Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

martedì 15 novembre 2011

02/06/2011: da Gandosso a Solto Collina in 7 Colli (Lombardia) (km 145 – 3092 metri di dislivello i


ITINERARIO: Grumello del Monte - Gandosso – Collepiano – Colle San Fermo – Colle Gallo/Altino – Selvino/Passo di Ganda – Valrossa – Solto Collina - Grumello del Monte  

(dal mio Garmin: km 145 – 3092 metri di dislivello in bici da corsa)



Quando l’avversione al traffico delle strade principali arriva a certi livelli, non c’è niente di meglio che salire e scendere dai più tranquilli colli che si estendono “alle spalle” di casa mia e che si susseguono, uno dietro l’altro, potrei dire, all’infinito. Si potrebbe benissimo ottenere una 9 Colli bergamasca semplicemente aggiungendo al giro odierno le salite di Parzanica (8 km - 600 metri di dislivello) e di Gandosso da Villongo
(2,5 km - 200 metri di dislivello con due rampe al 17%), per una Gran Fondo di 170-180 km ed un dislivello di circa 3.800 metri. Certo che la mia mente bacata ne escogita di idee strampalate …


Alzarmi all’alba, a volte, mi costa fatica, ma si tratta proprio e soltanto di fare lo sforzo di mettere le gambe fuori dal letto, perché, una volta in piedi, piano piano la sonnolenza svanisce con i preparativi. Uscendo da casa, lascio un mondo per entrare in un altro. E’ un meccanismo interno, che scatta automaticamente quando salgo in sella alla mia bici e che mi sintonizza su una frequenza diversa. Per qualche ora abbandono mentalmente e materialmente le mille incombenze domestiche, familiari e lavorative e penso soltanto a pestare sui pedali. Appena girato l’angolo, punto subito la bici verso l’alto. La salita a Gandosso, di soli 4 km e 270 metri di dislivello, non è da sottovalutare con i suoi strappettini all’11-12%, ma ormai la conosco come le mie tasche e, a forza di percorrerla a piedi e in bici, vi ho scavato un solco nell’asfalto. All’altezza della piccola cappella, giro a destra e scendo a Villongo, raggiungo Foresto Sparso e, poco dopo le serre, imbocco la strada a destra che sale a Collepiano. La salita di 2,3 km e circa 250 metri di dislivello parla da sola; è breve, ma piuttosto cattiva, con un paio di strappi al 16–17%. Per fortuna la sofferenza dura poco e si dimentica in fretta.

L'amico Silvio, a caccia di coccole, accompagna i ciclisti su e giù per i Colli di San Fermo ...
è troppo simpatico, merita un abbraccio!

Discesa ad Adrara S. Martino ed altra scalata, questa volta più lunga (11 km e 750 metri di dislivello), ai Colli di San Fermo, che però non presenta grandi difficoltà, se non uno strappo iniziale ed uno finale all’11-12%; tra l’altro, una volta oltrepassato Adrara S. Rocco, offre un paesaggio di boschi e pascoli davvero incantevole, soprattutto nel periodo autunnale, quando le chiome degli alberi assumono tutte quelle tonalità calde e dorate che mi fanno impazzire. 


Scollino, un paio di chilometri di falsopiano e, poi, mi lancio, con una certa cautela, nella lunga (9 km), tecnica (per via dei numerosi, stretti tornanti nella parte finale), a tratti piuttosto ripida (18%), discesa fino a Grone, dove, raggiunta la strada provinciale, svolto a destra. Poche pedalate e, alla rotonda, prendo la via all’estrema sinistra, verso Gaverina Terme. Percorro un chilometro e mezzo in falsopiano ed altri 6 km di salita con 400 metri di dislivello. In men che non si dica, sono al Colle Gallo. Non mi fermo. Imbocco subito la strada a destra che sale al Santuario della Madonna di Altino. Mi piacciono un sacco questi due chilometri di saliscendi in mezzo al bosco: le viste panoramiche sulle valli e le montagne circostanti sono spettacolari. Di nuovo in discesa, un po’ disagevole per via delle grate posizionate sulla sede stradale, dell’asfalto grosso e delle buche, sino a Cene. Sbuco sul provinciale e giro a sinistra. Supero la Chiesa. Alle due rotonde procedo sempre dritto fino all’incrocio. Giro a destra e in una decina di minuti arrivo a Nembro. Al semaforo, in corrispondenza del piccolo e stretto ponte in pietra, svolto ancora a destra. Proseguo dritto fino alla piazzetta lastricata e, poi, mi dirigo verso destra. Alla piccola rotonda, prendo la strada all'estrema sinistra, che, in 11 km di salita dolce e regolare, conduce a Selvino (700 metri di dislivello). Scollino e attraverso il centro del paese, imboccando, subito dopo, la rampa che sale ad Aviatico. Seguo le indicazioni per Orezzo e, valicando il Passo di Ganda (circa 4 km), raggiungo Gazzaniga, dopo una piacevolissima discesa di 9 km tra boschi e pascoli. 


Giunta sulla strada principale, giro a destra e, alla rotonda, a sinistra. Supero, quindi, il ponte sul fiume Serio e ritorno a Cene. Ripasso ancora davanti alla Chiesa, in senso inverso, questa volta, e, poco dopo, infilo la strada a destra, che sale a Bianzano, percorrendo la Valrossa, in circa 7 km assolutamente facili. Di nuovo in discesa verso Ranzanico ed Endine Gaiano. Sul provinciale svolto a sinistra e, dopo un paio di chilometri, a destra, verso Solto Collina. Breve risalita al paese ed altrettanto breve discesa panoramica sul lago d’Iseo. A Riva di Solto devio a destra e costeggio il lago per una ventina di chilometri. Tavernola, Predore, Sarnico. Ancora 10 km e, finalmente, concludo la mia Gran Fondo personale dei 7 Colli “orobici” con un’inenarrabile abbuffata al ristoro di casa mia.





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