli possibilità che le piste ciclabili offrono. E' meraviglioso poter pedalare dappertutto in sicurezza. La segnaletica è sempre attenta ai ciclisti. S'incontrano tantissimi pensionati, spesso in piccoli gruppi, che trascorrono le loro giornate divertendosi in sella ad una bici, mantenendosi in salute.
Che terra fantastica! Provo un po' di invidia per chi vive qui: tantissima natura, strade poco trafficate, piste ciclabili ovunque, casette che si specchiano nei canali, cieli immensi, cigni, aironi, germane, anatre in volo, luce ed aria cristallina. E' tutto così tranquillo! Ti dimentichi in fretta del traffico e devi prestare attenzione soltanto agli altri ciclisti. Sosta caffé ad Alkmaar, cittadina vivace, con una via commerciale affollata e un caratteristico municipio, dopodiché torniamo ad Hoorn, scegliendo tra le innumerevoli possibilità che le piste ciclabili offrono. E' meraviglioso poter pedalare dappertutto in sicurezza. La segnaletica è sempre attenta ai ciclisti. S'incontrano tantissimi pensionati, spesso in piccoli gruppi, che trascorrono le loro giornate divertendosi in sella ad una bici, mantenendosi in salute.
(50
km in mountain bike)
Hoorn |
Tornati al camper, partiamo per Volendam. In paese c'è un'area camper, segnalata (Marinapark Volendam - De Pieterman - Tel.: +31299604010 – GPS: N 52.48906, E 5.06043 - € 6 dalle 10 alle 17 e € 14 dalle 17 alle 10, con piazzole delimitate da siepi, allaccio corrente e sbarra. Passa un incaricato alla sera per riscuotere). Noi preferiamo rimanere nel posteggio gratuito, visto che non ci sono divieti e non abbiamo bisogno nè di acqua né di corrente.
Monnickengam |
Infine, dirigendoci verso il vecchio porto e il ponte levatoio, usciamo dal piccolo, ma suggestivo borgo, prendendo la direzione di Marken. Vi giungiamo dopo una decina di chilometri, di cui gli ultimi pedalati su una striscia di terra che collega l'ex isola di Marken alla terraferma. Il centro abitato è caratteristico e circondato da prati dove pascolano pecore ed agnelli. Percorrendone i vialetti in bici, ci sorprendono piacevolmente le sue casette di legno, la maggior parte verniciate di nero e verde (costruite, nel passato, su pali e rialzi artificiali, per proteggere gli abitanti dalle frequenti inondanzioni, le quali cessarono dopo l'edificazione della diga di Afsluitdijk), i giardini fioriti, le strade in cotto rosso, i ponticelli e il porticciolo.
Edam |
Marken |
18/04/2018 (mercoledì-10° giorno): in mattinata lasciamo Volendam e raggiungiamo Zaanse Schans (€ 10 parcheggio misto auto e camper - GPS: 52.473500, 4.821650 - l'area camper in Wezelstraat 12 - GPS: 52.469220, 4.803670 sembrerebbe non esserci più, nel 2021). Il sito viene presentato come un angolo esclusivo dell'Olanda, caratterizzato da autentiche casette in legno, mulini a vento, magazzini e laboratori artigianali. Ci avviamo a piedi verso il villaggio per una breve visita, essendo questo, all'evidenza, un luogo molto turistico. Dallo stesso, una stradina conduce ai sei mulini a vento, tuttora funzionanti e visitabili (4 €/adulto per ciascuna entrata). Dopodiché, andiamo a dare una sbirciatina anche al paese, che si trova al di là del ponte mobile; non vi è nulla di particolare, seppur si presti per una passeggiata in tranquillità.
E, allora, non ci resta che dedicare il resto della giornata al Parco floreale di Keikenhof (Lisse - Stationsweg 166A), sito web: https://keukenhof.nl/en/ luogo pure frequentato da migliaia di turisti ogni anno. Tuttavia, è da vedere, almeno una volta nella vita. Il parco è aperto tutti i giorni dall'ultima settimana di marzo alla metà di maggio (nel 2024, dal 21 marzo al 12 maggio), dalle 08.00 alle 19.30. La cassa chiude alle 18.00. L'ingresso costa (2024): adulti € 19,50 (ticket acquistato online e valido a data fissa in una fascia oraria prestabilita) o € 23 (ticket acquistato presso la biglietteria), € 9 bambini 4/17 anni + € 8 parcheggio (molti camperisti parcheggiano a 3 km dalla cittadina di Lisse, in Zuider Leidsevaart - Coordinate: 52.279440, 4.538050 – vicino al parco del Keukenhof, in fila indiana lungo un canale. La strada di accesso è stretta e con difficoltà di manovra per i mezzi di grosse dimensioni come il nostro).
Se si amano i fiori, vale la pena accedervi almeno una volta nella vita. Si tratta di un parco unico al mondo: nelle sue aiuole vengono piantati, ogni anno, 7 milioni di fiori da bulbo, mentre le quattro serre offrono una fantastica collezione anche di orchidee, rose, garofani, iris, gigli e molti altri fiori. Entriamo alle 15,30 e usciamo alle 19, dopo un'overdose di profumi e colori, consapevoli del fatto che, ormai, è tardi per trovare un posto nelle aree camper dei dintorni. Le indico qui di seguito:
a
7 km da Keukenhof:
Abbenes
(Kaagweg 50 - Coordinate: N52.225800, E4.619750 -
www.camperplaatshetgroenehart.nl
Apertura:
15 marzo-1 novembre - Tariffa: € 12/24h per 2 persone, € 1 doccia
automat, € 2 elettricità (10 ampere). L'area sosta per camper, che
si trova in una fattoria agricola, dispone di 35 posti circa con
allaccio elettrico e colonnina sani-station per acqua e scarico.
A
8,5 km da Keukenhof:
Nieuw-Vennep
(1273-1293 Ijweg - GPS :
N52.287300, E4.626080 - con camper service, acqua, corrente, docce,
bagni e wi-fi – Tariffa: € 12/24h)
A
16,5 km da Keukenhof:
Vijfhuizen
(Drie Merenweg - GPS : N52.344101,
E 4.682970 – con camper service, acqua, corrente, docce, bagni e
wi-fi – Tariffa: 12,5-15 €/24h; 2,50 € per servizi)
A
17 km da Keukenhof:
Roelofarendsveen
(3 Geestweg - GPS : N52.192555,
E4.614377 – solo scarico con cassetta, bagni, corrente – Tariffa:
12€/24h + 2€ corrente)
A
20 km da Keukenhof:
Aalsmeer
(Uiterweg 27 - GPS
: N52.265359, E4.744581
– con camper service, acqua, corrente, docce, bagni – Tariffa:
20€/24h)
Zuid-Holland (Olanda meridionale) |
Per fortuna,
riusciamo a trovare un parcheggio accanto ad una chiesa e senza
divieto per i camper; passeremo la notte qui, sperando che nessuno ci mandi via. Siamo a sud di
Amsterdam, già nello Zuid-Holland (Olanda meridionale).
19/04/2018
(giovedì-11° giorno): Den Haag (L'Aia)
Ci
troviamo nella seconda zona famosa per le coltivazioni di bulbi, il
Bollenstreek,
e non credo ci sia alcuna possibilità di soggiornare qui. In
mattinata facciamo ancora un tentativo nei dintorni, presso l'AA di
Sessenheim (a circa 7 km da Keukenhof), ma anche qui la risposta è
“Sorry, it's full”. Quindi, andiamo direttamente all'area camper
di Den
Haag
(L'Aia)
(in
Ypenburgseboslaan/Valutapad - Coordinate: 52.05363, 4.3798 - Sito
web: http://www.camperparkdenhaag.nl
- €
16 al giorno per 2 adulti + 4 per tassa di soggiorno, € 4 per
corrente, CS solo WC chimico, carico acqua e scarico delle grigie,
bagni, docce, cancello con telecomando e codice di apertura/chiusura.
E' un po' caro rispetto agli standard abituali; del resto siamo
vicino ad una grande città e il posto è tranquillo, nel verde. I
gestori sono cordialissimi e molto disponibili).
L'Aia |
Una volta arrivati in centro e al laghetto Hofvijver (letteralmente “Stagno della corte”), proseguiamo verso il Palazzo Noordeinde, del XVI secolo, sede lavorativa del re, e, quindi raggiungiamo il Vredespaleis (Palazzo della Pace, sede della Corte Internazionale di Giustizia); ci giriamo attorno e, poi, passando per le vie brulicanti di gente che fa shopping o siede ai tavolini dei bar, ritorniamo verso il laghetto, che si trova accanto al complesso del Binnenhof, in stile gotico, sede del parlamento olandese. Percorriamo il cortile interno per tutta la sua lunghezza e, appena oltrepassata la Grenadierspoort, notiamo, alla nostra sinistra, la seicentesca Mauritshuis, ora un importante museo, che ospita opere dei maestri olandesi del 17° secolo e la famosa “Ragazza con l'Orecchino di Perla” di Vermeer.
Poco più avanti si apre la Het Plein, ampia piazza dalla quale si scorge, sullo sfondo, lo skyline dei grattaceli dove hanno sede gli uffici governativi. Dopodiché, ci spingiamo fino a Scheveningen, che si rivela una delusione, essendo un luogo caotico ed affollato di turisti, peggio di Rimini ad agosto, complice la giornata calda e soleggiata: credo che 30° C, alla latitudine in cui ci troviamo, siano abbastanza inusuali nel mese di aprile. Dopo un po', decidiamo che ne abbiamo abbastanza: non fa per noi. Ritorniamo in città e, da lì, all'area camper. Alla fine, abbiamo percorso 41 km solo nel circondario de L'Aia. Non so dire se quest'ultima mi sia piaciuta o meno. I suoi quartieri sono eleganti, puliti e curati. Poco il traffico motorizzato sugli ampi viali del centro, ma c'è un mare di gente di ogni tipo e razza, che corre di qua e di là, a piedi o in bici. Nonostante ciò, è tutto ben organizzato e si pedala sempre in sicurezza.
20/04/2018
(venerdì-12° giorno):
I campi di tulipani
del Bollenstreek
(94 km in mountain bike)
Ormai
abbiamo imparato la strada: una volta raggiunta la ciclabile che
fiancheggia il canale Zuidvliet, riusciamo ad orientarci. Oggi ci
dirigeremo verso nord e andremo ad esplorare, in bici, il
Bollenstreek,
la zona attorno a Leiden
e Lisse
coltivata a bulbi.
La pista corre lineare lungo il bel canale, sul quale si affacciano splendide ville, curati giardini e salici piangenti. Seguendo i knooppoint, ad un certo punto abbandoniamo il canale e arriviamo in un territorio disseminato di specchi d'acqua, che brillano tra le immense distese prative; numerosi i mulini a vento che si stagliano all'orizzonte. Percorriamo stradine deserte in mezzo alla campagna, attraversiamo caratteristici e silenziosi villaggi, tagliati da canali sormontati da numerosi ponticelli: in pratica, davanti ad ogni casa ce n'è uno. E, poi, finalmente, ecco i campi fioriti, colorati e profumatissimi nei pressi di Lisse, dove pedaliamo lungo un tratto di strada trafficata, ma sempre in sede protetta.
E' il momento di fare inversione di rotta e di ritornare verso sud e L'Aia. Scegliamo di passare dal Wassenaar, che, sulla mappa, sembra essere una zona meno urbanizzata delle altre. Infatti, ci ritroviamo su vie tranquille e lastricate, fiancheggiate da alberi d'alto fusto, le quali conducono all'interno di un bosco fiabesco: un luogo insospettato ai margini di una grande città, dove stradine sinuose, vietate alle auto, serpeggiano tra la vegetazione rigogliosa. Non vorrei più uscire da qui. Invece, poco dopo, sbuchiamo alla periferia de L'Aia e, non so come, perdiamo i knooppoint segnati sulla mappa. Siamo, perciò costretti ad affidarci, per gli ultimi 5 km, al navigatore del cellulare, che ci porterà a destinazione, seguendo però un itinerario diverso da quello programmato.
La pista corre lineare lungo il bel canale, sul quale si affacciano splendide ville, curati giardini e salici piangenti. Seguendo i knooppoint, ad un certo punto abbandoniamo il canale e arriviamo in un territorio disseminato di specchi d'acqua, che brillano tra le immense distese prative; numerosi i mulini a vento che si stagliano all'orizzonte. Percorriamo stradine deserte in mezzo alla campagna, attraversiamo caratteristici e silenziosi villaggi, tagliati da canali sormontati da numerosi ponticelli: in pratica, davanti ad ogni casa ce n'è uno. E, poi, finalmente, ecco i campi fioriti, colorati e profumatissimi nei pressi di Lisse, dove pedaliamo lungo un tratto di strada trafficata, ma sempre in sede protetta.
E' il momento di fare inversione di rotta e di ritornare verso sud e L'Aia. Scegliamo di passare dal Wassenaar, che, sulla mappa, sembra essere una zona meno urbanizzata delle altre. Infatti, ci ritroviamo su vie tranquille e lastricate, fiancheggiate da alberi d'alto fusto, le quali conducono all'interno di un bosco fiabesco: un luogo insospettato ai margini di una grande città, dove stradine sinuose, vietate alle auto, serpeggiano tra la vegetazione rigogliosa. Non vorrei più uscire da qui. Invece, poco dopo, sbuchiamo alla periferia de L'Aia e, non so come, perdiamo i knooppoint segnati sulla mappa. Siamo, perciò costretti ad affidarci, per gli ultimi 5 km, al navigatore del cellulare, che ci porterà a destinazione, seguendo però un itinerario diverso da quello programmato.
21/04/2018
(sabato-13° giorno): Delft
e Delftse Hout
(32 km in mountain bike)
Ci
aspetta un'altra bella giornata sui pedali. Meta odierna: Delft,
che dista circa 12 km dall'area camper. Sempre avendo come
riferimento la ciclabile a fianco del canale Zuidvliet - sulle cui acque si
allenano canoisti di ogni età, mentre lungo le sue sponde c'è chi
corre, cammina o pedala, come noi – oggi svoltiamo a sinistra,
dirigendoci a sud.
Ad un certo punto, il canale devia verso sud-est e
prende il nome di Delftse Vliet. Continuiamo a seguirlo sulla
Delftweg e, prima di arrivare in
centro, passiamo davanti alla De Delftse Pauw (visitabile), l'unica
fabbrica ancora attiva dal 1653, che produce l'originale ceramica blu
di Delft, dipinta a mano e famosa in tutto il mondo. A Delft, il
sabato mattina, si tiene sia il mercato generale (una versione
ridotta rispetto a quella del giovedì), sia quelli d'antiquariato e
del libro. Nonostante il gran via vai di gente a piedi e in bici, la
cittadina è davvero piacevole. Le case sono costruite con mattoncini
rossi, e pure le strade del centro storico sono lastricate con pietre
rosse o grigie, come la maggior parte delle cittadine olandesi. La
piazza, sulla quale si fronteggiano il Municipio e la Nieuwe Kerk
(Chiesa Nuova), è molto vasta. Pedaliamo con calma, su e giù dai ponticelli, che offrono scorci
pittoreschi sui canali e passando nelle vie in cui Johannes Vermeer,
il maestro della cosiddetta “luce olandese”, trascorreva il suo
tempo. Nel Vermeer Centrum si può visitare il suo studio, dove creò
“Ragazza con l'orecchino di perla”, “La lattaia”, “Veduta
di Delft”, ecc.
Delft |
Da
Delft partono diversi itinerari in bicicletta. Noi scegliamo quello
che conduce al Delftse
Hout,
“un'area verde che offre pace e tranquillità”. Dalla Piazza
Markt di Delft, costeggiamo il lato destro della Nieuwe Kerk,
attraversiamo il ponte e giriamo a sinistra in Van Miereveltlaan.
Superiamo anche il ponte successivo, svoltando, subito dopo, a
destra, in Aan't Verlaat, dove inizia la pista ciclabile. Seguendo le
indicazioni stradali, raggiungiamo Delftse Hout, che si rivela
davvero un luogo rasserenante, caratterizzato da ampie distese di
prati, delimitati da lunghe file di salici cimati. Insomma, un tipico paesaggio
olandese, con le mucche al pascolo, cigni ed anatre che sguazzano
indisturbati nelle acque dei canali. Facciamo un giro ad anello per
poi tornare verso il centro di Delft e, quindi, a L'Aia. Tra una cosa
e l'altra si sono fatte le 15. Salutiamo gli allegri gestori
dell'area camper e partiamo alla volta di Dordrecht
(parcheggio in
Maasstraat 14 - Coordinate: 51.819200, 4.687000 - prevalentemente per
auto, con 12 posti camper spaziosi, a soli € 2 al
giorno con CS; € 1 per acqua).
Visto che è presto, ne approfittiamo per acquistare un po' di
provviste al Jumbo (10 minuti a piedi), catena di supermercati da noi
prediletta in Olanda, e, poi, ci rilassiamo, aspettando l'ora di
cena.
22/04/2018
(domenica-14° giorno):
Alle spalle dell'area camper c'è il terminal Stadswerven, dove, ogni
ora, attraccano i battelli che conducono in centro (terminal
Merwekade). La tratta costa € 2 cad. e dura 2 minuti. Per la visita seguiamo le indicazioni del Rondje Dordt, un percorso pedonale che ci
accompagna nei punti più importanti della cittadina: porti interni,
monumenti e siti storici.
Belle strade lastricate, oggi piacevolmente
deserte, dato che è domenica mattina e molte attività commerciali
sono chiuse; quindi, possiamo passeggiare con calma e fermarci
ad osservare con più attenzione ciò che ci circonda. Dordrecht
vanta circa 1000 monumenti, alcuni dei quali sono stati sapientemente
convertiti in ristoranti, musei o teatri. E' una tappa allettante anche per gli amanti del vintage: non si contano le vetrine che espongono
oggetti curiosi risalenti ad alcuni decenni fa. Esploriamo ogni
angolo della cittadina, attraversando i canali sugli immancabili
ponticelli e raggiungendo il Groothoofd, il punto di confluenza dei
fiumi Merwede, Noord e Oude Maas. Dopo una sosta per mettere
qualcosa sotto i denti, grazie alle istruzioni del navigatore del
cellulare, possiamo tornare all'area camper a piedi, visto che dista
soltanto 2 km. Eravamo convinti che il centro fosse raggiungibile
solo col battello, dato che l'inondazione del 1421 aveva provocato il
distacco di Dordrecht, facendola diventare un'isola in un mare
interno. Invece, c'è un ponte di collegamento.
E' ancora presto e con il camper ci trasferiamo a Kinderdijk (12 km, area camper in Poldersemolenweg n. 6, Alblasserdam - GPS: 51.859130, 4.676490) per visitare i famosi 19 mulini, dichiarati dall'Unesco patrimonio dell'Umanità; costruiti uno di fronte
all'altro, intorno al 1740, con lo scopo di mantenere asciutto il
bassopiano di Alblasserwaard, facevano parte di un più vasto sistema
volto a prevenire le inondazioni. Sarà che m'immaginavo qualcosa di
diverso, sarà che abbiamo visto tanti di quei mulini, finora, sarà che sono venuta qui soprattutto con l'idea
di scattare qualche buona foto; sta di fatto che, notando la cattiva luce
del momento, una volta giunta all'ingresso dell'area (€ 5,50 cad.
il ticket), la voglia di entrare mi passa e mi accontento di
osservarli dall'esterno. Così, poco dopo, ritorniamo a Dordrecht per cenare e trascorrervi la notte. Dalla sponda del
canale guardo le chiatte scivolare placide sull'acqua mentre, piano
piano, cala la sera, i lampioni si accendono e il cielo si colora di
rosa.
Dordrecht |
Kinderdjik |
Gouda |
Utrecht |
Così,
ritorniamo sui nostri passi e ce ne andiamo. A saperlo prima, avremmo
evitato la deviazione. Pazienza!
Per
la sosta notturna usufruiamo dell'area camper presso la Marina di
Almere
(Sluiskade, 11 -
GPS: N52.332100, E5.217100 - Tariffa: € 16/24h tutto compreso -
bagni, docce, corrente, CS, Wi-fi).
Quando
usciamo dalla Capitaneria del porto, dove si effettua il pagamento e
si ottiene il gettone che permette di alzare la sbarra di accesso, il sole, già basso all'orizzonte, sta indorando il paesaggio.
24/04/2018
(martedì-16° giorno): E'
piovuto abbondantemente durante la notte.
Flevoland |
Continuiamo
verso nord e ci fermiamo ad Urk presso l'AA della Marina (Haven
Burgemeester Schipperkade - Coordinate: 52.66027, 5.59972. Vicino al
centro; € 15 compresa corrente - subito disponibile - e
docce/bagni, Wi-fi - disponibili dopo il passaggio dell'incaricato
alla riscossione, nel tardo pomeriggio e al mattino, il quale
consegna i codici di accesso. Non c'è il pozzetto per lo scarico
delle acque grigie/nere).
Al primo impatto il luogo non mi entusiasma, ma, dopo aver
passeggiato lungo i moli e la spiaggia, sul lungomare che porta al
faro nonchè tra le stradine lastricate dell'antico villaggio e le casette dai giardini fioriti, arredati con divanetti, poltroncine e cuscini colorati, mi devo ricredere: Urk
ha un suo fascino.
25/04/2018
(mercoledì-17° giorno): una
buona colazione mi risolleva l'umore, dopo una notte quasi insonne a
causa degli ululati del vento e dei rumori provocati dalla violenza
dello stesso, che ancora non si sono placati. Ci troviamo nella terza
zona famosa per la coltivazione dei bulbi, chiamata "Noordoostpolder",
ovvero polder nordorientale, nella provincia del Flevoland, intorno
alla città di Emmeloord; forse la meno conosciuta, di certo la
più vasta.
Passiamo dall'Ufficio Turistico per richiedere la mappa della Tulip Route e, poi, siamo pronti per partire, purtroppo non con la bici, come avrei preferito, ma con il camper, in quanto il cielo è plumbeo e le previsioni meteo danno pioggia per oggi. Si può percorrere la Tulip Route sia in bici che con i mezzi motorizzati, seguendo, però, itinerari diversi. Una volta accertato che si possa passare anche con un camper ingombrante come il nostro, iniziamo il tour. A differenza della zona del Noord-Holland, in cui eravamo transitati qualche giorno fa e dove avevamo trovato solo narcisi e giacinti in piena fioritura, qui, invece, forse grazie al caldo eccezionale dei giorni scorsi, sono sbocciati anche i tulipani e i loro vivaci colori risaltano nelle vaste distese coltivate (non esclusivamente a bulbi). Stiamo percorrendo una delle strade più belle del mondo, definita tale dal National Geographic, che è tutto dire. E' lunga 100 km, costeggia 1000 ettari di campi fioriti ed è ben provvista di segnaletica; perciò passiamo la mattinata ad esplorarne una parte, tra uno scroscio e l'altro.
Poi, lasciamo il Flevoland,
puntando più a nord, verso la Frisia, regione che si affaccia sul mare del Nord. E presto facciamo il simpatico incontro con le “frisone”, famosa razza
bovina a chiazze bianche e nere, che pascolano nelle immense, verdi
distese prative. Ci sono molte fattorie nella zona e si respira un
acre odore di letame. Prima sosta a Sloten,
la città fortificata più piccola al mondo. Parcheggiamo il camper
alla Marina e, sotto un cielo minaccioso, raggiungiamo il
minuscolo centro, caratterizzato da antichi edifici, coi tipici
frontoni a gradoni, che si affacciano su un canale, alla fine del
quale spicca un grande mulino a vento. Neanche il tempo di guardarci
intorno, che iniziano a scendere dal cielo i primi goccioloni, tanto
grossi che, in un amen, siamo zuppi. Visto che di tetti per ripararsi
dalla pioggia, qui, non ce ne sono, non resta che tornare di corsa al
camper. Quindi, sempre per la legge del “chi tardi arriva, male
alloggia”, andiamo subito alla ricerca di un posto dove trascorrere
la notte e lo troviamo a Workum
(presso Jachthaven
Bouwsma, Moleburren n. 11, al costo di € 15, con corrente, acqua e
bagni; non c'è il pozzetto di scarico).
26/04/2018 (giovedì-18° giorno): altra giornata gelida (10°C), vento sferzante e, pure oggi, le nostre mountain bikes rimarranno sul portabici. Mi sarebbe piaciuto fare molti più giri in bici piuttosto che con il camper, anche perchè, con quest'ultimo, trovare i parcheggi ed entrare nei centri abitati è sempre un'incognita, ma non ne faccio certo una malattia. Ogni sera organizziamo la giornata successiva in base alle previsioni del tempo, con un occhio particolare al vento (che può essere molto violento e pericoloso per pedalare), accettando, comunque, di buon grado qualsiasi meteo, perchè in vacanza, così come nella vita in generale, c'è sempre qualcosa di interessante da fare. Infatti, cogliamo l'occasione per visitare Hindelopen. Lasciamo il camper nell'ampio parcheggio gratuito all'ingresso del paese e ci avviamo verso il centro, che è incantevole seppur contenuto. Camminare lungo le sue vie acciottolate e adornate di fiori o sui ponticelli che attraversano i canali, osservare le pecorelle che brucano l'erba sugli argini prospicienti l'Ilsselmeer, dona un senso di pace e serenità. Qui, la vita scorre davvero con un ritmo rilassante.
Passiamo dall'Ufficio Turistico per richiedere la mappa della Tulip Route e, poi, siamo pronti per partire, purtroppo non con la bici, come avrei preferito, ma con il camper, in quanto il cielo è plumbeo e le previsioni meteo danno pioggia per oggi. Si può percorrere la Tulip Route sia in bici che con i mezzi motorizzati, seguendo, però, itinerari diversi. Una volta accertato che si possa passare anche con un camper ingombrante come il nostro, iniziamo il tour. A differenza della zona del Noord-Holland, in cui eravamo transitati qualche giorno fa e dove avevamo trovato solo narcisi e giacinti in piena fioritura, qui, invece, forse grazie al caldo eccezionale dei giorni scorsi, sono sbocciati anche i tulipani e i loro vivaci colori risaltano nelle vaste distese coltivate (non esclusivamente a bulbi). Stiamo percorrendo una delle strade più belle del mondo, definita tale dal National Geographic, che è tutto dire. E' lunga 100 km, costeggia 1000 ettari di campi fioriti ed è ben provvista di segnaletica; perciò passiamo la mattinata ad esplorarne una parte, tra uno scroscio e l'altro.
Frisia |
Sloten |
Workum |
26/04/2018 (giovedì-18° giorno): altra giornata gelida (10°C), vento sferzante e, pure oggi, le nostre mountain bikes rimarranno sul portabici. Mi sarebbe piaciuto fare molti più giri in bici piuttosto che con il camper, anche perchè, con quest'ultimo, trovare i parcheggi ed entrare nei centri abitati è sempre un'incognita, ma non ne faccio certo una malattia. Ogni sera organizziamo la giornata successiva in base alle previsioni del tempo, con un occhio particolare al vento (che può essere molto violento e pericoloso per pedalare), accettando, comunque, di buon grado qualsiasi meteo, perchè in vacanza, così come nella vita in generale, c'è sempre qualcosa di interessante da fare. Infatti, cogliamo l'occasione per visitare Hindelopen. Lasciamo il camper nell'ampio parcheggio gratuito all'ingresso del paese e ci avviamo verso il centro, che è incantevole seppur contenuto. Camminare lungo le sue vie acciottolate e adornate di fiori o sui ponticelli che attraversano i canali, osservare le pecorelle che brucano l'erba sugli argini prospicienti l'Ilsselmeer, dona un senso di pace e serenità. Qui, la vita scorre davvero con un ritmo rilassante.
Proseguiamo,
quindi, verso Bolsward,
una delle undici città storiche della Frisia toccate
dall'Elfstedentocht (una gara di pattinaggio su ghiaccio di 200 km,
molto attesa ogni anno, ma non sempre fattibile, a causa del ghiaccio
insufficiente). Purtroppo, tutti i parcheggi sono pieni zeppi di auto. Dopo
vari e vani tentativi per posteggiare il camper anche in periferia,
rinunciamo alla visita e continuiamo verso Sneek,
la capitale degli sport acquatici della Frisia (vi si tengono le finali dei campionati
di skûtsjesilen - un tipo di barca a vela - così come il più grande evento sportivo
su acque interne in Europa: la
Settimana di Sneek).
L'emblema
di Sneek, però, è il Watergate,
letteralmente "cancello sull'acqua", del XVII secolo, molto
fotografato dai turisti. Anche qui, identica cosa di Bolsward: tutti
i parcheggi sono già occupati dalle auto. A malincuore e un po'
delusi, decidiamo di andare direttamente ad Harlingen,
città portuale sul Mare del Nord (o, meglio, mare di Wadden). Lungo
la strada, campi coltivati che si perdono all'infinito, pecore,
cavalli e mucche al pascolo. Pochi canali,
alcune aree industriali, case dai lunghissimi tetti spioventi,
fattorie circondate da immensi terreni arati. Soprattutto, tante pale
eoliche. Ad Harlingen, troviamo l'ultimo parcheggio libero nell'area
camper di Vissershaven (Tsjerk
Hiddessluizen, Nieuwe Viseershaven 17 - Coordinate: 53.17964, 5.41749
– 10 posti, lungo il canale, in zona portuale, su asfalto,
pianeggiante, a due passi dal centro. Costa € 7,70 per 24 ore e c'è
la possibilità di allaccio alla corrente - € 1 per 2 kw - l'acqua
potabile ed il pozzetto per lo scarico delle acque grigie e nere. Il
parchimetro accetta solo monete, le quali non vanno inserite tutte
insieme, ma una alla volta, dando il tempo al marchingegno di
aggiornare l'orario dopo ogni inserimento).
Harlingen |
Dovremo rinunciare alle bici ancora per un bel po'. Vabbè, continueremo la visita dell'Olanda con il camper. Non è un problema: è bellissimo anche così! Amo viaggiare e il mezzo non è rilevante. All'Ufficio Turistico di Harlingen troviamo la brochure del Camperstops Friesland, una mappa molto dettagliata che, oltre ad indicare le migliori aree di sosta, propone un itinerario delle “Undici città storiche della Frisia” studiato per i camper: l'Elfsteden Route. Percorso che naturalmente può essere effettuato anche in bicicletta, in barca, a piedi, coi pattini a rotelle o in auto. Se avessimo avuto questa cartina stamani, forse avremmo potuto visitare Sneek e Bolsward, lasciando il camper nelle aree attrezzate o campeggi in quella indicati e non risultanti nei siti on-line. Ma tant'è … Rammaricarsi non serve a nulla.
Bolsward: Camping Half-Hichtum (Hichtumerweg 14)
Sneek: Camperplaatz Aquanaut (Selthelpweg 9)
oppure Camping Jachthaven De Domp (Jachthaven de Domp 4)
27/04/2018 (venerdì-19° giorno): Oggi percorreremo, con il camper, un tratto dell'itinerario Elfsteden Route. I paesaggi si susseguono, monotoni e desolanti, per chilometri e chilometri, attraverso una campagna tutta uguale. Ad interrompere tanta monotonia, la cittadina di Dokkum, davvero piacevole da visitare, se non fosse che, oggi, è il Giorno del Re, festa nazionale, e tutte le vie sono intasate da una marea di gente, a causa dei mercatini allestiti a bordo strada dagli abitanti del luogo. E' diffusa, infatti, in tutta l'Olanda (e non solo per tale ricorrenza), l'usanza di liberare cantine, soffitte, armadi, ecc., da oggetti o abiti inutilizzati e venderli per pochi euro. L'area camper è gratuita (solo 5 posti) e situata proprio a due passi dal centro, sulla riva di un canale (Camperplaats Dokkum – Van Kleffenstraat 8 – GPS: N53.32499 – E5.99255, con allaccio alla corrente).
Non trascorriamo la notte qui, ma a Earnewald, un borgo marinaro ai margini del Parco Nazionale De Alde Feanen, in cui avvistiamo alcune cicogne ed altri volatili, oltre a simpatici e minuscoli pony che giocano tra di loro. Oggi il vento ci ha concesso una tregua, anche se il cielo è stato quasi perennemente coperto e minaccioso. Due secondi dopo essere rientrati al camper, infatti, inizia a piovere.
L'area attrezzata è segnalata all'inizio del paese (Eilansgrien, Earnewald – Coord. GPS: N53.12958 – E5.93630, 5 posti, con allaccio corrente, acqua e pozzetto. Max 3 notti. Si paga in centro, con carta di credito; a fianco dell'Ufficio Turistico c'è il parchimetro. Dopo aver scelto la lingua, si preme la lettera H e si segue la procedura indicata, che porta al pagamento ed al rilascio del ticket, il quale va esposto sul cruscotto del camper (per due adulti: € 5,40 + € 1,60 per tassa di soggiorno).
Domani lasceremo la Frisia, terra prevalentemente agricola. Vale senz'altro la pena visitare le sue antiche cittadine portuali, ricche di fascino ed atmosfera; però, pedalare qui, alla lunga, potrebbe risultare noioso: non ci sono villaggi ridenti o canali fiancheggiati da viali alberati, ma solo campagna a perdita d'occhio, aziende agricole e animali al pascolo. In ogni caso, le città si possono visitare in bici in tutta sicurezza, essendo collegate tra loro da piste ciclabili. Noi non l'abbiamo potuto fare, avendo avuto la sfortuna di beccare un'intera settimana di maltempo: d'altra parte, pare che la Frisia sia una regione dove il meteo cambia repentinamente, ed il vento, che soffia ad 80 km/h, abbastanza normale. Per cui, è bene prepararsi ad accettarlo.
oppure Camping Jachthaven De Domp (Jachthaven de Domp 4)
27/04/2018 (venerdì-19° giorno): Oggi percorreremo, con il camper, un tratto dell'itinerario Elfsteden Route. I paesaggi si susseguono, monotoni e desolanti, per chilometri e chilometri, attraverso una campagna tutta uguale. Ad interrompere tanta monotonia, la cittadina di Dokkum, davvero piacevole da visitare, se non fosse che, oggi, è il Giorno del Re, festa nazionale, e tutte le vie sono intasate da una marea di gente, a causa dei mercatini allestiti a bordo strada dagli abitanti del luogo. E' diffusa, infatti, in tutta l'Olanda (e non solo per tale ricorrenza), l'usanza di liberare cantine, soffitte, armadi, ecc., da oggetti o abiti inutilizzati e venderli per pochi euro. L'area camper è gratuita (solo 5 posti) e situata proprio a due passi dal centro, sulla riva di un canale (Camperplaats Dokkum – Van Kleffenstraat 8 – GPS: N53.32499 – E5.99255, con allaccio alla corrente).
Non trascorriamo la notte qui, ma a Earnewald, un borgo marinaro ai margini del Parco Nazionale De Alde Feanen, in cui avvistiamo alcune cicogne ed altri volatili, oltre a simpatici e minuscoli pony che giocano tra di loro. Oggi il vento ci ha concesso una tregua, anche se il cielo è stato quasi perennemente coperto e minaccioso. Due secondi dopo essere rientrati al camper, infatti, inizia a piovere.
L'area attrezzata è segnalata all'inizio del paese (Eilansgrien, Earnewald – Coord. GPS: N53.12958 – E5.93630, 5 posti, con allaccio corrente, acqua e pozzetto. Max 3 notti. Si paga in centro, con carta di credito; a fianco dell'Ufficio Turistico c'è il parchimetro. Dopo aver scelto la lingua, si preme la lettera H e si segue la procedura indicata, che porta al pagamento ed al rilascio del ticket, il quale va esposto sul cruscotto del camper (per due adulti: € 5,40 + € 1,60 per tassa di soggiorno).
Domani lasceremo la Frisia, terra prevalentemente agricola. Vale senz'altro la pena visitare le sue antiche cittadine portuali, ricche di fascino ed atmosfera; però, pedalare qui, alla lunga, potrebbe risultare noioso: non ci sono villaggi ridenti o canali fiancheggiati da viali alberati, ma solo campagna a perdita d'occhio, aziende agricole e animali al pascolo. In ogni caso, le città si possono visitare in bici in tutta sicurezza, essendo collegate tra loro da piste ciclabili. Noi non l'abbiamo potuto fare, avendo avuto la sfortuna di beccare un'intera settimana di maltempo: d'altra parte, pare che la Frisia sia una regione dove il meteo cambia repentinamente, ed il vento, che soffia ad 80 km/h, abbastanza normale. Per cui, è bene prepararsi ad accettarlo.
28/04/2018 (sabato-20° giorno): oggi entreremo nella provincia di Groninga (più ad est) e andremo a visitare il suo capoluogo, che ha lo stesso nome e si trova ad una cinquantina di chilometri da Earnwald.
Groninga |
29/04/2018
(domenica-21° giorno):
dalla provincia di Groninga passiamo a quella dell'Overijsell.
Percorrendo circa 100 km verso sud, con il camper, raggiungiamo
Giethoorn,
meta turistica molto gettonata, all'interno del Parco Nazionale
Weerribben-Wieden, la più estesa palude torbosa dell'Europa
nord-occidentale. Si tratta di un villaggio un tempo abitato dagli
estrattori di torba, composto da fattorie del 18° e 19°
secolo dagli enormi tetti ricoperti di canne, costruite su isolotti collegati tra loro da oltre 170 ponticelli di
legno. E' possibile navigare tra i canali con barche elettriche silenziose,
noleggiandole o partecipando a tour organizzati.
Overijsell |
Sostiamo
all'area camper Passantenhaven Zuidercluft Vvosjacht (Coordinate:
52.72111, 6.07444 - con CS provvisto di pozzetto – bagni – docce
- WIFI – 27 posti, a bordo canale; € 12 per 2 adulti + € 5 per
l'acquisto di una card, ricaricabile - nell'edificio a sinistra - di
cui 2 di cauzione e 3 da utilizzare sia per la corrente: € 1 per 2
kw; sia per caricare l'acqua potabile: cent 50 per 100 litri; sia per
le docce: cent. 18 al minuto - nell'edificio a destra;
In
alternativa:
Vosjacht
10a - Comune: Giethoorn - Coordinate: 52.71675, 6.07465
Area
attrezzata con CS, bagni e docce, WIFI, 100 posti su erba, centro a 2
km, pista ciclabile. Apertura:
15 marzo-15 novembre - Tariffa: € 15/24h inclusi elettricità e
carico 100 lt acqua
Kanaaldijk
- Comune: Giethoorn - Coordinate: 52.728, 6.076
Area
attrezzata con CS, bagni e docce, su prato. Tariffa: € 13/24 h -
Vicino a punto partenza barche a noleggio, al centro e al
supermercato).
Continua
il maltempo. Scrosci fragorosi si alternano ad una pioggerellina
fine e persistente. Approfittando di una tregua, nel pomeriggio ci
catapultiamo fuori dal camper e raggiungiamo velocemente il
villaggio. La cosa positiva del brutto tempo è che tiene lontana la
solita calca di turisti; quella negativa, purtroppo, è che non vi è
una gran bella luce per le fotografie. Comincio a scattarne alcune,
riservandomi di ritornare l'indomani, nel caso il tempo migliori, ma
non m'illudo, perchè sono previste perturbazioni ancora per un paio
di giorni.
Il luogo è particolare e unico; tuttavia, non posso fare a meno di immaginare il caos in questi canali (oggi
quasi deserti) nei periodi di alta stagione, quando tutte quelle barchette
elettriche, ormeggiate ai moli, saranno prese d'assalto dai visitatori.
Per non parlare dell'unica stradina percorribile a piedi e dei vari
ponticelli che attraversano i canali. Sarà una continua processione di gente!
Proseguiamo,
dunque, verso Kampen,
ma, non avendo intenzione di pernottare qui, passiamo oltre l'area
camper (Burgmaaster
Berghuisplein 1 - Coordinate: 52.55246, 5.91361 - su autobloccanti,
vicino al centro, mini-pozzetto per lo scarico di acque grigie.
Apertura: Annuale - Tariffa: € 8/24h -max 72 ore; € 7,90 per 24
ore) e,
per la semplice visita della cittadina, usufruiamo del parcheggio
gratuito, posto un po' più avanti, senza divieto di sosta per i
camper (max 3 ore). Attendiamo l'immancabile tregua dalla pioggia,
dopodiché ci buttiamo, lesti, fuori dal camper ed entriamo in città
attraverso lo Stadsbrug, il vecchio ponte levatoio ricostruito nel
2001. Seppur frettolosamente, riusciamo a visitare il centro storico,
che è davvero splendido, con le sue strade caratteristiche, le case
d'epoca e le antiche porte d'accesso.
Quando
le raffiche del vento si intensificano ed il cielo assume un aspetto
spaventoso, ripieghiamo rapidamente verso il camper. Uno squarcio
improvviso tra le nuvole lascia trapelare qualche raggio di sole
proprio mentre stiamo attraversando un parco lussureggiante,
avvolgendolo in una luce meravigliosa. Riesco a scattare qualche foto
al volo, prima che le tenebre inghiottiscano nuovamente tutto quanto.
Riprendiamo
il viaggio in direzione di Zwolle,
città fondata nell’VIII secolo dai mercanti frisoni e capoluogo
dell'Overijssel. Ha la particolarità di essere stata
costruita con il sistema dei canali disposti a stella attorno al
borgo medievale in funzione difensiva. Ci fermiamo all'area camper
presso il porto, lungo il fiume Ijssel (Jachthaven
de Hanze - Holtenbroekerdijk
42-44, Zwolle, GPS: N 52.53034, E 6.07465
- € 9/notte + cent. 50 per corrente,
scarico acque
reflue gratuito, scarico WC chimico gratuito, max 72 ore).
Il centro è a 3 km e si può raggiungere a piedi, seguendo la sponda
del fiume, ma il tempo non ha proprio intenzione di stabilizzarsi un
po'. Continua per tutta la sera l'alternanza di sole e pioggia mentre
il vento soffia incessantemente. Domani dovrebbe essere l'ultimo
giorno di maltempo ed io sono fiduciosa, come sempre.
Comunque,
nonostante tutto, le ore scorrono fin troppo velocemente e non mi annoio. La
vita da camperista mi ha sempre entusiasmato: mi fa sentire libera e
spensierata, tanto quanto quella da cicloturista. In vacanza mi disconnetto da Internet, così non ho distrazioni di sorta e mi
rimane un sacco di tempo per leggere, scrivere,
studiare, riflettere, progettare, sognare e ricordare i
momenti più belli del viaggio. Ogni giorno ci svegliamo in un posto
nuovo, con paesaggi diversi; il nido è subito pulito; fare la spesa mi riempie di
curiosità: è un'occasione per conoscere e scoprire i prodotti del
Paese visitato; esplorare il territorio mi diverte e placa la mia
sete di conoscenza; incontrare e parlare con la gente del posto, mi
libera dai pregiudizi e mi arricchisce interiormente. Marco ed io
eravamo poco più che ventenni la prima volta che abbiamo noleggiato
un camper e ce ne siamo subito innamorati, tant'è che,
nel 2005, abbiamo deciso di acquistarne uno nuovo tutto per noi, a rate, sognando un futuro nomade da pensionati. Ed ora eccoci qua,
proprio dove volevamo essere.
01/05/2018
(martedì-23° giorno): pure stanotte ha imperversato la bufera. In mattinata la situazione
migliora leggermente, ma Marco, stranamente, non ha voglia di farsi 6
km a piedi per visitare il centro di Zwolle. Non insisto, anche se un po' mi dispiace. Perciò, partiamo alla volta di
Deventer (35 km). Il
parcheggio
gratuito è in Worp 1 – Coord.: N52.24884 – E006.15064). Alla fine del vialetto c'è l'attracco del battello che, con € 1,50 (andata e
ritorno) ci trasborda sulla sponda opposta del fiume Ijssel. La
cittadina è piuttosto grande ed è necessario munirsi di una mappa
per visitarla. Noi ce la procuriamo presso il Centro informazioni
turistiche (VVV Deventer) in Brink 89.
Deventer vanta diversi edifici antichi, come il municipio e la bella
chiesa di San Livino in stile gotico, nella Grote Kerkhof. Non da meno è l'antica Waag, pesa pubblica in stile
gotico baltico (oggi sede del museo civico), che troneggia sul Brink,
la grande piazza principale dove, probabilmente, con il bel tempo la gente si siede ai tavolini dei vari Cafè e ristoranti,
trastullandosi al sole, mentre adesso sono tutti rintanati all'interno
dei locali, al calduccio. Pure io mi concedo una cioccolata calda,
per cercare di scaldarmi un po', perchè, devo ammetterlo, fa davvero
freddo. Ciò, però, non ci impedisce di camminare per ore tra le
belle vie del centro storico, assaporando l'atmosfera del passato di questa antica città anseatica.
Deventer |
Una
cosa curiosa: la prima domenica di agosto Deventer ospita il mercato
dei libri più grande d'Europa, che si snoda per oltre 6 chilometri
ed è composto da circa 900 bancarelle di libri, riviste e carte
geografiche.
Purtroppo, ci sono lavori in corso sulla strada e non riusciamo a raggiungere l'area camper, perciò
continuiamo verso Doesburg, nella provincia di Gheldria (Gelderland),
anch'essa città anseatica, che sorge lungo i fiumi Gelderse IJssel e
Oude IJssel.
Lasciamo il camper all'area attrezzata Jackthaven
Doesburg
(Turfhaven – GPS: N52.01105 – E6.13259 - € 7,50 per due
persone, pagamento con VISA o Maestro - docce e carico acqua, seppur previsti, non siamo riusciti a rinvenirli sul posto). Noi usiamo la card acquistata
allo Jackthaven di Giethorn, che ricarichiamo, in quanto si azzera in
ogni nuovo porto; è comoda, come pure il
sistema automatico di pagamento presso i porti, i quali oltre a
riservare alcune piazzole per i camperisti, forniscono a questi
ultimi gli stessi servizi per i naviganti)
e ci rechiamo in centro. Quello che mi salta subito all'occhio è la
gran varietà di negozi di dolciumi: un luogo da far impazzire i
golosi. Ma la cittadina ha pure un centro storico ben ristrutturato,
nel quale sorgono il municipio e l'antica pesa pubblica, risalente al
1478 e che oggi ospita uno dei caffè-ristoranti più antichi dei
Paesi Bassi. La chiesa Martini, del 15° sec., in stile tardo gotico,
con i suoi 94 metri di altezza è, forse, l'edificio più importante
di Doesburg. La guida informa che, all'interno della cerchia di mura,
vi sono ben centocinquanta edifici risalenti a sette secoli fa.
L’attrazione turistica più nota, però, sembra essere il Museo della Senape, nel quale è possibile osservare le
fasi di produzione della mostarda, ammirare un’impressionante
collezione di barattoli provenienti da tutto il mondo e acquistare la
salsa fatta in loco.
Gheldria (Gelderland) |
Finalmente
la perturbazione è passata e adesso splende un bel sole. L'aria è ancora freddina e il venticello
persiste, ma possiamo goderci uno splendido
tramonto passeggiando sull’IJsselkade (il lungofiume sul quale siamo
posizionati con il camper). Spingendoci fino alla zona più moderna
della città, c'imbattiamo in una curiosa opera realizzata, nel
2006, dall'artista italiano Roberto Barni: De Wandelaars (i passi
d’oro).
Doesburg |
02/05/2018
(mercoledì-24° giorno):
procediamo con il camper verso sud e il Limburgo, zona famosa
per le coltivazioni di asparagi bianchi, senz'altro più
lussureggiante rispetto a quelle del nord.
Il paesaggio si fa sempre
più verde e le città sono immerse in una vegetazione rigogliosa.
Percorriamo lunghi rettilinei alberati, costeggiando o superando
grandi fiumi come il Reno e la Mosa. Dopo un centinaio di chilometri,
raggiungiamo la nostra meta: il castello di Arcen.
La sbarra del parcheggio per pullman e camper si alza e si abbassa
automaticamente, sia quando si entra sia quando si esce.
Non
sapendolo, acquistiamo, presso la biglietteria, il gettone per uscire
dal posteggio, pari ad € 5, ai quali si aggiungono € 34 per l'ingresso
al castello (per due persone) e 1 euro per la mappa. Del castello non me ne importa più di tanto: sono i suoi giardini l'attrattiva principale.
Limburgo |
Purtroppo i roseti
non sono ancora in fiore; in compenso, lo sono i
meravigliosi cespugli di rododendro.
C'è, comunque, veramente tanto da vedere: seguendo le indicazioni, si effettua un percorso che, ad ogni passo, riserva piacevoli sorprese.
Per chi ama i fiori e i giardini come me, è un
posto da non perdere.
Visitiamo anche il castello: il piano terra è
arredato, mentre il primo piano ospita una mostra fotografica.
Trascorriamo quattro ore in questo luogo stupendo e, poi, ripartiamo con il camper in direzione di Thorn, villaggio famoso per le sue antiche case tinteggiate di bianco. In origine vi era solo un'abbazia destinata ad ospitare religiose di estrazione nobile. In seguito vennero costruite altre abitazioni e la località si espanse sempre più, fino ad ottenere, tre secoli più tardi, i diritti di città. Quando, verso la fine del Settecento, le nobildonne fuggirono a causa dell'arrivo dei Francesi, gran parte della popolazione indigente si riversò nel villaggio e ne occupò le dimore. Dato che i Francesi imposero loro una tassa basata sulle dimensioni delle finestre delle case, i poveri murarono in parte queste ultime, in modo da rimpicciolirle, e tinteggiarono di bianco le pareti esterne affinché non si notasse la differenza tra i mattoni vecchi e quelli nuovi. La visita non porta via molto tempo. Vale una sosta, anche solo per sgranchirsi le gambe, visto che c'è un comodo parcheggio gratuito all'ingresso del paese.
Dopodiché, varchiamo il confine con il Belgio e proseguiamo verso l'area camper di Rekem, segnalata (Kanaaloever Kanaal, Rekem, Limburg, Belgio - GPS: N 50.92176, E 5.70496 – 8 posti, in riva al fiume, lungo la pista ciclabile), che non offre alcun servizio, ma è comoda per trascorrervi la notte. Ci sono già 5 o 6 camper posteggiati, per fortuna, perchè è un luogo un po' isolato, seppur illuminato.
Dopodiché, varchiamo il confine con il Belgio e proseguiamo verso l'area camper di Rekem, segnalata (Kanaaloever Kanaal, Rekem, Limburg, Belgio - GPS: N 50.92176, E 5.70496 – 8 posti, in riva al fiume, lungo la pista ciclabile), che non offre alcun servizio, ma è comoda per trascorrervi la notte. Ci sono già 5 o 6 camper posteggiati, per fortuna, perchè è un luogo un po' isolato, seppur illuminato.
03/05/2018
(giovedì-25° giorno):
E' così giunta l'ora di tornare a casa. Passiamo la giornata in
autostrada, transitando per Stoccarda e trascorrendo la notte a
Kempten,
in Germania, nell'area attrezzata vicino al centro (in Jahnweg 12 -
Coord. GPS: N47.72944 – E10.31922 - con Camper Service; € 5 per 24 ore e 6 stalli, senza
servizi).
04/05/2018
(venerdì-26° giorno): dopo
le operazioni di carico/scarico acqua presso l'area camper di Mendig
(in Brauerstrasse
- Coord. GPS: N50.37678 – E28.404 - gratuita e in centro; € 1 per
80 litri d'acqua – cent. 50 per corrente all'ora),
attraverso il Passo del Fuorn e il Passo del Brennero, rientriamo in Italia.
Considerazioni
finali sul viaggio
Durante
questo viaggio in Olanda abbiamo sempre dormito nelle aree attrezzate (eccetto un paio di volte), perlopiù ubicate presso le marine dei
porticcioli o vicino ai centri abitati, in zone
tranquille. Le possibilità di sosta sono innumerevoli; tuttavia, vale sempre il detto "chi tardi arriva male alloggia".
Eravamo
indecisi se andare o meno ad Amsterdam in bici, visto che ci si
poteva arrivare facilmente da diverse località in cui abbiamo
sostato con il camper, ma a me premeva
soprattutto vedere i campi di tulipani. L'obiettivo
principale è stato raggiunto e uno dei miei sogni si è realizzato.
Non solo. Alla ricerca dei campi di tulipani, mi sono pure imbattuta in immense
distese di narcisi e profumatissimi giacinti. E' stata una gradita sorpresa, perché non sapevo della loro presenza. Ho pedalato lungo canali infiniti, solcati da placidi cigni e mi sono divertita, mentre costeggiavo pascoli verdissimi,
nell'osservare gli agnellini che giocavano con le loro mamme. Ho
attraversato silenziosi villaggi, dalle tipiche casette con i vasi di
fiori sui davanzali interni e le grandi finestre senza le tende a
nascondere l'intimità casalinga di chi ci vive. Ho visitato, in
bici, tranquillamente e in totale sicurezza, grandi città come
L'Aia, sempre su piste ciclabili o zone con limiti inferiori a 30
km/h. Certo, bisogna stare attenti e concentrati: pedoni, ciclisti
(tantissimi), automobilisti e mezzi pubblici hanno le proprie corsie
riservate e la propria segnaletica, la quale, se rispettata, fa
filare tutto che è una meraviglia.
E' pur vero che qui c'è solo ed esclusivamente pianura, eppure non mi sono mai annoiata. Neppure con il maltempo. Anzi, adoravo scrutare quegli orizzonti senza fine e quei cieli che mutavano rapidamente aspetto e colore. Un mese è volato e anche stavolta non sono riuscita a vedere tutto quanto mi ero prefissata di questa splendida nazione; una nazione in cui, nonostante la mancanza di rilievi a me tanto cari, mi piacerebbe davvero vivere, tant'è che sono tornata a casa da pochi giorni e già mi manca.
E' pur vero che qui c'è solo ed esclusivamente pianura, eppure non mi sono mai annoiata. Neppure con il maltempo. Anzi, adoravo scrutare quegli orizzonti senza fine e quei cieli che mutavano rapidamente aspetto e colore. Un mese è volato e anche stavolta non sono riuscita a vedere tutto quanto mi ero prefissata di questa splendida nazione; una nazione in cui, nonostante la mancanza di rilievi a me tanto cari, mi piacerebbe davvero vivere, tant'è che sono tornata a casa da pochi giorni e già mi manca.
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