(Grumello del Monte – Colle dei Paste – Selvino – San Pellegrino Terme – Dossena – Sedrina - Cornalba – Trafficanti – Aviatico – Selvino – Grumello)
Le giornate cominciano ad accorciarsi ... alle 6,30 è ancora notte. Questa mattina, poi, la luce tarda ad arrivare, complici quei nuvoloni neri e gonfi di pioggia che si intravedono nel cielo man mano che schiarisce. Strano, le previsioni davano bel tempo e temperature ancora piuttosto elevate per oggi. Vabbè, cominciamo ad uscire, poi si vedrà come butta la giornata. Sono piuttosto flessibile e veloce nella scelta o nelle modifiche dei miei itinerari ciclistici, specie se mi trovo nella provincia bergamasca, dove conosco a memoria strade, distanze e tempi di percorrenza dei vari percorsi. Deciderò dove andare strada facendo, in base ai mutamenti del clima.

L’animo però è sereno, mi sento bene, se non nel fisico, almeno nello spirito, tanto da accettare senza irritazione tutti i semafori rossi in cui m’imbatto e che rispetto anche alle 7 di mattina, quando il traffico è pressocché inesistente. Incredibile, alcune settimane di assenza e il paesaggio circostante cambia radicalmente il suo volto. Nuove costruzioni, nuove infrastrutture, nuove strade ... Il mondo attorno a me muta inesorabilmente di giorno in giorno, a volte migliora, ma molto spesso peggiora. Raggiungo in circa mezz'ora Cenate Sotto e da lì mi avvio verso il Colle dei Paste, che supero velocemente; è un piccolo colletto, un breve passante tra la Val Cavallina e la Val Seriana. Scollino e, al bivio, procedo a destra e poi, in discesa, a sinistra.
Al crocicchio della Tribulina prendo la seconda strada a destra e scendo a Gavarno, fino all'incrocio, dove svolto a destra. Continuo sempre dritto e, al semaforo, giro a sinistra, superando il vecchio e stretto ponte in pietra sul Serio. Entro nel centro di Nembro e, alla piccola rotonda, imbocco la strada che sale a sinistra alla località turistica di Selvino. E' una salita facile e regolare di circa 11 chilometri, che si può affrontare a manetta e, volendo, anche con il rapportone, oppure con passo costante e regolare, come la sottoscritta, che ama anche guardarsi attorno o scambiare quattro chiacchiere con chi le capita a tiro.
Certo che, dopo le salite di 20, 30 e anche 40 km delle Alpi, ho la sensazione che questa termini troppo in fretta. Una volta scollinato, al bivio prendo la via a sinistra, che evita il centro caotico e, al successivo incrocio, svolto ancora a sinistra per scendere ad Ambra. La discesa è lunga, all’ombra e gelida.
Ecco che dalla valle del Serio mi ritrovo, nel giro di poco tempo, a quella del Brembo. Poco prima di raggiungere la statale, mi infilo nella ciclovia alla mia destra che costeggia la sponda del fiume fino a San Pellegrino Terme. E' comodissima, panoramica e rilassante, in quanto permette di sottrarsi al traffico della strada principale, ma ignorata e snobbata dalla maggior parte dei ciclisti, sia perché troppo stretta per quelli che viaggiano in gruppo, sia perchè non consente di raggiungere forti velocità. Meglio così. E’ bene, comunque, prestare parecchia attenzione. La ciclovia, infatti, incrocia spesso altre strade, che sono, sì, secondarie, ma aperte ai veicoli a motore e, quindi, bisogna fermarsi agli stop, altrimenti si fa la fine di quel povero ciclista che, poco tempo fa e proprio qui, ha perso la vita.

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