Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

venerdì 18 novembre 2016

16/11/2016: MONTE CROCE (Val Gandino - Bergamo) - (85 km - 1354 metri disl+ in mountain bike)


Partita da Grumello, percorro la ciclabile della Valcavallina fino a Spinone al Lago. Quindi, attraverso la statale 42, salgo a Bianzano e, poi, scendo 3 km verso Cene. Al bivio, devio a destra per Leffe e la Val Gandino, salendo dolcemente per 1,3 km. A questo punto, imbocco una via che si stacca sulla destra e mi preparo a soffrire. Infatti, subito dopo la curva, la strada s'impenna e la pendenza arriva velocemente al 18%, sfiorando il 23% in circa un chilometro. Nessun tornante, soltanto un paio di piccoli cambi di direzione ad interrompere il lungo, terribile rettilineo, alla fine del quale posso brevemente respirare, prima di affrontare il secondo chilometro, suddiviso in tre gradini che raggiungono rispettivamente il 14, il 20 ed il 16% di pendenza. Poi, procedo in piano fino al bivio, dove scendo a sinistra. Supero un pugno di case e riprendo a salire. Un tornante, ancora un po' di sofferenza e, al crocevia, prendo la stradina alla mia sinistra. Una calda luce autunnale illumina il fogliame di giovani betulle dai tronchi dritti e bianchi, che regnano, solitarie, nella quiete dei monti. Non posso che concedermi pochi attimi di distrazione, perchè, subito dopo, scendo verso un'azienda agricola e prendo la rincorsa per risalire l'ultimo ripido rettilineo. Prego in cuor mio di non incrociare alcun veicolo: anche volendo, con questa tremenda inclinazione della strada, non riuscirei a sganciare le scarpe dai pedali per mettere i piedi a terra. Alla fine della lunga rampa, il Garmin segna 23% di pendenza. Termina anche l'asfalto ed inizia un tratto di sterrato, che percorro finché anch'esso finisce davanti ad un cancello chiuso da una catena. Oltre non si può andare. L'ultima volta che sono arrivata sin qui, c'era un bel po' di neve ed il paesaggio era fiabesco. Adesso, nella sua veste autunnale, non è meno affascinante. Ora, non mi resta che girare la bici e godermi i 7 km di bellissima discesa.




6 commenti:

  1. Faceva freddo immagino, però mi piacerebbe fare questi percorsi.

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    1. Ciao Franca!!! Freddo? Un po' in discesa, ma non da congelamento. Non hai idea di quanti bei posti ci siano anche da queste parti e quante belle salite, con vari livelli di difficoltà: ce n'è davvero per tutti i gusti. Il problema è che, per raggiungere certe località, c'è sempre qualche tratto pericoloso da affrontare e non c'è modo di evitarlo. Cosa, questa, che rovina un po' il piacere della pedalata. Ogni volta che torno a casa illesa, tiro un sospiro di sollievo. Anche oggi è andata, mi dico. Ed è assurdo, non dovrebbe essere così.

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    1. Sì, ma con il rampichino, piano piano e spostando il peso in avanti per trovare il giusto bilanciamento che scongiuri un'impennata, si può fare tranquillamente.

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