(km 42 – 616 metri di dislivello)
Aspettavo giusto l'autunno per fare qualche giretto in bici nelle Langhe e nel Roero, perchè desideravo vedere quei luoghi con i colori caldi di questa stagione e, soprattutto, avvolti dalla sottile, malinconica nebbiolina. Il “ponte” dei morti capita a fagiolo e così partiamo, Marco ed io, alla volta di Alba. Per nostra comodità, decidiamo di parcheggiare il camper all'Alba Village in Corso Piave n. 219 (tel. 0173-280972), adiacente all'area di sosta per camper, la quale, oltre ad essere sfornita di colonnine per l'attacco della corrente, ha anche il marchingegno per il carico e lo scarico dell'acqua non funzionante. Eventualmente, si può sostare anche presso il parcheggio della Ferrero, ampio e gratuito, distante 10 minuti a piedi dal centro (GPS: N44,6972890 - E8,0227120). Per una serie di antipatiche circostanze, arriviamo al campeggio nel primo pomeriggio di domenica. Sprecati il sabato e parte della domenica, non ci perdiamo d'animo, pronti, comunque, a goderci i restanti giorni di vacanza con cuor sereno, nonostante tutto. E appunto per non perdere ulteriore tempo, inforchiamo subito le nostre bici per un assaggio di questa splendida terra di langa. Dal Corso Piave, in cui ci troviamo, ci portiamo sul parallelo Corso Europa, per evitare alcuni tratti a senso unico e in circa 4 km siamo nel centro di Alba. Un intenso profumo di cioccolato mi penetra nelle narici e, in un nano secondo, realizzo che proprio qui ci sono gli stabilimenti della Ferrero, nota produttrice, tra l’altro, della mitica Nutella. Superati senza svenimenti il ponte della ferrovia e Piazza Savona, usciamo dalla città seguendo le indicazioni per Neive. Al bivio svoltiamo a destra per Manera.
La strada sale dolcemente, guadagnando una vista spettacolare sulla città di Alba. Queste pendenze sono del tutto nuove per me, ma che piacevole sensazione! Abituate ad affrontare i pendii impervi e le rampe assassine dei colli bergamaschi, qui, finalmente le mie gambe girano che è una meraviglia e senza reclamare.
In breve lo scenario cambia. Dolci colline dai contorni sfumati si susseguono una dietro l'altra, come pure i filari ordinati di vite dalle colorate geometrie: paesaggi da fiaba che sembrano emergere da un mondo incantato.
E’ in questa zona, in questa terra argillosa, che si producono i rossi più corposi, i vini più famosi del mondo ed è proprio così che me l’immaginavo. Sono estasiata, completamente rapita da questi luoghi da sogno. Viaggiamo ora in cresta, osservando il panorama che si estende da entrambi i lati della carreggiata.
Procediamo sempre lungo strade tranquille, rigagnoli d’asfalto fiancheggiati da vecchie case abbandonate, da peri che lasciano cadere a terra i loro frutti maturi che nessuno raccoglie, da vasti noccioleti, i cui frutti sono tra i più pregiati al mondo. E, mentre mi chiedo dove si nascondano i bianchi, famosi tartufi di Alba, arriviamo ad un bivio. Un cartello a bordo strada informa che ci troviamo sulla Strada Romantica delle Langhe e del Roero.
Giriamo a destra, seguendo le indicazioni per Benevello e continuiamo a salire dolcemente in mezzo ad una natura tinta di colori accesi, infuocati. Arriviamo, quindi, all’incrocio con la strada che, a destra, scende ad Alba mentre, a sinistra, conduce alla Pedaggera. E, visto che ormai le ombre della sera stanno calando, consapevoli del fatto che non conosciamo nè la zona nè le distanze, decidiamo di ritornare al campeggio e di rimandare al giorno seguente la perlustrazione di questo splendido territorio. Quanto vorrei fosse già domani!
31/10/2011: 2° giorno: anello Alba – Baldissero – Montaldo Roero – S. Grato – S. Lorenzo – S. Rocco – Montà – S. Stefano Roero – Alba (La regione dei Roeri)
(km 84 – 786 metri di dislivello)
Riusciamo ad arrivare illesi a Scaparone e, da lì, seguiamo le indicazioni per Corneliano d’Alba. Attraverso stradine secondarie e tranquille raggiungiamo Baldissero d’Alba, entriamo nel centro abitato e saliamo verso il castello, inerpicandoci su per una ripida vietta acciottolata. Quindi, scendiamo dalla parte opposta e usciamo dal paese.
Tenendo la destra, proseguiamo verso Montaldo Roero ed eccoci finalmente nella terra dei Roeri, i quali, a differenza delle Langhe, oltre che da manciate di colline, sono caratterizzati anche dalle “rocche”, profonde forre tra alte pareti rocciose, molto suggestive. La vegetazione è a tratti selvatica, a tratti ordinatamente coltivata. Boschi di conifere si alternano ai campi di fragole, i castagneti ai frutteti, i noccioleti ai vigneti. La terra dei Roeri, più soffice e sabbiosa rispetto a quella delle Langhe, offre vini bianchi e fruttati. Anche qui è tutto un saliscendi; ora pedaliamo ai piedi delle colline, ora sulle creste di quest’ultime, ammirando il paesaggio. Sbuchiamo sulla Sommariva-Canale, giriamo a sinistra e, dopo un chilometro, svoltiamo a destra per San Grato. La lingua d'asfalto sale, impennandosi, verso il piccolo borgo, per poi procedere sui crinali, attraverso boschi e frutteti, fino a San Lorenzo. Scendiamo a Pralormo e passando per Cellarengo, San Rocco e Montà, lungo un percorso tortuoso, arriviamo alla località Madonna delle Grazie. Continuiamo ancora per Santo Stefano e, superato il paese, prendiamo la via che si stacca a destra e scende con ampi tornanti all'incrocio con la strada per Canale. Da qui seguiamo le indicazioni per Alba, che raggiungiamo velocemente, destreggiandoci, senza intoppi per fortuna, nel traffico caotico dell’ora di punta.
01/11/2011: 3° giorno: anello Alba – La Pedaggera – Serralunga d'Alba – Grinzane Cavour – La Morra – Barolo – Alba (La regione del Barolo - Langhe)
(km 66 – 1.026 metri di dislivello)
Anche oggi il cielo è azzurro, ma con l'immancabile nebbiolina che io adoro. Ormai raggiungere il centro di Alba è diventato un gioco da ragazzi. Sono bastati un paio di giorni per riuscire ad orientarci e a capire quali strade imboccare per iniziare i vari itinerari. Si deve sempre attraversare il ponte sulla ferrovia e raggiungere Piazza Savona. Da lì, poi, è semplice trovare le vie che interessano. Stamattina prendiamo la direzione di Montelupo Albese e della Pedaggera. E' davvero piacevole, in questo periodo dell'anno, pedalare su queste dolci pendenze, senza fretta, restituendo al tempo i suoi ritmi naturali. Mi sento, ogni giorno che passa, sempre più rilassata. Il percorso odierno, poi, è particolarmente suggestivo. Attraversiamo borghi pittoreschi, mentre sullo sfondo, in lontananza, si intravedono le sagome di antichi manieri.
Come sempre, viaggiamo in parte sulla cresta delle colline, in parte ai loro piedi.
Superata la Pedaggera, al bivio imbocchiamo la strada per Roddino e Serralunga d'Alba, con i loro castelli da favola, che dominano vaste distese di vigneti.
Siamo nella terra del Barolo e tutt'intorno si estendono immensi e ordinati filari di vite dai caldi e differenti colori.
Spettacolari quelli verso Fontanafredda.
Procediamo in discesa fino a Gallo d'Alba, dove seguiamo le indicazioni per La Morra, cui perveniamo in breve tempo, dopo un tratto in piano e una bella salitella.
Il panorama a 180° che ammiriamo dal belvedere, conquistato con una rampetta spezzagambe, è di quelli che lasciano a bocca aperta per la meravigliosa bellezza.
Scendiamo, quindi, a Barolo e ci portiamo ancora sulla strada per Gallo d'Alba. Con una piccola deviazione saliamo al castello di Grinzane Cavour, in cui visse il conte Camillo Benso, ora sede di un'enoteca (che visitiamo), dove, ogni anno, si svolge l'asta mondiale del tartufo bianco. Siamo a 5 km da Alba e dal nostro campeggio, situato nei pressi della piscina e di altri impianti sportivi, verso il quale ora, ci dirigiamo.
02/11/2011: 4° giorno: anello Alba – Neive – S. Stefano Belbo - Neive – Alba (La valle del Belbo -Langhe)
(km 65 – 794 metri di dislivello)
Ultimo giorno di vacanza e, come i precedenti, raggiungiamo il centro di Alba, seguendo, poi, le indicazioni per Neive. La strada sale dolcemente per una manciata di chilometri, durante i quali la vista spazia sull’intera città. Dopo una breve discesa e un ampio curvone a sinistra, riprendiamo a salire tra i vigneti, continuando, infine, su falsopiano fino all’antico borgo, uno dei più belli d’Italia, come ci informa una targa.
Decidiamo, però, di visitarlo al ritorno; perciò procediamo in direzione di Neive bassa e, poi di Bricco di Neive, costeggiando la ferrovia. La strada si restringe e sale per circa 6 km, sempre in mezzo alle vigne, fino ad un bivio sprovvisto di segnaletica. Nei dintorni non c’è anima viva a cui chiedere informazioni; dunque, teniamo la destra e, ad una successiva biforcazione, svoltiamo a sinistra. Le pendenze si fanno più accentuate. Mi ero disabituata a soffrire, ma, a dir la verità, un po’ la fatica mi mancava. Scolliniamo nei pressi di una cascina e, dopo una bella discesa a tornanti, andiamo verso Santo Stefano Belbo. La nostra intenzione sarebbe stata quella di vagare un po’ nella valle del Belbo, terra del Barbaresco, del Dolcetto e del Moscato. Purtroppo le indicazioni stradali non ci aiutano a trovare la strada per Canelli e proseguire, quindi, per Loazzolo, attraverso stradine secondarie. Ci rassegniamo, pertanto, a percorrere la trafficatissima strada principale per Asti, deviando, infine, nuovamente verso Neive, il cui centro guadagniamo superando una breve rampa.
Facciamo un giretto tra i vicoli del villaggio e, una volta messi a tacere anche i morsi della fame, con calma riprendiamo la strada per Alba.
Prima di ritornare a casa, però, non possiamo non fare un’escursione allo splendido centro storico di questa antica città: la romana Alba Pompeia e la medievale “città dalle cento torri”. Percorro le strette vie camminando con il naso all'insù per ammirare i magnifici palazzi decorati e le innumerevoli torri ben ristrutturate, cercando soprattutto di non andare a sbattere contro la marea di gente che si accalca davanti ai negozi, da me completamente ignorati: da tempo, ormai, non provo più alcun interesse per lo shopping. Mi concedo soltanto una sosta golosa alla bancarella delle caldarroste e un’altra alla pasticceria per acquistare una torta di nocciole appena sfornata ed i tipici tartufi dolci di Alba, che spazzolerò con vergognosa voracità non appena metterò piede sul camper. Eh sì, bici e cibi, davvero un binomio perfetto!
Ottimo articolo! ma per curiosità...con tutte le immagini e le suggestioni raccolte durante questo "viaggio", quale di questi due territori ti è rimasto più nel cuore? le dolci e regolari colline delle langhe o i variegati scorci e le colline più aspre e selvagge del roero?
RispondiEliminaGrazie! Senza nulla togliere alle meravigliose terre del Roero, devo confessarti che, quello con le Langhe, è stato amore a prima vista.
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