Dopo gli strappi cattivi di Tremosine, ci sta anche una pedalata in scioltezza lungo la ciclabile della Val Rendena.
Da Limone sul Garda raggiungiamo Stenico (45 km), in provincia di Trento, percorrendo, la SS 45-bis fino a Sarche, poi, la SS 237 e la SP 33.
Lasciamo il camper in un ampio parcheggio all'uscita del paese - nei pressi della scenografica cascata del Rio Bianco - GPS: N46.054860, E10.844415 (in alternativa c'è un parcheggio a Tione, vicino all'ingresso della pista ciclabile - GPS: N46.040901, E10.729800) e inforchiamo subito le nostre bici. Scendiamo, quindi, verso Tione per una decina di chilometri, lungo la SP 34, strada tranquilla e panoramica, che attraversa i borghi antichi di Coltura, Ragoli e Preore, alla fine della quale ci troviamo proprio di fronte il cartello segnaletico della pista ciclabile.
La Val Rendena è una valle verdissima del Trentino-Alto Adige, bagnata dal Sarca e incorniciata da magnifiche montagne: l'Adamello, la Presanella e le Dolomiti di Brenta. Si estende per una trentina di chilometri, dal paesino di Verdesina a Campo Carlo Magno.
La pista ciclabile, invece, si snoda per 25 km, dal lago artificiale di Ponte Pià a Tione, proseguendo, poi, fino a Carisolo, da dove si può scegliere di percorrere la selvaggia Val Genova e passare vicino alle splendide Cascate di Nardis, oppure continuare sulla “via vecia”, verso Sant'Antonio di Mavignola e Madonna di Campiglio.
E' in ottime condizioni, con il fondo stradale asfaltato. Ben segnalata, s'addentra in piccoli boschetti, attraversa prati fioriti e moderni ponticelli, compiendo dolci curve e divertenti saliscendi, spesso con strappi davvero impegnativi. Il dislivello non è elevato: tra andata e ritorno saranno poco più di 300 metri, ma tutti quei su e giù lasciano il segno nelle gambe.
Bellissimo il ponte coperto in legno che ci accoglie a Pinzolo e che ci porta sulla riva opposta del torrente. Seguendo le indicazioni per Carisolo, arriviamo sino al cartello di “fine pista ciclabile”. Circa 31 i chilometri percorsi finora.
A questo punto, la tentazione di risalire anche la valle di Genova è davvero forte, ma, uno sguardo al cielo livido in quella direzione, ci fa desistere e ci convince ad un rapido dietro-front. Simili paradisi meritano di essere goduti con tutta calma e con un tempo migliore. Ma sì, ci torneremo un'altra volta! La nostra sgambatina l'abbiamo fatta e per oggi va bene così.
Il rientro è facile e veloce, grazie al vento a favore ed al minor dislivello. Giunti nuovamente a Tione, ripercorriamo in senso inverso la SP 34, poco trafficata, che sale dolcemente verso Stenico, fiancheggiata sul lato sinistro dalle alte falesie delle Dolomiti di Brenta, dove appassionati di arrampicata sono alle prese con corde e moschettoni. Lo sguardo si perde, invece, sul panorama che si apre dalla parte opposta: sul lago artificiale di Ponte Pià, sui lussureggianti boschi e sui rilievi circostanti.
Facciamo una sosta davanti alla magnifica cascata del Rio Bianco e, mentre Marco mi precede al camper per farsi una doccia, io mi arrampico fino al castello, che domina dall'alto la conca delle Giudicarie esteriori.
Per tornare a casa seguiamo la più breve SS 237 del Caffaro, passando per il lago di Idro e Salò.
Solo successivamente verrò a sapere che c'è la possibilità di risalire la cascata del Rio Bianco lungo un sentiero che porta, dapprima, ad un giardino botanico ricco di piante e fiori e, poi, alla cascata del Rio Cugol, “situato nella Forra e visitabile grazie a comode postazioni in legno costruite in strategici punti panoramici”. Proseguendo lungo il percorso, si può arrivare anche a metà cascata del Rio Malea ed alle sue sorgenti, tornando al paese di Stenico attraverso una strada sterrata. Una facile passeggiata di circa un'ora “che permette di vedere una natura veramente splendida, corredata da boschi, piante, profumi, colori e atmosfere suggestive, oltre che assaporare la frescura e la pace che riesce ad infondere la meraviglia della cascata”. Ma cosa mi sono persaaaa!!!
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