Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

martedì 18 ottobre 2016

VAL DI NON in camper e bici (Trentino Alto Adige, settembre 2016))

(57 km – 972 metri di dislivello+ in mountain bike)


Avevo letto da qualche parte che la pista ciclabile della Val di Non iniziava a Taio, perciò ho scelto di far base con il camper nell'area attrezzata più vicina e, cioè, quella situata fra Tres e Vervò, distante circa 5 km e situata a 900 metri di altitudine (Area comunale La Batuda, Via Predaia, Tres, GPS: N46.32075, E11.10216, tariffa: 12 euro, con corrente, camper service esterno gratuito, wc, parco giochi, area barbecue con tavoli, punto di partenza per passeggiate, cani ammessi, apertura: marzo-ottobre). La cosa positiva è che, di notte, si dorme da dio; quella negativa è che Taio si trova alla più bassa quota di 500 metri. Affronto i 5 km di discesa con la consapevolezza che li ritroverò in salita al ritorno, proprio alla fine del giro in bici. Come al solito, ho tracciato con Bikemap un percorso ipotetico, senza conoscere lo stato delle strade che andremo a percorrere, fiduciosamente contando sul fatto che, essendo un programma per ciclisti, non dovrebbe mandarci troppo allo sbaraglio. In effetti, a Taio, il cartello della pista ciclabile c'è, ma l'ingresso è chiuso da un cancello con lucchetto. Torniamo sulla SS43 e notiamo i disegni della bici sull'asfalto. 
Lago di Santa Giustina
Li seguiamo in direzione nord, per alcuni chilometri, su una strada trafficatissima e battuta da numerosi TIR. Quando i disegni spariscono, proviamo ad imboccare la Via Romana che si stacca a sinistra e che corre tra i meleti, riportandoci, però, ancora, poco dopo, sulla strada principale. Ci rassegniamo a pedalare nel caos fino a Cles. Poi, al bivio, scendiamo a destra verso il lago di Santa Giustina. Attraversiamo una breve galleria ed un ponte, che ci porta sulla sponda opposta del grande bacino artificiale, dove iniziamo a salire sulla SS 42 (meno trafficata, per fortuna) verso Fondo, che dista 14 km. Ignoriamo la deviazione a sinistra per il Passo del Tonale e pure quella del Passo delle Palade, svoltando, invece, a destra verso il Passo della Mendola. Ed è a questo punto che iniziano a superarci alcuni partecipanti della Haute Route delle Dolomiti e delle Alpi Svizzere (una gara di 780 km e 22.300 metri di dislivello), con i quali dividiamo il rimanente tratto di strada fino a Fondo, ma anche il dolce profumo delle mele di cui è intrisa l'aria. 
Ciclabile Val di Non
Qui giunti, loro girano a sinistra, verso il Passo della Mendola. Noi, all'opposto, entriamo in paese, riempiamo la borraccia d'acqua fresca ad una fontanella e, finalmente, troviamo la segnaletica della Pista Ciclabile dell'Alta Val di Non, che seguiamo. La stradina entra subito in un paesaggio ridente e soleggiato, fatto di infinite distese di prati e di cime montagnose che gli fanno da corona. Ne percorriamo soltanto un tratto di 8 km, sui 25 della sua lunghezza, essendo la pista ciclabile un anello che parte e ritorna a Fondo, passando per Romeno, Salter, Cavareno e Malosco. A Malgolo, dopo un particolare ponte in legno, giriamo a destra ed iniziamo a scendere dolcemente per una decina di chilometri, immettendoci, poi, a Dermulo, nuovamente sulla SS 43, che ci riporta a Taio (c'è un po' di spazio a bordo strada per le bici). 
Ciclabile Val di Non
Gli ultimi 5 km di salita sono un calvario per via del caldo umido, ma, ripensando alle ore appena trascorse in sella, posso, comunque, ritenermi soddisfatta, perchè ho potuto farmi un'idea di questi luoghi che da tanto tempo desideravo conoscere. Cerco di immaginarmeli in primavera, con i meleti in fiore: dev'essere uno spettacolo unico! Bisogna che ritorni, magari partecipando alla manifestazione "Quattro ville in fiore", una corsa non competitiva attraverso i quattro borghi principali delle mele. Ci farò un pensierino!
Il nostro è stato soltanto un piccolo assaggio di quel che offre la Val di Non, in quanto le cose da fare e da vedere sono tante. Il territorio, infatti, comprende: 
- la catena delle Maddalene, che cinge la Val di Non a nord-ovest;
- l'Alta Valle e l'altopiano della Predaia, con le immense distese di prati e la famosa pista ciclopedonale, che abbiamo percorso in parte (clicca qui per visitare il sito ufficiale)
- il Parco Naturale Adamello Brenta, con la Val di Tovel ed il suo lago;
- i monti Anauni, che la separano dalla Val d'Adige;
- l'altopiano delle Quattro Ville, dove i meleti regnano sovrani.
Ci sono il Canyon Rios Sass ed il Parco Fluviale Novella, che vanno visitati con guide esperte; il sentiero scavato nella roccia che porta al santuario di San Romedio, oltre a numerosi castelli e laghi. Insomma, le cose da vedere non mancano.





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