TRACCIA GPS
Venire in Friuli Venezia Giulia senza scalare il Passo Pramollo, non sarebbe concepibile per una pedalatrice come me, amante delle salite. Di questa, in particolare, non so nulla, non avendo avuto il tempo di informarmi. Poco male! Sono pronta a tutto, o quasi: dove non arriveranno le gambe, ci penserà il cuore e la passione! Partiamo, Marco ed io, dal parcheggio della funivia di Camporosso e ci infiliamo subito nella Ciclovia dell'Alpe Adria, che passa proprio lì accanto. Percorriamo, in leggera discesa, la Val Canale, raggiungendo Pontebba in circa 20 km. In paese, individuiamo subito il cartello segnaletico che ci indirizza verso il Passo ed il confine con l'Austria. La strada sale dolcemente per circa 1 km, consentendoci di riscaldare i garretti in attesa del successivo chilometro piuttosto impegnativo, al quale fanno seguito 2 km più agevoli, terminanti in leggera discesa.
Grazie ad un ponticello, attraversiamo il letto asciutto di un torrente, e, dopo una curva a destra, torniamo a salire con più decisione. Ci insinuiamo in un tunnel di 200 metri, con tanto di tornante al suo interno, e procediamo per 5 km impervi, che non concedono tregua, con pendenze che arrivano al 14%. Una breve galleria, un paio di ponti, ripidi tornanti ed un tratto spettacolare, a strapiombo su un burrone che si apre alla nostra destra. Poi, piano, piano la valle si allarga, il paesaggio diventa sempre più suggestivo e le pendenze si addolciscono, permettendoci di recuperare il fiato, prima di affrontare l'ultima impennata al 10%. Ancora 2 km tra il 6 e l'8%, ed eccoci, dunque, giungere, in falsopiano, ai 1532 metri di quota del Passo Pramollo, dopo 13,5 km, 970 metri di dislivello e 20 tornanti: di qua, la Carnia italiana, dalla parte opposta, la Carinzia austriaca; a dividerle, un piccolo, incantevole altopiano ed un laghetto, nelle cui acque blu topazio si specchiano le alte vette delle Alpi Carniche.
Il mio pensiero, adesso, è tutto preso dalla Wulfenia Carinthiaca, un fiore rarissimo, superstide della flora preglaciale, che cresce solo qui, nel Montenegro e sull'Himalaya. Fiorisce nella seconda metà di giugno, colorando i prati di una particolare sfumatura di blu. Ed oggi è il 19 giugno; quindi, ci siamo! Mi guardo attorno con attenzione. Chissà dove si nasconde! Dieci chilometri quadrati di fiori dovrebbero essere facilmente visibili. Eppure, niente, della Wulfenia non vi è traccia. Non riesco proprio a capacitarmene! Per superare la delusione, non mi resta che tornare in sella alla mia bici e godermi la panoramica discesa verso Pontebba, dove ci attende la bella Ciclovia dell'Alpe Adria. Col cuor leggero, pedalando in tutta sicurezza e tranquillità, torniamo al luogo di partenza. Poter disporre di piste ciclabili come questa e di un simile contesto naturale, aumenta senz'altro la qualità della vita. Un maggior benessere fisico e psichico, si riflette, poi, anche in altri ambiti, da quello sociale a quello lavorativo, a beneficio di tutta la comunità. Sarà questo il segreto del sorriso e della cordialità dei tarvisiani?
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