Per
pura combinazione, mi ritrovo ancora, nel giro di pochi giorni, a percorrere in
bici gli argini di un fiume. Il Serio non è certo paragonabile al
Po, ma ha anch'esso le sue attrattive. Ben venga, dunque, qualche variazione ai soliti percorsi, soprattutto in questo periodo autunnale. Sono
numerosi i ciclisti che, con il sopraggiungere della stagione fredda,
abbandonano l’asfalto o le lunghe salite per dilettarsi in veloci
incursioni nei boschi o piacevoli pedalate lungo strade sterrate con
la mountain bike. Il cambiamento aiuta a rinnovare lo stimolo e, per
quanto mi riguarda, queste piccole avventure mi regalano tanta
spensieratezza. E' come se tornassi indietro nel tempo, a quei
momenti dell'infanzia in cui il gioco era l’occupazione predominante delle mie giornate, la mente ancora libera e lontana da altri
pensieri. E così, dopo aver captato gli accordi tra Marco, Davide e
Francesco sulla loro escursione in mountain bike lungo la sponda del
Serio, animata da grande curiosità, mi aggrego al piccolo gruppo
senza troppa preoccupazione. L’itinerario che affronteremo si
svolge, infatti, nella provincia bergamasca ed io conosco più o meno i
luoghi; nel momento in cui mi rendessi conto che la mia andatura
fosse d’impiccio alla corsa dei miei, ben più scattanti, compari,
posso staccarmi da loro quando voglio e continuare il giro da sola.
Pertanto, alle 8,00 di una fredda mattinata domenicale, agganciamo
le tacchette delle scarpe ai pedali e, da Grumello del Monte, ci
dirigiamo verso Seriate attraverso vie secondarie o piste ciclabili deserte e tranquille. Nei pressi dell'Iper siamo costretti a pedalare per qualche minuto sulla statale. Seguiamo
il cartello con l’indicazione del Parco Regionale del Serio Nord e
raggiungiamo la stradina con cui vi si accede, situata nelle
vicinanze del canile municipale. Il Parco si sviluppa da Seriate fino
allo sbocco del Serio nell'Adda, quindi da nord verso sud. Decidiamo
di percorrere la sponda destra del fiume, la quale, a differenza di
quella sinistra, non è fiancheggiata da una larga e facile pista ciclabile, ma da un sentiero che, seguendo la conformazione del
terreno, permette dei single track più spassosi. Per coloro che,
invece, preferiscono fare una pedalata più rilassante, l'ingresso
alla ciclovia si trova nei
pressi delle piscine comunali di Seriate (si percorre Via Francesco e
Canetta e Torquato Decò, una sola via con tanti nomi, per 400 metri
e poi Via Lazzaretto). Si attraversa il parco e in fondo, a sinistra,
si stacca la pista che costeggia tutto il fiume fino a Ghisalba per
una dozzina di chilometri; una “strada bianca”, bella e adatta a tutti. La sponda destra, come dicevo, è più da scavezzacollo.
Il percorso è caratterizzato da sentieri pietrosi o in terra
battuta; a volte sono solo tracce sul greto ghiaioso del fiume, altre
volte sono sottili solchi che penetrano in piccoli boschetti con
divertenti saliscendi ed un susseguirsi di curve e controcurve.
Insomma, un percorso più tecnico ed adrenalinico, che, dopo
un'oretta, ci scodella alla località Basella di Ghisalba. Attraversiamo la statale,
giriamo a sinistra, passando sopra il ponte e poi svoltiamo subito a
destra, per portarci sulla sponda sinistra del fiume. Poco dopo, a
destra, inizia lo sterrato che entra nel Parco Regionale del Serio
Sud. Il percorso abbraccia paesaggi diversi tra loro: terreni coltivati, boschetti, lande desolate e spoglie. Arriviamo a Romano di
Lombardia e continuiamo alternando stradelle di campagna - dove
giovani amazzoni lanciano i loro cavalli al galoppo - a sentieri, più
o meno visibili, che tagliano tra i campi arati. Dopo 55 km giungiamo
a Casale Cremasco. Accipichia ... siamo sconfinati in un’altra
provincia. Entriamo in paese, passiamo davanti alla chiesa e
percorriamo un tratto di ciclabile asfaltata, dirigendoci a destra,
verso Sergnano, per portarci sull'altra sponda del fiume. Poco prima
del cartello della frazione di Trezzolasco, imbocchiamo una stradina
a destra che diventa subito sterrata. Abbiamo già macinato una
quarantina di chilometri da Seriate; per arrivare alla confluenza del
Serio con l'Adda ne mancano ancora circa 25, ma per noi è giunta
l'ora di ritornare. Seguiamo, quindi, lo sterrato per 5-6 km e, dopo
aver superato un ponticello in legno su un piccolo canale, ci
troviamo a pedalare lungo una bella stradina che ci porta a
costeggiare la riva sinistra del Serio, dal quale ci eravamo un po'
allontanati nell'ultimo tratto. Presto, però, ricomincia il
sentierino e dobbiamo prestare molta attenzione quando lo stesso si
avvicina troppo al bordo del fiume, dove il terreno tende a cedere.
Al ponte di Romano di Lombardia siamo costretti a salire sulla
statale per attraversarlo e ritornare sull'argine opposto, dove
riprendiamo lo sterrato percorso all'andata. Usciamo dal Parco Sud e
giriamo a sinistra, ritrovandoci di nuovo nei pressi della Basella.
Alla rotonda continuiamo dritto e, dopo poche decine di metri,
svoltiamo sempre a sinistra, passando davanti alla cava della ditta
Testa. Ci infiliamo, quindi, nella Ciclovia dei Castelli, la strada bianca di cui avevo accennato all'inizio e che costeggia la
sponda orografica sinistra del Serio. In pratica l’itinerario di oggi si è
sviluppato seguendo un tracciato ad “8”. Pedaliamo veloci ed
agili fino a Seriate, dove termina la pista ciclabile. Continuiamo, poi, verso destra, in direzione delle piscine e da qui torniamo a casa via
Brusaporto, Montello e Chiuduno. Un bel giro, abbastanza faticoso,
almeno per me, perchè ho voluto “tenere le ruote” di Davide e
Francesco, due saltamartin poco più che trentenni, ma che, oltre ad
avermi regalato tanta serenità e delle belle scosse di adrenalina, è
stato effettuato, per la maggior parte, lontano dal traffico. E ogni tanto ci vuole!
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