Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

martedì 15 marzo 2022

LIGURIA DI LEVANTE (2^ PARTE): 5 TERRE in camper e a piedi (gennaio 2022)



Durata: 3 giorni, 4 notti

km percorsi: 568 


Autostrada: euro              51

Carburante: circa euro                   100

Area sosta camper (3 giorni e 4 notti): euro      56

Biglietti treno (3 persone per 3 giorni): euro     51

Totale per 3 giorni e 4 notti: euro           258


DESCRIZIONE

Ci troviamo nel levante ligure,  tra Genova e La Spezia.

Le Cinque Terre, ovvero i borghi di Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, si allineano lungo una fascia costiera scoscesa e frastagliata di circa 10 km, racchiusa tra Punta Mesco ad est e Punta di Montenero ad ovest. Dal 1997 sono tutelate dall’Unesco come Patrimonio mondiale dell’Umanità e dal 1999 protette dall’omonimo Parco Nazionale, al fine di conservarne i valori storici, culturali e ambientali. Qui, la natura è stata benevola, ma l’uomo, dialogando in armonia con essa, ha reso unica questa terra, plasmando il paesaggio e realizzando, con immane fatica, un’imponente opera di terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, per coltivare gli orti, la vite e gli ulivi, nonchè una rete di canali d’irrigazione e di sentieri di collegamento. Grazie alla buona esposizione solare e al clima mite mediterraneo, i vignaioli ottengono vini pregiati, come il bianco DOC delle Cinque Terre e lo Sciacchetrà.

I centri abitati (tranne Corniglia, in posizione elevata su un promontorio), sono stati costruiti in verticale, lungo anguste valli solcate da torrenti ormai coperti, con le tipiche case-torri dai colori accesi e a picco sul mare. Ognuno di essi ha un porticciolo, una parrocchiale e una piazzetta in cui si svolge la vita collettiva. Riparati alle spalle da una catena montuosa, godono di un clima temperato tutto l’anno.

Per visitarle è sconsigliato l’uso dell’auto (men che meno del camper), per via delle strade strette, tortuose e ripide, ma, soprattutto, per la scarsità di parcheggi, ad eccezione di Monterosso al Mare, che è il centro più grande e dispone di un ampio posteggio a pagamento in zona Fegina, con alcuni stalli riservati ai camper. Per spostarsi tra di esse è preferibile usare il treno o le motonavi oppure percorrere a piedi il famoso Sentiero Azzurro che, in circa 12 km, collega i cinque borghi, offrendo, tra l’altro, splendidi panorami. Ecco alcune indicazioni sulle tratte:


Monterosso-Vernazza (sentiero SVA2): 3,6 km - 217 metri di dislivello+ (durata: 2 ore) - difficoltà: EE per escursionisti esperti - a pagamento;

Vernazza-Corniglia (sentiero SVA2): 4,1 km - 269 metri di dislivello+ (1 ora e 30 minuti)  - difficoltà: EE per escursionisti esperti - a pagamento;

Corniglia-Manarola (sentiero SVA2): 2,2 km - (1 ora e 15 minuti) - difficoltà: E escursionistico - a pagamento (attualmente chiuso);

o, in alternativa:

Corniglia - Volastra (sentiero Panoramico) - Manarola (sentieri 587-586): 3,5 km - dislivello circa 400 metri (2 ore e 30 minuti) - impegnativo;

Manarola-Riomaggiore (sentiero SVA2): 1,5 km (30 minuti) - difficoltà: turistico - a pagamento (attualmente chiuso);

o, in alternativa:

Manarola-Riomaggiore (sentiero 531): 1,5 km - 202 metri di dislivello+ (1 ora) - difficoltà: EE per escursioni esperti.


Molto bella la passeggiata lastricata tra Manarola e Riomaggiore, chiamata Via dell’Amore: sospesa sul mare, lunga poco più di un chilometro, incanta specialmente al tramonto. Da tempo, purtroppo, è chiusa a causa del terreno franato, come pure, allo stato e per lo stesso motivo, è inaccessibile il tratto tra Corniglia e Manarola. Speriamo li rimettano presto in sicurezza. Nel frattempo, se si ha buon fiato e gambe allenate, vi sono altri sentieri e mulattiere, immersi nella natura, che collegano i suddetti borghi.



LINK DEL PARCO DELLE 5 TERRE



LINK INFO PER LA VISITA DEL PARCO DELLE 5 TERRE



ITINERARIO:


 



DIARIO


17/01/2022 (lunedì): Grumello del Monte - Passo della Cisa - La Spezia - SP51 Litoranea 5 Terre - SP 38 per Monterosso - Fegina (km 285)

A gennaio le giornate sono ancora corte e fa buio presto. Sapevamo che, partendo nel primo pomeriggio, avremmo raggiunto la nostra meta all'imbrunire, ma ci piaceva pranzare a casa con i nostri figli. A La Spezia seguiamo la SS1, che ci porta all’imbocco della SP51, la Litoranea delle 5 Terre. E’ una strada panoramica e tortuosa, percorsa più volte anche in bici, sia in gara che per diletto; ha sempre un grande fascino, in particolar modo a quest’ora della sera, con il sole che tramonta all’orizzonte e tinge di rosso il cielo. A due corsie solo fino a Riomaggiore, la carreggiata si mantiene successivamente fra i 3 e i 4 metri di larghezza; tuttavia, presenta vari slarghi per agevolare il traffico. Seppur adesso sia completamente deserta, procediamo comunque con molta attenzione.

Nei pressi di Vernazza, Marco, per curiosità, vuol dare un’occhiata all’area camper segnalata da Park4night e, alla deviazione, inizia a scendere, rendendosi subito conto di quanto pessima sia stata l’idea. Per fortuna non incrociamo altri veicoli, perchè la stradella si riduce ad una stretta lingua d’asfalto, la pendenza s’inasprisce e un paio di tornantini a gomito ci fan vedere i sorci verdi. Con il suo immancabile sangue freddo, il maritozzo riesce ad arrivare a destinazione e a fare manovra per risalire. 4 km da brivido per nulla, in quanto il parcheggio è chiuso. 

Tornati sulla litoranea, proseguiamo fino all’incrocio con la SP 38 per Monterosso, la quale solo inizialmente è a due corsie; in seguito si restringe e s’inclina, però non come quella di Vernazza. Guidando con prudenza, perveniamo agevolmente a Fegina, frazione di Monterosso.  

Sono ormai le 19 quando ritiriamo il ticket all’ingresso del parcheggio (indirizzo: SP 38 n. 58 - coord. GPS: N44.1444470, E009.646740;

sito web: http://www.mobpark.eu/category/servizi/i-nostri-parcheggi/park-monterosso-fegina/).

La sosta  dei camper è equiparata a quella delle auto, tenendo presente che i primi possono accedere all’area solo da novembre a marzo

Tariffa giornaliera:

€ 20 per 24 ore (stesso costo per il secondo giorno); dal 3° al 7° giorno compreso, scende ad € 8; dall’8° giorno in poi si riduce ad € 4. 

Tariffa oraria: 

dalle ore 08,00 alle ore 22,00: 2,00 € per ora; 

dalle ore 22,00 alle ore 08.00: 0,50 € per ora.

E’ in riva al mare, con una barriera di scogli per protezione e completamente esposto al sole. Ci sono i wc (adesso chiusi per la pandemia) e si può caricare l’acqua potabile. Null’altro.




Sosta alternativa:

Monterosso al Mare: area camper “Il Poggio”, Strada Provinciale 38 n. 112 (Coord. GPS: N44.155071, E9.659435 – Tel.: 366.42.46.163 - tariffa 25 euro nel 2021), situata a circa 1,5 km dal centro, raggiungibile in pochi minuti con la navetta (2,50 euro cad. per corsa) o in 20 minuti a piedi, in discesa, attraverso un ripido sentiero.


Se non ci fosse posto a Monterosso si può soggiornare a Levanto o a La Spezia e  poi spostarsi con il treno. Di seguito le strutture in loco:


Area sosta camper, Via Nostra Signora della Guardia - Levanto (GPS: 44.17427, 9.61819) con Camper Service, senza elettricità, vicino alla Stazione ferroviaria; tariffe 2021:  € 3 all’ora, € 24 per 12 ore, € 36 per 24 ore, € 50 per 36 ore 


Camping Acqua Dolce, Via Guido Semenza n. 5, Levanto (SP)  (tel. 0187 808465), annuale, comodo al centro e alla stazione ferroviaria. 

Sito web: https://www.campingacquadolce.com/index.php?lang=it

Tariffe 2021 (bassa stagione dal 7/1 al 25/3 e dal 02/11 al 23/12, media stagione dal 12/04 al 21/5, dal 27/09 al 01/11 e dal 24/12 al 06/01) e alta stagione (a Pasqua e dal 22/05 al 26/09: camper € 12/14/17 - adulti € 7/8/10 - bambini € 3,50/4,50/6,50 - allaccio elettrico € 3,50 - animali (gratis)


Camping Albero d’Oro, Via Albero d’Oro n. 6/A, Levanto (SP). Aperto dal 31 marzo al 29 settembre - (tel. 0187 800400). 

Sito web: http://www.campingalberodoro.com/index.php/it/

(GPS: N44.175645, E9.621813). Tariffe: alta stagione: camper € 17 - adulti € 10 (corrente e docce calde incluse). Vicino alla Stazione ferroviaria.


Camping Pian di Picche, Loc. Pian di Picche, Levanto (SP) (tel. 0187 800597). Aperto dal 30/06 al 01/09 - Sito web: https://www.piandipicche.it/ (Tariffe: camper € 15, adulto € 10, corrente € 2,5)


Camping 5 Terre, Località Sella Mereti, Levanto (SP) Tel. 0187 801252. Immerso nel bosco.

Sito web: http://www.campingcinqueterre.it/  (Tariffe: bassa stagione dal 01/04 al 30/06 e dal 01/09 al 04/11: Camper da € 9 a 14, Adulti € 8, Bambini 0-10 anni € 4,50, elettricità € 2,50 - Alta stagione dal 01/07 al 31/08: Camper da € 10,40 a 17, Adulti € 10, Bambini 0-10 anni € 6,50, elettricità € 2,50). I cani sono i benvenuti.


Area sosta camper in Via delle Casermette n. 101 a La Spezia, gestita dai volontari della Croce Rossa (apertura: 8-12 e 14,30-20), con allaccio alla corrente e comodo Camper Service. Tariffa: € 12 per 24 ore o € 6 per 12 ore. Coord. GPS: N44.103794 - E009.859549. La permanenza massima è di 48 orema in bassa stagione c’è una maggiore flessibilità. La linea certa, che passa nei pressi dell’area camper, è la “L” (Lerici), ma, pare, anche la 3 e la 5 (meglio chiedere all’autista prima di salire sull’autobus). Usciti dall’area camper, si svolta a sinistra e, poi, a destra; quindi, si supera un ponte e, dopo un centinaio di metri, si arriva alla pensilina dei bus della prima fermata utile (“Fossamastra”). I biglietti si possono acquistare nel vicino tabaccaio o, maggiorati, sul bus. In circa 15 minuti si perviene alla Stazione Ferroviaria Centrale (la fermata è davanti al sottostante ascensore/scale che consente di accedere alla biglietteria). I treni per le 5 Terre partono ogni mezz’ora.


18/01/2022 (martedì): Sentiero delle 5 Terre a piedi (1^ parte: da Monterosso a Corniglia)

Oggi percorreremo il Sentiero delle 5 Terre per la terza volta: la prima da grintosi ventenni (24 km in 7 ore, andata e ritorno a piedi); la seconda da trentenni accasati, andata in treno e ritorno a piedi (12 km), con il figlio maggiore all’epoca di 2 anni e io incinta del secondo; la terza volta da pensionati sessantenni. Chissà cos’è cambiato nel frattempo! 

Innanzitutto il costo per l’accesso al Sentiero Azzurro. 

Sono disponibili due Card, reperibili presso le stazioni ferroviarie o i punti d’informazione del Parco nonchè on-line (prezzi 2022 per adulti, dai 12 ai 69 anni):

- la Cinque Terre Trekking Card: € 7,50 (senza treno). Riduzioni per ragazzi, anziani, famiglie e gruppi;

- la Cinque Terre Treno MS Card:  gennaio e febbraio: € 14,80;  da marzo a novembre: € 18,20. Riduzioni per ragazzi, anziani e famiglie 

(v. tariffe al seguente link, alla voce “Adeguamento tariffario”:  

http://www.parconazionale 5 Terre / tariffe


Monterosso al Mare è il borgo più ad occidente delle Cinque Terre e anche quello meno scosceso. E’ composto dai nuclei di Fegina e Monterosso, che si affacciano su due spiagge separate dal colle di San Cristoforo, su cui si erge il convento dei Cappuccini; vi si può salire a piedi partendo dal porticciolo, grazie ad una strada gradonata. Da lì, un sentiero porta ai ruderi di un castello e a un punto panoramico.

Fegina è sorta, nel 1874, intorno alla stazione ferroviaria ed è costituita da moderne palazzine residenziali. All’estremità occidentale dell’abitato, sopra uno sperone roccioso, vi è un’imponente statua di Nettuno in cemento armato (il Gigante), alta 14 metri e realizzata nel 1910 (oggi in ristrutturazione), che sorregge sulle spalle una conchiglia adibita a terrazza dell’adiacente villa.



Monterosso, invece, è più antica e la sua parrocchiale del XIII secolo, a righe bianche e nere, ha la facciata arricchita da un pregevole rosone in marmo finemente lavorato.




Comprato del pane fresco alla Conad (l’unico negozio di alimentari aperto), ci dirigiamo verso la parte orientale del paese, dove inizia il Sentiero Azzurro, che è a pagamento dai primi di aprile a novembre, mentre ora è gratuito.




Più che un sentiero è un’infinita gradinata in pietra, che sale e scende in modo brusco sul pendio della montagna. Dopo due ore e varie soste per scattare foto, arriviamo a Vernazza. Il borgo, fondato intorno al Mille, venne ceduto, nel 1276, dai Fieschi alla Repubblica di Genova, la quale, oltre a munirlo di elementi difensivi, lo dotò del porticciolo. Alle spalle di quest’ultimo e di una piccola spiaggia, si trova la piazzetta, con la chiesa di S. Margherita d’Antiochia, edificata, nel secolo XI, sulla roccia prospiciente il mare.

Camminando tra case variopinte, saliamo alla parte alta dell’abitato, che conserva i resti delle fortificazioni genovesi, tra cui la cilindrica torre Belforte del castello dei Doria. Dalla sua terrazza la vista è incantevole e si può intuire la forma a cuneo del paese.






Ci rimettiamo in marcia e, dopo altre due ore di fatica, bellezza e panorami mozzafiato, perveniamo a Corniglia, dispiegato su un promontorio roccioso a picco sul mare, al limite di una conca terrazzata coltivata a vigneti. Delle antiche fortificazioni genovesi rimangono la base di una torre poligonale e, inglobati nel cimitero, i resti del castello del secolo XI. Prima di proseguire l’itinerario, prendiamo un caffè in piazzetta e ci spingiamo fino alla terrazza-belvedere che si affaccia sulla scogliera.







Sfortunatamente, anche il Sentiero Azzurro per Manarola è chiuso. In alternativa, si deve prendere quello che passa per Volastra (3,5 h), salendo molto più in alto (circa 400 metri di dislivello).

Siamo indecisi sul da farsi, in quanto vorremmo essere di nuovo a Vernazza più o meno intorno alle 17 per fotografarla al tramonto. Una coppia di escursionisti ci riferisce di aver attraversato la zona franata, ma ce lo sconsiglia, perchè, oltre ad essere pericoloso, si entra in una proprietà privata, con cani sciolti non proprio affabili. Intanto si sono fatte le 14,30.

Decidiamo, così, di tornare in treno a Vernazza. Scesa la lunga, spettacolare Scalinata Lardarina in mattoni rossi, che, con i suoi 377 gradini e le 33 rampe, da Corniglia conduce alla stazione ferroviaria e al mare, attendiamo il treno delle 15,30 (quello delle 14,30 ci passa davanti al naso). Il biglietto, da Corniglia a Vernazza per 3 persone,  costa € 6,30. 



Il tramonto a Vernazza è meraviglioso e ce lo godiamo ognuno da una location diversa, scelta per lo scatto fotografico: Andrea alle spalle della torre Doria, Marco seduto sugli scogli in riva al mare ed io abbarbicata sulla collina, di fronte al porticciolo. E’ valsa la pena venire qua, separarsi, per poi ritrovarsi di nuovo insieme alla postazione di nostro figlio e assistere alle variazioni di tonalità del cielo, in attesa che le luci del borgo si accendessero al calar della sera. 





Alle 18,34 saliamo sul treno che da Vernazza ci porterà a Monterosso (altri € 6,30). In bassa stagione i treni passano ogni ora e il tempo di percorrenza tra una località e l’altra è di pochi minuti. I convogli sono quasi tutti nuovi e puliti. Pochi i passeggeri, rari i turisti, per lo più stranieri.



19/01/2022 (mercoledì): Sentiero delle 5 Terre a piedi (2^ parte: da Corniglia a Riomaggiore)

Con il treno delle 10,35 ci trasferiamo da Monterosso a Corniglia (€ 6,30 per 3 persone, 2 fermate). Alla stazione di arrivo approfittiamo della navetta gratuita per salire in paese: ci sarà già abbastanza da penare nelle prossime ore.

Infatti, dalla piazzetta inizia subito un’impervia salita gradonata (segnavia 587), che non molla la presa per i successivi 50 minuti. Quando, finalmente, il sentiero spiana, si apre davanti a noi un magnifico panorama di vigneti terrazzati. 






Camminiamo per ulteriori 40 minuti (segnavia 586), fermandoci, nei pressi della frazione di Volastra (335 metri s.l.m.), per pranzare al sacco. Da qui, scendiamo una lunga scalinata in pietra (circa 1200 gradini), immersi negli ulivi. Dopo altri 50 minuti, approdiamo a Manarola, romanticamente arroccato su uno sperone roccioso proteso verso il mare, con il porticciolo racchiuso in un’ansa riparata dagli scogli e le case colorate addossate le une alle altre. E’ quello che amo più di ogni altro e di sera, al tramonto, è pura poesia. 



Preso un caffè nel bar accanto alla chiesa di S. Lorenzo, ripartiamo subito per Riomaggiore. Non passeremo per la famosa “Via dell’Amore”, perchè l’ingresso è tuttora interdetto. Questa passeggiata a picco sul mare è nata, tra il 1926 e il 1928, durante l’ampliamento della galleria ferroviaria che collega Riomaggiore a Manarola. Serviva, infatti, un luogo sicuro in cui depositare il materiale esplosivo e, pertanto, fu creata una sorta di “santabarbara” tra le suddette località; per accedervi vennero scavati due sentieri nella roccia: uno partiva dal cantiere di Manarola e l’altro da quello di Riomaggiore. Più tardi, si pensò di sfruttare tali percorsi per dare vita ad una panoramica strada lastricata che collegasse i due borghi; strada che, però, a causa di frequenti franamenti del terreno, viene periodicamente chiusa. Come ora. 

L’alternativa è un sentiero ertissimo, da fare a quattro zampe come le caprette. Una volta saliti di quota, iniziamo a scendere, sbucando ancora sulla costa, a Riomaggiore. Il tutto impiegando poco più di un’ora. 

Riomaggiore è il borgo più orientale delle Cinque Terre. Fu fondato nel VIII sec. da un gruppo di profughi greci sfuggiti alla persecuzione iconoclasta di Leone III. Nel 1276 passò dai Fieschi alla Repubblica di Genova. 



Attraverso i vicoli e le scale che separano le tipiche case-torri, tinte con colori vivaci e digradanti verso il mare, raggiungiamo la stazione. Di nuovo perdiamo il treno per un soffio. Attendiamo quello successivo delle 16,24 per Manarola (€ 6,30), dove restiamo un paio d’ore per fotografarla al tramonto e con l’illuminazione notturna, prima di tornare a Monterosso alle 18,27 (€ 7,20). 







20/01/2022 (giovedì): Levanto - Sentieri 591 (ex 1) per Punta Mesco e 590 per Monterosso 

Lunghezza: circa 6 km

Difficoltà: Escursionistico

Tempo di percorrenza da Levanto a Punta Mesco (in salita): 1,30 - 2 ore

Tempo di percorrenza da Punta Mesco a Fegina di Monterosso (in discesa): 40-50 minuti

Il treno delle 10,39 ci porta velocemente da Monterosso a Levanto (€ 6,30). Compriamo cibarie varie alla Conad per il pranzo al sacco e, quindi, scendiamo verso il litorale. 





Ad est del paese, sul lungomare, nei pressi di una casa in pietra con persiane azzurre e di una scalinata, parte il percorso per Punta Mesco (c’è la segnaletica). 




L’itinerario conduce in alto, all’incrocio con una strada asfaltata, che percorriamo per circa 500 metri in salita; l’abbandoniamo ad un bivio, seguendo la direzione indicata da una freccia in legno. Il sentiero continua delimitato sul lato destro da una brutta recinzione e immerso nella vegetazione, che impedisce alla vista qualsiasi panorama. E’ un tratto un po’ noioso, ma, più avanti, c’inerpichiamo sul ripido versante della montagna all'interno di un bel bosco di lecci, uscendo dal quale siamo premiati da una vista fantastica sulla distesa marina. 



In falsopiano giungiamo al Podere Case Lovara (donato al FAI affinchè l’area, da tempo in stato di abbandono, potesse tornare alla sua originaria funzione agricola - per saperne di più: https://fondoambiente.it/luoghi/podere-case-lovara). Ormai manca poco alla meta. Procediamo tra rocce e cespugli di erbe aromatiche, respirando un delizioso profumo che ricorda quello della liquirizia. Sempre camminando con calma, intorno a mezzogiorno arriviamo a Punta Mesco. Consumiamo il nostro pranzo al sacco con lo sguardo che abbraccia l’intera costa da Monterosso a Portovenere, isola di Palmaria compresa. 



Diamo un’occhiata ai ruderi dell’eremo di S. Antonio (XI sec.) e, infine, scendiamo, in 45 minuti, il lungo sentiero gradonato, che termina alla località Fegina di Monterosso, ai piedi della statua del Gigante, proprio dove abbiamo parcheggiato il camper. 






21/01/2022 (venerdi): Monterosso - Levanto (11 km) / Levanto - Carrodano (13 km) - A12 - La Spezia - Grumello del Monte (totale: km 283)

Da Monterosso ritorniamo sulla Litoranea, scendiamo a Levanto e risaliamo a Carrodano (strada agevole e comoda), infilandoci nel casello della A12. 

Dopo quattro giorni di sole e temperature gradevoli, quasi primaverili, è bastato valicare il Passo della Cisa per ripiombare di nuovo nella nebbia e nel gelo dell'inverno. Mannaggia!







LIGURIA DI LEVANTE (1^ PARTE): LUNIGIANA LIGURE E GOLFO DEI POETI (in camper e a piedi)

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