Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso. (Luis Sepulveda)

giovedì 16 febbraio 2012

25/09/2011: Colli di San Fermo da Tavernola via Bratta (68 km – 1400 metri circa di dislivello in mountain bike)

(Grumello del Monte – Villongo - Tavernola Bergamasca – Vigolo – San Fermo – Villongo – Gandosso – Grumello del Monte)

Finalmente una bella domenica soleggiata! Accetto l’invito di Marco per un giro in mountain bike ai colli di San Fermo, via Bratta. A causa dei suoi impegni, partiamo alle 13,30. Percorriamo la riva bergamasca del lago d’Iseo, dove, al pomeriggio, i surfisti lasciano il posto ai velisti. L'acqua blu cobalto è punteggiata da una miriade di triangolini bianchi che filano veloci sulla superficie increspata, spinti dal vento. Dopo 20 km arriviamo a Tavernola e seguiamo le indicazioni per Vigolo. La strada sale dolcemente fino al paese per circa 6 km e 400 metri di dislivello. Attraversiamo il centro abitato e continuiamo l'ascesa, lasciando alle nostre spalle le ultime case, i giardini fioriti e gli orti. Grosse mele rosse e pere giallo-verdi pendono, invitanti, dai rami di piccoli alberelli. Nell’aria, profumo di mosto e di erba appena tagliata. La strada, adesso, segue trasversalmente il fianco della montagna, inoltrandosi verso l’interno della valle. Il lago non si vede più. Prati, con mucche e cavalli al pascolo, si alternano a boschi di castagni e a pinete. Scendiamo leggermente, passando davanti ad un’azienda agricola. Quanto mi piace quella nonnina col grembiule stretto in vita e il foulard sulla testa! Se ne sta sempre seduta sulla soglia della sua cascina con in mano la solita paletta ammazza mosche. Saluto l’anziana signora con calore e lei mi ricambia con un bel sorriso radioso. Proseguiamo dritto fino al bivio nei pressi della Bratta (12° km) e giriamo a sinistra, imboccando la salita per i Colli di San Fermo. Ecco, da qui si comincia a soffrire un po’, vuoi per la pendenza più accentuata, vuoi per lo sterrato che inizia dopo alcune decine di metri e che, almeno per un tratto, mi crea qualche difficoltà, essendo il fondo completamente invaso da grossa ghiaia e pietre. Provo ad alzare gli occhi per osservare il paesaggio e per poco non faccio un capitombolo. Forse è meglio concentrarsi e lasciar perdere il panorama; non voglio lasciar qui qualche brandello di pelle o rimetterci gli incisivi. Un breve tratto di asfalto e un altro di sterrato, migliore stavolta, e poi di nuovo sterrato e ancora asfalto (negli anni successivi questa stradina è stata quasi completamente asfaltata, ndr). 
E così, rampetta dopo rampetta, percorsi altri 6-7 km e circa 600 metri di dislivello da Bratta, arriviamo al culmine dei Colli di San Fermo, intorno ai 1.285 metri di altitudine, in mezzo a verdi e sconfinati pascoli. Pedaliamo ancora lungo un panoramico falsopiano, viaggiando quasi sulla cresta della montagna e, poi, ci lanciamo in discesa, con acrobatici salti che non ci è possibile evitare a causa della strada, devastata da immensi e profondi crateri (anche qui, in seguito, è stata effettuata una nuova asfaltatura, ndr). Ci dirigiamo verso il villaggio, sbucando, dopo circa 3 km, proprio davanti alla chiesetta. Svoltiamo a sinistra e, percorsi altri 2 km in falsopiano, affrontiamo la lunga discesa di 15 km fino a Villongo, passando per i piccoli borghi di Adrara S. Rocco e Adrara S. Martino. Mi sarebbe piaciuto scendere dal sentiero, ma è tardo pomeriggio e Marco sostiene che la scarsa luce nel bosco ci potrebbe creare qualche problema. Amen, sarà per la prossima volta. Visto che non ho alcuna intenzione di rovinarmi la giornata in mezzo al traffico domenicale, torno a Grumello via Gandosso, preferendo asfissiare per i 2,5 km di dura salita (200 metri di dislivello e due rampe al 17%), piuttosto che per l’aria satura di monossido di carbonio emesso dalle vetture. Ed eccomi, poco dopo, a planare verso casa. La luce calda della sera, il tepore del sole sulla pelle del viso ... che sensazione meravigliosa!

MAPPA:

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