(Pescul - Selva di Cadore – Agordo – Passo Duran – Forcella Staulanza – Pescul)
TRACCIA GPS:
In qualche modo riesco, comunque, a raggiungere il Passo. L'aria è pungente quassù, ma non c’è posto all’interno del rifugio, perciò consumiamo velocemente la nostra merenda seduti su una panca all’esterno e poi ci lanciamo nella discesa in direzione di Dont. Al bivio svoltiamo a sinistra e iniziamo subito l'ascesa al Passo (o Forcella) Staulanza, una bella strada ampia e panoramica, che sale dolcemente tra il Monte Pelmo, a destra, e il Monte Civetta, a sinistra.
Monte Pelmo |
Monte Civetta |
Il cielo, nel frattempo, si è un po’ annuvolato, il sole va e viene, ma la temperatura è gradevolissima, almeno fino al Passo, dove, purtroppo, siamo investiti brutalmente da un vento gelido che rende difficile persino infilarsi il k-way. Non è il caso di stare a trastullarci in questo posto. Due scatti veloci per immortalarci anche qui e, quindi, ci fiondiamo di nuovo giù, verso la Val Fiorentina, avendo di fronte a noi una scenografica visione di montagne tinte di rosso e di verde, alle quali tentiamo di dare un nome: la Croda Rossa e la Croda Verde, però non ne siamo molto sicuri. Ma, poi, esiste una Croda Verde nelle Dolomiti?
Chissà perché, a questo punto, sono convinta che manchi ancora una caterva di chilometri per arrivare a destinazione; convinzione smentita dall’oste del bar-ristorante presso cui ci fermiamo per uno sfizioso spuntino a base di formaggio e marmellata di mele, il quale ci informa che mancano soltanto 3 km a Pescul. Ormai è quasi l’ora di cena e, vuoi per l’abilità dell’oste nel tentarci con succulenti manicaretti, vuoi che abbiamo la scusa di recuperare le calorie bruciate, vuoi che l’appetito vien mangiando, vuoi per l’atmosfera goliardica che si è creata, sta di fatto che disertiamo il triste menu dell’albergo a favore di questo decisamente più allettante. E così, dulcis in fundo, concludiamo la splendida giornata con una mega abbuffata: salumi, casoncelli e un sublime manzo all’olio "così tenero che si taglia con un grissino". Ovviamente non poteva mancare un “tiramisu” fatto in casa. E' proprio vero che il ciclismo, se fatto con passione e impegno, offre risultati che gratificano anche i palati degli sportivi più esigenti.
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