Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

martedì 6 ottobre 2015

30/08/2015: PASSO DI MALOJA (1815 metri alt.) da Chiavenna






32 km da Chiavenna – 1500 metri di dislivello+ (pendenza massima 13%)

Salita piuttosto lunga, ma senza grosse difficoltà. La parte più impegnativa, ma forse anche la più divertente, si concentra negli ultimi 2,5 km: 13 tornanti ravvicinati, con pendenze comprese tra l'8 e il 13%. Tutto il percorso, comunque, è molto suggestivo e si svolge in un ambiente naturale incantevole. Decidiamo di percorrere la pista ciclabile n. 6 che, da Chiavenna, in circa 13-14 km, ci porta al confine svizzero. Boschi, torrenti, ponti, cascate e anche un po' di sterrato … non c'è proprio da annoiarsi! Dalla dogana, la strada continua a salire sempre dolcemente, con morbide curve e lunghi rettilinei, tanto che, nei primi 22 km, superiamo meno di 800 metri di dislivello. Nonostante sia domenica, il traffico è meno sostenuto di quel che pensavo. 
Automobilisti e motociclisti sono, comunque, rispettosi e silenziosi. Così, quel giro infernale, ipotizzato da Marco, si sta rivelando, invece, una piacevole passeggiata tra le bellezze alpine svizzere. Nei pressi di Promontogno siamo obbligati a deviare verso il caratteristico paesino ed a percorrerne le vie acciottolate per evitare una galleria vietata alle bici. Sbuchiamo, poco dopo, sulla strada principale; affrontiamo un altro, lungo rettilineo, un paio di tornanti e, finalmente, arriviamo ai piedi dell'incredibile serpentone d'asfalto, che si snoda sinuoso sul ripido fianco della montagna. Tornante dopo tornante, lasciamo alle nostre spalle i 2 impervi km che, con un balzo di 200 metri, ci innalzano ai 1815 metri di quota del Passo. Lo splendido panorama sulla Val Bregaglia, che si gode da quassù, ripaga di ogni fatica. 
La strada, contrariamente a quanto si può pensare, continua, poi, in falsopiano nella valle dell'Engadina, verso Saint Moritz, e consente di raggiungere l'imbocco di ulteriori vie per altri Passi alpini, quali lo Julierpass, a 12 km (7 km di salita da Silvaplana, 39 da Tiefencastel), l'Albulapass a 30 km (9 km di salita da La Punt, 31 da Tiefencastel), il Passo del Fuorn da Zernez a 50 km (22 km di salita), il Fluelapass a 57 km (13 km di salita da Susch, 14 da Davos), o semplicemente di scendere a Tirano, passando dal Passo Bernina, e tornare a Chiavenna sulla ciclabile, completando un anello di circa 200 km. Io, intanto, mi accontento così, grata a Marco per la compagnia che mi fa, nonostante lui non sopporti di pedalare sull'asfalto. Perciò, dopo la foto di rito, giriamo le bici e ci accingiamo a tornare a Chiavenna. Il rientro avviene velocemente: il vento a favore, i lunghi rettilinei e l'ottimo stato del manto stradale, invogliano anche un brocco come me a mollare un po' i freni in discesa. Una volta rimpatriati, evitiamo la ciclabile e ci dirigiamo direttamente a Borgonuovo, dove ci aspettano le maestose cascate dell'Acquafraggia: uno spettacolo della natura! La giornata non poteva finire in modo migliore.




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