Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

martedì 6 marzo 2012

09/12/2011: da Torbole a Padaro-San Giovanni al Monte (2° giorno) (35+10 km – 1.050 metri di dislivello in mountain bike)


Il bello delle nostre uscite sul Garda è che si parte con l’idea di andare in un posto e, poi, immancabilmente, si finisce in tutt’altra zona. Del resto un luogo vale l’altro: è tutto territorio da esplorare e sempre, comunque, incredibilmente bello. Così, da Torbole (area camper Camperstop Torbole - Via al Còr n. 2a - Nago-Torbole, Italia - GPS: N45.872580, E010.872620 - Link Tariffe (cani ammessi), con corrente e camper service, a 100 metri dalla spiaggia, servizi igienici puliti, bagno per disabili, baby room, lavatrice, piccolo negozio - Tel. +390464548204 - sito web: https://www.camperstoptorbole.com/it), partiamo alla volta di Arco, attraverso la tranquilla pista ciclabile che costeggia il torrente Serchia. Cinque chilometri e siamo già ai piedi dell’imponente castello che domina la cittadina dall’alto di una rupe. 


Ci immettiamo sulla strada principale e giriamo a sinistra, passando davanti alla chiesa e all’ospedale. Continuiamo diritto verso Chiarano, dove un cartello di legno, con il simbolo della bicicletta e una freccia, ci indica la direzione per Padaro-S. Giovanni. Ci inoltriamo nei vicoli stretti del vecchio borgo e, quindi, ci inerpichiamo su per una ripida mulattiera delimitata da muretti a secco. Tutt’attorno ulivi a perdita d’occhio. La pendenza aumenta considerevolmente; raggiunto il 24%, il Garmin entra in agitazione e va in tilt. Ed in tilt ci vado pure io, quando mi avvedo del terribile pavè che ricopre la sede stradale, questo ancora peggiore di quello di ieri. Come se non bastasse, subito dopo una curva a destra, mi si para davanti un muro impressionante, che a me sembra insormontabile: a spanne sarà almeno un 30%. No, no, non ci penso nemmeno. Piedi a terra senza tanti tentennamenti. Spingo con grande fatica il mio pesante cancello per un centinaio di metri e poi risalgo in sella. Poco dopo giungiamo all’incrocio con una bella strada asfaltata. La salita da Chiarano fin qua è lunga soltanto un chilometro e mezzo, ma a me è parsa interminabile. Procediamo a destra per un altro chilometro, lungo un ripido rettilineo e, dopo un’ampio curvone a sinistra, giungiamo a Padaro: quattro case circondate da uliveti e vigneti. La strada spiana per poche decine di metri e si restringe, salendo, poi, a tornanti per altri 9 km, con una pendenza costante del 10% (salvo alcuni strappi al 12-13%, soprattutto negli ultimi 2-3 km). Intorno a noi alte pareti rocciose e boschi rinsecchiti. In lontananza il lago di Garda, sempre più piccolo. 


Dopo 4-5 km, la strada cambia direzione e si inoltra decisa verso l’interno della valle. Procediamo, adesso, lungo il fianco della montagna, paralleli al fiume Serchia, con la differenza che lui scorre 7-800 metri più in basso. Di colpo la strada riprende a salire a tornanti, via via sempre più ripidi.



Passiamo attraverso un bosco da favola e una verde pineta. Abbiamo ormai superato i 1000 metri di quota e l’aria è frizzante, ma ce ne accorgiamo soltanto quando arriviamo alla chiesetta di S. Giovanni, dove ci fermiamo giusto il tempo per mangiarci un panino. 


Riprendiamo, quindi, la via del ritorno. La discesa è meno dolorosa del previsto e il freddo non è così pungente come immaginavo; soffro meno scendendo da qui che pedalando in pianura, a casa mia. Evidentemente, la vicinanza del lago influisce sul clima di queste montagne, mitigandone le temperature e permettendo, anche nei mesi invernali, di affrontare lunghe discese senza rischiare di arrivare a valle ibernati. E così, in men che non si dica, siamo ad Arco. E’ presto e c’è tempo per curiosare un po' tra i mercatini di Natale. 


E’ bella l’atmosfera che si respira in questi paesi sulle sponde e nei pressi del lago di Garda. E’ stata una piacevole sorpresa. Ogni Comune ha dato il meglio di sè per offrire ai turisti, grandi e piccini, momenti magici, utili a farci dimenticare per un po’ le conseguenze amare della manovra varata dal nostro Governo in questi giorni.


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LA VALTENESI IN CAMPER E BICI (DA DESENZANO A SALO')




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